| inviato il 24 Novembre 2018 ore 18:52
È da un po' che non si fa vivo Maltsev, è un progettista di circuiti stampati che potrebbe contribuire il parere di un esperto.
Le ascisse vanno da 16383 a 4. Nel grafico di A ISO lavora normalmente, per cui ad ogni salto in su degli ISO si perde metà luce, a scapito del SNR. La transizione fra SNR=n e SNR=sqrt(n) avviene fra 64 e 128. La macchina usata era una Canon 1D Mark III, all'epoca una pro. La perdita di gamma dinamica causata dagli alti ISO non è esplicita (però si desume dall'andamento delle curve). Nel grafico di dx si è tenuta costante la luce sul sensore. Con una macchina ISO-Variante si riduce il read noise a ISO più alti. L'idea era di avere le ombre HRD con SNR migliore, interessava solo la parte sx dell'istogramma, visto che HRD si fa con più scatti. A 100 ISO SNR=-2 dB ossia S/N=0.79:1 (segnale seppellito nel rumore). A 3200 ISO si ha ~10 dB cioè S/N=3.16:1 (un segnale viene in genere ritenuto leggibile quando > 2:1). A che prezzo questo guadagno nelle ombre? 3200/100=32=2^5, si perdono 5 stop di dinamica, tutto bene se la scena originale era compresa fra 0 e 512, oltre 512 si tagliano le luci. Questo non è altro che ETTR ragionato in azione. Se la dinamica primaria della scena lo consente, si guadagna qualcosa nelle ombre andando ad alti ISO e saturando il sensore, più il sensore è ISO-Variante, tanto più l'effetto è pronunciato. Per fare questi giochi senza bruciare le luci occorrono istogrammi raw. Tutto OK quando si fa HRD perché si è rassegnati a lavorare con calma, un po' meno quando si fanno scatti singoli. La morte di questa metodica sono i sensori moderni sempre più ISO-Invarianti. |
| inviato il 24 Novembre 2018 ore 21:05
@Valgrassi: Ma alla fine, che questa tua cosa non l'ho mai capita, per te ISO lavora normalmente BENE quando alza o quando abbassa il fattore di moltiplicazione? Perchè se alza allora vuol dire che se lasciato lavorare normalmente... peggiora SNR... non mi sembra che randa chissà che servizio... anzi! Marco |
| inviato il 25 Novembre 2018 ore 9:10
Marco, gli alti ISO hanno un problema di base: tagliano la dinamica! Il gain ISO sposta l'istogramma a dx, non c'è niente da fare. Come nel grafico di dx di Hasinoff: se sei quasi al buio e il chiaro-scuro ci sta in pochi stop e vuoi leggere le ombre, allora ISO 3200 ti dà un vantaggio. Poi c'è chi le ombre le vuole tenere le più nere possibile, è il caso del BN, dove NIK Silver Efex ti simula le Zone di Ansel Adams. Lì alcuni preferiscono neri profondi e alte luci chiarissime per avere alto contrasto. Poi, se non stanno attenti, quando vanno a stampare un 255,255,255 la stampante non getta inchiostro e si spera che la carta sia la più bianca possibile! Che alti ISO possano dare un modesto vantaggio nelle ombre ci sta quando c'è poca luce accompagnata da scarso contrasto. Già un notturno con una vetrina illuminata propone alto contrasto, allora gli alti iSO ti fanno leggere le ombre e posterizzano la vetrina. Se invece ci sono lampioni, a chi interessa il dettaglio di una lampada? |
| inviato il 25 Novembre 2018 ore 10:59
@Marco Non vorrei intromettermi, ovviamente rispondo per me. "ISO lavora normalmente nel grafico di sx" nel senso che, a fronte di una minor quantità di luce raccolta, la macchina dovrà cmq tirar fuori una immagine esposta correttamente. Se non lo fa la macchina lo dovremo fare noi in "camera chiara". Meglio? Peggio? ...Stiamo ragionando su questo in termini generali, poi ognuno farà le sue prove con la sua macchina. Lo scatto singolo è il caso di gran lunga più frequente. Poi quando avrai tempo spiega la "sangria allungata", sono curioso Buona guarigione |
| inviato il 25 Novembre 2018 ore 14:35
Leggo ora l'ultimo messaggio di iltoda. Casualmente dà anche una risposta alla mia perplessità: Una importante differenza tra il cambiare iso nel digitale e il cambiare pellicola: la gamma dinamica. Con il gain digitale (--> alti iso) diminuisce, cosa che non avviene con il cambio della pellicola, anzi.... |
| inviato il 25 Novembre 2018 ore 17:17
Simone: È un buon punto. Variare la sensibilità della pellicola - cambiandola - comportava che cambiava la quantità di luce necessaria ad avere una certa percentuale di reazione. Con il digitale cambiare il gain modifica la quantità di luce necessaria ad avere lo stesso numerello in uscita al convertitore. Sono gli effetti collaterali che cambiano. Alcuni in modo imprevisto come vedremo Operativamente nel tuo esempio: usa la staratura intenzionale e non perdi l'esposimetro ttl. Occhio alle alte luci però che la pellicola BN era una gran signora ad incassarle. Il secchio no! E poi devi asciugare Marco |
| inviato il 25 Novembre 2018 ore 20:01
Iltoda, ma la sangria è un tuo rimedio contro la febbre? Funziona? |
| inviato il 25 Novembre 2018 ore 20:12
No... Scusa. Rispondo meglio: non amo particolarmente la sangria ma la ho introdotta nel primo post e... Cmq no contro la febbre non funziona... purtroppo Ciao Marco |
| inviato il 26 Novembre 2018 ore 11:43
Nikon 1 V2, cavalletto, f/8, 13s, ISO 160 (sperabilmente ISO base, ma non sono sicuro al 100%, potrebbe essere 200 ISO, cmq la differenza è solo 1/3 Ev). Diamo un'occhiata agli istogrammi raw a 160 e 3200 ISO, l'illuminazione è una piccola lampada a 4 m dalla libreria, in Ev siamo a 2.3 (bassi Ev=bassa luminanza della scena) in luminance Bv siamo a -3.38 (pieno sole Bv=10, quindi la "luminance" è 2^(10+3.38)=10,660 volte più bassa! se non sono ombre queste...).
Su una scala da 0 a 4095 si arriva nel verde G a 325, siamo sotto < 512, possiamo applicare 3200 ISO!. Se di luce ce n'è poca l'esposizione corretta è tutta spostata a sx (ombre). Vediamo 3200 ISO, stessa esposizione (in pratica è un ETTR di 4.32 Ev, 3200 ISO è 10 step ISO, 160 ISO è 5.68 step ISO, quindi gli stop di differenza sono 10-5.68=4.32=4+1/3 diaframmi, si può calcolare anche con log2(3200/160)= log2(20)=4.32):
si vede che quello che era 325 è diventato 768, ma c'è ampio spazio ("headroom") prima di sfondare le "luci" a 4095! Ogni Casa adotta metodi proprietari per implementare ISO in intervalli estesi. 160-3200 ISO fa pensare che entrino in azione modi di amplificazione diversi, soprattutto NR (abbattitori di rumore), perfino su raw. Quindi bisogna andare cauti prima di imputare al read noise più basso il miglioramento in SNR. Nel caso caso specifico sembrerebbe che il rumore sulla costa nera del libro sia scomparso a 3200 ISO, ma è anche calata la leggibilità dei caratteri, sintomo di un energico "smoothing" (la traduzione meno peggio è "piallamento").
A sx 160 ISO. Parrebbe che i piccoli caratteri sotto il prezzo L. 98.000 si leggano meglio, il che farebbe pensare che si sia perso qualche dettaglio a 3200 ISO. Cmq nessun dubbio che ci sia meno rumore a dx a 3200 ISO, qualunque possa essere la ragione. Personalmente dubito che sia TUTTO dovuto al read noise più basso, visto che la V2 è poco ISO-Variante. Prove simili vanno condotte su sensori Canon non recentissimi, tipo 5DII, 6D e tutte le aps-C (NON la 5DIV che è abbastanza ISO-Invariante) |
| inviato il 26 Novembre 2018 ore 12:52
A giudicare dai dati pubblicati da B.Claff le reginette della iso varianza sono in casa Canon la 1Dx, la 5DmkIII e la 6DmkII in casa Nikon la D5 Marco |
| inviato il 26 Novembre 2018 ore 13:35
Esempio molto interessante. Si nota anche come gli iso abbiano devastato la gamma tonale (scritta "DIT"). |
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