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certo, ma siccome la fotosintesi clorofilliana produce O2 e l'ossigeno è il comburente della respirazione ci tenevo a mettere in chiaro che della fotosintesi ne possiamo fare a meno. ecco altre due sostanze che producono enorme energia (sono esplosivi) e non hanno bisogno del comburente ossigeno. Quindi esistono sostanze che possono produrre grande energia anche senza l'ossigeno e senza la fotosintesi clorofilliana. Serve "solo" un vivente che sappia gestirli:
Non sono forme di energia usate nel nostro pianeta per la vita per quanto ne sappiamo noi. Per cui ipotizzando cose inesistenti non ha senso andare a cercare la vita dove c'è acqua ma può essere ovunque
Non è del tutto esatto dire che i composti organici si possano formare solo da organismi viventi; in una situazione come quella iniziale del nostro pianeta, senza l'elevato potere ossidante dell'ossigeno libero (che è quello che più avrebbe limitato la formazione spontanea di composti organici semplici) è ormai provato che si formassero parecchi di questi composti, dagli amminoacidi al glucosio
si in sostanza l'ossigeno era esso stesso un veleno per i primi microorganismi, che poi quel veleno è diventato il nostro motore è la cosa fantastica. E se tanto mi da tanto esistono altrettanti elementi chimici della tavola periodica apparentemente velenosi che possono originare la vita, simile o anche totalmente diversa dalla nostra
“ Ma la fonte quale sarebbe, mi interessa soprattutto quel parecchio „
“ Ma la fonte quale sarebbe, mi interessa soprattutto quel parecchio „
La fonte sono gli esperimenti fatti, proprio a partire da queste condizioni, fin dagli anni '50 (esperimento di Miller-Urey, 1953) e che hanno portato proprio alla formazione spontanea di sostanze organiche a partire da composti inorganici in ambiente riducente (cioè privo di ossigeno libero). Ovvio che questo non è ancora la vita, e non è nemmeno una prova del fatto che l'insorgenza della vita stessa non risponda ad un processo deterministico. Se ci fermiamo alla constatazione che questo è possibile, senza invocare un intervento divino o, all'opposto, il semplice "caso", cioè senza spingerci per il momento in discussioni trascendenti e metafisiche, dobbiamo ammettere che la cosa è possibile e ripetibile anche su altri pianeti; sono le vie che la vita potrebbe aver imboccato dopo l'esordio, che potrebbero riservarci delle sorprese.
Tra l'altro, l'idea che la vita possa essersi sviluppata su gran parte di quei pianeti (se non tutti) che mostravano situazioni iniziali favorevoli, contiene già in sé parecchi connotati deterministici, se non altro per l'evidenza di rispondere al principio "causa/effetto", quindi non risulta in contrasto né con le posizioni atee né con quelle religiose (la stessa chiesa cattolica non rifiuta questa possibilità; forse nel medioevo ...)
A sì quello non è in discussione Daniele. Escludendo il Padre eterno per forza di cose la vita è nata dal caso, dalla creazione spontanea di qualcosa anche se onestamente a me sembra assurdo.
Il problema qui non è come sia spuntata la vita, già il pianeta di cui stiamo parlando la vita ce l'ha, sto semplicemente cercando di capire quanto complessa possa essere, se ci possano essere forme di intelligenza, basando tutto il ragionamento sui vari tipi di energia usati nel nostro pianeta, quindi con vincoli autoimposti dalle conoscenze attuali
Quanto la vita, anche quella unicellulare procariote, sia complessa lo dimostra il fatto che, nonostante sin dagli anni '50 si sia riusciti a produrre i suoi mattoni fondamentali, gli amminoacidi, a partire da sostanze inorganiche, si è ancora ben lontani dal capire in che modo questi si siano messi insieme a formare qualcosa di ben più complesso di una "miscela" o di una "lega" metallica; la stessa clonazione di animali, da qualcuno sbandierata come la "produzione" della vita, non è altro che la copia di quello che i contadini fanno da millenni con le piante: una talea
Sì infatti, io nemmeno ci penso a come sia stato possibile la nascita della prima forma di vita senza un Creatore perché altrimenti mi andrebbe in fumo il cervello
la vita (mio parere), è un processo spontaneo naturale, alla stregua della formazione delle stelle e dei pianeti. Essa, si determina ogni qual volta se ne presenti l'occasione e si perpetua fino a quando è possibile, all'interno del sistema dove si è formata, altrove quando riesce. La vita nei suoi minimi termini è un pezzo di DNA o di RNA, o ancor più semplicemente una semplice sequenza atomica elicoidale, che può "convocare" a sè un'altro elicoide. L'elicoide per costruirsi ha bisogno di tutta una serie di complementi che possiamo trovare all'interno della cellula. da qui in poi vado ai passi: 1. esiste un brodo in cui ci sono gli elementi per la formazione dell'elicoide. 2. si forma l'elicoide a seguito di reazioni chimiche. 3. l'elicoide per sua natura attira un altro elicoide e si forma una doppia elica. 4. l'elica non necessita di un'altra elica identica, ma è sufficiente che essa sia simile. (ha inizio l'evoluzione). 5. al momento la doppia elica è relativamente corta, non ha bisogno d'altro, resta nel brodo. 6. l'elica ha sviluppato un'altra sequenza accessoria, molto breve, che permette di attirare verso sè alcune sostanze che permettono la rigenerazione della stessa. Fare attenzione a questo processo perchè è il punto di svolta. 7. la logica del punto 6 è quella che permette l'"accessorio". tale logica permette agli elicoidi che lo hanno espresso di essere avvantaggiati rispetto agli altri, poichè essi per loro natura hanno la possibilità di attrarre a sè sostanze utili alla formazione-mantenimento dell'elicoide stesso. Per tale caratteristica gli elicoidi "accessoriati", hanno un vantaggio rispetto a quelli non accessoriati. 8. a causa del processo avvenuto in 6, susseguono tutta un'altra serie di processi che porteranno alla formazione di una membrana. Infatti si formeranno altre sequenze atte non solo all'attrazione ma anche all'ordinamento di varie sostanze in grado di costituire una membrana cellulare primordiale. 9. creatasi una membrana, la capacità espressa al punto sei, non solo permette di avvicinare sostanze utili, ma di includerle all'interno di uno spazio circoscritto. 10. siamo già in presenza di una doppia elica che si preoccupa di costruirsi intorno una protomembrana, all'interno della quale conserva sostanze utili.
La replicazione dell'elicoide è quasi sempre include variazioni, tali imperfezioni portano ad un fallimento totale e l'elicoide si estingue, qualora l'inperfezione permetta la sussistenza dell'elicoide, tale variazione persiste e si perpetua, talvolta accade che una variazione dia un punto in più (evoluzione) e questa variazione porta alla differenziazione (specie).
Fino al punto 7 tutto è possibile in assenza di competitori, decade in presenza di forme di vita. Dal punto 8 in poi invece i processi sono possibili anche in presenza di competitori.
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