| inviato il 20 Settembre 2018 ore 6:48
Ciao a tutti, mi trovo a un certo punto della mia vita di domandarmi se ci fosse una possibilità di inventarmi fotografo professionista, questo però comporta una serie di iniziative, vedi corsi professionali, di marketing individuali, per poter realizzare quest intento, oltre ad un investimento in termini monetari, decisioni importanti, chi di voi ha già fatto questo salto? In quali ambiti fotografici? Che consigli mi sentireste di suggerirmi?
Ciao
P.s. A 51 anni secondo voi è una decisione azzardata? |
| inviato il 20 Settembre 2018 ore 8:37
Azzardata è un eufemismo. |
| inviato il 20 Settembre 2018 ore 8:54
mah… la scelta dipende da molti fattori.
Anche se le probabilita' giocano a sfavore…
Hai esperienze? Lavori in un settore compatibile o fino a ieri eri un dirigente di banca?
Domanda chiave...
Puoi sopravvivere senza guadagni per 4/5 anni?
Questo ti servira'… un capitale sufficiente a tenerti in vita per il periodo sufficiente ad avviare l'attivita' in proprio.
A meno che tu non vada a fare il galoppino per qualche studio… ma a 50 anni la vedo dura. Non impossibile, ma dura certamente.
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| inviato il 20 Settembre 2018 ore 11:21
La passione che diventa un lavoro, é il sogno di tanti.
Come tutti i sogni, anche questo si scontra con la dura e cruda realtà.
Un sogno si può realizzare a qualunque età, ma richiede impegno, studio, lavoro e investimento, poi potresti entrare in quella piccola percentuale che ci riesce.
Te lo auguro |
| inviato il 20 Settembre 2018 ore 11:56
fossi nella tua condizione farei questi passi nell'ordine esposto:
1. un corso, o un qualsiasi evento eperenziale - conoscitivo, atto a conoscere tutti i generei fotografici "da reddito", ovvero quelli cui si può sperare nella retribuzione.
2. vagliato il punto uno fare una scrematura di quello che sei disposto a fare (potrebbe accadere che sei disposto a fare il cerimonialista ma no il reportage da guerra). La scrematura inoltre serve a determinare quanto e fino a dove sei disposto a spostarti per lavoro.
3. A questo punto parte la ricerca di mercato nei confronti dei generi che sei disposto ad affrontare. Può trattarsi di una ricerca limitata al tuo quartiere o più aperta in caso di generi in cui si viaggia. Questo punto va curato molto, perchè è quello che ti potrà veramente dare una indicazione se tra i settori cui hai optato c'è la possibilità di avere un reddito, se è un mercato saturo con troppa concorrenza, ecc...
4. Supponendo che hai trovato un segmento che dà indici di fattibilità, informati sul costo di un'attrezzatura e di tutte le spese correlate ad essa, incluse quelle fiscali-legali.
5. Se la risposta ai punti 1, 2, 3, 4, è "si può fare", fai un corso specifico, o ottieni il massimo delle informazione su quel settore, oltre che istruirti sulla fotografia in generale, sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista storico.
6. Apri la maggior parte dei canali per inserirti nel mondo di lavoro, che può significare una puntuale ricerca di un immobile adeguato, un contatto con agenzie che possono offrirti lavoro, ecc... a seconda della scelta che hai intrapreso.
7. non appena hai un segnale di start, acquista il materiale necessario nella sua forma minima e in caso di spesa notevole considera il noleggio e l'affitto.
8. se ti senti insicuro e temi sui risultati affiancati con una persona + esperta.
9. se arrivano i primi guadagni, considera che ottenere un secondo incarioco non è meno importante di ottenere il primo reddito.
10. se arriva anche il secondo incarico, cura la tua posizione legale e fiscale, e comincia ad investire sulla tua attrezzatura/location.
considera che è un mondo difficile. |
| inviato il 20 Settembre 2018 ore 21:47
Ooo ti ha già risposto come meglio non si potrebbe e a mio modesto avviso sono considerazioni/consigli di tutto rispetto... io ti do solo un mio personalissimo parere, come richiesto: so che il mondo della fotografia professionale, a maggior ragione in epoca digitale dove praticamente tutti fotografano (grazie anche agli smartphone), la concorrenza è a dir poco feroce e la gavetta durissima e non c'è raccomandazione che tenga: solo i "più bravissimi" (mi si consenta l'orrore grammaticale! ) fanno strada; come in moltissimi altri casi, però, credo siano percorsi da intraprendere in età giovanile per svariate ragioni: l'energia e, perché no, quel pizzico di incoscienza che a volte aiuta, la capacità e rapidità di apprendimento, il tempo a disposizione per maturare esperienza... tutte cose, sopratutto il tempo a disposizione per fare esperienza, che a cinquant'anni temo scarseggino... questo a prescindere dalla predisposizione personale alla fotografia, (il cosiddetto"manico") cosa sulla quale è sempre bene interrogarsi, qualora si decida di intraprendere la "carriera" di fotografo. |
| inviato il 21 Settembre 2018 ore 5:36
Secondo me se hai quattro soldi te li mangi fuori in poco tempo |
| inviato il 21 Settembre 2018 ore 7:40
mah.. sai.. i casi possono essere tanti..
se hai 50 anni, disponi della liquidazione e sei disoccupato, ti mancano che so 5 anni di contributi, forse iscriversi come fotografo puo' permetterti di arrivare alla pensione.
E' un lavoro poco costoso in termini di investimento iniziale… e alla fine, se hai un po' di contatti, neppure troppo difficile da mettere in piedi.
Bisogna vedere caso per caso. |
| inviato il 21 Settembre 2018 ore 12:29
Mah, io lo ho fatto, più o meno alla stessa età e sto andando avanti da una decina di anni. Come si dice o si diceva, se ti è utile ti “porto la mia esperienza”, così come è, in pratica, reale, vissuta.
Prima di tutto il consiglio secco: se hai un lavoro che dà reddito reale, anche stressante e problematico, non pensarci nemmeno.
A me è “capitato” verso la cinquantina che chiudessero a distanza di brevi anni non una ma più aziende x cui lavoravo o in cui avevo trovato lavoro nel frattempo. Come succede ormai a moltissimi, di fatto a questo punto ti trovi espulso dal mondo del lavoro “normale” e ti mancano una quindicina di anni almeno x raggiungere la pensione, sempre che arrivi, … che fare nel frattempo per vivere o per sentirti semplicemente attivo lavorativamente con dignità come sei sempre stato?
All'ennesima chiusura aziendale, avevo una partita IVA da venditore/rappresentante. Invece di chiuderla la ho trasformata x per ripartire in qualche modo (nel mio caso) a webmaster-fotografo “inventando” una ditta individuale di promozione di una specialità sportiva che già seguivo. Web specializzato e anche foto, con il corredo ( inizialmente) di qualche scatto fatto alla buona con una 350D che avevo, x non pagare altri. Davo e do servizi di assistenza tecnica alle gare, promozione su web e foto a organizzatori e sponsor.
Nel tempo sono “cresciuto" ed imparato anche molto facendo, badando più a quelle che sono le richieste effettive ed utili per committenti e pubblico di settore, con scatti comunque decorosi, che a realizzare immagini di un livello non strettamente richiesto dalle circostanze pratiche. E' brutto da dire, ma nella pratica mi sembra verificabile sia così. All'inizio x viverci, devi soprattutto lavorare e produrre roba utile, anche se non è “meravigliosa” ai più non importa, badano più al fatto che gli serva.
Nel tempo, man mano, le richieste che ricevo si sono spostate più verso i servizi fotografici, avendo scelto una “nicchia” in cui la concorrenza professionale x scatti utilizzabili sul serio per uffici stampa, campagne promo delle aziende del settore e loro cataloghi, è piuttosto limitata. Adesso faccio quasi solo il “fotografante”, forse anche di bassa lega ma parecchio richiesto e utile ai committenti. Tieni presente che c'è sempre una marea di gente che scatta agli eventi, a qualsiasi cosa, lo sappiamo, ma a seconda del settore non è sempre semplicissimo x un committente trovare gli scatti che gli servono sul serio, a quelli se vuoi lavorare devi badare scegliendoti un settore più specifico possibile e facendoti conoscere.
Te la ho fatta un po' lunga, scusa, finisco con qualche indicazione che non sono consigli ma qualcosa nata da esperienza analoga se vuoi “buttarti”:
1) Trova un tuo ambito, che già conosci e che ti sia familiare, possibilmente non troppo “inflazionato”
2) Inizia se non hai già partita IVA, con i “rimborsi occasionali” per i primi mesi x vedere come va
3) Non svenderti, da subito, o svenditi il meno possibile. E' la cosa più difficile e nessuno potrà mai insegnarti quale è la differenza tra “regalare” qualche scatto di campionatura e farti sfruttare.
4) Tieni presente che da quando inizi “regolare”, quello che ti resta dei soldi che incassi è una frazione minima. Poco meno di metà se lo prende la fiscalità, una altra fetta le spese. Su ogni 100 euro che incassi, fatturando all'inizio “pochetto”, cioè dai 20 ai 30 mila l'anno, va già bene se te ne restano alla fine una trentina (sui 100 fatturati), quelli “veri” cioè spendibili sul serio pagate tasse ed oneri.
5) Quindi stai attento, iniziare da “non giovani” quindi con le spese normali di un adulto, se incassi poco ti porta dopo un anno o due a una china lenta ma molto scivolosa, bisogna fare i conti bene da subito. Nel caso fermarsi per tempo.
Te la ho fatta lunga, scusa ancora, ma penso che una esperienza diretta potesse essere utile alla richiesta. Non ho considerato nemmeno l'ipotesi di “mettere su” uno studio, con costi di struttura, affitti ed altro. All'inizio penso meglio lavorare “liberi” all'esterno utilizzando quello che uno ha già per eventualmente “provare” se funziona, prima di sostenere costi fissi importanti.
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| inviato il 21 Settembre 2018 ore 12:49
Bel discorso Alessandro Billiani, molto utile a molti |
| inviato il 21 Settembre 2018 ore 13:14
sono d'accordo con Alessandro... |
| inviato il 21 Settembre 2018 ore 13:42
Caro Farro 13, ascolta attentamente i consigli di Alessandro, ho visto amici che a 50 anni hanno deciso di avviare una attività a loro quasi sconosciuta e in poco tempo si sono visti perdere anche quel poco che avevano risparmiato nella vita, pensaci non 10 volte ma 1000 |
| inviato il 23 Settembre 2018 ore 8:05
Un Grazie a tutti è doveroso, detto questo avete confermato ciò che temevo, e cioè che occorrono le "cosiddette" per lanciarsi... Questo significa che è meglio considerare la fotografia come attività a latere, attività parallela all' occupazione principale, anche se così il tempo a disposizione rimane alquanto limitato, ma forse è l'unico modo per capire se può funzionare. Fermo restando che occorre comunque progredire partecipando a corsi, frequentando esposizioni, avendo però un impiego fisso per poter investire... Tuttavia una strada meno impegnativa e fattibile potrebbero essere le agenzie di stock....
Grazie ancora per i preziosi consigli.
Ciao |
| inviato il 23 Settembre 2018 ore 8:06
Un Grazie a tutti è doveroso, detto questo avete confermato ciò che temevo, e cioè che occorrono le "cosiddette" per lanciarsi... Questo significa che è meglio considerare la fotografia come attività a latere, attività parallela all' occupazione principale, anche se così il tempo a disposizione rimane alquanto limitato, ma forse è l'unico modo per capire se può funzionare. Fermo restando che occorre comunque progredire partecipando a corsi, frequentando esposizioni, avendo però un impiego fisso per poter investire... Tuttavia una strada meno impegnativa e fattibile potrebbero essere le agenzie di stock....
Grazie ancora per i preziosi consigli.
Ciao |
| inviato il 23 Settembre 2018 ore 9:47
“ una strada meno impegnativa e fattibile potrebbero essere le agenzie di stock.... „
ho cercato di dare un'opinione sobria e non entusiastica, ma non credevo di aver dato indicazioni così tremende da portati alla bottiglia. 
si scherza eh... |
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