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My Drops Reflect 2.0


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My Drops Reflect 2.0, testo e foto by Mario_Nicorelli. Pubblicato il 05 Maggio 2018; 69 risposte, 12088 visite.


Macro fotografia con gocce d'acqua e riflessi. (By Mario Jr Nicorelli).


Un saluto a tutti i lettori da parte mia, mi chiamo Mario e sono un fotoamatore appassionato di Drops reflect in macrofotografia.

In primis rispondo alla domanda che mi viene posta più spesso:
Devo frequentare un corso o un workshop per riuscire a realizzare questo genere fotografico?
Come ripeto a tutti; non serve partecipare a un workshop per assimilare questa tecnica, per iniziare basta solo una buona infarinatura di base in fotografia (Tempi, diaframmi, profondità di campo, ecc.). Il Work Shop o il corso mirato sono sempre una valida occasione per apprendere un qualcosa in più, ma per iniziare consiglio con il provare a riprodurre i lavori pubblicati da moltissimi autori sul web. Una volta compreso il meccanismo se continuate poi da soli di certo le soddisfazioni non mancheranno ad arrivare.




L'ottica per il Drops Reflect : Teleobiettivo, Super Zoom o Macro obiettivo?

Speso chi è a digiuno di macrofotografia mi domanda se con il proprio teleobiettivo (per esempio 70/200 – 70/300 – o super zoom 18/250) possono realizzare macrofotografia usando come soggetti le gocce. La mia risposta è “NI”, cioè; l'uso di un teleobiettivo o di un super zoom aiuta ad avvicinare un soggetto (e quindi parliamo di fotografia ravvicinata o closeUP) ma in determinate circostanze “come nella macrofotografia delle Drops” non è sempre sufficiente. Per intraprendere questo genere di fotografia consiglio di munirsi di ottica progettata appositamente per ingrandimenti 1:1, indifferentemente dalla marca, costo o che sia nuova o usata.

Iniziamo a prendere confidenza con le Drops. “Creiamo il set.”

Per imparare a fotografare le gocce dobbiamo esercitarci e non poco, quindi dove farlo? La location di per se non ha importanza, poiché stiamo parlando di “set/scene” piccolissime che possono essere attuate sia in casa sia all'aperto. Per quel che mi riguarda spesso realizzo le mie fotografie in cucina, in studio, in salotto, sulla terrazza di casa, in garage nel giardino e in certe occasioni anche nel bagno. Poi ci sono circostanze dov'è obbligo uscire di casa e quindi ogni posto è buono (Parchi, rive di fiumi, giardini, ecc).
Per esercitarci nel fotografare le Drops dobbiamo partire dalle basi come si fa per il Ritratto, il paesaggio, la Street quindi: inquadratura, punto di messa a fuoco, apertura diaframma e tempi di scatto devono essere il vostro pane quotidiano. Per fare ciò consiglio di realizzare un classico set di prova, cioè una singola goccia su un petalo di fiore.
Dobbiamo procurarci due fiori (possibilmente con petali separati tipo margherita o gerbera). Uno dei due fiori farà da supporto alla nostra goccia (magari usate il fiore più piccolo), l'altro sarà lo sfondo e allo stesso tempo il soggetto che apparirà dentro la goccia. (*Attenzione nella realizzazione di un set il giusto parallelismo tra Fotocamera, soggetto e sfondo sarà molto importante per la buona riuscita dello scatto.)
Per sorreggere i fiori raccomando di utilizzare supporti resistenti che non permettano movimenti o vibrazioni di nessun genere. (basta un piccola vibrazione e le vostre gocce sul più bello cadono). Usate se ne avete dei plamp (i Plamp sono dei bracci movibili con pinze alle estremità) oppure tanto per iniziare utilizzate delle mollette da biancheria o sostegni simili.
A questo punto i nostri fiori ben fissati sono diventati il set, non ci resta altro da fare che appoggiare su di essi alcune piccole goccioline. Inizialmente non devono per forza avere un senso logico come sono distribuite, ma piuttosto devono essere poste in modo tale da essere libere da intralci, così da poter generare un riflesso non contaminato da altri elementi. Il posto giusto per mettere le nostre prime gocce è la parte più esterna del petalo (la punta), e possiamo appoggiare la goccia sia sopra sia sotto.
A questo punto molti di voi si staranno chiedendo: ma qual è la distanza giusta da tenere tra le gocce poste sul petalo e il fiore che fa da sfondo? A questa domanda non esiste una risposta certa poiché la distanza tra il fiore (A) che sorregge le gocce e il fiore (B) che fa da sfondo dipende dalla dimensione del fiore B, più grande il fiore più distante può essere posto dalle gocce.
Per essere certi che tutto sia posizionato nel modo corretto, prima dello scatto l'unica cosa che possiamo fare è quella di osservare nell'oculare o nel liveview se il riflesso nella goccia rispecchia ciò che ci siamo prefissati inizialmente. ( vedremo poi in dettaglio come fare)




Parallelismo e messa a fuoco > Fotocamera Vs Drops.

Abbiamo affermato come; goccia, fiori e fotocamera devono essere allineati longitudinalmente rispettando un certo parallelismo nel piano di messa a fuoco. Ora ne comprendiamo meglio il perché' e come ciò influisce nella nostra resa finale.
Attenzione** Ricordiamoci che Stiamo fotografando soggetti piccolissimi con un forte rapporto d'ingrandimento, ne consegue che la nostra Profondità Di Campo ( l'estensione della zona a fuoco ) è centinaia di volte più circoscritta di quando fotografiamo un paesaggio, un ritratto, ecc.
Perché' allora parallelismo, profondità di campo e piano di messa a fuoco sono cosi importanti? Cerco di spiegarlo a modo mio semplificando i vari concetti.
Se inquadriamo un soggetto e la nostra macchina fotografica non è parallela allo stesso succede che il “piano di messa a fuoco” attraversa il nostro soggetto in un solo punto lasciando scoperte le altre che di conseguenza risulteranno meno nitide. La prova più semplice che vi consiglio di fare per comprendere il parallelismo di messa a fuoco sta nello stendere un filo interdentale tra due pinzette proprio davanti alla vostra fotocamera e di fotografarlo per controllate se è completamente a fuoco oppure no.
Noterete che se il parallelismo tra macchina fotografia e filo è errato a fuoco ( cioè nitida ) ci sarà solo una porzione di quest'ultimo. Mentre Se il vostro parallelismo è giusto vedrete tutto il filo da destra a sinistra e su tuta la sua piccola laeghezza perfettamente a fuoco. Questo vi fa capire quanto sia importante inquadrare nel modo giusto soprattutto quando abbiamo soggetti piccoli e ridottissima profondità di campo.




Come illuminare la goccia senza generare riflessi non desiderati.

Nel fotografare i drops reflect è fondamentale illuminare correttamente la scena (sia che ci troviamo all'aperto sia in casa). *Attenzione: una scarsa o eccessiva illuminazione comporta una notevole diminuzione della nitidezza che in macrofotografia non è cosa tanto apprezzata.
Prima di tutto dobbiamo stare attenti a distribuire uniformemente la luce, poiché una luminosità troppo forte e ravvicinata non solo genera fastidiosi riflessi dentro le gocce, ma provoca zone/ombre molto scure su tutto il nostro set. Per illuminare la nostra scena possiamo utilizzare uno a più flash, oppure più lampade a luce continua.
In esterna la luce solare è sufficiente per il 90% delle nostre inquadrature, solo in alcuni casi va aiutata con un piccolo colpo di flash per schiarire le ombre nelle zone meno irradiate dalla luce naturale. (Da tenere ben presente che è proprio all'aperto durante il giorno che abbiamo la miglior possibilità di realizzare questo genere di fotografie.)
Per facilitare questo tutorial (poiché non tutti possono uscire a fotografare all'aperto), rimaniamo nella situazione più semplice possibile, quella in cui fotografiamo in casa.
I risultati che otteniamo nella fotografia Indoor sono abbastanza simili sia utilizzando i flash, sia mediante la luce continua. (A chi me lo chiede, consiglio di usare i flash solo per una questione di praticità. Poiché con l'aggiunta di un semplice trigger lo possiamo collocare ovunque senza l'ingombro dei cavi di alimentazione/collegamento).
Attenzione** a non impiegare fonti luminose direttamente sulla superfice della goccia dove appariranno i riflessi. La superfice della goccia è lucida ne consegue che rispecchia la luce coprendo in questo modo parte del riflesso che si genera al suo interno.
La giusta prospettiva per disporre l'illuminazione quando lavoriamo in casa si ottiene spostando lateralmente al soggetto la nostra fonte luminosa. Non conoscendo l'effetto che sarà generato dalle nostre luci, è consigliabile dopo averle posizionate fare uno scatto di prova, valutando grazie a quest'ultimo se avvicinare o meno la vostra illuminazione.
E' scontato da dire ma una minima parte di quelle luci o flash si rifletterà sempre sulla nostra goccia, l'importate che ciò avvenga nella porzione più esterna della goccia per non rovinare il soggetto riflesso frontalmente. Una seconda illuminazione (se disponibile ma non necessaria per le prove) va indirizzata il più possibile sullo sfondo (sul secondo fiore per capirsi), questo poiché uno sfondo ben illuminato risalta in maggior misura dentro la nostra gocciolina.
E' anche vero che non tutti hanno a disposizione luci, torce o flash con trigger, ma possono contare solo sul piccolo Flash popup posto sopra la loro fotocamera. La prima cosa da fare per chi usa solo un punto fisso come il flash popup della propria reflex e di mascherarlo con una carta traslucida in modo che il lampo sia disperso omogeneamente in varie direzioni e non sia mai forte e monodirezionale sulla goccia (altrimenti come già detto prima dentro la goccia si rispecchia il flash).
Per catturare quanta più luce possibile da reindirizzare sul nostro set, vi consiglio di collocare ai lati dello stesso alcuni cartoncini bianchi inclinati a 45°. Con questi cartoncini raccogliamo la luce che si disperde lateralmente, reindirizzandola in minima parte su i lati del nostro soggetto.
Lavorare con una sola fonte luminosa è il modo più semplice per iniziare a far delle prove, anche se, non sempre otteniamo dei risultati soddisfacenti come quelli che si possono ottenere mediante l'uso di più fonti d'illuminazione sistemate in diverse zone del set.




Lo Scatto, realizziamo la nostra foto alla gocciolina.

Consiglio a chi possiede un Flash di usarlo nei primi esperimenti per servirsi di tempi rapidi per evitare il mosso involontario ( mosso che in questo caso puo' essere dato da piccole vibrazioni o da spostamenti d'aria). Sempre per le prime volte abbinate al vostro tempo di scatto un diaframma possibilmente non inferiore a F16. Più chiuso sarà il diaframma più è probabile avere subito a fuoco sia il soggetto dentro la goccia che la corona della goccia stessa. *Attenzione i dati qui riportati e relativi al diaframma e ai tempi di scatto sono solo indicativi al fine di fare prove. Poiché in questo genere di fotografia il diaframma da utilizzare sarà quello più aperto che riuscite a gestire in abbinata al vostro tempo di scatto. Più aperto sarà il diaframma migliori saranno i risultati di sfocato nelle parti meno interessanti e maggiori possibilità avrete di creare effetti particolari anche come bokeh di sfondo.
Prima dello scatto (da farsi rigorosamente in manuale anche come messa a fuoco) ruotate la ghiera di messa fuoco sul vostro obiettivo posizionandola sul fattore d'ingrandimento più alto 1:1. Avvicinate ora la vostra fotocamera (posta su cavalletto) al piccolo set e controllate nell'oculare o tramite il liveview il momento in cui nella goccia il soggetto inizia a vedersi nitido ( ricordo che il soggetto in questione è il fiore posto di sfondo che apparirà dentro la goccia). A questo punto siamo vicini al momento più delicato quello in cui una messa a fuoco precisa ci darà il nostro risultato desiderato. Osservando sempre nell'oculare della fotocamera (o nel livewiev) ruotate piano piano la ghiera di messa a fuoco fino a quando il riflesso del soggetto posto sullo sfondo (il fiore) non è chiaro e nitido in ogni sua parte dentro la goccia. (Piccola parentesi, la messa a fuoco può essere fatta anche mediante una slitta micrometrica, dove al posto di muovere la ghiera della vostra ottica si va a traslare grazie alla slitta tutto il corpo macchina, spostando così il punto di messa a fuoco avanti o indietro in base alle vostre esigenze). Quando siete certi della vostra messa a fuoco, senza toccare più nulla fate una foto di prova possibilmente mediante lo scatto remoto per non generare vibrazioni causate della pressione del tasto di scatto. Se questa prova vi soddisfa bene potete passare ad esercitarvi con più gocce, se in caso contrario non siete contenti del primo risultato per svariati motivi, vi consiglio di aggiustate subito il tiro per migliorare fin da subito la vostra tecnica.
Come aggiustare il tiro vi starete chiedendo? Semplice, se l'immagine riflessa non è nitida dovete riprovare a mettere a fuoco come fatto inizialmente provando però a chiudere maggiormente il diaframma passando da f13 a f16 a f18 ecc, questo ci garantisce una maggiore profondità di campo a discapito della quantità di luce catturata (si può cmq intervenire aumentando il tempo di posa specialmente se usate la luce continua).




The Drops > Rugiada, Acqua di rubinetto, Fisiologica e la Distillata.

Termino questo mio personale tutorial sulle Drops esaminando proprio il soggetto principale, la nostra goccia.
Se siete dei fotografi con la “F” maiuscola questi consigli non vi serviranno a nulla, poiché so già che: vi alzerete la mattina alle ore 5 per recarvi nei parchi o neri giardini a fotografare i Drops reflect naturali, per capirsi quelli creati dalla rugiada che si deposita durante la notte. A me questo fa piacere perché sta a significare che per molti di voi essere un fotografo non è solo una questione di “immagine” ma è soprattutto uno stile di vita che va vissuto a pieno.
Però, e c'è sempre un però, se il vostro spirito di sopravvivenza fotografica vi ha abbandonati da qualche tempo e se come me iniziate a invecchiare (a quaranta anni qualche acciacco comincia a farsi sentire) e non siete più disposti a lasciare il vostro letto la domenica prima delle ore 8.30, allora i suggerimenti che sotto riporto su come crearvi le vostre gocce per il Drops reflect vi saranno più che utili.
Scherzi a parte, indifferentemente che siate Indoor o Outdorr a fotografare “se non ci sono gocce naturali su i fiori, rami, fili d'erba, ecc ” l'unico modo che abbiamo per realizzare queste fotografie e di crearci da soli le nostre gocce.
Personalmente per le mie realizzazioni utilizzo la Soluzione fisiologica o la distillata. *Attenzione Non uso acqua di rubinetto per un semplice motivo, ho notato che nell'acqua del mio comune la quantità di cloro, calcare e altro la rendono leggermente opaca e quindi meno nitida nella realizzazione dei riflessi. Normalmente l'acqua che trovate in natura depositata dalla rugiada o pioggia è molto pulita e nitida, quindi abbiamo sempre dei buoni risultati.
Detto ciò, se come me avete un acqua pubblica con contaminanti che vanno a precludere il buon risultato della vostra fotografia vi consiglio di usare la soluzione fisiologica che si acquista in farmacia e che per le dimensioni contenute si può trasportare anche nello zaino mentre vi recato a fotografare all'aperto.
Per creare le gocce fisicamente vi consiglio di utilizzare uno spruzzino regolabile nella nebulizzazione, oppure una siringa ad ago piccolo. Le differenze tra i due mezzi sono abbastanza chiare, lo spruzzino è utile per aumentare rapidamente la quantità di goccioline su superfici ampie come: Ragnatele, fili d'erba, ramoscelli, piccole foglie, sulla buccia della frutta, su vetri, su piccoli insetti ecc. Mentre la siringa vi servirà per le operazioni chirurgiche, cioè quando vi occorrono una o più gocce su di un pistillo su di un petalo su di una porzione piccolissima di un insetto mentre dorme, su di un seme di tarassaco ecc.
Nella fotografare le gocce dobbiamo tenere presente che; “una goccia bella rotonda genera sempre un riflesso preciso” e solitamente le gocce belle rotonde sono anche le più piccole per dimensione. Ovviamente le gocce sono rotonde grazie alla forte tensione superficiale unita ai legami fisico/chimici tra le molecole al loro interno.
Ne consegue quindi che; una goccia che presenta una forma ovale/allungata o troppo schiacciata su se stessa genera un riflesso che segue le linee della goccia e che si presenta poco nitido e poco definito. Vi sconsiglio quindi di ingigantire le vostre gocce mescolando all'acqua filler come: glicerolo, vasellina, colla di pesce, oli, ecc. Ogni aggiunta per ingrandire la vostra goccia farà perdere nitidezza e rotondità. In fine ricordatevi che in macrofotografia è bello fotografare piccole cose per mostrarle grandi e che non c'è nessun valore nel fotografare qualcosa già di grande per conto suo .

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Le foto allegate come esempi sono state realizzate mediante:
1. Nikon D300s
2. Sigma 105macro Hsm ( in alcuni casi abbinati tubi di prolunga della Kenko )
3. Slitta micrometrica su treppiedi
4. 2 flash muniti di trigger o in esterna con luce naturale
5. Pannelli riflettenti
6. Scatto remoto
7. Tutte le foto sono riprese in formato Raw e poi sviluppate con LightRoom Nessuna foto ha subito processi di post produzione con Photoshop al fine di modificarne i contenuti.
8. Tutte le immagini realizzate con la tecnica del Focus Stacking sono state impilate con il programma Zerene Stacker

Saluti
Mario Jr Nicorelli






















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avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 18:36

Solo applausi e gratitudine

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 20:01

Grazie N_i_c_o.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 20:40

Bellissimo articolo e molto istruttivo

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 20:42

Grazie davvero. Ottimo articolo. Da tenete nei preferiti!

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 20:44

Grazie e complimenti per l ottima guida

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 20:48

Finalmente un gran bel articolo sul tema. Ho sempre cercato in rete senza trovare qualcosa di veramente valido.
Questo rappresenta davvero una bella manna!
Grazie e complimenti sia per le delucidazioni che per le bellissime immagini.

Paolo

avatarjunior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 21:07

Perdonate la "forma" poco corretta ed eventuali errori di ortografia, ma non è semplice descrivere in modo chiaro passaggi che solitamente si fanno in automatico mentre si fotografa un set. Grazie a tutti Mario Jr.

avatarsenior
inviato il 05 Maggio 2018 ore 22:10

Complimenti Mario!

Articolo interessante, ben spiegato, corredato da fantastiche foto.
Ho quasi tutto quello che serve, ora non mi resta che applicarmi grazie anche ai tuoi validissimi consigli.

Grazie mille. Saluti.

Luca

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2018 ore 11:22

Ciao Mario, questo tuo articolo mi ha spronato a fare quello che ho in mente di fare.
Grazie a te!

Marco

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2018 ore 12:06

Complimenti e ... grazie!!!
Farò sicuramente tesoro dei tuoi consigli. E' una tecnica che volevo sperimentare da tempo ma non sapevo nemmeno da dove partire. Apprezzo molto i tuoi consigli.
Complimenti per le splendide foto!!

avatarjunior
inviato il 06 Maggio 2018 ore 12:31

Grazie, bellissimo articolo.

avataradmin
inviato il 10 Maggio 2018 ore 12:55

Complimentissimi sia per le foto che per l'articolo!

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2018 ore 19:42

Ti ringrazio Juza. Sorriso

avatarsenior
inviato il 10 Maggio 2018 ore 20:45

Complimenti, un vero trattato sulle gocce.

Le foto poi sono eccezionali, spero sarai da ispirazione per molti.

avatarjunior
inviato il 10 Maggio 2018 ore 23:24

Ti ringrazio Nicola, se poi a qualcuno torna utile anche solo in piccola parte, già questo mi fa felice.





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