| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 15:53
Beh... Anche se io molto di striscio, per ragioni anagrafiche e geografiche: siamo entrambi cresciuti alla scuola di Barbiana!
Scusate l'OT. Torniamo alle pensioni!
Se mi va bene (ma ho idea di danzare sulla tolda del Titanic) tra quindici anni tocca anche a me!
Se mi dessero mille euri al mese ci andrei anche domani... Così, Sergio, tutte le sere a Molentargius, a fotografare nutrie! |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 15:56
Sono nato e vissuto molto tempo a Calenzano dove Don Milani era prete a S.Donato prima di essere trasferito a Barbiana. |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 16:06
Nato e vissuto in Sardegna.
Però, grazie a insegnanti illuminati, ho potuto conoscere presto Lorenzo Milani, Lettere a una professoressa, ai cappellani militari... E così via.
Studi poi ripresi successivamente...
Una parabola che va da Antigone fino alla Rote Armee Fraktion...
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user28347 | inviato il 19 Ottobre 2018 ore 19:18
bravo walther un mio vecchio zio si era costruito la casa da solo e coi mosaici pure e aveva fatto la quinta elementare,ora qualcuno ventenne non è capace di far andare la lavatrice ,svegliamoli ps 16 mesi all'alba |
user28347 | inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:01
beato,buon riposo e sesso io sto pensando di andare a vivere a stresa il posto più vivibile d'italia,ho trovato un buco da 40 metri quadri sul lago da 80000 euro |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:01
Vorrei aggiungere una variante. Sono in pensione dal primo settembre la variante è dove andare a "godersela".
Cmq sono incaxxato nero, mi hanno decurtato il tfr in modo pazzesco.
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| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:04
“ io ci sono appena andato con il primo agosto dopo 43 anni giusti giusti e gli ultimi 20 con sveglia sempre alle 4 e 45 con il c.lo sul camion, „
Stesso lavoro col camion, ma io ci sono andato con la "Fornero". |
user28347 | inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:04
però ravenna non è male |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:05
IO poi abito in appennino, che è ancora meglio, ma la detassazione portoghese mi intriga. |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:13
bisignerebbe mettere un freno al fenomeno del "Studio ma fuggo dall'Italia"
Magari !
Noi si spende per formare un laureato ma allo stesso tempo non siamo in grado di dare posti di lavoro adeguati.
Qualche anno fa leggevo che in Italia c'era (mi pare) 1 milione di ingegneri in meno che in Germania.
Ma se per magia li avessimo avuti sarebbero stati quasi tutti disoccupati.
Il mio figlio ingegnere elettronico ha lavorato spesso all'estero, dall'Inghilterra al Vietnam per conto di una ditta Norvegese, mia figlia antropologa specializzata in immigrazione cinese passa il suo tempo tra Londra dove fa un dottorato di ricerca e la Cina.
Al figlio in Italia offrono stipendi da operaio se non addirittura 1500 euro con partita IVA, all'estero lo pagano almeno 3 volte se non di più. |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 20:33
Certo : devi prendere la partita IVA ed andare a lavorare a Milano per dire.
A questo punto vai all'estero lavori guadagni cresci.
Ma, lasciando perdere i casi normali, anche spendere un fracco di soldi per poi vedere i nostri cervelloni andare all'estero perchè gli offrono le condizioni giuste per lavorare, a parte lo stipendio , è una politica suicida. |
| inviato il 19 Ottobre 2018 ore 21:44
“ Non avevi i requisiti per andare un po' prima? „
No, da giovane me la sono spassata alla grande.
“ Che poi come dicevo con la Fornero ci andavo con il primo settembre e dopo tutte le menate che ho fatto sono andato il primo agosto, ridicolo.Cool „
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user63757 | inviato il 20 Ottobre 2018 ore 18:56
"L'operaio a 1500 euro" , chi li prende...,
Io vivo in Alto Adige 1500 euro e oltre con ore straordinarie turni moltissimo lavoro si arriva con molto fatica a fine mese.
Motivi:costi della vita molto elevati,tasse tantissime,costo appartamenti variano da 4000-6000 mille euro al metro,affitti altissimi.
Pensioni,la cosa che mi da fastidio a partire dal 2019 in poi sempre più penalizzato con sistema misto mentre anni prima andavi con il massimo quando avevi maturato 40-41 anni di lavoro.
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| inviato il 20 Ottobre 2018 ore 19:25
“ Perfettamente d'accordo.
La cultura è tutto. Sono figlio di contadini con 5 e 3 elementare, mia mamma mi portava da Don Milani che insegnava che i poveri devono studiare perchè è la loro unica speranza. Con il loro duro lavoro mi hanno fatto diplomare chimico anche se (per fortuna col senno di poi) non ho potuto fare medicina come avrei voluto. Ho 2 figli laureati. Mio fratello con 8 anni in meno ha 2 lauree e 2 figli laureati.
Il fatto è che una volta chi non aveva potuto studiare cercava di farlo fare ai figli anche con sacrifici e guardava le persone istruite come un esempio da seguire ed ascoltare.
Oggi è meglio l'università della vita, con dottorato su Youtube e specializzazione in F.B. Tanto per sfondare devi andare al grande fratello....
Nella manovra finanziaria in corso non c'è un euro per la scuola ( e per onestà intellettuale pochi anche prima) i nostri insegnanti sono precari e sottopagati.
....siamo lemmings che corrono verso il precipizio... „
Prima ti stimavo ora ancora di più, alunno di Don Milani, uno dei miei "maestri" purtroppo non direttamente, del mio insegnare, io comunista ritrovo in lui l'amore per i poveri che la chiesa aveva, e ha, perso, non apriamo el comunismo perché è fallito anche prima.
Per quanto riguarda la scuola sono d'accordo con te tranne che sul fatto che i governi del PD non abbiano investito nella scuola, lo hanno fatto, in parte male e in parte bene, lo hanno fatto e pure molto ma il problema è che in questo marasma gli investimenti fatti, anche se cospicui, sono una goccia nell'oceano. Ma la scuola ha gli tessi mali da più di un secolo se ti interessa un articolo del 1909, tolto il linguaggio molto differente sembra scritto ieri
www.dropbox.com/sh/qr41fwf4saezga4/AACv-Ztx2as5iLK9zqgQ4ooUa?dl=0 |
| inviato il 22 Ottobre 2018 ore 11:22
Ho letto più volte in questo 3d un rimando al "pensare al futuro dei figli", rimando sacrosanto, ma nell'attuale situazione italiana qual'è il modo corretto di pensare ai figli?
Me lo chiedo perché:
1- se decidiamo di non sfruttare la quota 100, o addirittura chiediamo di ripristinare la Legge Fornero tale e quale, sicuramente non avremo il tanto sbandierato ricambio generazionale, la maggior parte dei nostri figli continuerà ancora per anni a rimanere sostanzialmente disoccupata e, di conseguenza, a pesare inutilmente sul reddito già basso dei genitori senza peraltro maturare alcun tipo di contributo proprio, quindi loro la pensione non la vedranno nemmeno a 100 anni anagrafici;
2- se decideremo di andare in pensione con le regole che si stanno definendo in questi giorni smetteremo di versare contributi a favore del welfare di chissà chi, probabilmente dei troppi falsi invalidi, dato che già la sanità e i servizi sono ai minimi termini e quasi sempre a pagamento (quanti riescono a reggere i tempi d'attesa per una visita specialistica nella sanità pubblica, anziché accedervi velocemente, ma a pagamento, tramite il servizio privato ma spesso fornito all'interno delle strutture pubbliche, tipica stortura all'italiana), ma almeno potremo sperare che una parte dei nostri figli subentri a qualcuno dei neo-pensionati e possa iniziare a pensare di costruirsi realmente un futuro proprio anziché continuare ad appartenere al "futuro" che ci eravamo costruiti noi.
Sinceramente, se 40 anni fa avessi immaginato una situazione come questa, avrei rinunciato a mettere al mondo figli, e ho persino smesso di scandalizzarmi se di quando in quando si sente di genitori che i figli li ammazzano: non fanno così anche gli animali quando non hanno più la possibilità di vederli crescere decentemente?
Viviamo in una situazione che mi ricorda in modo inquietante quella che precedette la caduta di Roma: grandi spostamenti migratori verso il miraggio di quel "benessere occidentale" che l'Occidente sta già perdendo rapidamente; politiche del "panem et circenses" ovunque nel tentativo di tamponare il crescente disagio popolare (il "populismo", anche quando sbagliato nella forma, è sempre il segnale di bisogni reali); un crescente culto per tutto ciò che è superfluo, ostentato e, spesso falsamente, simbolo di ricchezza (come già accadeva nel IV secolo in molte parti del moribondo Impero) ... dimentico qualcosa? ... aaaah si, l'assoluta mancanza di manutenzione delle strade (e ponti, ahimè!!!) come già lamentavano i cronisti romani degli ultimi tempi dell'età classica. |
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