RCE Foto

(i) Per navigare su JuzaPhoto, è consigliato disabilitare gli adblocker (perchè?)






Login LogoutIscriviti a JuzaPhoto!
JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).

Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.

OK, confermo


Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:

Accetta CookiePersonalizzaRifiuta Cookie

La felicità è un seminterrato


  1. Altro
  2. »
  3. Articoli
  4. » La felicità è un seminterrato


La felicità è un seminterrato, testo e foto by Francesco Verolino. Pubblicato il 15 Maggio 2018; 15 risposte, 2964 visite.


Ore 9:30 un bacio a Matteo e Lisa, l'ultimo controllo delle cose indispensabili per il viaggio, le ultime paure di dimenticare qualcosa, la zip del trolley si chiude, la macchina mi aspetta per partire per uno dei viaggi più desiderati negli ultimi anni. L'Iran.
È un viaggio per me differente, ora è importante il reportage non come attività accessoria ma come obiettivo. Lo scopo è raccontare con la macchina fotografica uno dei Paesi le cui differenze sociali, religiose, politiche alimentano diffidenze e pregiudizi. Uno dei Paesi al centro di un Medio Oriente turbolento, vera linea di confine tra la cultura asiatica, quella europea e nord africana. Culla della civiltà così come la conosciamo, quella degli scambi, della matematica dell'ingegneria.
Siamo in 3. Un “trio improbabile”. Con me ci sono Cinzia e Fabio.
Conosco Fabio da 5 anni. E' un mio giovane amico, ci separano 20 anni. Abbiamo lavorato insieme all'estero e si sta innamorando della fotografia, sono riuscito a fargli capire che la foto migliore è quella che ti fa battere il cuore, quella che racconta. Lo stimo, molto, è un bravo ragazzo, per certi versi incontaminato.
Lui mi “accompagna” nella accezione più bella del termine, quella di chi vive un'esperienza fidandosi con la curiosità di un bambino.
Ho conosciuto Cinzia in un OpenDay in costiera Amalfitana. Simpatica. Lei è di Como. Ammiro la sua intraprendenza, il suo modo di fare le cose. I Suoi tempi, mai frenetici, ma giusti perché non le piace essere in affanno. Le piace fotografare, è brava. Viaggia appena può. Racconta spesso dei suoi viaggi in Birmania, della sua famiglia, dei suoi amici. Cinzia vuole fare le cose fatte per bene. E' nel suo carattere.
Concludo il trio. Mi sto conoscendo e forse i miei 50 anni mi sono serviti per capire che per troppo tempo non sono stato quello che volevo essere. Studio la fotografia, mi piace spiegare ad altri quello che ho capito, fotografo per me e soprattutto viaggio con la consapevolezza che ogni volta la mia mente impara, si espande.
Ci incontriamo a Roma, Fiumicino. Arriviamo in Iran alle 3:30 del mattino e dopo circa 2 ore di attesa per i visti e le assicurazioni incontriamo il driver che ci porterà a Kashan.
Questa è la mia terza volta in Iran, nella mia “altra vita” ero stato a Teheran e avevo compreso il potenziale del Paese per ricchezza e cultura.
La guerra con l'Iraq e l'Embargo hanno isolato il Paese dal resto del mondo e questo ha evitato una contaminazione ingiusta e che avrebbe appiattito gli usi e le caratteristiche sociali.




Qui non è possibile utilizzare Facebook e, in generale i blog. Quindi esporre i propri pensieri al resto del mondo. Il governo consente l'utilizzo di Instagram, Telegram e Whatsapp ed è già tanto. Molti utilizzano una VPN estera per avere una vita virtuale, ma gran parte degli utenti non dichiara i propri nomi, lo fanno in anonimato.
A Kashan, 200 km da Teheran, è una piccola cittadina, Mustafà il Tout Operator ci viene a salutare in Hotel, una piccola struttura nei vicoletti della città, poche stanze molto confortevoli e pulite. Mustafà ci porta in giro nelle Moschee e a visitare un vecchissimo laboratorio con telai per la tessitura di stoffe, all'interno un vecchietto ultimo abitante che ci mostra con orgoglio i prodotti finiti. Il laboratorio è ad un livello sottostante rispetto alla strada. Circa 20 gradini ci portano al livello della struttura illuminata da finestroni posti molto in alto. Una luce incredibilmente bella che evidenzia i colori del cotone utilizzato.





A pochissimi metri Mustafà ci mostra il suo orgoglio, una struttura in piena fase di ristrutturazione che diventerà un piccolo hotel di poche stanze. L'Iran è meta di turisti ma le strutture recettiva ancora non sono idonee. Ci dice che ha pagato circa 20.000 Euro tutta la struttura. Ci mostra il sistema di aereazione e le stanze, ancora una volta al di sotto del livello. In estate ci sono anche 52 gradi all'ombra. La loro architettura è studiata per mantenere ambienti vivibili anche a temperature così alte.
Mustafà ha occhi vispi, è giovane e la moglie lo chiama spesso perché la figlia piccola non vuole dormire. Ci ha accompagnato nel Bazar e nelle Moschee, a visitare castelli e monumenti della città. Ci ha accompagnato in una casa privata dove tessono i tappeti di seta e lana. Un tappeto di 9 mq richiede 6 mesi di tempo di 2 persone. La vecchietta, circa 70 anni, faceva questo lavoro dall'età di 7 anni. Lavora su un'asse di legno in sospensione, è velocissima e segue in modo precisissimo la traccia di un disegno con la decorazione.
Capiamo da subito che le tradizioni sono forti e sebbene sia un Paese arretrato e non contaminato, assolutamente non bisogna ritenere l'Iran un Paese non evoluto. Questa probabilmente è una delle idee sbagliate che abbiamo nel Nostro Paese dell'Iran.





La “condizione della donna” in Iran è probabilmente uno degli aspetti che più di tutti evidenzia l'evoluzione. Le donne sono potenti, emancipate. Studiano, fanno sport, viaggiano. Hanno un ruolo sociale fondamentale. La religione, la tradizione e forse un atteggiamento fin troppo conservativo impone la copertura della testa e di nascondere le proprie forme.
Le iraniane sono donne bellissime. Hanno colori e cromie incredibili per un fotografo. Occhi profondi e di carattere.
Grandissima femminilità nella gestualità, nel modo di camminare, nel modo di parlare. La gentilezza è in ogni cosa. Scarpe basse, pantaloni, mani curatissime e capelli coperti contribuiscono a non svelare un tesoro.






Una delle nostre guide a Esfahan è così. Una donna di 40 anni, insegna inglese. A Isfahan, una città di 1,5 milioni di abitanti, conosce tante persone. Elì se la cava in ogni situazione, è spigliata, veloce, mai un tentennamento, un imbarazzo. Sempre composta ci chiede per capire cosa vogliamo fare. Noi chiediamo di conoscere le persone, la società. Lei ci invita dal marito a visitare il piano interrato del piccolo negozio come broker assicurativo e bancario.
Arriviamo con il taxi, incrociamo la figlia di 15 anni, il marito e qualche amico. Un caffè espresso e poi ci invita a visitare il piano interrato. Preparo 2 candele, la macchina fotografica sul treppiede per un ritratto alla figlia, ricordo della giornata. La ragazza cambia il velo in uno rosso e chiede al padre se può farlo avanti a noi. Il padre acconsente con uno sguardo.
Elì chiede al marito di prendere da bere e il marito apre 3 bottiglie di birra ghiacciate. Iniziava una delle feste più simpatiche della mia vita. In un momento il piano interrato diventava una tavernetta e ci siamo trovati a cantare canzoni, a raccontare storie.
Emozionante, per nulla distante dai nostri usi e costumi. Nulla ci divideva.
Elì conosce la ricetta della felicità. In Iran per essere felici utilizzano in ogni cibo lo zafferano, anche pochissimo e impercettibile, ma non esiste felicità senza zafferano.
E' pesato a me e ai miei compagni di viaggio salutare Elì e i suoi familiari, ci hanno accolto con simpatia e ospitalità, di quella vera non formale. Ritornerò a Esfahan anche solo per salutarla.
A Esfahan il bazar è per qualsiasi fotografo una miniera. I ritmi sono tranquilli e tutto si svolge con calma. Le persone sono bellissime. Una donna cammina con il figlio in braccio e passa sotto un raggio di sole. Una bambina gioca senza velo nei capelli, ma tra qualche mese, al superamento dei 10 anni le sarà d'obbligo indossarlo. 4 bambine camminano tenendosi per mano, sono vestite benissimo e appartengono a famiglie benestanti.




Tutto è bello, pulito, sobrio. Il gusto del bello è radicato, il volgare non esiste. Si ha l'impressione che la “moda” e le “tendenze” siano ignorate.
La ripartenza da Esfahan è dura, non riusciamo a fotografare tante cose. Il driver ci condurrà prima nel deserto e poi a Yazd. Percorre le vie della città velocemente e nel traffico cittadino, attraversando il letto del fiume prosciugato che, è stato deviato per dare acqua alla città di Yazd. Purtroppo, i cambiamenti climatici si avvertono ovunque e la desertificazione è velocissima.

A Yazd, “la città del vento”, la città dove è stato ambientato Assassin Crid 1, lo scenario cambia. Si cammina nelle piccolissime viuzze del centro. Le mura sono fatte di fango e fieno. Le persone aspettano la pioggia. A fine aprile abbiamo assistito alla 3° e 4° giornata di pioggia dall'inizio dell'anno.
Non dimenticherò mai i tetti, le torri del vento, e un palazzo al centro in fase di ristrutturazione e che sta diventando un albergo. Bellissimo.
Non dimenticherò la coppia di fidanzatini che si sarebbe separata il giorno dopo perché lei andava a studiare all'università in un'altra città. Mai la spontaneità delle persone e il calore di chi ci ha ospitato.
Il drone e la gopro ci hanno aiutato a documentare i luoghi e le situazioni.
Il viaggio termina, ma continuerà nel prossimo futuro. Come al solito desidero tornare a casa dai miei cari e alle mie abitudini. Credo di aver vissuto un'esperienza incredibile e da dover rivivere nei prossimi mesi. Dovrò raccontare il Sud del Paese e il nord, raggiungendo le popolazioni nomadi.
I miei compagni di viaggio sono stati fantastici, ci siamo fatti compagnia e abbiamo guardato con curiosità tutto. Abbiamo vissuto 10 giorni iraniani in modo coinvolgente.
Lo staff unico, 4 driver e 3 guide. Non ci hanno mai lasciato, dandoci tutte le indicazioni sul Paese e sui luoghi che abbiamo visitato.
Ritornerò in Iran probabilmente nuovamente con Fabio e, mi auguro, con Matteo, mio figlio e con chi vorrà unirsi in una esperienza, forse altrettanto difficile dal punto di vista emotivo, ma certamente bellissima per il fascino del Medio Oriente.
Ritornerò con l'idea di allontanarmi dalla civiltà ed entrare nei villaggi, magari utilizzando una corriera. Ritornerò per riprovare le sensazioni che ho provato in una piccola scuola femminile dove oltre 150 bambine a Yazd ci hanno letteralmente assalito con i sorrisi ed illustrato la festa della Terra, magari per riprovare il kebab iraniano e il loro the nel deserto. Ritornerò per dormire nel deserto. Ritornerò per provare la felicità che dà lo zafferano e 3 bottiglie di birra in un sottoscala interrato a Esfahan.




Grazie Cinzia e Fabio.





Risposte e commenti


Che cosa ne pensi di questo articolo?


Vuoi dire la tua, fare domande all'autore o semplicemente fare i complimenti per un articolo che ti ha colpito particolarmente? Per partecipare iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!

Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti, partecipare alle discussioni e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 241000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.





avatarjunior
inviato il 19 Maggio 2018 ore 20:33

Grazie per la tua condivisione, mi sembra di accompagnarti nel viaggio attraverso il tuo racconto. Bellissimo, complimenti!

avatarsenior
inviato il 19 Maggio 2018 ore 20:40

Fantastico !!

avatarjunior
inviato il 20 Maggio 2018 ore 8:38

Bellissimo racconto, complimenti e grazie per aver espresso e cindiviso le tue emozioni. Hai ragione nel dire che forse abbiamo un'idea sbagliata dell'Iran. Mi hai fatto venire voglia di visitarla!

avatarjunior
inviato il 20 Maggio 2018 ore 9:04

Mi unisco agli altri per il bel racconto e reportage, avevo conosciuto su un forum in passato un signore che aveva lavorato per diversi anni in Iran e come te era rimasto affascinato dai luoghi e dal popolo.

user159143
avatar
inviato il 24 Luglio 2018 ore 22:46

Bel reportage, complimenti!

avatarsupporter
inviato il 24 Luglio 2018 ore 23:00

Grazie mille @Diego

user159143
avatar
inviato il 25 Luglio 2018 ore 9:23

Di nulla! Anzi grazie al tuo racconto mi è venuta voglia di rileggere la "polvere del mondo" :)

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2018 ore 14:32

Dal racconto che hai scritto, dalle foto che hai scattato, capisco che tu sei un fotografo, tanti, me compreso che sono un pivello, fanno solo degli scatti...
Solo complimenti vivissimi!
Alessandro

avatarsupporter
inviato il 21 Agosto 2018 ore 14:36

Ingmaggiore grazie
Non vivo di fotografia (nel senso che nn ci metto il piatto a tavola), ma vivo di fotografia (nel senso che è la modalità di comunicazione che sento più mia.

Il complimenti che mi hai fatto è bellissimo.

Grazie ancora

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2018 ore 14:40

Per camparci di fotografia bisogna fare i matrimoni. Senza toglier nulla ai "matrimonialisti", alcuni dei veri e propri maestri (Ivanotsunami e altri), tu sei ancora qualcosa in più...
Ciao.
Alessandro

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2018 ore 14:41

Il ritratto di Esfahan è semplicemente un capolavoro! Non sto esagerando...
Alessandro

avatarsenior
inviato il 21 Agosto 2018 ore 16:06

Bellissimo questo racconto. Grazie!

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2018 ore 19:03

Bellissimi i tuoi scatti, trasmettono la tua emozione. Complimenti per aver reso così bene l'essenza di questo Paese meraviglioso. Le tue foto e le tue parole gli rendono il giusto merito.
Amo l'Iran, dove (anch'io) ero già stata in un'altra vita...ci sono tornata lo scorso anno, facendo grosso modo quasi il tuo itinerario, la cosa incredibile è che credo abbiamo avuto lo stesso contatto locale. L'anno passato erano in attesa della piccola Diana!
Un saluto,
Rita

user100872
avatar
inviato il 22 Settembre 2018 ore 7:28

Bellissimo racconto, una volta tanto liberi da dati di scatto, tenuta iso, guerre di sensore ...
Questo è fotografare !

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2018 ore 7:47

Un meraviglioso reportage, il tuo racconto testimonia perfettamente le tue emozioni e sentimenti vissuti durante il viaggio. Inoltre bravo.perché alla fine della lettura anche a me ha lasciato un po' di malinconia, per come è appassionante il tuo racconto, e un po' di curiosità di.visitarli un giorno questi luoghi. Bravo e complimenti





 ^

JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.

Versione per smartphone - juza.ea@gmail.com - Termini di utilizzo e Privacy - Preferenze Cookie - P. IVA 01501900334 - REA 167997- PEC juzaphoto@pec.it

www.juzaphoto.com - www.autoelettrica101.it

Possa la Bellezza Essere Ovunque Attorno a Me