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Vegani e vegetariani nuove realta' evolute avanzano


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avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:03

Lungi da me entrare in polemica con Vegetariani/Vegani/Carnivori/Onnivori/Fruttariani/Respiriani/Raeliani etc. etc.

Mi sembra un'affermazione un po' forte...


www.repubblica.it/ambiente/2015/11/27/news/pericoli_industria_carne-12

Dati del 2015

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:14

Le scoregge sono uno degli indicatori utilizzato dai bioastronomi per cercare la vita negli esopianeti.

Quando si dice inquinamento... insomma, non si generalizzi. L'inquinamento di Fukushima o di Chernobyl è di un tipo, quello dell'allevamento di un altro.
La produzione di metano e di carbone è un processo che non necessita della presenza umana perchè si verifichi.

Per la cartaccia buttata nel bosco per es. sono il primo che strozzerei chi lo fa, ma se si tratta di pura carta o fazzoletti di carta occorre riconoscere che anche ne avessero gettato un quintale in un ettaro è un inquinamento pari a zero.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:15

Ok, però se si considera tutta la filiera allora bisogna farlo per entrambe le parti in causa... ;-)
Non ha senso confrontare la produzione della carne partendo dal Neolitico con il "prodotto finito" come un aereo ad esempio... ;-)

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:17

esatto Cri.
perchè se nell'inquinamento si include tutta la filiera che porta ad una fettina, allora andiamo a cercare anche le miniere dove estraggono i materiali per costruire l'aereo, i trolley dedicati, le piste d'atterraggio, gli hangar, le stazioni di controllo e tutta l'impiantistica.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:24

Purtroppo sono cose risapute,non dovrebbe esserci nessun bisogno di portare dati certi ,ne' tantomeno addentrarsi sui perche'etico morali e pratici sia da valurare con estrema attenzione la direzione che si vuol prendere, la mia insistenza su un approccio scolastico educativo erroneamente e semplicisticamente guardato con sospettosa ritrosia e'a parer mio l unica ancora arrugginita che dobbiamo gettare sperando di far presa.

Bisogna anche sgombrare il campo dall equivoco del rapportare specie animali e specie vegetali in una forma d apocalittica scusa del sanguinoso show must go on.

Non posso permettermi di dire che la vita vegetale abbia meno importanza o cose del genere anzi ma poi bisogna pur scendere ad un compromesso tra le varie possibilita'di nutrirsi.

Praticamente cominciare ad istruire al miglior rapporto ambientale e al ridurre significativamente il consumo pro capite di carne sarebbe gia'una breccia in questa fitta coltre di nebbia .

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 12:31

Si appunto, per me il miglior compromesso e' quello di essere onnivoro.

L'aspetto etico, per me, riguarda solo il tipo di allevamento.

Insomma come ripete spesso un mio amico, "mangiare solo carne che abbia vissuto in modo felice"..



P.S. io vedo come breccia il "ridurre significativamente IL CONSUMO" carne o meno.. il problema del mondo e' nel consumo di tutto.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 14:35

Esatto: consumiamo troppa carne, ma anche troppi telefonini, troppe automobili, troppa carta (non se n'è mai consumata tanta come nell'era di Internet), troppi combustibili fossili, troppi medicinali ecc.
Eliminare tutti questi consumi significherebbe tornare a vivere come all'inizio del neolitico, mentre ridurli entro i limiti delle reali necessità significherebbe riequilibrare il sistema senza rinunciare a nulla.
Sarebbe una rinuncia usare lo stesso cellulare per 10 anni invece di cambiarlo ogni anno? I messaggini avrebbero meno efficacia, una "gittata" più corta e non arriverebbero da Roma a Milano?
La fotocamera del 2010 fa veramente foto schifose se confrontate con quelle dell'ultimo modello?
Fa proprio così figo tenere il riscaldamento a 25° perché così si può girare per casa in canottiera a gennaio? (Predazzo, Valle di Fiemme: un mio vicino di casa, a gennaio-febbraio, lo vedo quando porto fuori i cani tutte le sere alle 22,30, in canottiera seduto sul davanzale della finestra aperta e col telefonino in mano; manca che ogni giorno mangi da McDonald's e abbiamo fatto il pieno)

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 16:14

perchè se nell'inquinamento si include tutta la filiera


Se vogliamo cazzeggiare MrGreen mettiamoci anche tutta la filiera post produzione come fate voi o pensate che la fettina al supermercato ci arrivi per magia? MrGreen

E' inutile arrampicarci sugli specchi, consumiamo troppo e male, quando ero piccolo, la carne 1 volta alla settimana, ora se va male 1 al giorno!!! Il telefono, quando eri fuori e dovevi chiamare casa o la bimba c'erano le cabine telefoniche o i bar, si giocava per strada, si viveva con meno stress e la qualità della vita era nettamente migliore. Ora se non hai almeno 1 televisore in ogni stanza, 1 tablet/smartphone a familiare, 1 auto a persona +1 (metti caso se ne rompe 1 cosa fai ci si passa fra familiari?) pc in ogni camera, internet, sky, lavapiatti, asciugatrice, frigo da 800L, impianto HiFi Bluetooth, etc. etc non puoi vivere……

PS ieri sera passeggiavo sul lungomare con compagna e cani, passo da un ristorante all'aperto e noto una famiglia di 5 persone madre e padre chattavano allegramente con i loro smartphone, i tre figli ognuno corredato di tablet a giocare……..Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 16:25

i tre figli ognuno corredato di tablet a giocare……..

Beh, dai, guarda il lato positivo della cosa: almeno, se giocano con i tablet non giocano nei boschi. Perché mica sono come eravamo noi: se vanno loro a giocare nei boschi, o si perdono e serve allertare la Protezione Civile, o danno fuoco al bosco (magari perché stanno cercando di usare il tablet al posto del coltellino svizzero MrGreen)

user35763
avatar
inviato il 12 Agosto 2018 ore 16:38

Salt - ...il problema del mondo e' nel consumo di tutto.


Daniele Ferrari - Esatto: consumiamo troppa carne, ma anche troppi telefonini, troppe automobili, troppa carta (non se n'è mai consumata tanta come nell'era di Internet), troppi combustibili fossili, troppi medicinali ecc.
Eliminare tutti questi consumi significherebbe tornare a vivere come all'inizio del neolitico, mentre ridurli entro i limiti delle reali necessità significherebbe riequilibrare il sistema senza rinunciare a nulla.
Sarebbe una rinuncia usare lo stesso cellulare per 10 anni invece di cambiarlo ogni anno?


E l'economia? E la recessione? E la crisi delle borse? E le cavallette, le piaghe d'egitto, il caos, Il tracollo strutturale e civile che ne conseguirebbe?

E il progresso?"Le magnifiche sorti e progressive". Il progresso; lo Sviluppo, (e poi dicono che Dio è morto!) Si chiama così perché è progressivo, deve andare sempre più in la mica rallentare, fermarsi, o tanto meno addirittura arretrare.

Ingrippare volontariamente quel trend iniziatosi prima con la riforma protestante, luterana e calvinista, - “borghese", nascita della borghesia come classe - e poi avviatone il perpetuo motore con la rivoluzione industriale e l'illuminismo, aumentando esponenzialmente la popolazione mondiale,
(prima europea, poi globale, causa urbanesimo più o meno coatto, megalopoli a venire - recinzione di terre e pascoli comunitarie e demaniali - di comunità rurali deprivate, sradicate dei loro millenari, stagionali ritmi, costumi, limiti e culture; foriero di profonde trasformazioni e di gravi squilibri demografici; necessitando il Capitale, di una nuova e numerosa - di riserva, compresa- manodopera salariale a basso costo, (condizioni usa e getta ottocentesche, minorili comprese, per le fabbriche)

Ingripparlo o solo rallentarlo non è cosa da pensare da realizzare sistematicamente a gratis, per fare questa frittata c'è da rompere un enorme numero di uova.

Rientra poi nello spirito e nella nostra nuova Forma mentis - nata con le rivoluzioni e riforme di cui sopra - calibrata non per ESSERE ma perennemente volta, obbligata escatologicamente al DIVENIRE, accettare di fermarsi e apparentemente
-consumisticamente- regredire?

Bisognerebbe rispolverare l'antico, atavico concetto di TRADIZIONE. Quella “Religiosità filosofica Perenne” sviscerata da Elemire Zolla o Ananda Coomaraswamy; www.ibs.it/filosofia-perenne-mente-naturale-ebook-elemire-zolla/e/9788

quella "Filosofia Perenne" di Aldous Huxley dalla celebre definizione coniata e mutata da Leibniz.

www.ibs.it/filosofia-perenne-libro-aldous-huxley/e/9788845911408

Quell'atavico paradigma per cui il movimento non è dato ad essere progressivamente avanti ma circolare e connesso con i
i movimenti degli astri e delle stagioni. Che pur ha funzionato e tenuto per migliaia di anni di civiltà e civilizzazioni.

Solo cataclismatiche, apocalittiche cause di forza maggiore porterebbero a ciò.

A un tale giorno del giudizio.

E chi nel sistema economico consumistico siffatto ha il suo potere? Potere economico, finanziario, mass mediatico, potrebbe mai permettere una generale decrescita dei consumi, senza aver prima allungato la coperta con dei nuovi mercati e consumatori? Cioè decrescere qua per far crescere altrove, cioè cambiare senza che cambi nulla nel computo e nell'impatto?

Quindi e intanto urge "responsabilmente" proseguire con il pilota automatico delle pecularietà istero-saturnali da Das Narrenschiff magistralmente illustrate in allegoria dal Ferreri :
www.bing.com/videos/search?q=la+grande+abbuffata%2c+Marco+Ferreri&&vie

Poi si vedrà.

Daniele Ferrari - Questo, oltre che assolutamente condivisibile, è il nocciolo della questione riguardante il tipo di cultura prevalente al giorno d'oggi; l'aspetto che concerne gli animali è quello più evidente, ma la questione investe i rapporti che il nostro sistema sociale ha stabilito con tutte le cose; animali, piante, minerali, acqua potabile, persino la forza lavoro (gli altri uomini) vengono considerati solamente dal punto di vista della loro monetizzazione, quindi per forza di cose finiscono per essere trattati solo come oggetti.


Le due cose sembrano essere, infatti, interconnesse.
La perdita di connessione e senso profondo per e con gli animali, la loro de-animazione porta con se la de-umanizzazione economico-meccanicista, transumanista, come coincidente conseguenza.

La perdita di senso per gli uni è la perdita di senso per gli (noi -prossimo) altri.
Questa atrofizzazione di un immaginario, perdita di una conscia comunicazione simbolica coinvolge necessariamente entrambe le parti.

Una funzione psichica, una connessione, quando dal conscio se ne cessa l'uso e ri-discende nell'inconscio, diventa primitiva,"infera", negativa (funzione inferiore) poiché se ne perde il controllo positivo razionale (la luce Solare della coscienza) fin li tenuto con una serie di accorgimenti e limitazioni d'ordine etico, religioso, ritualistico, mitologico, psicologico; o tramite la manifestazione e fruizione artistica;
l'Arte, che aveva, - ha - tra gli altri, il compito di compensare quelle naturali pulsioni che ogni società-civilizzazione necessariamente reprime ("Il disagio della civiltà" Freudiano) ogni giorno in se stessa.
Scaricando, sfogando, o meglio, sublimando nell'opera questa repressione.

Gli argini all'hibris vengono meno, nulla più trattiene. Ogni tentato Katéchon muove ormai solo ad una spensierata indifferenza, al riso e al disprezzo per il retrogrado, l'Emmanuel Goldstein da additare all'odio mediatico universale.

“Se Dio non c'è tutto è allora possibile, tutto è permesso” afferma il grande inquisitore nei fratelli Karamazov.

E - progressivamente - giungere a quelle “modeste proposte”, pocopoco distopiche , purché pratiche e funzionali all'uopo non è che un passo razionalmente, illuministicamente (ricordiamo che il marchese De Sade era un convinto illuminista?) motivato e conseguente; perché no in fondo!

I sistemi etici, i miti, e i dogmi religiosi servivano anche a scongiurare regolando questo pericolo di un Hybris fuori d'ogni controllo e limite, mitigare voli sconsiderati di un Icaro. Gli azzardi prometeici.

Ma Dio è morto, e qui, al di la del bene e del male, gli idoli sono al crepuscolo, tra una gaia scienza e la trasvalutazione di tutti I valori balliamo in pieno spasmo e mal caduco la musica dodeca-fonica dei ditirambi di Dionisio e del Kali YugaSorriso

Se è un bene o un male, è ozioso chiederselo;è una domanda mal posta, se è ancora sensato così valutare, sincronicamente, o in un disincantato prospetto diacronico; osserviamo ed esperiamo.

Volendo sono tempi assai interessanti per le menti aperte e curiose,
Tempi da poltrona e popcorn, per chi (fortunello annoiato), e fin quando, ha l'una e l'altroSorriso

In troppo facile teoria per uscire dall'impasse basterebbe tornare a considerare il progresso anche nei suoi possibili termini di cambiamento, di mutamento ciclico.

Allora cambiare, anzi mutare, avanti o indietro che pare sia (avanti e indietro visti come considerazione di valore, sono solo punti di vista, giudizi parziali) tornerebbe ad essere concettualmente accettabile. Tornerebbe ad essere un ciclo, un corso e ricorso.



avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 17:16

E' inutile arrampicarci sugli specchi


Personalmente non mi arrampico sugli specchi, ho espresso la mia opinione in merito ad un'affermazione (gli allevamenti intensivi inquinano di più di tutti gli aerei al mondo per un anno) e mi è stato replicato un articolo dove appunto si parte dall'intera filiera fino alla fetta di carne al supermercato... quindi se si vogliono fare confronti questi vanno fatti alla pari altrimenti si parla di aria fritta ;-)
Ciò detto, che il consumo di carne attuale sia eccessivo così come il fatto che gli allevamenti intensivi siano inquinanti penso che nessuno lo metta in dubbio... ;-) io metto in dubbio che inquinino più degli aerei...

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 18:00

Tornerebbe ad essere un ciclo, un corso e ricorso.

ok Nietzsche, ma adesso prendi la tachipirina che tra poco passa l'eterno ritorno.MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 18:16

si .. poi parliamo di un articolo di Repubblica…

per quel che vale un loro articolo...

user35763
avatar
inviato il 12 Agosto 2018 ore 18:46

" Tornerebbe ad essere un ciclo, un corso e ricorso. "
ok Nietzsche, ma adesso prendi la tachipirina che tra poco passa l'eterno ritorno.MrGreen


Ooo, colpa mia s'intende, ma hai forse frainteso, procedo sempre per tesi ed antitesi, mai per parte di una o per l'altra, e nemmànco per lo scopo di una sintesi, impossibile in questa sede (dove altro non può ragionevolmente farsi che l'accennare, stimolare una curiosità. un input - ove vi fosse già e magari un interesse - da approfondirsi poi nei tempi e modi classici che necessitano)

Un colpo al cerchio e uno alla botte?

Riporto voci *. E ambasciator non porta pena dicesi.
Su quel che sembra posso pensare delle tesi di Nietzsche hai grossolanamente, semplicisticamente equivocato, colpa mia ripetoSorriso

L'impressione, sicuramente fallace, è di un tuo commento inelegante e di scherno su argomentazioni che in tutta probabilità non mastichi poiché fuori da un tuo percorso formativo, e quindi, ancora una volta, male interpreti piegandole ad una caratteriale, garrula tuttologia da "focus",
in-formativamente un po facilona.
Per altro, commento espresso in modi discutibili, se non inopportuni, inappropriati e superficialmente tranchant (quando non ci si conosce e ci si sia data reciproca confidenza e sottintesa stima; o, ciò mancando, quando non si sia almeno vis-à-vis con l'interlocutore).

A ognuno il suo essere, fare e mestiere del resto, il "Il faut cultiver notre jardin" è una massima di saggezza e maturità.

Ciò che non interessa, in fondo basta non leggerlo e saltarlo a pié pari.

* "La nostra età fruisce del beneficio delle precedenti, e spesso conosce molte cose non per esservi giunta con il proprio ingegno, ma illuminando con forze altrui anche le grandi opere dei padri.
Noi siamo come nani che siedono sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere molte cose anche molto più in là di loro, non come per acutezza della propria vista o perché più alti di corporatura, ma perché siamo sollevati e innalzati da gigantesca grandezza."
Bernardo di Chartres.
Citazione adoperata sovente per conciliare l'idea del progresso con quella dell'età dell'oro, del mito e della tradizione antica; come anche :

«Noi siamo la nostra memoria. Quando morirò, ricorderò tutto», Umberto Eco da un attribuzione discussa di Isaac Newton.

avatarsenior
inviato il 12 Agosto 2018 ore 19:31

MrGreen


se si sale troppo in alto sugli alberi si arriva ad un livello dove i rami si spezzano.
Quindi diciamo che la tua impressione è corretta, ma non facciamo diventare questo topic una bolla elitaria, sempre se siete daccordo e se è possibile.
se non fosse possibile, siamo appena un po' meno avanti di quanto credevo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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