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Questo pomeriggio ho visitato nella mia città, Volterra, una Mostra Fotografica decisamente non comune. Ha per titolo "Fuori Quadro" e fino al 25 febbraio espone lavori fotografici di utenti con problematiche mentali. Sono rimasto sorpreso, piacevolmente sorpreso, da quello che hanno creato. Hanno seguito corsi di fotografia di base e messo in pratica gli insegnamenti. Ho ammirato foto di paesaggi, che qui farebbero la loro figura. Qualcuno ha voluto fare foto di puro concetto, riassumendo in uno scatto la propria "condizione". A Volterra abbiamo ancora il ricordo di quello che fu il manicomio e le condizioni in cui erano costretti i pazienti fino alla chiusura. Pensare che adesso le stesse persone con uguali disabilità vengono seguite in maniera così diversa e gentile mi fa pensare che forse non tunno in questo paese sta andando a rotoli. Qui spesso ci prendiamo un po' troppo sul serio, vogliamo l'ultimo corpo macchina da 5000 euro, ci vantiamo di avere l'ottica più luminosa a disposizione, ma la fotografia sono anche cose semplici, è un mezzo per esprimere i propri sentimenti. Loro lo hanno avuto a disposizione e lo hanno fatto. Grazie per l'attenzione.
Ottima iniziativa, il tempo per favorire l'inclusione nella società di quelle persone è sempre ben speso, concordo anche sulle tue considerazioni di chiusura.
Quando sono entrato a visitare la mostra mi sono poi complimentato con alcuni autori degli scatti. Avreste dovuto vedere l'enorme soddisfazione nei loro occhi. Non tutti hanno problemi gravi. Alcuni solo dei disagi dovuti a situazioni della vita, ma comunque con la fotografia riescono a comunicare quello che non sempre a parole riescono a dire.
La fotografia raccoglie molte cose, seve a molte cose, serve anche per rendere felici le persone.
user42139
inviato il 15 Marzo 2018 ore 7:42
Ottima iniziativa condivisibile per il profondo significato che trasmette. Se un' arte come la fotografia riesce ad abbattere le barriere mentali e i pregiudizi,allora lo step successivo, ai fini della più totale inclusione, dovrà necessariamente essere la partecipazione comune di diversamente abili e normodotati a rassegne fotografiche evitando differenziazioni e/o "categorie speciali" . Ciao
L'attenzione che i volterrani hanno necessariamente avuto verso chi aveva deficienze mentali spiega perché questa mostra sia stata organizzata a Volterra.
Sono molti gli artisti che hanno avuto problemi mentali, penso ad esempio a Van Gogh o a Ligabue ma nessuno li ha mai considerati un “mondo a parte”.
Per me questa iniziativa non poteva nascere che a Volterra, meravigliosa cittadina. Tutte le volte che sono salito a Volterra ( ma ho sempre evitato di visitare il Museo della Tortura) ho sempre acquistato degli oggetti di alabastro che conservo con cura.
Devo dire che le persone devono convivere con disagi mentali vengono seguite in maniera encomiabile. Ne so qualcosa in quanto mia moglie lavorando al Centro Igiene Mentale ha un rapporto strettissimo con tutti i pazienti. E' davvero lontano il tempo dei manicomi come centro di "reclusione" e ghettizzazione. Pazienti come persone con sentimenti e non come malati da escludere dalla società. Credo che almeno in questo in Italia, a Volterra sicuramente, siamo avanti rispetto ad altre realtà. Grazie dell'attenzione.
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