| inviato il 27 Novembre 2018 ore 13:53
No massimo. Non avendo piena luce ma solo poca da cielo coperto e invernale .. i dettagli su superfici scure vengono così.
Sia a me che Antonio che era con me con la 5dsr e il 16 35.
Lo ripeto. Un mostro per determinati usi..non per viaggio. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 13:58
allora fai bene a cambiare. Tra parentesi, manco il file della a7r3 che hai postato è granchè... |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:01
Quello è la lente.
Ho preso il primo a iso simili , per far vedere lo stacco nell'uso quotidiano. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:05
Nove, io non so dove prendi queste informazioni ma sono completamente sballate... ma proprio completamente!
I sensori Canon utilizzano una "vecchia" tecnologia per cui il segnale viene registrato e inviato ad un ADC esterno al sensore, Sony 12 anni fa ha brevettato un sistema che lavora a colonne e risiede nel sensore, quindi occhio a dire castronerie del tipo un ADC per pixel oppure che questi non determinano la gamma dinamica ecc...
Canon con la 5D4 ha anche lei introdotto un sistema simile al Sony che gli ha dato la possibilità di avere maggiore gamma dinamica e minore problemi di banding, ma rimane ancora indietro probabilmente a causa dei brevetti e del fatto che un sensore BSI cattura un segnale decisamente migliore. |
user59759 | inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:20
Black, scusa ma se non descrivi a che cosa si riferisce lo schema di che cosa parliamo?
Il sensore, analogo a quello utilizzato nelle videocamere portatili. Sempre e comunque si tratta di dispositivi fotosensibili costituiti da una matrice di fotodiodi in grado di trasformare un segnale luminoso in uno elettrico. Impiegando il CCD, la conversione del livello di luce in dato digitale avviene necessariamente all'esterno del sensore ad opera di un chip dedicato, nel CMOS la conversione avviene direttamente all'interno del chip/sensore, ogni fotodiodo ha il proprio amplificatore e convertitore A/D . In termini di qualità, riferita a prodotti di consumo, una tecnologia non prevale sull'altra, solo su sistemi ai massimi livelli il CCD risulta qualitativamente ancora superiore, responsabili sono gli innumerevoli amplificatori e convertitori implementati nella matrice del chip CMOS insieme ai fotodiodi, i parametri dei quali possono discostarsi anche di pochissimo uno dall'altro, cosa che non succede nel CCD, avendo la possibilità di convertire gli innumerevoli livelli del segnale luminoso tramite un chip dedicato, ottimizzato per questa funzione. Gli svantaggi del CCD rispetto al CMOS sono i maggiori costi di produzione, una maggiore lentezza di lavoro, il maggiore ingombro e un maggior consumo di energia.
Nella fotocamera digitale, l'immagine viene messa a fuoco sul piano del sensore. I segnali così catturati vengono amplificati e convertiti in digitale. A questo punto i dati digitali sono in forma grezza (raw) e - così come sono - possono essere memorizzati su un file per una successiva elaborazione in studio, con altri apparecchi informatici. Successivamente il processore di immagine interno alla fotocamera trasforma questi dati, cioè calcola le componenti primarie mancanti su ogni pixel (RGB) e rende compatibili i dati di immagine con i normali sistemi di visualizzazione di immagini (generalmente nel formato JPEG o TIFF a seconda delle esigenze per le quali è destinata la fotocamera) ed infine immagazzina il file elaborato in una memoria a stato solido (ordinariamente dal punto di vista tecnologico si tratta di EEPROM di tipo Flash, mentre i formati con cui sono messe in commercio sono diversi (CF, XD, SD, MMC, Memory stick, ecc). Le schede contengono generalmente un rilevante numero di immagini, la quantità dipende dalle dimensioni della singola immagine, dalla modalità di registrazione e dalle dimensioni della memoria. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:21
Comunque oh, datevi na calmata, sembrate tutti mestruati. E cazz |
user59759 | inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:24
E comunque Black, il fatto che i circuiti siano a "colonne" si riferisce alla tecnologia "stacked" che significa impilato.
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| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:27
Nove, non so dove hai preso quella descrizione e chi l'abbia scritta ma ti assicuro che è una castroneria 
i sensori "stacked" hanno di diverso una memoria direttamente sul sensore che velocizza la lettura del segnale. La lettura a colonne è present sui CMOS in produzione dal 2008, Canon sulla 5Ds ancora oggi ha l'ADC esterno al sensore. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:33
“ Canon con la 5D4 ha anche lei introdotto un sistema simile al Sony che gli ha dato la possibilità di avere maggiore gamma dinamica e minore problemi di banding, ma rimane ancora indietro probabilmente a causa dei brevetti e del fatto che un sensore BSI cattura un segnale decisamente migliore. „
credo che il risultato leggermente inferiore di canon 5div sia dovuto al fatto che, per costruzione è un 60 mp ma la metà vengono usati per l'autofocus.
facendo i corretti paragoni potremmo addirittura affermare che sia il sensore canon 30mp ad avere prestazioni migliori (relativamente al numero effettivo di pixel) |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:36
Aggiungo una cosa che HBD ha scritto prima ma so che non risponderà perchè mi ha bloccato visto che non sapeva rispondere alle mie domande
I CMOS Canon utilizzano un sistema chiamato Correlated Double Sampling che serve proprio a trasposrtare il segnale amplificato all'ADC, questo sistema genera rumore ma soprattutto il famigerato banding! con la "nuova" tecnologia Canon ha spostato questo hardware nel sensore ma non lo ha eliminato perchè esistono dei brevetti, quindi migliorie ci sono state ma il problema rimane. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 14:54
Il sensore della 5d mark IV ha 30.4 megapixel destinati alla creazione dell'immagine, e ciascuno di essi ha due fotodiodi. Non vi sono quindi 60 megapixel.
Ogni coppia di fotodiodi contribuisce alla messa a fuoco, e non solo uno di essi: quando si scatta una foto, il segnale dei due fotodiodi viene ricombinato, e quindi il sensore lavora come se vi fosse un singolo fotodiodo per pixel.
Per il resto, non vi è alcun documento che mostri l'architettura del sensore della 5d mark IV*, e tantomeno come siano strutturati i convertitori a/d. Dato che gli unici ad avere informazioni dettagliate sono i progettisti, tutto ciò che si trova in rete sono solo congetture o ipotesi, spesso tecnicamente errate.
* Documento accessibile liberamente, dato che i tecnici Canon avranno senz'altro specifiche tecniche, risultati dei vari test effettuati sui sensori ecc. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 15:08
Caro Hbd, io li vedo per una serie di motivi, nessuna congettura o ipotesi che invece fai in continuazione. |
user59759 | inviato il 27 Novembre 2018 ore 15:51
tesi.cab.unipd.it/40910/1/Sensori_d'immagine_CCD_e_CMOS.pdf
Black, questa è una tesi di laurea della Università della mia città ed è del 2012.
Già all'epoca il CMOS aveva l'ADC a bordo sensore.
Studiatela se vuoi e poi magari la commentiamo.
Gli ADC per ogni pixel saranno stati implementati successivamente, o forse no, ma non credo che questo cambi il fatto che quello che tu sostieni ovvero che il CMOS della 5Ds, uscita nel 2015, non abbia quello che è standard del CMOS. |
| inviato il 27 Novembre 2018 ore 16:07
Non me la apre  comunque non è impossibile ma Canon non lo fa, per problemi legati ai brevetti, io domani posso fare una tesi di laurea sulle auto volanti ma metterle in commercio potrebbe non essere così semplice.
We're happy to report that the 5D Mark IV represents a major leap forward in this regard for Canon, and it's thanks to the same move to on-chip analog-to-digital conversion (ADC) that the 1D X II and 80D saw. It's been a long time coming for Canon, as placing the ADCs on the imaging chip itself is a staple of modern sensor design.
This design ensures less noise is added to the analog signal captured by the sensor by digitizing* as early as possible, resulting in lower read noise, which you can think of as background amplifier hum. The lower 'hum' means its easier to distinguish between captured information and background noise in areas of low signal. In turn, this means more malleable Raw files with more useful information available when you try to brighten shadows, allowing you in turn to more confidently expose high contrast scenes, like the one below, for the highlights
E anche un intervista ufficiale a Canon...
www.imaging-resource.com/news/2015/09/16/canon-maeda-promises-eos-m-en
Qui un estratto...
DE: This is actually a very technical question. I'm not sure if it's one that you would be free to answer or not, but with sensor technology some have pointed to the analog-to-digital conversion implementations being very critical for image quality and dynamic range. Can you tell us whether Canon currently uses on-chip or off-chip A/D converters?
MM: Right now, we use both on-chip and off-chip, but recently I made the decision going forward to concentrate on the on-chip.
Ecco perché (personalmente) quando parlo di arretratezza tecnologica di Canon lo faccio con cognizione di causa, poi però partono i fan che si offendono manco avessi detto che la mamma batte per strada! Avere un singolo ADC esterno abbatte i costi (grazie al Kaiser) avere un sensore con 50 milioni di ADC significa vendere una 5Ds a 15.000 euro... Improponibile!
Ora alla maggior parte degli utilizzatori tutto ciò non lo tocca perché non sfruttava a pieno le potenzialità della macchina e si trova bene (buon per loro), ma continuare a dire che le differenze non ci sono o che Canon non è indietro è quantomeno fazioso.
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| inviato il 27 Novembre 2018 ore 16:13
"Non me la apre"
A me sì. |
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