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Foto di migrazioni al mare


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Foto di migrazioni al mare, testo e foto by Claudio Cortesi. Pubblicato il 26 Aprile 2018; 12 risposte, 2480 visite.





Dai tempi dell'universita' fotografo l'avifauna migratoria nelle paludi italiane. Il tempo della migrazione primaverile è particolarmente favorevole per ottenere fotografie spettacolari per l'abito riproduttivo e per la continua attività di volo in questo periodo dell'anno. Il corteggiamento e la formazione di coppie avviene spesso durante il volo migratorio verso nord a partire dagli ultimi giorni di febbraio fino alla prima parte di giugno. La penisola italiana si presta particolarmente a questo genere fotografico perché rappresenta, come lo stretto dei Dardanelli, un ponte per le specie migratorie che permette di passare dall'Africa all'Europa potendo fare diverse pause per riposare bere e rifocilarsi.
Le specie di uccelli che attraversano il nostro paese sono diverse centinaia, perciò non sento la necessità di viaggiare per poter ottenere una buona varietà di immagini. Io sono particolarmente interessato a uccelli che frequentano ambienti palustri e lacustri, ma migrano anche molti passeriformi e rapaci, notturni e diurni. Migrano anche molte farfalle e cavallette, e mi capita di notare l'arrivo di questi insetti che provengono dal mare e scompaiono verso nord.
Da qualche anno ho ripreso a frequentare le spiagge laziali allo scopo di ottenere immagini in pieno volo caratterizzate dallo sfondo del mare e dal movimento delle onde. I limicoli che fotografavo in passato sono quasi scomparsi a causa delle attività dell'uomo che hanno impoverito questo ambiente.
Le coste laziali sono conosciute in tutto il mondo scientifico e venatorio per il transito primaverile dei migratori.
Un tempo proprio i cacciatori approfittavano delle migrazioni per catturare ricchi carnieri di uccelli che transitavano per l'Italia con l'intento di raggiungere le zone di nidificazione del nord Europa. Da molti anni la caccia è proibita nel periodo primaverile proprio per salvaguardare la delicata riproduzione dell'avifauna in Italia e in Europa.
La stagione venatoria si conclude a gennaio, perciò durante il viaggio questi animali non vengono più disturbati dai cacciatori e si prestano molto bene ad essere ripresi dai fotografi naturalisti durante i voli migratori. I gabbiani Corallini sono diventati molto frequenti sulle coste del Tirreno centrale. Si presentano in gruppi molto serrati a qualche metro dalle onde, oppure nel caso di vento teso e contrario, a pochi centimetri dalla superficie del mare. Il loro volo ordinato e spesso sincrono si riconosce dai bianchi cangianti del corpo e delle ali e dalla testa molto scura in cui spicca un becco rosso corallo.




Le marzaiole frequentano le nostre coste dalla seconda metà di febbraio alla prima metà di aprile. Viaggiano ancora in gruppi di centinaia di individui, ma poche decine di anni fa erano numerosissime e si potevano osservare posate sul mare o in volo tra le onde a migliaia nello stesso giorno. Si spostano volando lungo la costa in vista di terra; in questo modo viaggiano sicure e possono entrare nelle paludi litoranee per bere riposare e rifocillarsi. Durante il viaggio si staccano dallo stormo singole femmine inseguite da un gruppo di tre o quattro maschi. Queste sono le occasioni migliori per fotografarle perché prese dal fervore del corteggiamento diventano in caute e possono avvicinarsi molto al fotografo. Talvolta si possono incontrare appostati in abiti mimetici al limite di una palude vicino al mare, oppure stando seduti sulla spiaggia abbigliati con abiti normali, perché proprio la presenza di persone che passeggiano ignorandone i voli, rende possibile scattare buone immagini. Durante i migliori giorni di passo, gruppi di centinaia di marzaiole si spostano continuamente lungo la linea di costa soprattutto in giornate con tempo variabile e con vento meridionale. Si tratta di gruppi serrati e irrequieti, conseguenza questa legata agli ormoni presenti in concentrazioni più alte in primavera. Le marzaiole spesso si accompagnano anche ad altre specie di anatidi come mestoloni, alzavole e canapiglie.




Da aprile a giugno si incontrano molte specie di limicoli che sostano lungo la spiaggia e si prestano ad essere fotografati in volo o posati. Di recente un gruppo di sei fratini si è presentato e ha volteggiato ripetutamente sul bagnasciuga. La foto è stata realizzata con 1DX Mk II e un 500 duplicato, a dimostrazione che alla distanza giusta e con gli opportuni settaggi è possibile ottenere buoni immagini anche di piccoli uccelli in volo anche con duplicatore di focale.
Nella foto in basso si può osservare una coppia di fratini in volo, dove la femmina decide di spostarsi o di posarsi e il maschio la segue da vicino. Quest'ultimo si riconosce dalla nuca color nocciola e dal sopracciglio più marcato.




L'ambiente del litorale marino sabbioso è attualmente invaso dalle attività umane. Questo significa che i migratori passano senza sostare sulle nostre spiagge, spaventati dal continuo calpestio e impoverite dalla pesca intensiva esercitata quotidianamente fino a poche decine di metri dalla spiaggia. Così le distanze di scatto possono essere molto grandi; ma in Italia ci sono migliaia di chilometri di coste e capita raramente di incontrare altri fotografi di avifauna, che preferiscono le poche paludi rimaste dove gli uccelli sono costretti a concentrarsi sia d'inverno che durante le stagioni migratorie.
La presenza costante di pescatori sportivi è un altro fattore di disturbo. Anche l'attività balneare tende a anticipare di anno in anno, seguendo il ritmo del mutamento climatico. La fauna selvatica d'altra parte è per sua natura molto adattabile, a patto che venga protetta nei pochi siti rimasti di ambiente sabbioso dove limicoli come fratini e corrieri possono nidificare.
Nella foto sotto tre soggetti si spostano sulle onde infastiditi dalla gente che passeggia con il cane o fa footing sulla spiaggia.




Sono noti i loro tentativi di nidificazione sul litorale tirrenico e adriatico, con i nidi protetti da apposite gabbiette perfino tra gli ombrelloni. Anche l'attivita' dei fotografi naturalisti talvolta mette in pericolo la nidificazione per il desiderio di ottenere foto ravvicinate della prole addirittura togliendo la gabbietta e rimettendolo a posto una volta terminato il set fotografico.
I volontari che vigilano su questi siti lamentano anche la scarsa disponibilità dei fotografi a collaborare nei turni di sorveglianza con il personale della lega italiana per la protezione degli uccelli (LIPU) o del fondo mondiale per la natura (WWF).
Sarebbe molto utile che oltre a fotografare, i fotografi fossero più sensibili alle necessità dell'avifauna migratoria ridotta ormai del 90% rispetto a pochi decenni fa. I racconti dei cacciatori che hanno abbandonato la caccia parlano di una presenza anche di centinaia di migliaia di marzaiole combattenti e pittime reali in una sola giornata. Dovremo imparare a considerare la presenza di questi animali come preziosa, collaborando attivamente per difendere gli ultimi siti di sosta e nidificazione a partire dal nostro comportamento.




Sulla spiaggia è possibile anche trasformare un soggetto piccolo e/o lontano in una bella immagine grazie allo sfondo naturale sfocato e dell'alto contrasto che favorisce la rapidità e la precisione dell'autofocus: spesso le foto in volo soffrono lo sfondo monotono e lattiginoso del cielo blu. La ballerina bianca si è involata dalla spiaggia ed è stata ritratta con la sua ombra in una posizione centrale. Il crop lineare del 40% ha permesso di comporre l'immagine pubblicata qui sopra secondo la regola dei terzi, con un effetto più gradevole e dinamico perché viene lasciato più spazio libero davanti al soggetto in volo. Come si può vedere l'abito riproduttivo rende il dettaglio del piumaggio particolarmente gradevole. Questa foto è stata realizzata avendo vicine molte persone che passeggiando sulla riva del mare inducevano la ballerina a involarsi in modo del tutto prevedibile. Certamente l'utilizzo di una 1DX Mk II con il riconoscimento del colore del soggetto attivato (itr in posizione "on") ha favorito la messa a fuoco del soggetto. È anche utile con questi piccoli uccellini in volo selezionare l'autofocus in posizione 5 o 6 e il primo scatto nella posizione 2 di priorità alla messa a fuoco.
Durante l'attesa del passo, è anche possibile scorgere in volo da lontano qualche sula che si tuffa alla ricerca di cibo mentre si sposta verso i siti di nidificazione del Nord Europa. Oppure capita facilmente di osservare qualche scena di mobbing di gabbiano reale come nella foto seguente, in cui un adulto ha appena predato una marmora e un subadulto lo attacca nel tentativo di sottrargli il pasto.




La scelta del punto in cui appostarsi può seguire molti criteri come quello di preferire un tratto di spiaggia che ha vicino paludi, terreni incolti e prati temporaneamente allagati. Gli avvistamenti saranno più probabili perché gli uccelli "entrano" a terra per alimentarsi o semplicemente per dormire in un luogo adatto per visibilità e presenza di acqua dolce per bere e lavarsi. Questo è un tipo di fotografia fatto di lunghe attese davanti al mare, osservando l'orizzonte e la spiaggia anche molto lontana. Bisogna anche tener presente che upupe e quaglie volano molto basse sul mare e che potremmo avvistarle quando sono a pochi metri dalla spiaggia. Vedremo voli lungo la linea di spiaggia e voli diretti verso l'interno. Questi ultimi spesso riguardano animali che arrivano stremati dall'attraversamento del mare. Upupe, gufi di palude, falchi di palude, rondini e balestrucci spesso si lanciano sul terreno retrostante, avendo utilizzato tutte le riserve disponibili per la traversata. Apparentemente questi animali sono più confidenti, ma in realtà non possono fuggire se il fotografo si avvicina. Avvicinarsi in questa situazione perciò significa metterne in pericolo la sopravvivenza perché hanno bisogno di riposare, bere e mangiare per riprendere le forze e continuare il viaggio; soggetti di pochi grammi effettuano migrazioni di molte migliaia di chilometri in poche settimane. Lo stress e gli imprevisti uccidono molti animali durante gli spostamenti migratori.
Spesso con alcuni amici del del forum ci chiediamo cosa potrebbe motivare noi fotografi ad avere un atteggiamento più rispettoso verso l'avifauna di passo. Di fatto inseguire un soggetto all'interno delle poche, piccole paludi rimaste nel nostro territorio vuol dire scoraggiare gli ultimi individui di quella specie che seguono ancora quella rotta, e perciò contribuire alla loro scomparsa dal territorio che frequentiamo.
Le reali cause che determinano la forte riduzione o la sparizione degli uccelli dal Bel Paese sono l'urbanizzazione selvaggia, l'uso di veleni nell'agricoltura e la trasformazione di quest'ultima da estensiva con tempi di riposo del terreno a intensiva con uso di grandi quantità di diserbanti e antiparassitari. Ma anche i comportamenti delle persone che frequentano la natura per passione o divertimento come noi fotografi naturalisti possono contribuire ad accentuare le difficoltà di queste specie.
Le foto di questo articolo dimostrano che é possibile ottenere belle immagini sul terreno libero evitando di infastidire le coppie in riproduzione e di invadere con la nostra presenza i pochi e piccoli acquitrini rimasti allo stato naturale nel nostro paese.



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avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2018 ore 1:24

Un articolo bellissimo, ricco di considerazioni interessanti, consigli utili, istruttivi e molto dettagliati... Lascia ampio spazio a riflessioni importanti!
Le immagini sono davvero stupende, ritraggono esemplari con pose accattivanti, colti con una luce splendida...
Grazie per la condivisione di questo lavoro egregio... Bravissimo!!!

Complimenti Claudio...
:-P;-)

Ciao, Flo
Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2018 ore 1:37

Molto bello, la migrazione primaverile è un momento magico in certi posti della nostra penisola, soprattutto quelli marini dove c'è sempre movimento, anche notturno. Mi ha sempre affascinato il fatto che praticamente tutte le ore sono buone, ma ovviamente fotografare, come fai benissimo tu, è un'altra cosa ;-)

avatarsenior
inviato il 27 Aprile 2018 ore 3:15

.... quando faccio avifauna, nelle mie zone (litorale ligure - tra Sestri Levante e Portofino) mi trovo spesso nelle condizioni che hai descritto il calo drastico delle presenze ha avuto un ulteriore picco evidente negli ultimi 2/3 anni e i lavori di movimentazione sulle sabbie del litorale complicano le cose - vera anche la scarsa cultura se non addirittura la mancanza di sensibilità di molti fotografi a cui non farebbe male investire qualche ora del loro tempo con associazioni come la Lipu - hai fatto un ottimo lavoro, sintetico e x nulla paternalistico - speriamo serva a comprendere che "la natura" e appagante anche solo viverla e non esclusivamente x "rubare" qualche scatto - personalmente oramai passo quasi + tempo a fare osservazione che a scattare — noto con dispiacere che molti fotografi sfoderano fior di attrezzatura ma pochi si dedicano all'acquisto di un buon binocolo.... peccato! _ ancora complimenti, un saluto, Maury

avatarjunior
inviato il 01 Maggio 2018 ore 18:33

Bellissimo articolo, complimenti per l'impegno.

avatarsenior
inviato il 01 Maggio 2018 ore 18:36

Foto molto belle e reportage veramente interessante.

avatarsenior
inviato il 15 Maggio 2018 ore 23:26

:-P Bell'articolo Claudio mi è piaciuto molto , si apprezza la volontà di comunicare l'importanza del tutelare la natura per poterne godere sempre . :-P

avatarsupporter
inviato il 16 Maggio 2018 ore 0:06

Grazie a tutti per le vostre impressioni.Sorriso

Flo: la bellezza degli uccelli è legata alla loro attitudine al volo. Riprendere un volo migratorio o legato ad una attività importante come la riproduzione rivela perle di bellezza molto più armoniose e pregevoli di quanto si possa ottenere con gli uccelli posati.

Leone: il problema che si incontra maggiormente é la quantità limitata di migratori in una mattinata. È importante essere in due o tre fotografi perché chiacchierare aiuta a rimanere vigili nelle lunghe attese e 4 o 6 occhi vedono meglio di due.

Maury: serve più che altro che i fotografi che hanno competenze di conoscenza della zoologia italiana parlino con gli altri e dimostrino con il proprio comportamento che è possibile ottenere buone immagini rispettando i soggetti che amiamo.

avatarsenior
inviato il 16 Maggio 2018 ore 0:25

Non me ne parlare. Personalmente seguo da molti anni le migrazioni primaverili dei rapaci. Mi è capitato di prendere le ferie in aprile-maggio proprio per questo.
A volte sono stato per 10 giorni nello stesso posto per 8-10 di fila ore per trovare la condizione giusta 1-2 volte e a volte nemmeno quella.
Ma quel giorno in cui in una sola ora passano migliaia di uccelli ripaga di tutte le attese, spesso in solitudine.
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=1836617
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&t=2191444

avatarsupporter
inviato il 23 Luglio 2018 ore 23:13

ciao Claudio, mi ero perso questo tuo magnifico articolo che ho letto con molto interesse.
desidero ringraziare per la condivisione di notizie ed esperienze, molto utile per dare degli spunti e consigli molto utili per un fotoamatore come me, che certamente non ha la tua esperienza.
grazie mille, apprezzatissimo ;-)
grandi complimenti

avatarsupporter
inviato il 24 Luglio 2018 ore 0:19

Grazie, mi fa piacere. Con tutti i difetti che ha, la rete dà molte opportunità di incontro e conoscenza. Rende possibile la condivisione non solo di interessi e valori, ma anche di modalità e soluzioni problemi pratici di ripresa fotografica.Sorriso

avatarsenior
inviato il 08 Agosto 2018 ore 23:18

Grazie x tutte le tue considerazioni, Claudio.
C'è molto da imparare in quello che scrivi, anche a fare un po' di serena autocritica x situazioni nelle quali non siamo riusciti a mantenere una maggior distanza dai soggetti.
Tutto molto interessante e x niente scontato comunque.
Come le tue splendide immagini.
Un saluto.

avatarsupporter
inviato il 08 Agosto 2018 ore 23:42

Grazie Mauro, mi fa piacere che ti sia piaciuto questo articolo. Sorriso





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