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e' questo lo stato dell'arte...fotografica?


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avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2018 ore 14:40

Buongiorno, vi giro un mia riflessione sul panorama fotografico attuale.

leggo di continuo lamentele di professionisti sulla condotta dei fotografi per caso.
La partita iva... ma anche l'occasionale... Va ricordato che l'occasionale è tale se non fai promozioni, non dichiari l'attività perchè fai ben altro e...per caso offri una prestazione di altro genere e visto che ti viene remunerata, intendi dichiararla come entrata. Non ti promuovi come fotografo o PH, in altre parole.
Una premessa doverosa.

Ora vengo al tema:
DEONTOLOGIA o DUMPING PROFESSIONALE ?

o per meglio dire, come si combatte il dumping professionale...lo sconto proposto da servizi su un noto "gruppo" web, propone "affari" per servizi fotografici a 39,99 euro, 300 euro (il più caro) per tre giorni con trucco, parrucco, unghie, studio, 300-400 foto, anche le stampe di vario genere.
Ho visto anche proposte per 18 euro, con la formula: passi in studio, ti trucchi, ti cambi, scatto e ti do qualcosa in formato sui 20x.

Un professionista ha dei costi, un impresa ancor di più.
Parlando di codice di registrazione per la partitiva iva, ci sono due classi : come fotografo o come "impresa" qualora hai uno studio o vendi materiale non intellettuale...Una condizione più onerosa, per via dei costi fissi.

Bene, qualcuno ha la decenza di spiegarmi quanto margine si riesce a fare con un servizio da 19 euro?
Ma anche con 40 euro, per qualche ora in studio o 99 per tre giorni, incluso l'ausilio di altri professionisti.

PROFESSIONAL DUMPING

secondo me è questo e non altro.
Comporta che un cliente non lo introduci a 19,90 e poi gli fai il matrimonio a 3000 euro.
Da te verrà per la promozione e forse poi per il doppio o il triplo di quanto ha speso, con un'entrata di massima a 60 euro (fortuna che poi che ritornano e diventi ricco!).
Leggo nelle offerte: scontato del 95% , del 98% !
Non sono sconti, lo sconto è del 10% in una trattativa, calcolando il margine e i costi fissi del lavoro, facendo economia da qualche parte.
Magari sbaglio e non vedo la miniera d'oro.Confuso
Secondo me è meglio fare tf, ti rimane il diritto d'uso, scegli la modella, scatti con un progetto in mente e con quello promuovi la tua attività, sulla qualità, sulla progettazione, sulla creatività, non sulla poraccitudine . Mi scuso per il termine ma lo trovo appropriato.

Questa è solo una parte dello stato dell'arte che riguarda la professione e non il settore amatoriale.
Ma ora arriviamo anche a quello ed andiamo oltre.
Le testate (se ne sono rimaste), non pagano quasi mai le foto se non in casi particolari, spesso per la cronoca, dove le prendono da da grossi gruppi, oppure nei casi dove ti assegnano un servizio dall'inizio, non dopo averlo fatto. al massimo vai nella pagina dei lettori...
Si guadagna molto con lo sport?
Paesaggisti, quante foto avete venduto?
E voi naturalisti ?
Quanta fine arts viene remunerata?
Tutto sto nudo fa cassa per chi scatta o per chi propone?

Forse ci sono entrate con la fotografia da catalogo, food, still life.
Editoriale e moda ancora fatturano qualcosa di significativo, parlo per i livelli medi, ne sono certo per quelli alti legati alla pubblicità.
I ritratti o matrimoni, mi sembrano abbastanza inflazionati, pagano la crisi economica, a cui si aggiunge l'aiuto propizio dell'amico, oppure ...ti ci faccio anche il filmino per quella cifra...già scontata...Su questo non saprei cosa dire, se non si hanno i soldi hai poco da fare, o ti rimane poca scelta, chiedere ad un amico e non aspettarsi un miracolo.
Ma per tutto il resto?
Possibile che il tutto sia stato ingoiato dal microstock da 1$ a foto?

La mia è una visione apocalittica o parziale?
Ci sono ancora margini di dignità e crescita oppure abbiamo oltrepassato la linea di confine?

avataradmin
inviato il 26 Giugno 2018 ore 14:46

Lo stato del mercato fotografico è, per essere ottimisti, disastroso. A parte qualche rara eccezione, l'unico ambito in cui c'è abbastanza lavoro è la fotografia matrimonialistica, tutti gli altri fotografi che conosco in ambito naturalistico (ma anche per ritratto, nudo, viaggio...) lavorano facendo workshop visto che dalla vendita foto si guadagna poco/niente.

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2018 ore 15:20

confermi quanto pensavo.Triste
Temo che la posizione non migliori con le associazioni di categoria, che di fatto non hanno un reale potere per cambiare le carte in tavola, almeno per i profesionisti.

avataradmin
inviato il 26 Giugno 2018 ore 15:38

forse altri due ambiti che non vanno malaccio, a cui prima non avevo pensato, sono foto di sport e paparazzi - due ambiti in cui le foto servono subito e non si possono prendere da microstock, almeno in questi casi ci dovrebbe essere ancora lavoro.

sono meno ottimista invece per i fotogiornalisti, dato che vedo sempre più riviste online sfruttare foto amatoriali o prese dai social, però almeno un pò di lavoro ci dovrebbe ancora essere anche lì.

l'ambito naturalistico invece penso sia davvero senza speranze da questo punto di vista...

avatarsenior
inviato il 26 Giugno 2018 ore 18:18

il foto giornalismo anche quello sportivo, è nelle mani delle agenzia di stampa e dei grandi gruppi, vendere qualcosa da autonomo lo vedo difficile. Forse si contano quelli che sono veramente inossidabili. lo dico perchè a fronte di una spesa, per seguire un evento, non so cosa ti torna e se hai margine garantito. Dal conto tolgo i grandi come Afp che hanno inviati su teatri difficili.
Di fondo si è concentrato tutto in poche mani.

Le ricadute sono su vari aspetti: frequenteresti una scuola di fotografia?
E da corsi di vari anni si è arrivati al workshop a tema e preimpostato.
Insomma non proprio la stessa cosa...
I workshop, anche su temi specifici o base, temo non siano esaustivi di un'arte complessa come la fotografia, o possano dare basi di composizione se non per lo scatto.
iene a mancare la storia, per ragioni di trattazione e non solo, perché chi va vuole scattare, avere un risultato immediato e tangibile.

Per assurdo che sembri, questa crisi sta giovando alle testate e alle case produttrici di hardware.
Gli amatori si comprano strumenti di livello professionale senza averne poi un ritorno economico.
Le riviste hanno molti servizi di buona qualità e gratis...da loro.Cool

la fotografia non è solo un hobby ma un'arte, espressione di linguaggi visivi, un lavoro bellissimo e un piacere per i nostri occhi.

Costa molto?
Si ma molte persone non si fanno mancare il coltellino multi uso, il cellulare , sempre più semplice da usare come macchina fotografica. Ha anche i filtri, emula il diaframma aperto per il ritratto, rende facile ed immediato quello che richiede ore di studio e termini ostici per molti...scatti e e colori...iperfocale? E' buio? un bel bianco e nero...fatto!!!
Non a caso Instagram è oltremodo popolare, nonostante non possa dare lustro ad uno scatto ma alla sola apparenza. Un'applicazione e un social nati per il cellulare e che sposta anche consensi ed un seguito invidiabile.

Un peccato perdere dei pezzi così importanti con l'evoluzione, tecnologica e sociale.

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 10:17

Quando offri ad ogni singolo individuo la possibilità di avere gli strumenti a basso costo e le competenze tecniche per usarli (anche gratis con mille guide online o forum specializzati come questo), ecco che tutti diventano scrittori, grafici, fotografi, modellatori 3D, videomaker, cuochi, pasticceri, stampatori 3D ecc....

Il guadagno è di chi vende alla massa gli strumenti per realizzare passioni e aspirazioni e, nel nostro settore, la bulimia di foto è talmente nauseante da aver distrutto il senso stesso d'immagine.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 10:49

Il problema vero non è l'opportunità di offrire ad ogni individuo gli strumenti e le competenze tecniche, ma quello di non fornirgli anche la cultura necessaria per comprendere potenzialità e valore reale di ciò che poi viene prodotto; nel '700, tutti gli appartenenti all'aristocrazia o alla borghesia dovevano saper suonare qualche strumento musicale e disegnare (possibilmente anche dipingere), ma non per questo si consideravano musicisti o pittori. Ok, all'epoca erano anche gli unici a cui venivano forniti istruzione e cultura; beh, oggi la scuola è addirittura obbligatoria per tutti, ma cosa gli fornisce realmente?
Cosa vogliamo pretendere da un sistema sociale in cui persino i musei si stanno trasformando in succursali di Gardaland?

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 12:32

Il punto è che la fotografia, per sua natura come.. a progetto, occasionale e "cogli l'attimo", si presta all'abusivismo (anche involontario), come nel caso dei taxi abusivi, soltanto che da questi ci si può difendere in qualche modo, mentre la fotografia si presta ad applicazioni troppo vaste, che esulano dalla capacità tecnica del fotografo e la possibilità "concreta" di inquadrarla legalmente.

Esempi...

Se scendono i marziani e sono l'unico a fotografarli, anche se come fotografo sono un cane e non sono un prof con partita iva, basta che le foto vengono e ci guadagno parecchi soldi.

In gioventù fotografai qualche battesimo per i parenti, poiché me lo avevano chiesto e lo ritenevano doveroso per la parentela o l'amicizia e mi pagarono i rullini e ovviamente il pranzo...

L'unico servizio che rifiutai, il matrimonio di un cugino, per uno scrupolo di onestà verso i professionisti (conoscevo il fotografo di zona), mi guadagnò un danno di relazione che non si è mai risolto del tutto, nonostante 40 anni trascorsi, soprattutto perché il fotografo gli sbagliò le foto più importanti.

Quando lo incontro, me lo rinfaccia sempre... ed è imbarazzante, infatti è il parente che vedo di meno e che mi cerca di meno...

Credo di aver descritto la questione, nelle implicazioni concrete.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 12:44

Quando lo incontro, me lo rinfaccia sempre.


LOL gran pacco Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 13:00

Trovo l'argomento interessante perché, in tutta onesta, mi chiedo veramente come oggi un fotografo professionista possa ancora vivere della sua attività visto che la fotografia è ora abbordabile da tutti.
Vedo spesso in giro scatti fatti da ragazzini che valgono o superano quelli dei cosiddetti "pro" e questi non si fanno pagare. Io stesso, scatto portrait in TF (prima pagavo pure io le modelle) e vedo che ottengo risultato spesso uguali o anche migliori dei cosiddetti pro (probabilmente perché è una passione e non lo faccio per i soldi).
Quando vedo degli annunci tipo "portrait 2h ore a solo tot euro" penso davvero, ma ci sono ancora rimbambiti che pagano per farsi fotografare? Dalle varie discussioni che ho con fotografi, sembra proprio di sì, chi sa per quanto tempo ancora.
Penso che la fotografia sia davvero un'arte stupenda ma paradossalmente sono anche contento che non sia il mio mestiere perché so che farei la fame.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 13:14

LOL gran pacco


Già, è uno dei ricordi più spiacevoli, che rimangono nitidi nella memoria.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 13:22

Ma se solo qualcuno dice "A" scatta l'indignazione generale...si parla di assolutismi....
e si sciorina una pseudocultura.
Sembra il ritornello di una la canzone "e la colpa è non so di chi".Se ripercorressimo le tappe per come si è giunti ipotecamente al punto, risulterebbe altrettanto poco interessante e sgradito.
C'è chi si iscriveva alla scuola d'arte quando ancora non c'era il corso o la sezione dedicata di fotografia o chi scriveva e basta, senza essere tuttologo o aspirare ad una visibilità mediatica.
La fotografia da sempre si porta dietro queste sue peculiarità, insieme a tutti i dubbi sul fatto di essere o non essere un metodo di raffigurazione artistico,per la forte influenza sull'opera dello strumento in uso,di cui è conseguenza diretta.Prontamente si è dedotto che questa capacità di riflettere dettagli con precisione, non rispecchiasse l'abilità o la personalità dell'esecutore materiale dell'immagine.Va detto che queste peculiarità non erano afferrate e soppesate ugulamente da altri soggetti come avviente tutt'ora.
Il sogno dei produttori di apparecchi è sempre stato quello di fornire a chiunque lo strumento per scattare fotografie,ma c'era sempre qualcosa che si metteva in mezzo al progetto,poichè un'immagine riuscita nel suo intento non è una diretta conseguenza, così anche i modelli piu' evoluti di macchine indirizzati agli specialisti venivano riempiti di una serie di programmi opzionali,sempre piu' tecnologici.
Un altro fattore è quello della copia nell'arte, dalla riproduzione della statua e del dipinto,per poi esporlo nel proprio cortile o peristilio,per trarre ispirazione.Cosi' si vedono le opere in bella mostra, che sono arte ed ispirazione, a cui far riferimento, per portare a casa un pezzettino di quello che si è visto, per tentare di riprodurre quella capacità creativa,o soltanto apprezzarla, sfiorarla.

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 15:18

@Marcello
Posso capire la tua frustrazione. Purtroppo (o per fortuna) oggi la fotografia è " facile" e a portata di tutti o quasi. Sembrerebbe che la teconologia, il più delle volte, possa sopperire l'ignoranza di chi scatta.
Pigiare un tasto nel momento giusto con l'ultima sony o nikon impostata su automatico può regalare lo scatto perfetto a chiunque. Più difficile invece prendere in mano un pennello e dipingere una cappella sistina sul soffitto di casa.
Questo è quello che pensa la gente comune, almeno. Ed in parte ha anche ragione.

Ora che milioni o miliardi di persone fanno foto e cercano di venderle chi ne ha bisogno ne approfitta sfruttando il famoso rapporto domanda/offerta. I prezzi si abbassano nella maggior parte dei casi e per chi ci campava si fa più dura.

Un fotografo mi ha raccontato che la parte più dura del suo lavoro sta nella ricerca dei clienti, non quella in cui scatta. D'altronde è un po il destino di chi vuole vivere d'arte in Italia. Musicisti, teatranti, ballerini, pittori, ecc.. Per campare con la propria passione si ha bisogno di almeno di questi 3 fattori : bravura, impegno e fortuna.
Ho visto le tue foto ed almeno la prima ce l'hai. La seconda credo anche, la terza ti auguro con tutto il cuore di trovarla!
Un abbraccio

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 15:37

Mio caro Marcello... che posso dirti... ahimé hai ragione... io ho impresa artigiana e commerciale, quindi come ben hai detto, scritto... non è una passeggiata e quelle cifre irrisorie che hai citato, non servono proprio a nulla. Eppure il fenomeno Abusivismo, tanto parlato, dipinto e con tutti i suoi vedremo, faremo, da parte delle istituzioni, tipo: Confartigianato, Confcommercio, etc... dove speri che venga fatta, davvero qualcosa per difendere la mia categoria... scopri invece che non muovono un dito... beh, qui mi fermo... e spero... che qualcosa cambi... e nel frattempo tiro avanti tra mille difficoltà... questo è il quadro generale nel 2018...
Non credo di riuscire ad aggiungere altro...
Ciao a tutti, Fabio.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2018 ore 22:34

@Fabio Conte
mi sembra che i fotografi non abbiano una vera e propria associazione di categoria, non come i giornalisti che se ne fanno forti in ogni contrattazione, ma che allo stesso tempo, dovrebbero seguire un sistema più rigido di inquadramento. Anche per loro, non vedo soluzione ad una sorta di abusivismo anzi c'è un praticantato a costo zero ed una decisa precarietà per la maggior parte.
Da quanto ho capito le associazioni fotografiche possono essere generiche o di settore (matrimonialisti), ma oltre a consociare non hanno titolo per rappresentare l'intera categoria come un vero gruppo di pressione.
Le difficoltà però sono davanti agli occhi di tutti e come dicevo, rimbalzano anche su settori come l'istruzione e la cultura, dove una scuola di fotografia potrebbe avere difficoltà a riempire le aule e lo stesso vale per gli spazi espositivi-culturali che potrebbero avere un ottimo supporto dalle mille idee e professionisti.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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