| inviato il 20 Settembre 2021 ore 10:50
“ A mio parere non c'è paragone ...cento volte l'ais;-)
nitidezza,colori,bokeh „
ah però...non mi aspettavo un confronto così schiacciante |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 12:09
“ ah però...non mi aspettavo un confronto così schiacciante „
Non conosco il Mir 24H, ma rispetto al Mir 37mm f/2.8 direi che i livello è simile; non ho fatto confronti diretti ma guardando le foto di prova del Mir e dei miei Nikon non vedo grosse differenze.
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| inviato il 20 Settembre 2021 ore 12:30
Ho fatto scatti simili col 35 f2 Russo ed il 28 2,8 AIS. Grosse differenze non ne vedo se non in controluce. |
| inviato il 20 Settembre 2021 ore 12:47
Beh, il 28 f2.8 è rinomato per essere un gran vetro però, quindi tanto male questo russo non dovrebbe essere.
Mia curiosità un po' fetish sui vintage... |
| inviato il 26 Febbraio 2024 ore 19:48
Buonasera a tutti
Una domanda a proposito di messa a fuoco e regolazione del diaframma.
Provo a descrivere la procedura che, a mio giudizio, e' l'esatto contrario di quanto letto in rete.
In base ai dati dell'esposimetro imposto tempi e diaframma ( in questo caso mi interessa il diaframma)
Messa a fuoco: ruoto la ghiera intermedia in modo che il pallino rosso vada a coincidere col diaframma impostato.
Metto a fuoco e porto, quindi, la ghiera intermedia in modo che il pallino rosso coincida su F2,8.
Scatto.
Questo e' quanto mi sembra, perche' se, a diaframma impostato, metto il pallino rosso della ghiera intermedia su F2,8 (come consigliato in rete) nel mirino entra meno luce.
Corrisponde anche a voi o mi sto clamorosamente sbagliando?
Mi sono, da qualche mese riavvicinato alla fotografia analogica. Ho acquistato un spotmatic e un corredo di obiettivi fra cui il mir 42 37mm F2,8.
Ho acquistato anche un Jupiter 9 85 mm F2,8 che ,anche esso, possiede una doppia ghiera per i diaframmi, soltanto che per la messa a fuoco, ci si deve comportare al contrario (cosi mi sembra)
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| inviato il 27 Febbraio 2024 ore 16:51
Feci la prova tempo fa li ho ancora entrambe, come risolvenza il Nikon è decisamente meglio, come colori con il digitale è veramente facile usare la palette che vuoi tu. |
| inviato il 27 Febbraio 2024 ore 19:21
Dall'87 e per una decina di anni vissi in Germania e i mercatini foto li visitai spesso. Dopo la 'caduta del muro' ci fu una 'sostenuta' frequenza di commercianti russi e ucraini e moltissimi parlavano tedesco (per ovvi motivi...) Chiesi del motivo per cui molte attiche prodotte in 'unione sovietica' assomigliassero ai Nikkor. Risposero che la Nikon era solita regalare (discretamente) ai cortruttori ottici russi, gli stampi obsoleti delle loro ottiche dismesse.
Poi questi le riproducevano in base alle capacità industriali e alla redditività 'autorizzata' di quel modello.
Va sempre considerato che nella unione sovietica, produrre qualcosa andava autorizzato (e finanziato...) da un'istituzione., non essendoci un mercato interno 'competitivo' e quindi i soldi non potevano che venire dall'alto... |
| inviato il 27 Febbraio 2024 ore 21:47
Io ho 5 ottiche russe per Nikon:
- Arsat 20 mm f 2,8
- Mir 24 H 35 mm f 2
- Arsat 50 mm f 1,4
- MC Kaleinar-5N 100mm f/2.8
- Arsat 300mm 2.8
Il 100 assomiglia vagamente al Nikon 100 f 2,8 serie E ma con i Nikon nulla hanno a che fare.
Di Mir 24H ne ho avuti 2 pagati meno di 50 euro ed uno rivenduto sui 70 valgono quella cifra se vi va di giocare. |
| inviato il 28 Febbraio 2024 ore 0:00
Ho il catalogo dei sovietici 'Nikon' a tranne il 100 serie E (credo roppo recente) ce ne stanno una quindicina che sono praticamente dei cloni dei Nikkor sino agli AIS e fino al 300 mmm 2,8 primo modello fuoco manuale.
Si capisce benissimo che vennero tutti messi in produzione ma di pochissimi ne venne fatta una serie 'rilevabile'.
I modelli reali 'identici' che mi fu possibile osservare nei mercatini, furono il 20mm f2,8, il 35 f2, il 50 'ais' 1,4, l'85 f1,4 AIS, il primissimo 300 f 2,8 mf.
Il 300 f2,8 fui sul punto di acquistarlo. Era come nuovo e lo lasciavano per 250 marchi ma aveva una bolla d'aria del diametro di tre terzi di millimetro quasi al centro della lente frontale e non me la sentii di rischiare di portarmi a casa un 'morto'...
(Nell'ambiente delle macchine utensili, i 'morti' sono i pezzi lavorati e sbagliati (di fresa e di tornio) che non e possibile recuperare in alcun modo e sono destinati alla fusione.) |
| inviato il 28 Febbraio 2024 ore 0:25
Non sono le mie ottiche domani le controllo visto che a parte il 300 ho anche gli equivalenti Nikon Ais.
Secondo allphotolenses.com l'Arsat 20 mm non ha la stessa formula del Nikkor 20 mm.
Avevo comparato i russi con i Nikon su D800E e come resa erano decisamente meno definiti.
Di fatto li volevo portare in giro con una A7 per provarli sul campo ma non lo ho mai fatto.
Il mio 300 è invece molto bello ma veramente pesate, lo pagai 150 euro e mi fece capire che di un 300 non me ne facevo nulla e lo misi in vetrina assieme al ciclopico Nikon 50-300 f 4.5 che avevo preso in vista di un safari mai fatto.
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| inviato il 28 Febbraio 2024 ore 12:58
@Odysseus GRANDE!!!
Come supponevo le ottiche di cui ti parlavo non ci sono tutte:
Arsat 20 mm f 2.8
allphotolenses.com/lenses/item/c_997.html
Arsat 50 mm f 1.4
allphotolenses.com/lenses/item/c_769.html#prettyPhoto
L'Arsat 50 mm f 1.4 ha uno schema ottico molto simile al Nikkor 50 mm f 1.4 quello che cambia è ad esempio il meccanismo del diaframma molto Russo per intenderci simile a quello degli Helios dopo serie 2 a Pancolar.
Tra l'altro pochi lo conoscono ma l'ottica MC Variozenitar-K 25-45 mm f/2.8-3.5 per Pentax K ha per me qualità eccezionali.
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| inviato il 28 Febbraio 2024 ore 13:15
Credo che il guaio peggiore sia l'assemblaggio che talvolta decide dal buon/ottimo livello da quello 'ciofegareccio'.
I russi (o ucraini...) mi dicevano che in inverno alcuni assemblaggi venivano demandati ai contadini che avendo poco o nulla da fare, facevano di necessità virtù... (magari virtù non tanto...) |
| inviato il 28 Febbraio 2024 ore 15:46
Qdysseus immagino che l'outsourcing sia continuato nel tempo perché anche altre ottiche avevano una variabilità o hanno una variabilità veramente accentuata (penso ai Sigma EX ad esempio). |
| inviato il 28 Febbraio 2024 ore 17:51
Credo di sì anche se non mi addentrai nella questione sulle politiche produttive' sovietiche che è già tanto onorarle con tali eleganti nomi. Non si capiva chi producesse e che cosa. Ebbi la sensazione che dopo la caduta muro l'industria ottica divenne 'non importante' e lasciata a se stessa. Un po' come la Zeiss Jena che chiuse e il materiale ottico approntato venne regalato agli operai, ormai senza lavoro, e da montare a domicilio. Però la Zeiss J fino a quel momento aveva lavorato anche per la Carl Zeiss supportando o producendo interamente delle ottiche destinate al mercato occidentale, mentre i sovietici anche nei tempi migliori si erano arrabbattati per trasferire le produzioni a chi ritenessero in grado di completarle. Insomma erano tempacci da quelle parti...
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