| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 13:15
Tempo fa avevo visto su un sito, la comparazione di dimendioni tra un reflex olympus analogica ed un corpo digitale micro 4/3 sempre olympus. La cosa che saltava all'occhio erano le dimensioni del corpo macchina analogico e relativa ottica, non troppo distanti dal micro digitale. La domanda é: ma come riusciva olympus a fare reflex full frame e relative ottiche così compatte? Come é mai possibile che le reflex (sia FF che apsc) digitali sono così strabordanti, sopratutto sul lato ottiche? Ma l'avvento dell'elettronica non doveva miniaturizzare? |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 13:27
Beh non dovrebbe essere difficile capirlo Stabilizzatori motori batterie da qualche parte devi pur metterli Inoltre lo spessore della pellicola è sicuramente inferiore a quello del sensore più elettronica Alla fine le meccaniche erano una scatola con il buco come spessore. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 13:34
Stabilizzatore e motore AF contribuiscono davvero poco alle dimensioni dell'ottica. Quello che contribuisce, tanto, sono i nuovi schemi ottici necessari ai "nuovi" standard fotografici, ovvero lenti ultraluminose che devono essere perfette fin da TA... altrimenti fanno schifo e non le vuole nessuno. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 15:19
Ci riuscivano perché le ottiche erano costruite con poche lenti. A volte avevano anche soltanto 3 lenti. Poi la messa a fuoco non era motorizzata e alla fine c'era soltanto l'essenziale. Questa sotto è una compatta con pellicola FF. La stessa pellicola che usavano anche le reflex 35mm.
Sarebbe come meravigliarsi che la Fiat 127 pesasse soltanto 650 kg mentre la Panda attuale ne pesa dai 950 agli oltre 1100. Nella prima c'era l'essenziale nella Panda ci sono accessori che se pesati arrivano a 3 quintali di zavorra. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 15:25
Bene, questo é molto chiaro. Solo un"altro quesito: come mai i mirini delle FF attuali hanno un ingrandimento inferiore rispetto alle 35mm analogiche? |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 17:31
Penso per risparmiare sui costi. Una volta la messa a fuoco si faceva soltanto manualmente, quindi era fondamentale avere un mirino il più grande possibile, adesso che c'è l'autofocus si pensa che si possa farne a meno. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 17:47
Olympus era comunque riuscita a creare un sistema compattissimo senza perdita di qualità che influenzò in maniera irripetibile il design delle fotocamere del tempo e anche oltre. Tutti i marchi furono costretti a inseguire Olympus e di lì a poco fioccarono le ancora più compatte Pentax Mx/Me, Contax 139/159, le Nikon FM/FE, le Canon A1/AE1, AL1 etc, etc. Perfino leitz dovette cedere con la sua R4 e le altre a seguire. Tuttavia nessuno riuscì a eguagliare il connubio compattezza-bellezza con la stessa eleganza e funzionalità che Maitani riuscì a conferire ai corpi e alle ottiche Olympus, un sistema veramente innovativo che diede filo da torcere persino a Nikon che dovette inseguire parecchie innovazioni introdotte appunto da Olympus Il canto del cigno di Olympus OM
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| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 18:56
Io ho questa: Pentax MX con il 135mm
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| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 22:11
Dei veri gioielli di forma e tecnologia. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 22:38
olympus è sempre stata all'avanguardia nel costruire piccolo, non a caso è un leader nel biomedicale, specie negli apparecchi endoscopici. Vi ricordate quando c'era la rincorsa alla costruzione del telefono più piccolo possibile? era una moda, tutto si può se c'è mercato. Se ci fosse un vero target olympus potrebbe primeggiare nella costruzione di una ff digitale più piccola delle altre. La tecnologia è anche riduzione delle dimensioni, si pensi alle attuali dimensioni della litografia dei CPU che ha quasi raggiunto il suo limite prima di avere influenze negative di tipo quantistico. Tutto è riducibile, giroscopi, quindi stabilizzatori, motori AF, batterie. Olympus saprebbe di certo fare oggetti mitici se ci fosse un vero mercato. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 22:45
la non riduzione delle dimensioni delle ottiche oggi è vincolata al sensore piano. Le ottiche sono diventati dei mostri per inserire le correzioni necessarie per fare una cosa che se ci si pensa è innaturale, ovvero proiettare su un sensore piano. Con un sensore curvo occorrono meno lenti, si potrebbero rispolverare vecchi progetti a 6 lenti e anche meno, anche ampie come diaframma. La sfida maggiore è il sensore a curvatura variabile che cambi a seconda della focale impostata. Quando si otterrà quel risultato le ottiche potranno tornare ad essere più piccole pur mantenendo una risolvenza adeguata agli standard sempre maggiori richiesti. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 23:00
Ma la pellicola non é piana anchessa ? |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 23:09
esatto Echopage. Si, la pellicola è piana. Contax aveva addirittura costruito una fotocamera con piano pellicola che aspirava la pellicola al momento dello scatto per renderla il più possibile piana e garantire la massima resa. Ma si tratta di una tecnologia di altri tempi. Gli standard di risolvenza dei vecchi piccoli 50mm f1.4 sono stati superati da cannoni come il sigma art. Si potrebbe fare un passetto indietro nella dimensione delle ottiche con un sensore curvo (curvare la pellicola la vedo dura...), perchè le prestazioni sarebbero sbalorditive con un'ottica relativamente semplice e soprattutto piccola. |
| inviato il 07 Ottobre 2017 ore 23:24
Leica M |
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