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Torrenthorn in MTB


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Torrenthorn in MTB, testo e foto by Yura. Pubblicato il 09 Marzo 2018; 7 risposte, 2037 visite.


È da lunedì che, tra i soliti casini di lavoro, seguo le previsioni meteo per il fine settimana. Happykiller punta come muflone in calore per andare a fare un altro giro in alto: “Daiii Yura, Sabato potrebbe essere una delle ultime occasioni per andare alti prima dell' inverno…” mi dice, ed il guaio è che io lo so benissimo che non si sbaglia. Siamo a fine ottobre e lo scorso week-end ho avuto modo di constatare che la prima neve è già scesa fino in basso, ma mille preoccupazioni e soprattutto un mal di testa atomico mi fanno quasi sperare che possa essere brutto tempo.
Passano i giorni e Venerdì pomeriggio mi chiedo come diavolo faccio in queste condizioni ad andare il giorno successivo. Il mal di testa invece di diminuire aumenta ed un pessimismo cosmico si impadronisce di me, quindi decido che starò a casa. A mezzogiorno aggiorno l'amico Happy sulle mie condizioni in modo che possa avere il tempo di organizzarsi con qualcun altro. Mi informa che ha già sentito Pietro, un amico comune, e quindi non sarà solo.

La sera a casa riguardo le previsioni e niente, gli eredi del buon Giovanni Kappenberger da Locarno Monti continuano a ribadire che domani in Vallese sarà una bellissima giornata! Decido quindi che è meno doloroso il mal di testa di oggi che la masticazione testicolare di domani. Sì, perché so bene che se non andassi, l' indomani vedendo splendere il sole sulle Alpi e pensando a ciò che mi sarei perso mi sarei mangiato le balle e così mi preparo.

Salendo al Simplon Pass in auto da solo mi dicevo che forse oggi sarebbe stato meglio dormire e passare un sabato tranquillo ed invece eccomi qui. Il mal di testa di ieri è tenuto a bada da un paio di potentissime supposte per bocca perché oggi NON POTEVO mancare.


Happykiller mi propone una manciata di alternative e lascia a me la scelta.
Ragiono sulle possibili alternative, il Vallese ormai lo sento quasi casa mia, e così opto prudentemente per una meta che conosco bene per averla già salita in versione estiva un paio di anni prima e che offre diverse soluzioni di salita e che oltretutto mi consentirebbe, in caso di debacle, di aspettarlo per la discesa consentendogli comunque di arrivare in cima anche in solitaria per scendere senza deviazioni particolari per finire la discesa assieme.
La salita al Torrenthorn infatti può essere fatta con diverse modalità:
- Grataculo mod: partenza cün la cüriera (il mitico Postale rossocrociato) dal fondovalle del Rodano dal paesino di Leuk (ca. 600 mt. SLM) fino a Leukerbad (ca. 1400 SLM) famosa stazione termale, salita in funivia alla Torrent Alp (ca. 2300 SLM) e da li ca. 700 mt di dislivello per la cima di cui la maggior parte da effettuarsi portando la MTB in spalla perchè le pendenze ed il tipo di terreno non consentono di pedalare in salita.
- Middle mod: pedalare da Leuk a Leukerbad su strada per ca. 14 Km. e poi funivia già descritta sopra.
- Crazy mod: partenza a pedali da sotto e più o meno 2500 mt. di dislivello per arrivare in cima direttamente da sotto.
Al punto di ritrovo ci raggiunge Piero (Spirit in the Sky per gli amici) che, se non fosse per le giornate corte di questa stagione, sarebbe partito direttamente da Pavia in bici ma che si accontenta della modalità Crazy.
Happykiller decide di salire a Leukerbad pedalando tanto per scaldarsi un pò e quindi io, senza nessuna vergogna, mi avvio serenamente al pullman dei Grataculi, dove mi aggrego alla Babele di escursionisti teutonici attempati, suore francofone canterine e gli immancabili CinoGiappoCoreani. Osservo divertito tutto questo pot-pourri di gente e mi chiedo il perchè gli orientali abbiamo SEMPRE delle scarpe enormi rispetto alla dimensione dei lori piedini…mah, si vede che a loro piace star comodi !
Arrivo quindi a Leukerbad con abbondante anticipo rispetto all' orario di partenza della funivia e quindi mi faccio un giro in bici per il paese. Il fondovalle è ancora in ombra e la temperatura percepita invoglia più ad andare alla Terme piuttosto che alla funivia. Però il cielo è sereno e al sole mi dico che starò benissimo e mi convinco anche che il freddo farà sicuramente bene ai miei malesseri.
Alla funivia mi raggiunge Happykiller che, temendo di arrivare in ritardo, si è sparato i 14 km. e 800 mt. di dislivello in ca. 50 minuti!
Saliamo e in alto ci accoglie un tiepido sole autunnale. Più su intravedo che la cresta che dovremo percorrere è coperta di neve, non è una sorpresa, mi auguro solo che non sia troppa.
Non abbiamo fretta, con me Kikko sa sempre essere paziente e Piero (Spirit) ha da farsi un bel po' di strada e tanto dislivello quindi son tranquillo. Oggi sarà una lunga giornata e me la voglio godere tutta per benino.
I panorami in una giornata come questa e sopratutto in un luogo come questo sono sempre al top. Saremo proprio di fronte alla famosa Corona Imperiale, una serie di montagne che superano i 4000 mt.
Non c' è molto da pedalare, dopo un primo tratto di raccordo la mulattiera di servizio a quelle che tra un mese saranno le piste da sci di Lekerbad TAKASU' dritta e le pendenze si fanno subito feroci. La stradina si trasforma in sentiero e quindi ci si carica la bike in groppa e tra una chiacchiera e qualche scatto raggiungiamo la cresta innevata.

Immagino di vedermi alla TV: sono su un ripido pendio innevato, con un bicicletta sulle spalle e ai piedi un paio di Fiveten…(per i non addetti ai lavori si tratta di scarpe per MTB con suola piuttosto liscia) ”ma va' che pirla quello!” mi dico.





Sul pendio erboso sotto di me ho avuto la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che la suola di queste scarpe si “aggancia” benissimo sui pin dei miei pedali flat ma è pessima anche solo sul fango, figurarsi sulla neve. Un pò mi rivedo in Christopher McCandless, il protagonista di Into the Wild appena arrivato in Alaska male in arnese, forse perché in auto avevo appena ascoltato la voce roca di Eddie Vedder.

Poco prima in un vallone una femmina di capriolo mi fa capire quanto siamo inadeguati per quei luoghi, lei sì che ha le “scarpe giuste” e vola sia d' estate che in inverno, sia in salita che in discesa su qualunque terreno, del resto lei è nata AWD !




Già la discesa…sto salendo da solo perso nei miei pensieri, Kikko è poco più indietro, si è fermato a fare delle foto. In realtà potrebbe andare a velocità doppia rispetto alla mia ma non vuole mettermi “pressione” e così lascia che a fare il passo sia io…ma chissà come sarà la discesa mi chiedo salendo sulla neve. Forse era meglio?venirci con un paio di sci al posto di un paio di ruote??Lo vedremo dopo.




All' inizio la neve non è molta ma appena raggiungiamo il pendio principale esposto ad Ovest aumenta. Procediamo quindi con cautela dato che il sentiero è appena intuibile sotto la coltre bianca e le scarpe non sono le più adatte. Usciamo dal tratto più ripido ed impegnativo e sull' altipiano che conduce alla vetta siamo di nuovo al sole: che meraviglia, non so se ringraziare gli analgesici o Madre Natura ma in questo paradiso mi sembra di essere rinato: il mal di testa è un lontano ricordo !!!

Un ultimo sforzo e siamo in vetta.

Ho tenuto la giacchetta anche in salita, segno che tanto caldo non fa, del resto siamo pur sempre a 3000 mt. l' aria è frizzante anche se al sole si sta proprio bene. Le cime dell' Oberland sono vicinissime, per il resto si vedono praticamente tutte le cime principali delle Alpi compresi il Cervino ed il Monte Bianco in lontananza.
In cima ci godiamo la meritata pausa-pranzo. Con Kikko dall' alto e con le mappe alla mano studiamo una possibile variante di discesa che ci stuzzica. Siamo insaziabili, non ci accontentiamo di percorrere i sentieri noti seppur bellissimi, siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Aspettiamo in cima Piero che ci raggiunge apparentemente rilassato, ha fatto il quadruplo del dislivello che ho fatto io e sembra meno stanco di me, miracoli della data di nascita sulla carta d' identità mi dico! Come merendina si scofana mezzo metro cubo di pastasciutta.
Dopo il ruttino (abbiamo fatto cadere una slavina sull' Aletschhorn) incominciano le danze!




C' è una luce fantastica, ed io sono in preda ad un' esaltazione fotografica. Il riverbero della neve se ben sfruttato funge da pannello riflettente che esalta i colori. I miei due soci sono in gran forma ma anch' io non me la cavo male.
In alto si surfa benissimo, lo spessore di neve è ideale, non troppa, le gomme la tagliano appoggiandosi sul fondo dando una certa sicurezza.




Voliamo sul filo di cresta……fino al gradino più ripido.
Qui Kikko si inventa una variante: anziché seguire la traccia di salita lungo il sentiero si infila in un canale intonso, lo seguiamo.
È ripido, moooolto ripido, senza neve sarebbe impossibile da scendere per le pietre troppo grosse, ma lo spessore della neve, che qui è abbondante, ha lisciato il tutto, però noi non abbiamo gli sci ma una bicicletta !!! Ci lanciamo in un drittone, nonostante i freni bloccati si scende comunque veloci…che figata atomica !




Raggiungiamo così la cresta dove la neve sparisce e abbiamo tutti e tre i moschini sui denti.
Non seguiamo la traccia classica già fatta un paio d' anni fa, ma restiamo più alti. Il sentiero risale dolcemente con pendenze amichevoli.
Le mie due badanti sono premurose e pazienti, tra l' altro non parlano Moldavo ma un italiano perfetto.
Il sole basso di questo periodo dell' anno regala, al pomeriggio in particolare, una luce radente bellissima. Percorriamo quindi delle praterie di alta quota seguendo delle tracce di sentiero. La variante studiata si rivela meravigliosa. Che bello percorrere questi pendii ondulati e rilassanti…



Più in basso raggiungiamo i primi larici e quindi un bellissimo bosco. Il sentiero segue delle radure alternate ad abetaie. Non c' è anima viva in giro, la conformazione del terreno invita a lasciar andare la MTB. La guida ora cambia radicalmente. Si passa dal trialistico lento e tecnico al flow velocissimo. In un tratto che percorriamo a mach 2 ci sorpassa, vicinissimo, un altro capriolo! Caspita che bello, ci diciamo ma poco dopo l'abbaiare dei cani e due colpi di fucile ci fanno capire perchè avesse tutta quella fretta il povero animale. Che tristezza…mi chiedo il perchè e mi assale la malinconia.




Arriviamo quindi al fondovalle ed è un' esplosione di colori.
Ancora poco e questi deliziosi frutti si trasformeranno un uno dei tanti vini famosi del Vallese…notoriamente un ottimo rimedio per il mal di testa…sia il vino che il Vallese , c' ho le prove !!!




Yura



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avatarjunior
inviato il 10 Marzo 2018 ore 9:29

Che figata! Complimenti per la bellissima esperienza, le foto e l'articolo! Grande Sorriso

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2018 ore 11:39

Apprezzo molto il tuo racconto, molto ironico e leggero.
Complimenti per l'avventura, l'adrenalina provata e posti visitati. Tutti molto esaltanti e fantastici.
Bravi tutti per il modo in cui surfate sulla neve, mi piaccio tantissimo le foto centrali dell'articolo, dove si vedono le bici discendere i ripidi pendii della montagna.
Un saluto

Paolo

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2018 ore 20:12

Jack ti ringrazio tanto per i bei complimenti che ha voluto lasciare !

avatarsenior
inviato il 10 Marzo 2018 ore 20:17

Paolo che dire...mi fa moltissimo piacere constatare che anche tu hai apprezzato questo mio racconto ! In particolare ti ringrazio per aver saputo cogliere l' ironia che ho cercato di trasmettere. Il nostro modo di vivere questo tipo di esperienze è proprio così, senza prendersi troppo sul serio, senza cercare l'impresa a tutti i costi ma “solo” trascorrere dei “giorni grandi” (grandi per noi s'intende) con grandi amici.
Grazie ancora
Y

avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2018 ore 17:54

Dio santissimo, amo la mtb, amo la fotografia, ci ho provato anche io a fare qualche racconto, ma questo li supera di gran lunga Yura. Il posto è ovviamente una figata incredibile, ma mi sono immaginato in alcuni momenti della discesa, a parte la direttissima sulla parete innevata, non oso immaginare i single track che avete sulle alpi.
Figatissima assurda. Scrivi più spesso di queste uscite, please.

Ah ovviamente, fotografie e panorami incredibili

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2018 ore 18:30

Shrieking che dire: GRAZIE PER L' APPREZZAMENTO !!! , sono proprio contento !
In effetti si, da appassionato di montagna a 360° (sci-alpinismo, arrampicata, MTB, ecc. ecc.) mi ritengo estremamente fortunato ad abitare in prossimità di tutto questo ben di Dio ! In due ore di auto posso spaziare dalla Val d' Aosta all' Oberland Bernese, dalle Alpi centrali fino al Garda...Cool

Qui su Juza puoi trovare altri due articoli di altre uscite, altrimenti ho pubblicato qualcosa su un magazine on-line di MTB, se ti interessa ti posso girare i link per MP.

;-)

Grazie ancora !

avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2018 ore 18:55

Assolutamente si Yura, manda manda MrGreenMrGreenMrGreen





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