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Scattare in adobeRGB e visualizzare su monitor sRGB...


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user84789
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inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:33

Il quesito è interessante. Io mi occupo di grafica e le immagini le utilizzo poi per la stampa offset o digitale grande formato. Ho un monitor sRGB e, proprio per il motivo che hai esposto tu, lavoro le immagini in sRGB perché con alcune immagini Adobe RGB mi sono trovato sorprese in stampa come colori troppo accesi proprio perché il mio monitor non me le mostrava correttamente.

In ambito prettamente fotografico la cose migliore è avere un monitor che copra Adobe RGB. MrGreen
Se non ce l'hai sta a te fare la scelta, la questione l'hai compresa benissimo. ;-)

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:37

Sì, esatto è proprio questo il problema. Io non sono un fotografo, né stampo le mie foto. Mi piace pubblicarle nelle mie pagine social e il profilo migliore per la pubblicazione online, da quel che so, è l'sRGB. Non andando verso un settore professionale, secondo te è la scelta migliore? Se le mie pretese fossero superiori, mi sarei certamente preso un monitor che coprisse l'AdobeRGB appieno. Chiedo anche a Raamiel delucidazioni.

user84789
avatar
inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:43

Secondo me puoi tranquillamente lavorare in sRGB, va più che bene non ti preoccupare, non ti perdi niente di fondamentale. ;-)

Il vero salto di qualità l'avresti lavorando con un monitor Adobe RGB, profilato, 10 bit, con computer che li supporti e lavorando file Adobe RGB a 16 bit. Ne vale la pena? Sei così evoluto da avere queste necessità? Mi par di capire di no. ;-)

Nella tua situazione fondamentalmente non cambia nulla tra scegliere sRGB o Adobe RGB perché hai comunque sempre il filtro del monitor che ti mostra le immagini in sRGB e quando escono per il web vengono convertite in sRGB quindi "ristrette" per come le vedi a monitor (più o meno, semplifico un po' termini e concetti).

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:47

È esattamente il ragionamento che ho fatto io. Sorriso Felice di essere smentito però.

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 19:26

Quindi Daniele, se tu assegni un profilo colore AdobeRGB ad un RAW su uno schermo che copre il 99% di sRGB e circa 70% di AdobeRGB, e vuoi cambiare un po' la tonalità del cielo stai partendo già col piede sbagliato perché il monitor non arriva al gamut Adobe e quindi stai visualizzando un cielo sbagliato? Non so se mi sono spiegato, non potendo il monitor rappresentare correttamente l'AdobeRGB come fai ad essere sicuro di fare della giusta postproduzione se il monitor te ne restituisce un altro? In questo caso non sarebbe più giusto lavorare su un profilo sRGB perché il monitor lo supporta appieno e stai modificando colori che realmente percepisci? Scusate l'intromissione ma è una cosa che per me non ha trovato risposta alla mia documentazione a riguardo.


Arghhh... assegnare un profilo colore che descrive uno spazio teorico a un RAW? Ho un infarto.. MrGreen

Per caratterizzare un RAW serve il suo profilo apposito.
Quando devi scegliere su che spazio trasportare i dati output-referred puoi scegliere uno spazio qualsiasi; di norma si sceglie sempre tra i soliti noti : sRGB, AdobeRGB, ProPhoto.

AdobeRGB e sRGB NON sono spazi concepiti per l'editing; quindi se lo scopo è elaborare l'immagine è molto meglio scegliere uno spazio più adatto, come ProPhoto o CobaltRGB.
Il fatto che questi spazi siano in genere molto più grandi dello spazio colore hardware del monitor non deve spaventare. Quello che conta è dove sono posizionate le coordinate colorimetriche effettivamente presenti nella foto.

Qui spiego perché è importante scegliere spazi dedicati all'editing :
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2822118

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 1:02

io personalmente anche consultandomi con professionisti taglio la testa al toro e lavoro in s-rgb, qui sul forum sono stato più volte attaccato da gente che lavora con profili a millemila bit oppure pontifica di gestione colori poi le foto manco le fa, quindi onestamente il loro parere lascia il tempo che trova Confuso

Parlando di mondo reale dove esci, fai le foto, torni a casa, le guardi, le elabori se serve e carichi le foto da qualche parte su internet s-rgb va benissimo, come va benissimo per scopi professionali, come del resto va benissimo anche per stampare.
e non lo dico così per dire, le stampanti fotografiche anche le migliori in commercio per il settore professionale (apparecchi grandi come auto) ci vuol tanto che riescano a produrre tutti i colori di un file in s-rgb, andare oltre spesso e volentieri è pura fantasia.
La verità è che all'atto pratico per notare differenze (che devi voler notare) devi inanzittutto avere monitor + scheda video adatti ai 10bit, riempirti il pc di pesanti file Tiff (in quanto il jpg è piantato da codifica a 8bit canale) che poi devi mandare a stampare rigorosamente con certi tipi di carta e macchinari ad un costo ovviamente molto superiore alla media, per poi avere differenze tra una stampa e l'altra che sono risibili (parlando ovviamente di stampe in s-rgb fatte a regola d'arte, non dal laboratorio ammiocuggino).

Tutte ste cose di mega profili colore come dice un mio amico sono l'ennesimo vanto tecnologico\tecnico che parecchia gente tira fuori per nascondere il fatto che le sue foto non dicano nulla, al pari di certi effetti wow che vanno di moda oggi tanto cari agli appassionati delle ore di lavoro su PS. Indubbiamente se le tue foto dicono qualcosa che siano in bianco e nero, a 8bit a 10 bit o a 32bit non frega nulla a nessuno e men che meno deve fregartene a te.

Detto ciò può però aver senso investire in un monitor 10 bit anche se non lo si userà mai in quella configurazione banalmente perchè sono tutti pannelli di fascia alta che rappresentano lo stato dell'arte in fatto di uniformità e durabilità nel tempo, oltre ad essere molto più user friendly per la vista per chi magari ci passa ore e ore sopra.

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 1:36

io personalmente anche consultandomi con professionisti taglio la testa al toro e lavoro in s-rgb


Professionisti di un certo calibro....Sorriso.

s-rgb va benissimo, come va benissimo per scopi professionali, come del resto va benissimo anche per stampare


Ma anche no.

Qui il confronto tra sRGB traslucido e il gamut di una Ilford gold fibre silk su Epson R3000 (non esattamente un mostro da ventimila euro) :



Appare evidente che sRGB taglia fuori molto del potenziale di una macchina da mercato prosumer/home.

Tutte ste cose di mega profili colore come dice un mio amico sono l'ennesimo vanto tecnologico\tecnico che parecchia gente tira fuori per nascondere il fatto che le sue foto non dicano nulla


Questo è un tipo di discorso che è molto in voga tra gli ambienti scarsamente alfabetizzati di tecnologia; che tendono sempre a fare di tutto un pastone enorme di credenze, panzane, leggende, ×te varie.. mescolandole con il lato artistico; come se queste due cose dovessero contaminarsi, lottare fra di loro o chissà che cosa.
Si può essere tecnici e artisti allo stesso tempo (Ansel Adams docet), oppure essere solo una delle cose. Non c'è nessuna colpa ad essere carenti in uno dei due campi.
Tuttavia è alquanto stupido per un tecnico sminuire il contenuto artistico; ed allo stesso modo è stupido per chi vuole arrivare a buoni risultati artistici bollare qualsiasi nozione tecnica come "vanto tecnologico" utile solo a mascherare inadeguatezze.
Mentre sarebbe più saggio essere onesti con se stessi e comprendere la propria profonda ignoranza.

Io lo sono; sono un grandissimo ignorante. E infatti mi astengo pudicamente da dare giudizi artistici sul lavoro altrui; evito, se non altro, di fare brutte figure.

avatarjunior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 13:22

Ramiel ho letto il tuo articolo e da quando tiri fuori la palette con le curve non sono più riuscito a seguirti. MrGreen
Avevo aperto un post tempo fa, ma tanto vale riproporre il quesito qui: tu dici di editare al foto in una spazio di lavoro ProPhoto o Cobalt. Poi in fase di esportazione del file JPG o altro, scegliere una spazio colore a seconda della destinazione (es. per il web sRGB). Corretto?

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 14:44

Sì, esatto.

Il concetto è che va fatta differenza tra spazi concepiti per rappresentare periferiche reali e spazi concepiti per la raccolta e l'organizzazione dei dati.

ProPhoto e sRGB sono entrambi degli spazi RGB, definiti a matrice (solitamente) e codificati come profili ICC di classe Display.
A cambiare è la loro morfologia; ProPhoto ha quei primari per una ragione precisa, non sono scelti a caso.
sRGB replica il comportamento di un CRT medio del '95. Editare un contenuto proveniente da un sensore di oggi in quello spazio, per la sua limitatezza e morfologia, è sconsigliabile.

La differenza di volume è più o meno nota a tutti, ma è solo uno degli aspetti e nemmeno il più importante.
I primari di ProPhoto (come quelli del CobaltRGB) sono scelti per mantenere al massimo la resilienza delle coordinate colorimetriche durante le trasformazioni della post-produzione.

Qui un paio di sezioni, verde il ProPhoto e rosso sRGB :
L* 20




L* 80




La differenza di colori rappresentabile è drammatica; già una curva di contrasto moderata porterebbe alla perdita di informazioni nelle alte luci e nelle ombre.

Conviene sempre editare in spazi appositamente pensati per questo scopo; l'eventuale conversione verso sRGB si fa alla fine, ed esistono strumenti di varia complessità per farlo.

avatarjunior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 16:25

Ok, questo è chiaro. Alla fine si sceglie lo spazio di destinazione a seconda di dove vado a finire: stampa, web...

Il dubbio che mi rimane è: se io lavoro in ProPhoto e poi converto in sRGB (o altri) l'immagine mi apparirà diversa perché alcuni colori ProPhoto/Cobalt non sono nemmeno rappresentabili in sRGB/AdobeRGB.
Quindi in qualche modo (non so come) qualcuno ci mette una pezza, modificando l'aspetto dell'immagine finale. Giusto?

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 16:39

Beh... non è detto che ci siano dei fuori gamut. Dipende da cosa si fotografa e come viene fatta la post-produzione.
Se fotografi colori molto saturi o estremi è probabile che questi non rientrino direttamente in sRGB; oppure se spingi molto con la saturazione in post potresti espandere oltre il gamut di sRGB.

In uscita da Lightroom o ACR la conversione verso sRGB è fatta sempre e solo con il colorimetrico relativo; è normale che sia così visto che lo spazio di destinazione è un matrix.
Il colorimetrico relativo funziona bene nel caso ci siano fuori gamut ristretti, ma è pessimo nelle situazioni più complesse.
Esistono tecniche assai più raffinate da usare con Photoshop per comprimere verso sRGB nel caso siano presenti fuori gamut corposi e difficili.

avatarjunior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 18:27

Ok, ok. In pratica capisco che questo mondo è molto vasto, tecnico e che io ne capisco molto poco.

In teoria il mio dubbio era: ha senso che io lavori in Photoshop (dopo aver pre-elaborato con ACR) nello spazio ProPhoto se tanto poi la mia destinazione saprò essere un sRGB o quello che è? Perché se io elebaloro in ProPhoto e ottengo una certa immagini, poi faccio esporta JPG/PNG in sRGB ( non conosco modalità più avanzate) e mi ritrovo qualcosa di diverso allora tutto il mio lavoro per ottenere quel determinato mood è andato per nulla. Questo è il mio dubbio.

user84789
avatar
inviato il 14 Luglio 2018 ore 19:07

No, non ha senso, usa pure sRGB che non perdi tempo in cervellotiche elucubrazioni che all'atto pratico servono solo a fotografi supertop che stampano su stampanti wide gamut a 11 colori su carta lucida costosa e profilate alla perfezione e hanno monitor stupendi, costosissimi e anch'essi profilati. Probabilmente sono meno dell'1% dei fotografi in circolazione. O sei in questi 1% o vivi sereno che ti è già fumata abbastanza la testa a leggere questa discussione. MrGreen

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 19:18

No, non ha senso, usa pure sRGB che non perdi tempo in cervellotiche elucubrazioni che all'atto pratico servono solo a fotografi supertop che stampano su stampanti profilate alla perfezione e hanno monitor stupendi, costosissimi e anch'essi profilati. Probabilmente sono meno dell'1% dei fotografi in circolazione. O sei in questi 1% o vivi sereno che ti è già fumata abbastanza la testa a leggere questa discussione.


Mah... che poi tutta questa complessità dove starebbe? Basta impostare ProPhoto quando si esporta per lavorare su Photoshop e poi convertire in sRGB se serve.
Sono operazioni di base.

Lavorare in uno spazio colore come ProPhoto non ha nessuna particolare difficoltà. L'unica cosa su cui stare un minimo attenti e non esagerare con la saturazione, ma lo vedi a monitor se la tua foto inizia ad avere colori fosforescenti; dovresti essere cieco per fare veramente danni.

Che poi, se lavorate su programmi Adobe, vi beccate il RIMM, volenti o nolenti. Che è sempre il ProPhoto a gamma 1.
Tutto l'editing che fate in Lightroom e ACR lo fate in quello spazio; però poi vi schifate ad usarlo successivamente castrando subito il file nel passaggio verso Photoshop. Ma che senso ha?

Poi, per carità. Si può usare sRGB come AdobeRGB, ecc ecc... non crolla mica il mondo.
Ma potendo.. perché non approfittare dei vantaggi che la tecnologia offre a costo zero?
Se poi il ProPhoto appare troppo esagerato ci sono anche alternative; come il CobaltRGB.

avatarsenior
inviato il 14 Luglio 2018 ore 19:54

Raamiel, mi consigli un buon libro? Dalla calibrazione dello schermo alla stampa.
Scatto in Adobe RGB e ho un imac con schermo srgb, mi piacerebbe capirci qualcosa prima di prendere un Eizo!

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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