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La tecnologia è aggressiva?


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avatarsenior
inviato il 16 Dicembre 2017 ore 15:21

Ora ho gettato il mio fax tanto ci sono le email e ora c'è anche la PEC.

Domanda: era meglio prima o adesso ?

Per la PEC era sicuramente meglio quando l'Agenzia delle Entrate era obbligata ad accettare le raccomandate AR: almeno c'era il postino che poteva testimoniare di averle consegnate; adesso fa fede solo se è l'Agenzia stessa che ti risponde di aver ricevuto la PEC MrGreen

avatarjunior
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 16:07

Il thread ha come titolo "la tecnologia è aggressiva ?".
Evidentemente la tecnologia in sè non è aggressiva , diciamo che è invasiva. I vantaggi attuali sono che paghi l'autostrada con il Telepass (ma viene memorizzatoa l'ora di entrata e di uscita e dove e a che ora sei uscito), paghi con carte di credito invece che con i dollaroni (ma viene memorizzato dove hai mangiato , in che giorno e a che ora) e così via . Gli esempi possibili sono migliaia ma la verità è che non si fa marcia indietro.

Certo tutto questo crea problemi , pare che i ragazzini non sappiano più scrivere a mano e infatti in alcuni asili si ritorna a un insegnamento più tradizionale. I rapporti umani sono spesso mediati se non sostituiti dai messaggi WhatsApp e probabilmente questo non è positivo .

Mandare una email e battere il testo sulla tastiera è pratico, semplice rapido, impagabile . Non tanto tempo fa si ricevevano/mandavano molti biglietti di auguri per Natale o l'Anno Nuovo ora la casella della posta è tristemente vuota.

Dato che non si può tornare indietro la saggezza impone di fare buon uso delle nuove tecnologie senza diventarne schiavi .


user14286
avatar
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 17:27

non è del tutto vero che non si può tornare indietro. é che non si vuole...

user90373
avatar
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 22:45

Ciò che a me sembra meno lusinghiero della tecnologia è che non ha "cultura", o meglio è trasversale alle culture di popoli e paesi. Con il diffondersi della tecnologia nelle sue varie forme sembra di assistere ad un'appiattimento formativo ed intellettuale simile a quello che sta vivendo l'agricoltura grazie alla monocoltura. Come ben sappiamo il "pensiero unico" è la tomba della diversità, proprio quella che la "tecnocrazia" sembrava promuovere a piene mani. ;-)

avatarsupporter
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 23:33

Non è la tecnologia ad essere aggressiva. E' il marketing ad essere aggressivo ed usa la tecnologia come cavallo di Troia. Bisogna imparare a decidere in autonomia quando i prodotti a tecnologia innovativa servono veramente, quando sono solo un passatempo (se uno può permetterselo) e quando diventano una mania incontrollabile.
Io lavoro nell'innovazione, ma tengo saldo il principio che ogni cosa che può rompersi, prima o poi si rompe. Quindi tengo le complicazioni al minimo indispensabile per i miei scopi.
Non direi che siamo in una epoca di tecnocrazia, ma di "informazionecrazia". Sono due cose diverse anche se collegate.

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 10:21

Mamba nero : provaci tu per primo a tornare indietro poi mi dici come va la tua vita senza telefonino, PC, email, telecomandi vari, WhatsApp etc etc .
Io che sono molto molto più vecchio di te (vado sul sicuro) ho dei bei ricordi del tempo passato ma so che non potranno tornare. Alcuni esempi del "buon tempo antico " li ho scritti nel mio post del 16 dicembre.
Dato che sono più vecchio ricordo quando usavo la macchina per scrivere e non volevo assolutamento avvicinarmi all'informatica pensavo (e sbagliavo) che avrei potuto continuare con i miei vecchi modi di lavorare e mi sbagliavo.

Certo si può fare in modo da non essere fagocitati dalle nuove tecnologie ma temo che in molti casi sia una battaglia persa.

Ha ragione Motofoto quando parla di marketing aggressivo che ci crea esigenze che prima non avevamo .

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 10:26

In ambito lavorativo il grosso problema delle nuove tecnologie è che ci facilitano il lavoro e velocizzano molte cose, però di pari passo, visto che è tutto più facile e immediato, aumentano le richieste, le esigenze e le aspettative.
Tutto subito, sempre di più e sempre meglio!
Alla fine dei conti il carico di lavoro e lo stress aumentano...
E qui dobbiamo arrivare noi a mettere dei bei paletti, anzi, dei pali della luce, belli fissi, oltre ai quali nessuno può andare. E' una lotta quotidiana. Eeeek!!!

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 11:19

A proposito di tornare indietro: tempo fa ho letto di un villaggio inglese creato da una comunità di persone che si sono autoimposte di vivere come nel medioevo; mah ... sarà vero, sarà falso, sarah ferguson?

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 11:22

Sai, poi , alla fine... il problema forse non risiede solo nel non poter piu' tornare indietro... aspetto ben sintetizzato dal termine "digital divide".
Il problema principale per me sta nella fluidificazione dell'informazione e della memoria.

Un fabbricato come S.Pietro o come una piramide.. restano per migliaia di anni e testimoniano. Abbatterli risulta difficile e faticoso.
Distruggere tutte le copie di un libro e' quasi impossibile. restera' traccia....

I nuovi simboli ed i nuovi totem viceversa sono fluidi.
Wikipedia... nato come simbolo di liberta' in realta' per me rappresenta bene l'impossibilita' di "fermare" un punto di vista. una realta'.

Ogni sua definizione e' in continua trasmutazione. Il che e' un bene ma e' anche dipendenza dal punto di vista attuale.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 11:39

La memoria digitale è una cosa immensa, ma anche immensamente fragile, e sparirà con l'obsolescenza degli impianti in cui è contenuta. Trasferire i "vecchi" dati da un vecchio server in uno nuovo è costoso e impegnativo, per cui verrà fatto ma... fino ad un certo punto. Fino a quando? 10 anni? 20 anni? Sono già tanti... Poi via tutto nel dimenticatoio.
Rimarranno le cose fissate nella "realtà" quella vera. Rimarranno gli oggetti progettati in digitale, ma costruiti per durare, finché serviranno...
Rimarranno le cose stampate per essere conservate, ma se non sono di pregio, prima o poi finiranno nel cassonetto della carta.
Anche se qualcuno trovasse fra 100 anni in soffitta un vecchio PC con le foto di qualcuno, come oggi succede con i negativi o le lastre (v. Vivian Maier), non potrebbe in nessun modo essere riavviato e le foto sarebbero irrimediabilmente perdute.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 11:45

Non e' solo li il problema...



avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 11:58

Nel 1532 poche decine di uomini guidate da Pizarro fecero collassare l'impero Inca.
Questo grazie alla tecnologia (sostanzialmente capacità di usare i cavalli e armi in metallo).
L'uomo ha sempre cercato di creare manufatti nuovi e progrediti. Tecnologia è anche l'utilizzo della ruota.
Questo ci ha permesso di "progredire". Fa parte del nostro "dna".
Non è possibile fermarsi. Forse è possibile per alcune persone. Forse è possibile prendere coscienza degli aspetti negativi per cercare di smussarli.
Attualmente quello che effettivamente differenzia altre fasi passate è la velocità di evoluzione. Ragazzetti che sono più esperti dei "nonni" perché quando una tecnologia ha più di dieci anni è da buttare nel cesso... E non tutti hanno voglia/possibilità di reimparare ogni volta tutto daccapo...

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 12:20

E' vero, quello che dovrebbe preoccuparci maggiormente è il rapidissimo arrivo di nuove tecnologie che rimpiazzano le vecchie.
La velocità è il marchio del mondo di oggi tant'è che dopo il flop del Concorde ora è in arrivo un nuovo jet supersonico che ci porterà da Londra a New York in 3 ore (così avremo il tempo di fare pipì, di cazzeggiare per le vie della città e magari anche di annoiarci MrGreen).

Sta arrivando il 5G perché il 4G è troppo lento, la connessione al Web deve essere di almeno 50 Gb altrimenti sei fuori gioco quindi si può dire che la velocità - anche dei prodotti che si auto-distruggono perchè creati apposta perché la loro vita sia breve - è la chiave di volta per capire cosa sta succedendo.

avatarsenior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 13:11

A proposito di rifiuto della tecnologia ci sono gli Amish, comunità non adatta a tutti visto che sono fortemente religiosi
Non li conosco benissimo ma qui dice che non usano addirittura l'elettricità
www.focus.it/cultura/curiosita/10-cose-che-forse-non-sai-sugli-amish-g

avatarjunior
inviato il 18 Dicembre 2017 ore 14:35

A me quel che spaventa è la fede ottusa di molti, anche addetti ai lavori, verso la tecnologia, e la concezione d.emente per cui tutto ciò che è "nuovo&moderno" deve essere migliore.
Però non so se c'entra con la discussione, non ho letto tutto MrGreen

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