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Scattare in adobeRGB e visualizzare su monitor sRGB...


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avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 16:40

Io utilizzo come spazio AdobeRGB, diciamo che mi sono convinto a lavorare in ProPhoto, ma visto che le foto mi piace anche stamparmele, partendo dal ProPhoto quale è la cosa migliore da fare per non trovarsi con colori sballati in stampa, fare una prova colore con Photoshop e attivare l'avvertimento di gamma per capire ciò che cade fuori gamut e cio che sarà dentro...

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 16:46

Le stesse identiche cose che fai adesso con AdobeRGB; nulla di più.

Con ProPhoto devi avere l'accortezza di non esagerare con la saturazione in post-produzione, a parte questo puoi andare tranquillo.

avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2018 ore 10:58

Vorrei condividere questa esperienza:
Proprio l'altro giorno mi sono arrivate le stampe da Saal di un quadro dipinto a tempera, un paesaggio con alberi infiorati e colorati stile alla Van Gogh per intenderci, che mi hanno chiesto di riprodurre dall'originale.
La riproduzione è avvenuta tramite ripresa fotografica dell'originale, con cavaletto ed opportuna illuminazione ausiliaria atta ad assicurare la migliore ripresa possibile per uniformità della luce e ortogonalità in ripresa.
Ho scattato in RAW a 24 Mpx, sviluppato con Silkypix in tiff 16bit AdobeRGB e lavorato in PS in quello spazio colore (minime correzioni principalmente sulle curve di livello e sulle dimensioni in pixel per assicurarmi la giusta proporzione e margini rispetto al formato della carta) per poi uscire in Jpeg 8bit sRGB secondo le richieste di Saal.
Il mio monitor è un buon monitor 24" Samsung di qualche anno fa che nemmeno copre sRGB, di recente calibrato con uno eye-one Display2 che è un calibratore economico.
Già la softproof fatta in PS col profilo della carta fornito da Saal (ho scelto la carta Fine Art Pearl) dava ottima rispondenza dei colori, cosa che si è confermata quando ho ricevuto la stampa, di cui sono molto soddisfatto.

Questo per dire che se fai i vari passaggi in modo adeguato (non dico nel miglior modo possibile al mondo), anche con attrezzature basilari si ottiene un buon risultato, senza necessariamente dover gestire una portaerei nucleare per abbattere gli uccelletti.
Inoltre, la strozzatura imposta dagli stampatori (tipicamente sRBG 8bit) e le inevitabili incertezze in tutta la catena (dal tipo di illuminante con cui fai la ripresa al tipo di carta su cui fai la stampa) rendono la curva di miglioramento del processo estremamente ripida. In altre parole, oltre una certa soglia di affinamento, per ottenere un piccolo step up di qualità o conformità occorre uno sforzo ed una spesa esponenzialmente maggiore.




avatarsenior
inviato il 18 Luglio 2018 ore 11:38

@Gr8wings

Sì, ovviamente è così. La curva della qualità non è mai una retta, anzi... una curva bella ripida.
Più qualità significa strumenti più raffinati, più costi, più impegno e più conoscenze.
Ne vale la pena? Dipende.

Nel tuo specifico caso credo che forse avresti potuto ottenere di meglio con poco in più.
Penso, stando a quello che hai raccontato, che se tu confrontassi l'originale con la riproduzione, troveresti la riproduzione caratterizzata da un contrasto maggiore e colori più saturi, specialmente nelle medie luci.

avatarsenior
inviato il 19 Luglio 2018 ore 12:37

Ciao Raamiel ;-)
cosa consigli di migliorare (il poco in più ...) nel procedimento che ho descritto ?
grazie Cool

avatarsenior
inviato il 19 Luglio 2018 ore 12:44

Nella riproduzione si usano normalmente dei profili lineari; quindi credo che avresti potuto ottenere una stampa più fedele all'originale usando un profilo Repro.

avatarjunior
inviato il 04 Agosto 2018 ore 17:36

seguo

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2020 ore 12:27

Ho letto un pò sul forum ma alla fine la cosa diventa complessa dopo un pò e allora provo a metterla giù semplice la domanda:

- scatto in RAW
- edit in Lightroom
- monitor Eizo cs2420 calibrato

Sapendo che una specifica immagine uscirà solo su web/social (quindi convert in sRGB all'export da LR) ha senso impostare il monitor come AdobeRGB durante l'editing o meglio impostarlo già in sRGB cosi ho un'idea più vicina al risultato finale?
Io andrei di seconda ipotesi ma magari mi sfugge qualcosa...
Grazie

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2020 ore 13:09

Tutto sbagliato MrGreen
Il monitor lo lasci su nativo per sfruttare tutto il suo gamut in editing.
In LR fai una prova colore per capire se hai colori fuori gamut in sRGB.
Eventualmente ti crei un profilo per emulare sRGB seguendo questa guida se proprio vuoi lavorare in sRGB

www.wazer.eu/color-navigator-web/

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2020 ore 13:47

Tutto sbagliato
Il monitor lo lasci su nativo per sfruttare tutto il suo gamut in editing.
In LR fai una prova colore per capire se hai colori fuori gamut in sRGB.
Eventualmente ti crei un profilo per emulare sRGB seguendo questa guida se proprio vuoi lavorare in sRGB
www.wazer.eu/color-navigator-web/


Si scusate, per il monitor è già stato creato il profilo in emulazione sRGB, proprio per questo motivo mi chiedevo se era corretto impostare questo profilo direttamente per l'editing. ( a differenza di quello nel ink di solito uso il 100 cd/mq ma ho creato ache l'80 e 1il 120)
Se faccio l'editing in nativo, praticamente AdobeRGB, poi quando esporto in sRGB i colori saranno diversi, a volte di poco a volte anche di parecchio, ma comunque diversi e quindi non rispettano quel risultato che vorrei ottenere e che vedo a video in quel momento mentre faccio l'editing

Cioè ... se faccio la prova colore vedo l'out of gamut per sRGB in questo caso, ma i colori saranno comunque diversi in esportazione rispetto a quello che vedo in quel momento se tengo il monitor impostato su nativo ... o almeno coì mi pare.

avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2020 ore 18:01

Io scatto in adobeRgb, naturalmente ho un monitor Eizo opportunamente calibrato.
Quando pubblico una foto su internet, inserisco un algoritmo di tracciamento, cosi' sapendo su quale device viene visualizzato, posso recarmi di persona dal proprietario del device per calibrarglielo correttamente.
E' un po' dispendioso, ma almeno preservo tutta la catena.

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2020 ore 20:09

Io scatto in adobeRgb, naturalmente ho un monitor Eizo opportunamente calibrato.
Quando pubblico una foto su internet, inserisco un algoritmo di tracciamento, cosi' sapendo su quale device viene visualizzato, posso recarmi di persona dal proprietario del device per calibrarglielo correttamente.
E' un po' dispendioso, ma almeno preservo tutta la catena.


Sinceramente un commento così .... da un "senior" non me lo sarei mai aspettato...
Posso capire da uno niubbo alle prime armi che deve correre dietro a tutti ... ma da un "senior" ..
Falli venire direttamente da te no ?






avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2020 ore 20:30

MrGreen

avatarjunior
inviato il 24 Luglio 2020 ore 23:24

porto la mia esperienza pratica che magari può essere utile. Scattando in jpeg e impostando lo spazio colore su adobe rgb, i colori mi venivano fantastici e ho scattato dei bei ritratti ambientati dai colori belli saturi e di cui ero estremamente contento. Passando poi le foto sul cellulare e sul computer di mia morosa per mostrargliele, le foto erano completamente diverse da quelle che vedevo sui miei dispositivi, apparendo desaturate e mosce (nei rossi e nei verdi). Da allora anche con il raw, sempre srgb per le foto che devo condividere.

avatarsenior
inviato il 24 Luglio 2020 ore 23:30

Da allora anche con il raw, sempre srgb


Ma il Raw non ha uno spazio colore; è indifferente l'impostazione sRGB o AdobeRGB in macchina.
L'unica cosa che cambia è al limite l'anteprima del Raw stesso, ma non i dati che sono al suo interno.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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