| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 14:39
Mi sono imbattuto in vari articoli su una certa "Agoraphobic Traveller" che selezione le foto fatte da Google Street View e le pubblica sul suo account Instagram.
Ad esempio ne parlano qui:
www.wired.it/internet/social-network/2017/10/30/account-instagram-foto
E pure qua:
www.collater.al/the-agoraphobic-traveller-jacqui-kenny/
Pur coi limiti del dispositivo a me sembrano buone foto. Tra l'altro sono anche abbastanza coerenti fra di loro, c'è quasi uno stile comune come fossero state fatte da un'unica mano.
Per cui la domanda è: tra soggetto, macchina fotografica, fotografo e "selezionatore" l'elemento meno importante e sostituibile per una buona fotografia è diventato (almeno in alcuni casi) proprio il fotografo?
E si può estrapolare il metodo? Cioè, fotografare a caso in posti che ci sembrano interessanti per poi selezionare attentamente le foto che ci sembrano più interessanti potrebbe portare a un miglioramento nella nostra fotografia? |
user4758 | inviato il 20 Febbraio 2018 ore 14:48
Interessante ed economico! La prossima fase sarà far decidere l'inquadratura da un'IA e così Juza Forum può pure chiudere...  |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:08
Beh, ogni tanto aiuto un mio amico fotografo di moda su set e proprio lui mi stava dicendo che ultimamente conta più lo stilista che il fotografo. Mentre prima il fotografo era il dominatore del set.
non so se sia una naturale evoluzione o semplicemente l'avvento della fotografia digitale...
Stefano |
user4758 | inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:15
“ Beh, ogni tanto aiuto un mio amico fotografo di moda su set e proprio lui mi stava dicendo che ultimamente conta più lo stilista che il fotografo. Mentre prima il fotografo era il dominatore del set. „
Alla fine il fotografo deve "solo" scattare... |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:17
Quando il fotografo scatta con cognizione no fa altro che selezionare una scena. Quello che fa quell'artista è fare il fotografo. Al posto di vedere il mondo reale ne vede uno virtuale e seleziona da lì. Ma non cambia nulla.
Ovviamente il mondo reale ha molte più possibilità. Quello di Google Maps è solo una parte.
In sostanza il fotografo è colui che sa come selezionare la scena. A scattare sono buoni tutti... |
user4758 | inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:21
Bach, io mi riferivo al caso specifico indicato da Stefano; noi fotografi amatoriali non possiamo permetterci lo stilista, il tecnico luci, ecc... |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:40
Beh io invece di agorafobia soffro di claustrofobia, e quindi anche se la mia fobia è probabilmente molto meno accentuata della sua comunque credo di poterla comprendere ... in ogni caso, sia come sia, quelle fotografie sono tutte abbastanza bruttine.
|
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:43
Comunque Opisso, e per tornare al tuo quesito, no ... direi proprio che dal fotografo non si può prescindere ... non fosse altro che per cercarsi delle luci leggermente meno squallide di quelle che ci hanno propinato poc'anzi! |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:51
Zeppo è già tanto se mi trovo una mua quando faccio due scatti o un amico per pannelli . Quel set specifico io ero il terzo assisstente ed eravamo 12 modelle escluse, roba di altissimo livello.... |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 15:53
Ovvio che se devo fare un progetto su soggetti "comuni" è più semplice scattarsele da soli che cercare su Street view.
La selezione sarà comunque ugualmente importante.
Ovvio anche che se sei Bresson quello che ci metti di tuo sarà difficile che ce lo metta una macchina.
Ma per fotografi "medi" una miglior selezione potrebbe essere più importante della "tecnica"?
Le foto dei link risentono forse più di una buona macchina fotografica del "fotografo".
Almeno la prima cosa che ho pensato è che queste foto fatte a caso sono mediamente migliori di quelle che si vedono in giro fra gli appassionati. Opinione personale ovviamente. |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 16:21
Non penso che siano foto fatte a caso. Non conoscevo questa tizia ma mi è piaciuta molto. |
user4758 | inviato il 20 Febbraio 2018 ore 16:32
Le foto comunque sono belle... |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 16:35
La mia impressione è che le foto dei due link siano state scelte sulla base di una ricerca su ciò che può piacere al popolo di Instagram badando a non far sfigurare quel medesimo popolo: praticamente tutte con soggetto centrale, tutte con condizioni di illuminazione simili (guarda caso giornate di sole e cielo terso: quelle che piacciono a chi ancora crede che non si possa fotografare decentemente col cielo coperto e in giornate uggiose), tutte "perfette" quanto ad automatismi, ma fondamentalmente impersonali (almeno per come sono state accostate in quelle presentazioni). Proprio quest'ultimo aspetto mi fa pensare che i criteri di scelta siano stati basati proprio sull'appiattimento della personalità, in modo da solleticare il narcisismo del popolo della Rete |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 16:42
Quoto Daniele.
Un'operazione interessante a livello formale, ma il risultato.. bah...
Purtroppo è vero che il fotografo conta e conterà sempre meno nelle pratiche di tipo commerciale. L'enorme database di foto presenti online, i corsi e le nuove tecniche di parsing porteranno presto (ci sono già i primi esempi) a programmi che potranno letteralmente decidere da soli quali siano i parametri "migliori" per una foto che funzioni (occhio, non una bella foto o una grande foto) e gli automatismi e la potenza di calcolo sempre maggiore arriveranno davvero a permettere di far fare quasi tutto alle macchine.
Il fotografo rimarrà come artista, come innovatore, come sperimentatore... ma sarà una nicchia sempre più risicata anche perchè poi ogni eventuale novità che abbia un minimo di successo verrebbe analizzata, scomposta in elementi e poi data in pasto ai replicatori automatici che ne sforneranno a dozzine.
Quadro deprimente, ma i segnali ci sono tutti. |
| inviato il 20 Febbraio 2018 ore 17:46
Sempre sul tema "scattare a caso", ecco la recensione di una videocamera per riprese a 360' che propone una novità.
Il "videomaker" decide l'inquadratura a posteriori, con calma, anche ripensandoci più volte, dopo aver rivisto il girato che ha registrato "tutto" quello che c'era da vedere.....
Non importa più saper fare dei buoni movimenti di macchina, perché ci pensa la app......
www.dpreview.com/reviews/review-rylo-is-a-360-camera-done-right
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