| inviato il 04 Luglio 2018 ore 16:18
L'esposizione "corretta" a mio avviso, fatta eccezione per ciò che è oggettivamente bruciato o oggettivamente privo di informazione luminosa (quindi un punto con almeno un canale a 255 o 0), è una questione spesso di gusti. Tornando ai tuoi quesiti: 1) L'esposizione spot non è puntuale ma viene misurata comunque in un'area, anche se ristretta. Per fare la tua prova in maniera più accurata dovresti servirti di un esposimetro esterno a luce incidente, non quello della fotocamera. 2) Il tuo occhio è dotato di una pupilla che si dilata/restringe (che puoi, per semplicità, assimilare a un diaframma che si apre/chiude): quindi in base alle condizioni di luce e a cosa stai focalizzando il tuo cervello si occuperà di far entrare più o meno luce e darti sensazioni diverse sulla stessa scena. Spero di aver fatto un po' di chiarezza |
| inviato il 04 Luglio 2018 ore 16:59
L'istogramma NON È LEGGE, è un ausilio. Se tu fotografassi in brackting un enorme mucchio FI carbone l'esposizione corretta secondo l'istogramma sarebbe quella con l'istogramma al centro ma in realtà questo risultato non sarebbe giusto; infatti il carbone è nero e non grigio, quindi l'esposizione esatta sarebbe quella con l'istogramma spostato sulla sinistra. Viceversa nel caso tu stessi fotografando una bianca cada di Santorini o di Ostuni, l'istogramma giusto per l'esposizione corrispondente alla realtà sarebbe quello spostato a destra. |
| inviato il 04 Luglio 2018 ore 17:24
Devi vedere la cosa sotto due diverse prospettive. Quella strettamente tecnica, che ha come scopo quello di registrare dettagli utili entro tutta la gamma dinamica della scena fotografata, dalle zone più scure a quelle più luminose. Quella della tua scelta espressiva, che privilegia invece il risultato che vuoi ottenere, anche se questo significa magari rinunciare al dettaglio nelle zone d'ombra o di luce. Pensa ad esempio alle immagini in fortissimo controluce dove il soggetto diventa una silhouette. Per questo motivo non esiste una "giusta esposizione" in assoluto. Esiste un risultato che vuoi ottenere. E quindi un'esposizione regolata di conseguenza. Di certo, se la dinamica della scena fotografata supera il limite delle possibilità del tuo sensore, avrai zone luminosissime e/o ombre scurissime senza dettaglio. Per ovviare a questo problema si può ricorrere alla tecnica dell'HDR, sovrapponendo più immagini scattate con diverse esposizioni. Se invece ti avvicini al limite di dinamica del sensore senza superarlo, esiste la possibilità di recuperare informazioni nelle zone estreme di luce ed ombra attraverso una buona postproduzione che dà i migliori risultati se applicata al RAW anziché al Jpeg. Ma con il tempo ti accorgerai che la seconda prospettiva, quella espressiva, è di gran lunga quella che conta di più. Tant'è che anche nel tuo esempio esprimi chiaramente la tua preferenza. |
| inviato il 04 Luglio 2018 ore 17:30
diebu è stato chiarissimo e aggiungo: l'esposimetro a zero, nemmeno quello è legge. tanti (come me) all'inizio impostano la priorità diaframma e lasciano decidere il resto alla macchina |
| inviato il 05 Luglio 2018 ore 8:53
Fra queste due l'esposizione migliore è la prima... sarebbe stata corretta se la avessi sottoesposta di almeno 1/2 stop... |
| inviato il 05 Luglio 2018 ore 8:59
In ogni caso per imparare cos'è l'esposizione e soprattutto per imparare a padroneggiarla ci vogliono le diapositive |
| inviato il 05 Luglio 2018 ore 9:10
Innanzitutto grazie per le risposte. “ L'esposizione spot non è puntuale ma viene misurata comunque in un'area, anche se ristretta. Per fare la tua prova in maniera più accurata dovresti servirti di un esposimetro esterno a luce incidente, non quello della fotocamera. „ Speravo di poter comunque arrivare ad un valore di massima. Analizzando gli istogrammi in effetti quella esposta "correttamente" è già oltre i limiti da entrambi i lati.
Se in una scena come questa con zone bruciate e zone troppo chiare l'esposizione media risulta è corretta, a questo punto a cosa serve l'esposimetro? “ Se tu fotografassi in brackting un enorme mucchio FI carbone l'esposizione corretta secondo l'istogramma sarebbe quella con l'istogramma al centro ma in realtà questo risultato non sarebbe giusto „ Ero conscio di questo tipo di situazioni ma le catalogavo come casi limite, non pensavo di incappare in questo tipo di problemi in una scena normale. |
| inviato il 05 Luglio 2018 ore 9:47
“ Ero conscio di questo tipo di situazioni ma le catalogavo come casi limite, non pensavo di incappare in questo tipo di problemi in una scena normale. „ non esite una scena "normale" o meglio: è normale che una scena sia fatta di colori che non sono solo di tono medio (il tono per cui l'esposimetro è tarato) pertanto devi sempre ragionare e fare adattamenti. |
| inviato il 05 Luglio 2018 ore 12:05
“ Se in una scena come questa con zone bruciate e zone troppo chiare l'esposizione media risulta è corretta, a questo punto a cosa serve l'esposimetro? „ Per rispondere alla tua domanda ti suggerisco una bella reflex a pellicola anni '60-'70, di quelle con otturatore e diaframmi totalmente meccanici, togliere la batteria (che serviva solo per far funzionare l'esposimetro) e provare a esporre " a naso". Proprio perché il nostro occhio e il nostro cervello hanno una grande capacità di adattamento alle varie situazioni di luce, ti accorgerai che è difficilissimo capire la luminosità di una scena senza l'uso di strumenti (o della regola del 16 che è comunque un riferimento basato su elementi esterni). Se posso darti un consiglio "operativo" su come esporre, fai tesoro dell'istogramma cercando di non averlo mai troncato ai due lati in modo da poter agire con correzioni di esposizione selettive in post-produzione. Se la scena non ti permette di non avere bianchi o neri privi di dettaglio, a seconda dei casi, dovrai ricorrere a esposizioni multiple o a filtri GND a seconda dei casi. |
| inviato il 05 Luglio 2018 ore 12:40
“ perchè l'immagine "correttamente" esposta ha comunque dei riflessi, quelli delle piastrelle, troppo luminosi? „ Perché l'esposizione calcolata dalla macchina è una media: fornisce le impostazioni tali per cui si avvicina di molto all'esposizione del grigio al 18%; l'intero fotogramma è esposto come un grigio al 18%, ma i singoli punti del fotogramma possono essere sia sovra che sotto esposti. “ tra la zona più buia e quella più luminosa non c'erano più di 6 stop, quindi ampiamente nei limiti „ e questo chi lo dice? Comunque, queste immagini sono jpg dalla macchina o raw che hai sviluppato tu? Perché nel primo caso non puoi farci troppo affidamento. “ situazione reale „ Non esiste l'esposizione reale, ma è quella del tuo occhio è quello che personalmente tu percepisci, ma non è quantificabile: per questo esistono gli esposimetri, cioè strumenti di misura che forniscono dei numeri confrontabili; ovviamente, essendo strumenti di misura, hanno tolleranze ed errori di misura |
| inviato il 06 Luglio 2018 ore 14:32
“ Se posso darti un consiglio "operativo" su come esporre, fai tesoro dell'istogramma cercando di non averlo mai troncato ai due lati in modo da poter agire con correzioni di esposizione selettive in post-produzione. Se la scena non ti permette di non avere bianchi o neri privi di dettaglio, a seconda dei casi, dovrai ricorrere a esposizioni multiple o a filtri GND a seconda dei casi. „ Me lo ricorderò, anche se mi sto rendendo conto che tra la teoria e la pratica c'è un oceano di mezzo e quelle che pensavo fossero situazioni limite sono invece all'ordine del giorno.. “ e questo chi lo dice? MrGreenMrGreen Comunque, queste immagini sono jpg dalla macchina o raw che hai sviluppato tu? Perché nel primo caso non puoi farci troppo affidamento. „ Nel primo messaggio ho spiegato come sono arrivato a quella conclusione ma non sapevo non si potesse procedere in quel modo Sono immagini JPG fatte al volo. |
| inviato il 06 Luglio 2018 ore 19:23
Cioè, intendevo che non è detto che i 6 stop siano ampiamente nei limiti Il primo dubbio credo si risolva semplicemente scattando in RAW e senza lasciare alla macchina la decisione sul valore da dare alle alte luci e alle zone chiare |
| inviato il 07 Luglio 2018 ore 18:48
@Jigsaw nel digitale esiste una sola esposizione che sfrutti tutta la dinamica di un sensore ed è l'ETTR. Purtroppo hai bisogno di un istogramma raw e in tempo reale non te lo mostra nessuno e anche se lo facessero su uno schermo o nel mirino di una ML sarebbe poco visibile (Olympus mostra istogrammi raw?). Per cui devi ricorrere post mortem a un SW come RawDigger. Lì riesci a vedere la realtà della esposizione, soprattutto quanti e quali punti delle alte luci siano andati persi. Ci sono casi dove puoi perdere anche un migliaio di punti (l'importante è che non siano fotograficamente significativi) nelle alte luci e guadagnarti più stop. ETTR significa > SNR e dinamica, in genere si fa a ISO base, ma ci sono eccezioni. L'inconveniente è che devi scattare in raw e riportare a sx con Exp in PP. Sottoesporre nel digitale non ha senso |
| inviato il 08 Luglio 2018 ore 17:09
(Visione sconsigliata a chi non ha mai visto un raw al minimo rendering)
Grazie Otto, un'immagine da SonyAR7III e un APO spaziale. Le quadrettature bianco-rosse (stile Croazia) segnalano quanti valori nell'istogramma raw superano il valore (arbitrario) 5,000 (cioè Overexposure). Il valore max normalmente sarebbe 16,383. Significa che si poteva tranquillamente sovraesporre di 1 EV o più perché le zone posterizzate sono praticamente ininfluenti al fine della foto, ossia si vedrebbero bianchi poco differenziati, ma l'occhio li distingue a stento. |
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