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Vivere sotto l'Aurora Boreale


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Vivere sotto l'Aurora Boreale, testo e foto by Cristian C Rorshach. Pubblicato il 13 Dicembre 2017; 55 risposte, 7425 visite.


Sono le 10 del mattino. La luce è poca, per vedere bene devi comunque accendere la luce. Fuori nevica. Da due giorni ad intermittenza. In città c'è un metro di neve mentre per le strade, appena fuori dalla città, il vento trascina la neve fresca da una parte all'altra della carreggiata creando paesaggi alieni.
Questa è Tromsø, l'ultima grande “città” della Norvegia, la più grande della Lapponia e la terza per popolazione sopra i 69° nord di latitudine. 350 km all'interno del Circolo Polare artico.
Io vivo qui: diviso tra la Notte Polare in inverno e il Sole di Mezzanotte in estate. L'ennesimo italiano emigrato che cerca nel Grande Nord redenzione e un futuro migliore.
Qui il tempo sembra che si sia fermato. O meglio, forse scorre solo più lentamente o forse, ancora, scorre uguale che in altre parti del mondo, però qui ha è percepito diversamente. Sarà che Einstein aveva ragione. Sarà così perché io, milanese, sono abituato ad altri ritmi. Sempre di fretta anche la domenica per andare a fare una passeggiata.




Si lavora dal lunedì al venerdì, mediamente dalle 9 alle 16, il sabato solo per le attività commerciali e con orario ridotto. La domenica è domenica, ergo tutto chiuso ad eccezione di qualche caffetteria. Si passa del tempo in famiglia, si riscopre il piacere di vivere a contatto con la natura facendo attività sportive come kayak, trekking, pesca oppure, per chi come me ha una famiglia e soprattutto un bambino, il periodo tardo estivo è quello migliore: si va a raccogliere mirtilli selvatici, more, lamponi e tanto altro.




Vivendo qui, ormai da quasi due anni, ho capito e compreso che la Norvegia è il paese delle contraddizioni: è il terzo produttore di petrolio al mondo subito dopo Arabia ed USA, eppure punta tutto sulle energie rinnovabili. Il prezzo dei carburanti è lo stesso che in Italia se non leggermente più alto, però in tutta la nazione si conta più del 60% di auto ibride, di cui il 40% è totalmente elettrico.
Ha pochissima burocrazia, tuttavia se non sai a chi chiedere oppure l'addetto allo sportello non conosce cosa gli stai chiedendo, quel poco di burocrazia ti farà rimpiangere quella italiana. Ti senti come “Asterix ed Obelix con il lasciapassare A38”.
Ad ogni modo la Norvegia, e Tromsø in particolare, può essere riassunta con una parola: “dipende”. <<Scusa, quanto dista Sommarøy?>>, <<Dipende dalla strada che fai e soprattutto dalle condizioni. Potresti metterci 50 minuti come un'ora e mezza>>. Tuttavia ci fai l'abitudine. Comprendi ed affini il tiro. Capisci che quando ti dicono “no, è abbastanza vicino” quell'abbastanza è almeno 3 ore di auto. Oppure quando ti dicono che il mare oggi ha qualche onda, ma nulla di preoccupante, sono onde alte a sufficienza da far chiudere i collegamenti con le isole in Italia. Qualunque essa sia.
Qui la “tolleranza” nei confronti di chi infrange le regole non esiste. Se superi di 4km/h la velocità massima consentita sono l'equivalente di 500 Euro di multa. Oppure la guida in stato di ebrezza: da noi è consentito al massimo una media, ma poi te ne fai anche due. Qui non puoi, o meglio non devi: c'è il ritiro di patente e la multa, anche se hai bevuto una birra piccola.
Le regole sono regole: bisogna rispettarle.
Anche buttare piccoli rifiuti per terra: qui nessuno lo fa (turisti a parte che prontamente vengono riportati sulla retta via da chiunque abbia assistito al fatto) e chiunque lo facesse verrebbe trattato come un criminale.
Eppure fai fatica ad immaginare di aver vissuto per più di un terzo della tua vita in un posto dove per qualunque cosa è stress, ansia e mille altre cose.







Dopo i primi 15 giorni, che passi tra il senso di vacanza ed il mistero dell'ignoto, cominciano le prime domande. “Ma alla fine cosa faccio qui?”. Giusto: non vi ho detto che ci faccio qui. Beh, mi divido tra la docenza universitaria ed il fotografo. Esattamente come Batman, oppure potete scegliete un altro super eroe che vi piaccia di più. Tre giorni alla settimana in Università e altri due o tre, faccio il fotografo: passo ore a fotografare l'Aurora Boreale e, a chi me lo chiede, accompagnare turisti e fotografi amatoriali e/o professionisti a farlo. Ho finalmente trovato il mio equilibrio, sia esteriore che, soprattutto, interiore.
L'attività di fotografo è secondaria, ma è quella che mi rilassa di più e soprattutto mi tramette benessere. Qui la docenza universitaria, ma anche le altre, danno da vivere comodamente ad una famiglia di tre persone come la mia.
Altre domande ti annebbiano i pensieri, ma poi pensi al futuro, al bene per te e per la tua famiglia. Pensi che tua figlia forse avrà più opportunità qui che non altrove. Pensi che sì, forse c'è il grande scoglio della lingua, ma in fondo te ne fai una ragione.
Mia figlia ha due anni. Parla già ampiamente la lingua italiana ed adesso va all'asilo. Parla già qualcosa di norvegese. Sicuramente meglio dei suoi genitori.
La giornata comincia. Se sei una persona a cui piace camminare, in città non hai bisogno di prendere l'autobus (che per inciso è l'unico mezzo pubblico presente, taxi esclusi) oppure la macchina. Io raggiungo l'Università con circa mezz'ora di passeggiata. Se sono in ritardo, prendo la bicicletta che, da novembre ad aprile, monta gomme chiodate. Sì, anche le biciclette.




Alcuni colleghi abitano a Kvaløya, l'altra isola conosciuta anche come “l'isola delle balene” perché da metà novembre a fine febbraio si possono avvistare orche, megattere e anche i maschi di capodogli nei suoi fiordi anche dalla riva senza troppe difficoltà. Ma quest'anno ancora non ce ne sono. Chi abita lì deve percorrere un ponte per raggiungere il centro città. Molti per evitare il traffico, in inverno, mettono gli sci da fondo e percorrono 15km. Arrivano in ufficio. Lavorano. Poi tornano a casa, sempre con gli sci. Sono almeno 30km. Magari sotto la neve o col vento. Almeno di tengono allenati ed in forma.
Quando finisco di lavorare, è già buio pesto. Aspetto con ansia le ore serali. Mi piace mettermi sul divano, accanto alla mia stufa, chiacchierare con mia moglie e giocare con mia figlia. Poi guardo fuori dalla finestra del mio soggiorno. Vedo il fiordo, la zona residenziale di Tromsdalen e sopra la montagna, l'Aurora Boreale. A Milano, al massimo vedevo le luci blu delle ambulanze a smorzare il colore grigio/arancione del cielo invernale.
Questo è un posto unico. Tromsø è una città particolare. Piccola poiché conta solo 75.000 abitanti circa, 80mila se contiamo anche gli studenti. Eppure ha tutto ciò di cui si possa aver bisogno. Hai ben due centri commerciali con centinaia di negozi, ma se solo ti allontani mezz'ora di strada dalla città sei in mezzo alla natura.
Ti fermi in una piazzola a bordo strada. Spegni il motore della tua FIAT 500L trekking a disel con la quale sei salito dall'Italia questo settembre. Apri la portiera ed esci. Respiri. Senti il vento gelido dell'Artico tagliarti la faccia spostandoti la barba, lunga ed incolta, che ti sei fatto crescere. Respiri ancora. Senti solo il silenzio. Il rumore più assordante è il vento se fischia.




Risali in macchina. Riparti. Fai circa 200metri lungo una valle che attraversa l'isola di Kvaløya. Inchiodi e senti la macchina che scivola per qualche metro sullo strato di ghiaccio e neve che si è creato sull'asfalto. Guardi attraverso il tuo parabrezza e vedi davanti a te un gruppo di renne. Due maschi, giovani, stanno duellando tra di loro in mezzo alla strada. Cerchi la macchina fotografica, ma ti ricordi di averla lasciata nel bagagliaio e così ti godi la scena che dura giusto qualche altro secondo ancora. In quel momento pensi che nonostante la città, nonostante la strada, a questa latitudine non sei tu, piccolo essere umano, a dominare la natura. È lei che domina te, ma ti fa credere il contrario.




Si sta facendo nuovamente buio e sono sole le 12:30. La percezione dello scorrere del tempo, qui, è molto diversa che in altre parti del mondo più a sud.
Ritorni in città in 35 minuti. E ti accorgi che, nonostante l'oscurità che pervade ormai gran parte del cielo, i locali e conseguentemente anche tu, vivi comunque una vita “normale”, senza curarti del fatto che il cielo è già scuro e sono solo le 13:30.
Ad ogni modo, dopo due anni di vita qui su al Nord, vi voglio svelare un segreto: è molto più complesso vivere con 24h di luce, che non con 22 ore di buio. Il perché è facilmente intuibile. Avere tantissime ore di luce ti porta a fare numerose attività, ma siccome continui a vedere luce, ti senti sempre attivo. Così dopo cena, vedendo luce ed avendo amici pazzi almeno quanto te, decidete che sì, è il momento giusto per fare un trekking veloce su una montagna qui vicino, lontano dalla città perché “sia mai che saliamo sul Fjelleheisen, c'è troppa gente e si vede la città. Meglio andare in mezzo alla natura!”. Così ti allontani un po', fai il tuo trekking tra una chiacchera e qualche risata. Vedi le renne che pascolano. Il sole crea luci spettacolari con riflessi ambrati sulle montagne che, ancora, hanno nevai. Ti fermi in vetta. Senti il vento ancora fresco dell'Artico segnarti la faccia. Sull'orizzonte vedi il sole. Bello. Grande. DI un colore mai visto. Poi l'occhio ti cade sull'orologio “oh ragazzi, dobbiamo scendere! Ma sono le 2:30. Io fra solo 5 ore ho lezione. Se dormirò 2 ore è tanto. Va beh, ho capito. Anche oggi si dorme domani”.
Almeno con il buio sai che prima o poi, a letto ci andrai.




Finalmente arriva “la sera”. Dai uno sguardo alle previsioni meteo. Cielo sereno ovunque. Molto bene. Dai un'occhiata anche alle previsioni per l'Aurora. Indice Kp intorno a 3 e 25GW di potenza. E capisci che devi controllare se le batterie delle fotocamere sono cariche perché stasera ci saranno i fuochi d'artificio in cielo.
Così prendi la macchina e ti sposti. Cominci a viaggiare su strade delineate solo dai paletti catarinfrangenti rossi. Nell'oscurità, smorzata solo dalle luci dei fari della tua auto, riconosci la strada perché sull'asfalta la neve è più sottile. Viaggi ancora. La velocità massima che puoi fare è 50km/h di più sarebbe pericoloso. Arrivi finalmente lontano dalle luci della città di Tromsø che, seppur poche, danno molto fastidio. Scendi dalla macchina e guardi subito in cielo.
È lì. Ti sta aspettando. Ancora stasera. Non è niente di eclatante ancora, però speri che lo possa diventare nel giro di pochi minuti. Cominci a sistemare una macchina sul cavalletto e l'altra pure, ma l'hai settata per fare un timelapse. Aspetti ancora. Sono le 20:30.




Boom! Il cielo si accende a giorno, vedi come se fosse arrivato il sole in un secondo. Guardi in cielo. Nordlys è tornata. Bella. Grande. Intesa. Verde con sfumature cangianti dal giallo al porpora. La tua macchina fotografica impazzisce e congela anche il rosso (che ad occhio nudo non potresti vedere).
Ne hai già viste altre così belle. Eppure ogni volta ti emozioni. Ancora. Nonostante il tuo HD da 4TB abbia già 2,5TB di materiale solo di Aurore.
Ogni sera è differente. Ogni sera è una “prima”. Ogni sera che vedi l'Aurora Boreale è irripetibile.
Spesso mi capita di uscire da solo a fotografare l'Aurora. Lontano dalla città, dalla strada. Immerso nella natura. Non ho paura, perché dovrei? Qui l'animale più pericoloso è l'uomo. I lupi selvatici sono confinati nell'entroterra, vivono in piccoli branchi. Orsi non ce sono. Al massimo trovo renne, alci, cervi. Le volpi. Ecco, a loro bisogna stare attenti perché potrebbero rubarti lo zaino fotografico convinte che dentro ci sia da mangiare.
Una sera mi è successo davvero. Tentando di allontanare una volpe intenta nel furto del mio zaino, si è seduta a 1 metro da me. Non era la prima volta che vedeva l'essere umano da vicino. Non era la prima che l'essere umano le dava qualcosa da mangiare, temo.




Dare da mangiare agli animali selvatici è la cosa più sbagliata e pericolosa del mondo. Si abituano a ricevere del cibo con facilità laddove non ce ne. Così perdono parte del loro istinto di sopravvivenza e poi te le ritrovi senza vita, vicino ai piccoli villaggi di pescatori dell'isola, schiacciate dalle auto.
E tu, che nel frattempo hai imparato ad amare la natura ed anche a rispettarla, capisci che hai sbagliato.
Guardi ancora in cielo. L'Aurora è ancora lì e decidi di scattare ancora.
Nel buio rifletti ancora. Pensi e ripensi e sei felice di vivere in un posto che ti ha fatto riscoprire l'importanza del contatto con la natura e di quanto, in fondo, l'essere umano su questo pianeta non conta nulla, ma anzi ne è il cancro.
A smorzare la tua felicità mista a malinconia ci vuole poco. Molto poco. Giusto un autobus di turisti carichi di urla e bisogno di dover vedere le Northern Lights quanto un tossicodipendente ha bisogno della sua dose di eroina. Scendono e cominciano ad urlare.
Li guardi e cominci a ridere. Capisci che anche per stasera il tuo lavoro è finito. Così ti avvicini, così torni alla normalità ed alla routine sociale. Parli con gente che viene da tutto il mondo ed apprendi notizie shoccanti: a Singapore, la gente non vede le stelle. Non le ha mai viste dalla città. E tu pensi: io potrei impazzire. E allora torni a ridere e pensi che passare a vivere da Milano a Tromsø è stata la cosa migliore che potessi fare. Per me e per la mia famiglia.
Sapere che mia figlia può sentirsi libera di giocare dove vuole, di sperimentare il contatto vero con la natura. Avere e vivere l'infanzia che io ho sempre sognato, ma che non ho potuto avere, mi fa stare bene. Tanto mi basta.
Una vecchia leggenda vichinga dice che l'Aurora Boreale è un dono del sole agli esseri umani per ricordargli che, nonostante starà via per qualche mese, lui ritornerà.
Vivere qui non è difficile. A patto di saperlo fare.







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avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2017 ore 15:37

Ciao Cristian, ho letto molti articoli e vari ne ho scritti anche io qui, ma questo è veramente emozionante. Sei praticamente ciò che vorrei essere MrGreenMrGreenMrGreen

Complimenti per tutto e soprattutto per la tua vita, qui egregiamente raccontata...chissà mai che un giorno ci vedremo....
Te lo dice uno che ama la natura, la montagna, i paesaggi ed il cielo stellato!!!

Un caro saluto.

Alex.;-)

avatarsenior
inviato il 13 Dicembre 2017 ore 16:36

Complimenti per il racconto di vita, me lo sono appena bevuto mentre ero in treno verso Luneburg dopo aver passato mezza giornata a fare street ad Amburgo e a maledire il vento e il freddo che ora mi rendo conto non essere poi la fine del mondo(certo che scattare a 1/15s con quel vento non è stato facile) spero che la “migrazione” verso nord ti porti fortuna. Ah, foto stupende!!!

avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2017 ore 18:58

Foto e racconto stupendi, davvero emozionanti! Grazie
un caro saluto

avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2017 ore 19:15

Esempio! Una sola parola: esempio!

Complimenti vivissimi x tutto, buona vita a te e alla tua famiglia. Allietaci ancora con i tuoi racconti e con i tuoi scatti sublimi.

avatarjunior
inviato il 13 Dicembre 2017 ore 19:22

Grazie ragazzi! Sono felice che il mio racconto vi sia piaciuto.
Se decideste di venire a vedere l'aurora boreale, fatemi un fischio. :-D

avatarjunior
inviato il 14 Dicembre 2017 ore 18:51

Splendido reportage di vita dal paradiso. Ho una sana invidia per quello che sei riuscito a fare. Bellissime le tue foto di aurore, spero che in futuro proporrai altri articoli delle tue esperienze naturalistiche di quei luoghi in cui vivi.
Ciao da luciano

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2017 ore 9:08

Bellissimo, grande, immenso Nord e bellissimo racconto e foto. E anche bella la tua scelta di vita non c'è che dire!

P.S. E' vero quello che dici, è più facile abituarsi a 22 ore di buio che a 24 ore di luce, quando ci penso mi viene sempre in mente il film Insomnia...

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2017 ore 13:20

Bella storia. Una persona che ha trovato il suo punto di equilibrio. In Norvegia ci sono attualmente molte imprese italiane che offrono lavoro.

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2017 ore 13:37

Complimenti per tutto, belle riflessioni le tue.
Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo, meglio usarlo per bene altrimenti poi un giorno ci si sveglia e sarà troppo tardi.
Comunque da metà a fine febbraio spero di riuscire ad essere in zona, ti prego, dimmi che la tua università cerca un sistemista informatico MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Dicembre 2017 ore 15:52

Bellissimo racconto e soprattutto tanti complimenti per questo cambio di vita così radicale !
E' vero che ci si abitua a tutto, ma io ho freddo anche qui in Italia e mi chiedo: ma come fai ????
E complimenti anche per le tue belle foto !

avatarjunior
inviato il 15 Dicembre 2017 ore 17:01

È vero, ci sono molte imprese italiane che offrono lavoro. Però spesso gli stipendi che offrono sono leggermente meglio di quelli italiani, quindi bisogna valutare cosa ti conviene.
@arcanoid82 mi spiace, ma a livello informatico temo che siano a posto. Nel caso ti farò sapere ;-) ad ogni modo, se ti capita di essere da queste parti, contattami. Così ci si vede per un caffè, o birra.

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 21:03

Molto bello il racconto che hai scritto, le bellissime immagini che hai scelto mi svelano però solo lo splendido fascino dell'aurora e del paesaggio incontaminato; la curiosità della facoltà dove insegni, della gente che vive con il sole alle due del mattino, dei turisti urlanti, della domenica senza stress, dei lavoratori che raggiungono il loro posto con gli sci, delle regole fatte sempre rispettare e di tutto il testo che hai meravigliosamente descritto, mi rimane.
Andrea


avatarsupporter
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 21:15

Complimenti per le foto e il racconto!
Ciao, Chiara

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 21:55

Bellissimo racconto e un po' di invidia da parte di chi è rimasto a Milano Sorriso

Complimenti :-P

avatarsenior
inviato il 17 Dicembre 2017 ore 21:56

Quoto pistinna: In effetti un po' di street norvegiese mi incuriosirebbe ;-)





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