JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Ancora una volta i paesi ricchi vogliono sfruttare l'Africa. Per paesi ricchi intendo Russia, Cina e Francia . Con un intenso lavoro di lobbying questi tre paesi stanno convincendo molte nazioni di dotarsi di reattori nucleari proprio mentre nel resto del mondo si cerca di sfruttare l'eolico, le maree o il solare. Guarda caso questi tre paesi , e soprattutto la Francia, producono e vendono impianti nucleari. Quindi ancora una volta l'Africa è terreno di conquista.
Pare che, purtroppo, l'Africa sia l'unico continente ad offrire ancora buoni margini di profitto alla predazione, peccato che sia anche l'unico che offre ancora qualche reale speranza di conservazione. E' curioso come "speranza" e "cupidigia" abbiano sempre viaggiato di pari passo; quando morirà la prima finirà anche la seconda, e allora ne vedremo delle belle (eufemisticamente parlando).
L'Africa viene sfruttata da secoli e la Francia è una delle nazioni che inoltre lancia qualche bomba e poi nasconde le mani. Quanto causato in Libia non fa altro che peggiorare la situazione italiana e mi fermo qui....
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 251000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.