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La Kodak Ektachrome tornerà in produzione quest'anno (parte 2)


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avatarsenior
inviato il 23 Aprile 2018 ore 23:34

Si prosegue da quì:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=15&t=2157665#14827138

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2018 ore 16:53

Si Diego lo so che che Ferrania fu rilevata da 3M però, che diamine, te le ricordi le pellicole 3M vero?
E le diapositive 3M?
A parte i colori improbabili te lo ricordi quanto duravano le diapositive sviluppate vero?
E vogliamo parlare delle ScotchColor e delle ScotchChrome?
E di quanto duravano anch'esse una volta sviluppate?
E tu citi pure le Solaris ...
Te lo dico francamente amico mio: se si dovesse arrivare al punto che per avere un rullino di diapositive da impressionare io fossi costretto a ridurmi a operare con queste pellicole passerei armi e bagagli al digitale ... e questo sono pronto a giurarlo su una pila di Bibbie alta tre metri!

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2018 ore 18:12

No, no ho esperienze dirette con quelle pellicole, ho sempre usato kadak e fuji.

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2018 ore 18:57

TerribiliMrGreenLa scotch aveva una grana vistosa proiettata a 100 asa e bassa saturazione,tinte neutre,con verde oliva scuro e blu tendente al prussia,con la luce intensa del mediterraneo.Sulle tinte ocra e marron,forse si difendevano anche,ma c'era un po' un effetto da cielo velato.Se poi non erano perfette come sarebbe ipotizzabile,non lo so.
Duravano dalla fine del decennio in corso a quello seguente,se non ricordo male un cinque sei anni,senza l'affidabilità di colori nel tempo di una pellicola pro.
Ho usato perfino una versione forse 1600 o 800 asa incredibile...

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2018 ore 21:14

La durata nel tempo delle diapositive, prima 3M e poi Scotch ... le Solaris non le considero proprio, non durava un lustro e in ogni caso già dopo due o tre anni i colori iniziavano a virare dove volevano loro.
L'incarnato poi lasciamolo perdere ... se andava bene le facce dei soggetti venivano come quelle di chi ha grossi problemi con l'itterizia!
La grana poi ... ma che ne parliamo a fare, quella delle 100 ASA sarebbe a stata accettabile su una 800/1000, circa quella della 640 al Tungsteno meglio non pronunciarsi perché era semplicemente grottesca.
Intendiamoci bene: io quelle pellicole non le ho mai adoperate, figuriamoci, ma molti miei amici fotoamatori dell'epoca, sto parlando degli anni '80, tutti fotoamatori evoluti ... o presunti tali, ma comunque tutti chilometrici consumatori delle pellicole in questione, ne tessevano le lodi perché a loro avviso erano migliori ... udite udite ... delle Kodachrome (eh, si, avete capito bene, le Ektachrome le snobbavano proprio), perché costavano un quarto delle Kodak e andavano praticamente uguale ... sempre a loro dire s'intende!
Quando poi io facevo notare loro certi particolari prima tacevano ... poi si rincuoravano a vicenda e minimizzavano ... e infine mi davano del matto Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2018 ore 21:20

Ora dimmi caro Diego: se queste sono le basi di partenza, e ti garantisco che sono queste , credi davvero che Ferrania possa presentare delle pellicole per diapositive in grado di non farci rimpiangere la Velvia?

avatarsenior
inviato il 24 Aprile 2018 ore 21:49

Beh far rimpiangere la velvia (e la provia aggiungo io) sarà proprio difficile, forse anche per Kodak, figuriamoci. Quello che auspico è che torni un certo fermento in questo settore poi qualche progresso si può fare. Del resto su velvia e provia non credo di poter fare affidamento per più di (speriamo) qualche anno quindi sto a guardare quali saranno le possibili alternative.
Non ho esperienze dirette con ferrania, come ho già detto, mi stupisce solo quello che dite riguardo alla durata perché in rete ho trovato al riguardo solo opinioni più che positive.
Senza verso difendere Ferrania, che come ho già detto non ho mai provato, quello che so per certo è che la durata di una pellicola è più dipendente dal trattamento che dalla pellicola stessa. Tanto è vero che ho pellicole negative Kodak degli anni '90 sviluppate dai minilab che sono sbiadite e virate e recuperabili solo tramite scansione; e sono Kodak.
Io non sono neanche sicuro della cura che ci mettono oggi i pochi laboratori rimasti a sviluppare le Dia, motivo per cui faccio le scansioni alla massima qualità possibile, almeno nel peggiore dei casi almeno una copia digitale ce l'ho.

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 9:39

Inizialmente, anni '70, usai il Kodachrome. Poi, da studente squattrinato, trovai la Agfachrome 50S che aveva un kit di sviluppo a temperatura quasi ambiente, un po' lungo e macchinoso, con inversione con lampada Argaphoto 500W, ma fattibile. Compravo 30m di pellicola, la mettevo nei rullini bn vuoti (se ne trovavano a bizzeffe) la sviluppavo io, intelaiavo le migliori; lo scarto era alto ma il risparmio notevole. Il bello era avere subito le immagini. Non era il top, pur essendo 50 iso un po' di grana l'aveva, ma se la luce era buona e l'esposizione precisa, non era male. Per ritratto, foto familiari e ambienti urbani, era passabile. Poi le finanze migliorarono e arrivai alla fotografia naturalistica, laddove l'Agfachrome non rendeva per nulla. Tornai per anni al Kodachrome e conoscendo meglio il mercato imparai a trovare i migliori prezzi. Dal compianto Giovenzana a Milano, un commesso amico mi metteva da parte quelle da 24 pose Eeeek!!! che non voleva nessuno e le altre in scadenza di 3-4 mesi a prezzo regalo (ma in realtà si potevano usare tranquillamente anche scadute di 1 anno) e per un bel po' andai avanti con quelle. Ogni tanto strombazzavano l'uscita di una Ektachrome miracolosa, ma era sempre lo stesso brodo, 100iso penosi. Non ricordo esattamente il periodo, ma non trovando Kodachrome usai anche una Kodak, mi pare della famiglia Ektachrome, Elite 50, che dati i 50 iso era un po' più passabile, ma niente di che. Poi, stanco di aspettare i tempi sempre più lunghi del Kodachrome (si arrivava a oltre 1 mese, oppure dovevi portarlo in Svizzera, oppure poi con un sovrapprezzo in Francia in una settimana, ma era sempre improponibile coi nuovi laboratori che sviluppavano in 1 giorno) arrivò in numeri limitatissimi un Fujichrome 50 (precursore della Velvia), molto buono ma sempre introvabile. Lo trovavo al (compiantissimo) Centro Foto Cine, in piccole quantità e raccomandandomi che me lo mettessero da parte. Finchè dopo poco arrivò la Velvia e non ci fu più storia. Era trattabile anche con sviluppo Kodak E6, ma trovai un laboratorio top a Milano che la faceva in 1 ora (a orari prefissati) e in un bagno originale Fuji sempre freschissimo e con risultati eccezionali. Da allora usai sempre quella, ad eccezione del breve periodo in cui fu disponibile il Kodachrome in formato 120. Conservo un centinaio di dia di questo materiale scattate con Rolleiflex e ottica Planar Zeiss ancora veramente bellissime.
Per cui la sintesi è Fuji e Kodak, tutto il resto lo trovavo nettamente inferiore

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 11:44

Anche la durata nel tempo delle Agfachrome è molto limitata, non come i cessi di cui sopra ma comunque non ricordo di averne trovate di ottime dopo 10/12 anni dal trattamento ... anche le RS.

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 11:46

Però le Agfachrome riproducevano dei grigi eccellenti ... finché duravano chiaramente!

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 14:43

Finchè dopo poco arrivò la Velvia e non ci fu più storia. Era trattabile anche con sviluppo Kodak E6, ma trovai un laboratorio top a Milano che la faceva in 1 ora (a orari prefissati) e in un bagno originale Fuji sempre freschissimo e con risultati eccezionali. Da allora usai sempre quella, ad eccezione del breve periodo in cui fu disponibile il Kodachrome in formato 120. Conservo un centinaio di dia di questo materiale scattate con Rolleiflex e ottica Planar Zeiss ancora veramente bellissime.



Della Velvia sviluppata in CR-56 ho sempre sentito raccontare mirabilie ... purtroppo però non ho mai avuto modo di sperimentare di persona un trattamento del genere!
Per il Kodachrome invece non ho mai saputo che esistesse in formati diversi dal 135.

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 15:07

Sì, tutto il trattamento era molto curato, le immagini avevano colori squillanti e ben contrastati, molto valide. Ora neanche parlarne, poi facendone qualcuna ogni tanto non si può nemmeno pretendere la luna. Le porto a sviluppare dal mio amico fotografo e nemmeno so chi le tratti materialmente. A Milano, una delle migliori piazze per la fotografia al tempo, moltissimi laboratori blasonati hanno chiuso (e anche i migliori negozi Triste), dunque non sto neanche ad informarmi. Le sviluppano discretamente e tanto mi basta (ci mettono anche alcuni giorni, mentre prima, anche dal mio amico, se consegnavi entro le 10, la sera le avevi, o comunque l'indomani c'erano matematicamente).

Il Kodachrome lo produssero per un periodo limitato (se non ricordo male un paio d'anni) intorno al 1990, in versione 120 (non c'era il 220) e solo il 64iso. Probabilmente non ebbe gran successo al solito per i lunghi tempi di sviluppo. Le dia erano meno squillanti di Velvia, ma nitidissime e più equilibrate nei contrasti. Se la scena aveva poche cromie a volte venivano fuori dei simil bianco nero. Ma in buona luce i risultati erano eccellenti

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 19:53

Se vuoi un trattamento eccellente per le tue Velvia puo ricorrere a Sandro Presta, neppure l'Agenzia Luce le tratta meglio di lui.

avatarsenior
inviato il 25 Aprile 2018 ore 23:28

A Bologna?

avatarsenior
inviato il 26 Aprile 2018 ore 12:57

Genova ... o altrimenti Trieste per l'Agenzia Luce.

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