RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

Recensione Sony RX100 VI


  1. Altro
  2. »
  3. Articoli
  4. » Recensione Sony RX100 VI


Recensione Sony RX100 VI, testo e foto by Juza. Pubblicato il 29 Agosto 2018; 54 risposte, 25366 visite.


Non sono mai stato un amante delle compatte, ma la Sony RX100 VI mi ha incuriosito: uno zoom 24-200mm equivalente abbinato a sensore 1" non è cosa da poco in un fotocamera così piccola e leggera. Ma com'è la qualità? Per conoscerla a fondo, l'ho utilizzata per due mesi in tutte le mie escursioni e in un viaggio tra Germania, Danimarca e Norvegia, facendo la scommessa di lasciare a casa tutto il resto della mia attrezzatura e scattare esclusivamente con la RX100 VI: vediamo com'è andata!





Costruzione e interfaccia

E' ovviamente molto piccola e leggera, ha dimensioni pressapoco simili alla Sony A5100 (senza obiettivo). E' davvero notevole che in così poco spazio Sony sia riuscita a far stare un ottimo schermo articolato, mirino digitale, 24-200 e un sensore relativamente grande.

Chi è abituato a usare mirrorless Sony si troverà a casa: l'interfaccia è molto simile alle varie A7, A6500 e A5100, sia per quanto riguarda i menu che la disposizione dei pulsanti e le loro funzionalità. Nel complesso l'ho apprezzata molto e l'ho trovata subito intuitiva; lo schermo è orientabile ed è più articolato anche rispetto a quello delle mirrorless Sony.

Il mirino è di dimensioni ridotte, ma è estremamente nitido e di ottima qualità, praticamente indistinguibile da un mirino ottico (come nitidezza, non come dimensioni). Quando non serve, è possibile chiuderlo completamente nel corpo macchina, così come il piccolo flash, anche lui 'a comparsa'.



Sony RX100 VI, 1/400 f/4.0, ISO 80, treppiede. Hirtshals Lighthouse, Danimarca.

La batteria è piccola e come prevedibile ha un'autonomia non eccezionale; in compenso è possibile ricaricare la fotocamera via USB, anche se tramite il vecchio micro-USB e non il più recente USB-C: mi auguro che nei futuri modelli Sony aggiorni la porta USB e magari aumenti un pò le dimensioni della batteria.

L'autofocus è di tipo phase detection e, come sulle recenti mirorrless, è veramente veloce e preciso, e permette di avere quasi sempre il soggetto bene a fuoco (anche scattando a 24 FPS con soggetti in movimento). Sono presenti numerose possibilità di personalizzazione, sia scegliendo diversi tipi di aree AF che usando funzionalità come l'Eye-AF, apprezzatissimo nei ritratti.

L'unico aspetto veramente negativo che ho trovato nell'interfaccia è il touchscreen: è lento e poco reattivo, e ha funzionalità molto limitate, un trend purtroppo comune a tutte le attuali fotocamere Sony, comprese le top di gamma. Già le Canon di parecchi anni fa avevano un touchscreen nettamente superiore (la Canon 70D che usavo nel 2013 aveva un touch molto migliore delle ultime Sony uscite nel 2018!), e quest'anno ho avuto modo di provare anche la Leica TL2 che mi ha molto colpito da questo punto di vista, con un touchscreen paragonabile a quello degli smartphone. Mi auguro che in futuro anche Sony migliori questo aspetto.



Sony RX100 VI, 1/400 f/4.0, ISO 80, treppiede.

Il corpo macchina nel complesso dà l'impressione di discreta robustezza, ad eccezione delle tendine che proteggono la lente frontale, molto sottili e fragili: se la tenete nello zaino assieme ad altra attrezzatura (come faccio io), è d'obbligo riporla in una custodia, meglio se rigida. Io ho comprato la Hama 80M, che ha misure perfette per la RX100 VI ed è rigida, assicurando quindi un'ottima protezione. Inoltre, non essendo tropicalizzata e avendo un obiettivo che rientra nel corpo macchina, non è possibile utilizzarla sotto la pioggia o in condizioni particolarmente avverse.

Come le recenti Sony, è dotata sia di otturatore fisico che elettronico, e tramite menu è possibile impostarla per utilizzare esclusivamente l'otturatore elettronico, totalmente silenzioso. Io ho scattato sempre in questa modalità e ne ho apprezzato la silenziosità e la totale assenza di vibrazioni.





Il sensore

Il sensore formato 1" ha risoluzione 20 megapixel, più che sufficiente per la maggior parte degli utilizzi. La buona nitidezza dell'obiettivo permette di sfruttare appieno la risoluzione del sensore; inoltre, il formato nativo non è il classico 4:3 delle compatte ma un bel 3:2 (come sulle fotocamere APS-C e FF), cosa che personalmente apprezzo moltissimo.

In termini di alti ISO, è ovviamente molto migliore rispetto alle classiche compatte con sensore 1/2.3"; rispetto alla Sony A5100 (APS-C 24 megapixel) che uso spesso ha circa 1 o 1.5 stop di svantaggio, risultato comunque buono per una compatta. E' utilizzabile fino a 800 ISO, e in alcune situazioni al limite ci si può spingere fino a 1600 ISO; in linea di massima sconsiglio di evitare sensibilità da 3200 ISO in su, anche se in qualche caso possono comunque dare risultati accettabili.



Sony RX100 VI, 10 sec f/4.0, ISO 80, treppiede. Hafencity, Germania.

I sensori Sony sono noti per ottima gamma dinamica, e anche la RX100 VI ha un ampio margine di recupero nelle ombre, che possono essere schiarite fino a 3 stop mantenendo una qualità accettabile. Per confronto, una Sony A6500 permette di aprire le ombre fino a 5 stop e una A7r III fino a 6 stop, ma anche 3 stop sono un risultato ottimo per una compatta - per dare l'idea, sono pari al recupero di alcune reflex fullframe con la Canon 6D Mark II o la Canon 5D Mark III.


L'obiettivo Sony Zeiss 24-200mm

La RX100 IV riesce a far stare in dimensioni incredibilmente compatte un potente zoom 8.3x 9.0-72mm, equivalente a un 24-200mm in formato fullframe. Il diaframma massimo è 2.8-4.5, non luminosissimo ma comunque ragionevole per un uso generico (mentre chi si dedica principalmente alla fotografia in poca luce o notturna sicuramente preferirà il 24-70mm equivalente della RX100 VA, con diaframma f/1.8-2.8).

Gli zoom così estesi spesso hanno qualità d'immagine discutibile, ma qui Sony è riuscita a fare un buon lavoro: nel complesso ho apprezzato la nitidezza di questo obiettivo; è nitido a tutte le focali, sia al centro che negli angoli, e solo a 24mm si nota una di perdita di nitidezza negli angoli. L'unica pecca è che la resa non è sempre omogenea, e può variare considerevolmente con la messa a fuoco: con soggetti molto distanti (es. il dettaglio di un monte a 200mm), talvolta si nota una perdita di qualità che invece non è presente con soggetti meno lontani, anche usando le stesse focali e diaframmi.



Sony RX100 VI, 4 sec f/5.0, ISO 80, treppiede. Bergen (e il suo Bryggen), Norvegia.

La nitidezza massima si raggiunge già a tutta apertura e in genere già al diaframma più aperto si ha una sufficiente profondità di campo (non dimentichiamo che un f/2.8 su formato 1" corrisponde circa a un f/8 su fullframe come profondità di campo, e f/4.5 è paragonabile a f/11). Chiudendo il diaframma, non c'è nessun miglioramento di qualità d'immagine, quindi si può scattare sempre a tutta apertura, a meno che non serva una profondità di campo molto estesa (ad esempio per paesaggi con primo piano ravvicinato): in questo caso, ci si può spingere fino a f/5.6, che dà una profondità di campo paragonabile a f/16 su fullframe. Sconsiglio di utilizzare i diaframmi più chiusi (f/8 e f/11) perchè con queste aperture si perde nitidezza e contrasto a causa della diffrazione. Nel seguente test potete vedere alcuni ritagli al 100% che mostrano la qualità d'immagine a tutti i diaframmi:




Un aspetto negativo sono le capacità macro: la minima distanza di messa a fuoco di 8 centimetri è solo alla focale grandangolare, mentre lato tele la minima distanza è attorno ai 70-80 centimetri; l'ingrandimento massimo che si può ottenere corrisponde a circa un 1:3 o 1:4 su fullframe, adatto al limite per qualche ripresa ravvicinata occasionale ma non certo per macro più "impegnate", anche per via della scarsissima separazione soggetto/sfondo che si ottiene a causa della focale grandangolare (inoltre, in modalità macro la qualità d'immagine peggiora vistosamente).



Sony RX100 VI, 1/60 f/4.0, ISO 100, treppiede. Rubjerg Knude Fyr, Danimarca.


Conclusione

La Sony RX100 VI nel complesso mi ha colpito positivamente; ha un'ottica versatile e una qualità d'immagine buona. Non è certo una compatta per tutte le esigenze: è ottima per fotografia di paesaggio, città, street e reportage di viaggio; può andar benino per qualche ritratto occasionale (pur non essendo lo strumento migliore in questo ambito), mentre la sconsiglio per macro, sport, animali, ambiti in cui servono focali più lunghe e maggiore separazione soggetto-sfondo.

Personalmente, la vedo come scelta ideale per i viaggiatori amanti della fotografia, più che per i 'fotografi viaggiatori': in altre parole, se per voi la fotografia è una delle ragioni principali del viaggio sarà preferibile usare una mirrorless con un paio di ottiche professionali (rinunciando all'estrema leggerezza della RX100 VI). Per chi invece mette il viaggio in sè al primo posto, ma vuole comunque portare a casa foto di qualità che vadano oltre la classica 'foto ricordo', la RX100 VI permette di avere una resa molto buona (più vicina a quella di una mirrorless entry-level che di una compattina) in solo 300 grammi di peso.

Potete vedere tutte le foto che ho scattato con la RX100 VI nella galleria Europa centrale Agosto 2018 ( https://www.juzaphoto.com/me.php?pg=248602&l=it ), anche a piena risoluzione.



Sony RX100 VI, 1/200 f/4.0, ISO 80, treppiede. Neuschwanstein castle, Germania.



Risposte e commenti


Che cosa ne pensi di questo articolo?


Vuoi dire la tua, fare domande all'autore o semplicemente fare i complimenti per un articolo che ti ha colpito particolarmente? Per partecipare iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti, partecipare alle discussioni e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 15:09

Davvero un'ottima recensione, mi ha sempre incuriosito questa fotocamera. All'epoca stavo per prendere la Mark 1, poi non la presi ma continuo a vedere i modelli più recenti come ottime fotocamere, perfette per chi viaggia leggero. Certo, come dici tu nell'articolo, visto che la fotografia è una delle ragioni principali per cui viaggio, sarebbe difficile rinunciare alla mia mirrorless.

avatarsupporter
inviato il 29 Agosto 2018 ore 15:27

Ciao Emanuele....
stavo giusto iniziando a lavorare i raw direttamente da LR visto che l'ultimo aggiornamento considera questo piccolo mostro senza doverle preventivamente trasformare in TIFF.

mi hai tolto il dubbio più grande che avevo, cioè la qualità rispetto ai diaframmi.
anche io non avevo notato grandi cambiamenti fra f2.8 e d5.6, tranne appunto qualche carenza sui paesaggi lontanissimi (infinito). poco male.

vedo che scatti sempre a 80 iso. vorrei chiederti se hai trovato reali vantaggi rispetto ai nativi 125 (che dovrebbero avere maggior gamma dinamica almeno nelle luci).

Grazie

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 15:40

Una bella recensione, completa ed onesta nel mettere il luce pregi e difetti.
Complimenti per il coraggio dimostrato nell'affrontare un viaggio simile rinunciando a strumenti più performanti. Viene da pensare che spesso ci portiamo molto di più del necessario.

avatarsupporter
inviato il 29 Agosto 2018 ore 16:59

Anch'io sto lavorando i raw del karakorum, sono soddisfatto e la mia schiena ringrazia anche se con la A7RII avrei sicuramente fatto di meglio.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 17:56

Jiuza, ormai è tanto tempo che sostengo la leggerezza e trasportabilità dei nostri apparecchi fotografici, e questo articolo me lo conferma, ...visto i risultati...un saluto Fiorenzo

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 18:05

Ottima recensione: per un acquisto consigli questa o la versione VA?

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 18:49

Bellissime foto, come sempre a parte generi ultra specialistici penso che la differenza più che l'attrezzatura la fa il fotografo

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 19:06

ottima recensione e bellissime foto, finalmente ho capito perché scattavi sempre paesaggi ad f/4.0...;-)

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 19:36

Una cosa non capisco, perché il sensore da 1” Sony su questa macchina funzioni così bene mentre nelle Nikon 1 (però io ho esperienza solo di j3) facesse abbastanza pena.

avatarjunior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 19:41

D'accordo su tutto quanto. complimenti per le belle foto.

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 19:50

Recensione bellissima ed esaustiva; da fare innamorare. Ottima compatta

avatarsupporter
inviato il 29 Agosto 2018 ore 20:01

Sono ormai da tempo un viaggiatore ... che fa anche foto
I settori adatti a questa macchina sono quelli di mio interesse
Non faccio macro ne sport
Niente ritratti
Se capitano viaggi con “caccia fotografica” porteró anche la G3X ( o similare) come in Tanzania meno di un mese fa e non molto tempo fa USA viaggio in auto negli stati del vecchio West con Yellostone compreso
“Temo” MrGreen che questa faccia proprio proprio al caso mio...
Unico neo della RX100VI per i miei gusti le rotelle delle impostazioni assenti...
Ma è davvero un gioiellino e penso che al prossimo cambio possa diventare lei la mia macchina da viaggio


@Fiorenzo Fallanti
Concordo in pieno

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 20:11

Perché l'otturatore elettronico?

Il leaf shutter della rx100 è già impercettibile...

user72463
avatar
inviato il 29 Agosto 2018 ore 20:13

bella recensione,ma nessuna considerazione sul prezzo ,come mai? MrGreen

avatarsenior
inviato il 29 Agosto 2018 ore 21:18

Una cosa non capisco, perché il sensore da 1” Sony su questa macchina funzioni così bene mentre nelle Nikon 1 (però io ho esperienza solo di j3) facesse abbastanza pena.

Con la J5 (prima che il sistema "nikon one" morisse…) la qualità era stata sistemata, da considerarsi analoga a quella delle altre fotocamere da 1'' concorrenti.
Concordo che le prime uscite (oltre alla J5 uso anche una V1) avevano un sensore meno performante dal punto di vista della qualità assoluta d'immagine, anche se l'insieme risultava velocissimo e molto reattivo.

Tornando alla recensione di Juza, complimenti per le Foto, caro Admin ;-)
Recensione ottima: dice esattamente quello che è interessante ed importante sapere per chi vuole effettuare una valutazione sull'eventuale acquisto della fotocamera.
Grazie!





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me