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Stelvio National Park


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Stelvio National Park, testo e foto by Frapaso. Pubblicato il 04 Marzo 2018; 5 risposte, 3025 visite.


L'estate scorsa mi sono avventurato nella Val Grande, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, transitando attraverso il piccolo, ma molto ben curato e organizzato, centro di Vezza d'Oglio in provincia di Brescia, posto a circa 1080 mt di quota.
La valle è un posto assolutamente fantastico e meraviglioso, capace di apriti il cuore e liberarti la mente. Perfetto per escursionisti, birdwatching, fotografi e amanti della natura in genere.
Infatti è possibile imbattersi in branchi di ungulati, nella fattispecie di cervi e daini, avvistare marmotte e altri animali che popolano armoniosamente la valle.
Sei quasi completamente fuori dal mondo, la rete cellulare è pressoché inesistente con quasi tutti gli operatori, un modo per staccarsi e disintossicarsi dal continuo borbandamento digitale a cui ormai siamo costretti ed in un certo senso legati.
Lo chalet in cui ho soggiornato, seppur abbastanza confortevole, risulta spartano, camino per scaldarsi la sera, boiler per acqua calda rigorosamente a legna, piccolo pannello solare per immagazzinare corrente elettrica, cucina a legna, coperte in pura lana pizzicorante, che ho molto apprezzato durante le fresche serate tipiche della montagna, soprattutto quando ci si trova in quota.
La baita rappresenta il punto di partenza di tutte le mie escursioni.
Posta a circa 1800 mt di altitudine, si presenta costruita rigorosamente in pietra locale e legno, disposta a ridosso di una imponete parete rocciosa, regala una vista mevigliosa ai suoi occupanti.
Davanti è possibile apprezzare un prato enorme, delimitato da un torrente che scorre in maniera vivace, con acqua fredda e rigenerante per la circolazione - in verità è una vera e propria prova di coraggio!!! :))



La notte si cade in un silenzio così profondo che difficilmente troverete in altri luoghi, neanche in un tempio buddista è possibile ritrovare così tanta pace e serenità come in queste vallate.
Attraversato il ponte, incontriamo un sentiero "maestro", che si inerpica dal centro di Vezza d'Oglio permettendo di raggiungere lo chalet in questione.
Se inizialmente troviamo una strada apparentemente percorribile, alternanza a tratti di ciottoli e sterrato, via via che ci addentriamo nel cuore della valle, il sentiero si trasforma in un budello stretto e tortuoso, con avvallamenti insidiosi e sporgenze pericolose, con salite ripide e curve tortuose.



Volendo lo si può percorrere in auto, ma serve un'autorizzazione in quanto riserva naturale, in certi punti buone doti di guida e la probabilità concreta di qualche piccolo intoppo.
Io personalmente ho squarciato una gomma della macchina causa la presenza di un sasso acuminato, nulla di irreparabile, ma se in auto vi trovate il kit di gonfiaggio e non la ruota di scorta, allora la situazione prende delle pieghe davvero pericolose!
Scordatevi l'arrivo di un soccorso stradale!!! L'unica opzione rimane quella di un buon samaritano che vi presta soccorso, ma se bloccate la strada le opzioni si riducono drasticamente.
Per mia fortuna avevo il classico ruotino di scorta che mi ha permesso di raggiungere la baita, salvare la vacanza e tornare a casa...non sono mancate le imprecazioni!!! :)
Durante le lunghe ed intense camminate, ho apprezzato lo spettacolo che la vallata regala ai suoi frequentatori.
Salendo a quote considerevoli, si apre uno scenario di grande respiro, ampio, ricoperto di una lussureggiante vegetazione di un verde meraviglioso, intenso, con nuvole che si muovono combinandosi tra loro in continuazione, che aprono spiragli nel cielo così blu da sembrare dipinto.



Durante il periodo estivo, è facile incontrare sparuti gruppi di mucche che pascolano placidamente sulle ripide pareti della valle, o nascoste dietro piccole colline apparentemente pianeggianti che offrono riparo dal sole.
A rompere il silenzio incontrastato che domina tutta la valle, oltre a quello del tuo respiro, è il suono prodotto dalle campane dei bovini che ne rivelano la posizione, un suono che diventa quasi melodico, capace di accompagnarti per lunghi tratti di camminata, sospinto dal vento che gioca accarezzando l'erba con mano gentile ma decisa.
La presenza dei bovini rileva anche quella di una piccola malga raggiungibile in 10 minuti di camminata partendo dalla baita. All'interno è possibile acquistare una sola qualità di formaggio con diversi tipi di stagionatura, oltre a latte fresco ed un eccezionale burro diventato parte integrante della mia sostanziosa colazione. La titolare é una persona molto gentile e cortese, quotidianamente s'incaricava di portare pane fresco direttamente dal centro di Vezza d'Oglio, aspetto non da poco, considerata la distanza dal paese, le condizioni della strada - lei si muoveva su una vecchia panda quattro ruote motrici - e la possibilità di non uscire da questo luogo così lontano dalla realtà.



Durante le escursioni, sono stato tallonato da diverse mucche che insistentemente desideravano la mia compagnia, questo perché le stesse credevano che nel mio zaino fotografico, che portavo in spalla, ci fosse del sale di cui loro sono particolarmente golose e che i mandriani non fanno mai mancare per dare sapidità al latte. Quindi occhio, prestate attenzione a questi calorosi incontri. :)
Le pareti nascondono piccole mulattiere, insinuate tra rocce e vegetazione, attraversate da rivoli d'acqua che rendono il terreno viscido e sdrucciolevole.
Ci sono diversi sentieri che si posso percorrere, ognuno dei quali vi offre uno scenario sempre diverso e mai ripetitivo della valle, alcune di questi percorsi si ricongiungono con altri, altri ancora vanno in direzione completamente diverse. Come tutti i sentieri ci sono diversi tempi di percorrenza, per cui si ha un'ampia possibilità di scelta.
Nel corso delle camminate, quando mi trovavo sui 2200/2400 mt, ho avuto la fortuna di imbattermi in un branco di cervi, osservare il loro enorme palco ramificato sulla testa, così elegante e imponente; vederli discendere velocemente le ripide pareti della valle, per poi risalire magari sul lato opposto dopo aver attraversato il ruscello.. è stata un'emozione fantastica.
In autunno, questi magnifici animali che solitamente vivono in gruppi monosessuali, si ritrovano per il periodo dell'accoppiamento che avviene a suon di bramiti e cornate.
Gli esemplari più giovani, sfidano quelli più anziani per garantirsi una femmina e potersi riprodurre, i suoni riempiono la valle, rompendo quel suo naturale silenzio, con versi potenti.



In queste mie escursioni, per due volte mi sono recato allo Plas de l'Asen - Piano dell'Asino, il cui nome probabilmente deriva dal fatto che questi sentieri venivano percorsi da asini da soma che trasportavano conforti alimentari in queste valli.
Il rifugio è ben dotato e accogliente, costruito in pietra, regala una vista incontrastata su tutta la valle. Durante la mia permanenza ho visto diversi escursionisti trascorrere la notte, per poi proseguire oltre o semplicemente tornare indietro.
Ho raggiunto questo luogo passando per due sentieri diversi, la prima volta percorrendo quello principale, dove vi aspetta un'ascesa ripida ma molto agevole perché si cammina per lunghi tratti, soprattutto nella fase finale, su un basamento fatto di sassi e cemento.
La seconda volta ho intrapreso un percorso meno agevole, la prima parte di salita attraverso un piccolissimo sentiero che si inerpica ripidamente sulla parete della valle, una volta giunti all'apice, si cammina su una sorta di altopiano in cui è possibile ammirare parte della vallata adiacente, poi ho iniziato una fase discendente che mi condotto fino al rifugio. Quest'ultima parte è stata parecchio avventurosa a causa di un temporale, per fortuna non molto intenso, che ha arricchito il percorso di altre insidie, che non hanno lasciato conseguenze.
Il clima è stato una componente fondamentale per poter godere appieno le bellezze del territorio, i fenomeni temporaleschi non hanno inciso particolarmente sulle giornate che di conseguenza venivano sfruttate al meglio.
La rugiada mattutina, rappresenta un'aspetto fondamentale per queste valli, i prati sono irrorati in maniera copiosa, la luce gioca deliziosamente con le gocce d'acqua sospese, contribuendo a creare un clima quasi fiabesco, fiori e insetti si risvegliano e i colori splendono di luce propria.



In questo meraviglio angolo di paradiso, è possibile trovare anche un ristorante, molto ben curato, accogliente e dalla cucina semplice ma gustosa, fatta di piatti tipici, genuini, con pochi fronzoli ma ben curati.
Lo si può raggiungere con una bella camminata di un'ora e mezza in direzione di Vezza d'Oglio, il percorso rimane sempre affascinante e mutevole. Basta allontanarsi di pochissimo dal sentiero e nel sottobosco troviamo funghi e dolcissime fragoline.

La valle nasconde infinite meraviglie, fra le tante la possibilità di ammirare le stelle. Lontano dalle contaminazioni luminose, il cielo si riempie di una miriade di puntini luminosi, che avvolgono questi affascinanti luoghi, rendendo tutto incantevole e meraviglioso.



Questo piccolo viaggio è stato particolarmente bello, emozionante e gratificante, grazie soprattutto alle persone che hanno condiviso questa piccola avventura. I miei cari, moglie e bimba di 5 anni, il nostro cucciolo a quattro zampe, un'altra coppia di amici e i loro fantastici tre cani!
Tutti insieme abbiamo trascorso momenti davvero fantastici, le partite a bocce giocate sul prato, che per quanto bello nascondeva insidie in ogni punto, per non parlare del mio cane che si divertiva a rubare le bocce...le sfide dei giochi in scatola, che accompagnavano le nostre serate al caldo della stufa e che puntualmente scatenavano competitività e agonismo in ognuno di noi.

Grazie anche all'oste, che ci ha fornito preziose indicazioni sulla valle, raccontandoci piccoli segreti e aneddoti che hanno contribuito a rendere ancor più ricca la nostra esperienza.





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avatarjunior
inviato il 05 Marzo 2018 ore 19:44

Gran bel posto che conosco molto bene !
Se puoi tornaci durante il periodo del bramito, c'è una concentrazione di cervi impressionante !
Fabio

avatarsupporter
inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:26

Una bella esperienza ben raccontata... mi mancano le Alpi e i grandi parchi nazionali alpini...Sorriso

avatarsenior
inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:46

Bel racconto! Conosco la situazione, anche io passo le vacanze in una baita in val Saviore (parco Adamello) e concordo sulla disintossicazione e sulla bellezza di queste zone!

avatarsenior
inviato il 06 Marzo 2018 ore 4:55

Grazie a tutti per aver letto questa mia esperienza.

In risposta a Fabio, spero vivamente di poterci tornare nel periodo da te indicato, mi piacerebbe tantissimo assistere a quello che mi è stato raccontato.

Per Claudio, ti auguro di tornare presto in questi e altri meravigliosi luoghi delle nostre stupende montagne. Per il momento spero di averti fatto rivivere quelle emozioni.

Daniele, grazie anche a te per la lettura, vedo che condividi lo stesso spirito vacanziero. Sono tutte zone fantastiche, ognuna ti permette di allacciare rapporti con la natura in maniera unica.

Paolo

avatarjunior
inviato il 05 Luglio 2018 ore 13:45

Ciao, gran bella relazione e complimenti per le foto! Ti scrivo in privato per informazioni più precise!





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