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file per gigantografia da parete


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avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2018 ore 14:44

Buongiorno a tutti,

mi è stato richiesto un file di una mia foto per stampare una gigantografia da parete 5x4 metri.
Secondo voi è possibile utilizzare un "normale" file da DSLR FX (D750 D800) ricampionandolo in rapporto 1:1 per la dimensione richiesta, o si corre il rischio di avere una risoluzione troppo bassa?

Grazie

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2018 ore 16:57

Partendo da un file a piena risoluzione di una nikon D800 pari a 36MPX circa e risoluzione di 7.360 x 4.912 avremo:
Una stampa a 300DPI con dimensioni 62x42 cm
Una stampa a 37DPI con dimensioni 505x337 cm

Per osservare immagini stampate su grande formato, ci si deve allontanare per avere una visione di insieme, il che comporta la possibilità di abbassare i DPI per un'ottima visione (salvo poi volersi avvicinare per notare la decadenza della qualità). Per un manifesto di grandi dimensioni, 100 DPI possono essere sufficienti (basta osservarne qualcuno in strada). Se l'immagine non è ricca di dettagli, anche meno DPI possono andar bene.

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2018 ore 17:05

Grazie Marco,
lo stampatore mi ha detto che stamperà a 72 dpi...
quindi cosa succederà?

avatarsenior
inviato il 17 Gennaio 2018 ore 17:24

Il file sarebbe comunque inadatto per una stampa così grande, anche se solo da 72 ppi (che secondo me sono oggettivamente pochi per un'uso in interni su parete).
Io consiglio, per colmare il gap, di usare un software di interpolazione. In passato erano molto in voga e li usavo molto spesso quando avevo una fotocamera da 6 megapixel (fino al 2015). Adesso li uso molto meno, ma in queste situazioni sono estremamente validi, secondo me.
Mi riferisco, per esempio, a BenVista PhotoZoom Pro. Quest'ultimo può essere usato come software standalone o come plugin di Photoshop. Questo tipo di software funziona meglio con buoni file di partenza (buone lenti, fuoco ottimale, assenza di micromosso), altrimenti esasperano i difetti.
La cosa migliore sarebbe fare più foto con un obiettivo più lungo, da unire con software appositi (tipo Hugin o PTGui). Però in questo caso dipende dalla scena e da tante variabili: non sempre è possibile.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 7:28

Concordo con Michele ma dipende da che immagine stiamo parlando.
L'interpolazione , necessaria, magari la gestisce il laboratorio dove ha richiesto la stampa

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 9:28

Grazie per le info, mi conviene dare a loro il file...valuteranno se è interpolabile con successo...

male che vada userò il banco ottico...Sorriso
;-)

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 9:43

100 DPI possono essere sufficienti


72 ppi (che secondo me sono oggettivamente pochi


Proprio ieri ho fatto un fotomontaggio per un pannello da fiera, 2,70x5,20 metri.
Lo stampatore ha richiesto al massimo 72/75ppi in scala 1:1
Che mi sembra comunque molto per un pannello del genere, pensavo meno.

Ovviamente ho dovuto ricampionare l'immagine, che quindi è risultata un po' sfocata, così sono stati necessari alcuni passaggi di maschera di contrasto.

In ogni caso, l'unico che può dare istruzioni è chi deve stampare.

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 10:18

Trystero, ti pregherei di non tagliare i "quote", per mera questione di netiquette.
L'originale era:
Il file sarebbe comunque inadatto per una stampa così grande, anche se solo da 72 ppi (che secondo me sono oggettivamente pochi per un'uso in interni su parete).

avatarsenior
inviato il 18 Gennaio 2018 ore 12:02

Trystero, ti pregherei di non tagliare i "quote", per mera questione di netiquette.


Ho estratto due frasi che contenevano riferimenti ai dpi, per rispondere sui dpi.
Avrei potuto rispondere anche alla frase completa, dicendo che invece per me il file è adatto per stampare anche in quelle dimensioni. Io sono partito da un originale di 916x1765 pixel per arrivare a 7980x15358 pixel.
Ma va bene. In futuro non ti citerò più per non rischiare.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2018 ore 12:21

Io consiglio, per colmare il gap, di usare un software di interpolazione. In passato erano molto in voga e li usavo molto spesso quando avevo una fotocamera da 6 megapixel (fino al 2015). Adesso li uso molto meno, ma in queste situazioni sono estremamente validi, secondo me.
Mi riferisco, per esempio, a BenVista PhotoZoom Pro. Quest'ultimo può essere usato come software standalone o come plugin di Photoshop. Questo tipo di software funziona meglio con buoni file di partenza (buone lenti, fuoco ottimale, assenza di micromosso), altrimenti esasperano i difetti.

Idem con software moderni tipo
- topaz AI GIGAPIXEL
- Alien Skin Blow UP 3
- Genuine Fractals 5 Print Pro

tag software plugin stampa ingrandimenti grandi formati image resolution enhancement

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2018 ore 14:01

Il vecchio Genuine Fractals 5 Print Pro risale al 2005 e non dava risultati comparabili a PhotoZoom Pro.

Da qualche anno però Genuine Fractals è stato acquisito da un'altra ditta e si chiama On1 Resize 2017 e sicuramente qualcosa sarà cambiato. Non so come si compari questo software all'ultima versione di BenVista PhotoZoom Pro (la versione 7, quella di quest'anno). Mai provato Alien Skin Blow Up 3. Sono curioso, anche se effettivamente adesso le mie necessità di interpolazione sono minime. Certo è che i risultati di questi software, con un buon materiale di partenza, sono tutti molto molto buoni se paragonati all'interpolazione bicubica di Photoshop.

avatarsenior
inviato il 14 Marzo 2018 ore 14:04

Mi riferivo alla versione di ON1.
Però dovesse servirmi andrei su blow up.

avatarjunior
inviato il 15 Marzo 2018 ore 8:46

Io farei una prova con la nuova funzione "mantieni dettagli 2.0" del nuovo CC 2018. Non c'entra niente con la vecchia bicubica e i risultati sono apprezzabili. Naturalmente consiglio di fare più campionamenti e non uno unico per arrivare alla risoluzione. Confermo, stampando sovente per fiere, che normalmente viene richiesto i 72ppi per le stampe sopra i 3 mq.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2018 ore 9:40

La mia esperienza.
In genere stampo immagini di m 6x3 a una risoluzione di 90 PPI corrispondente a 21260px x 10630px.
L'immagine è un jpg compresso alla massima risoluzione e posso assicurare che non si ha la benchè minima perdita che riscontrabile da un "occhio umano". Si può scendere anche a 50 PPI ma l'immagine avrebbe i testi di un eventuale didascalia o intestazione/impaginato, con scalettatura dei pixel visibile a 20 cm dal nostro occhio. Di certo ad un metro non si noterebbe nulla. Un manifesto m 6x3 a 40 PPI posto a 4 metri di distanza avrà evidente scalettatura solo a 30 cm dal nostro occhio. Nel caso di una mostra fotografica, un pannello fotografico di m 6x3 dovrebbe non essere aldisotto di 50 PPI o più se vista da cm 30/40, altrimenti si rischia la scalettatura sui contorni di eventuali contorni definiti. Essendo i plotter di stampa con risoluzioni anche 2880 DPI una eventuale visibile scalettatura nel file dovuto ad una bassa risoluzione sarebbe ben percebile, perchè non avrebbe un'interpolazione tale da ammorbidirne il contorno. E se così fosse non sarebbe buona cosa, perchè di questa morbidezza ne risentirebbe tutta l'immagine e precisamente il dettaglio e la sua nitidezza.

avatarsenior
inviato il 15 Marzo 2018 ore 12:10

Recentemente sono 'inciampato' nel manuale di Sharpener Pro; tra le varie caratteristiche di questo software mi ha particolarmente colpito la possibilità di simulare a monito il risultato della stampa, tenendo conto non solo della dimensione e della risoluzione ma anche della tecnica di stampa e della distanza da cui verrà osservata, potrebbe essere utile?;-)

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