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I villaggi di Flores


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I villaggi di Flores , testo e foto by Marro. Pubblicato il 01 Ottobre 2017; 12 risposte, 2399 visite.


] Il viaggio del duemilaquattordici in Indonesia fu per me un viaggio diverso da tutti gli altri. Partii non troppo convinto. Mi stavo frequentando con una ragazza da poco, ma la mia mente faceva già voli pindarici. La sua no, ed era piuttosto chiaro fin da subito. Era ancora legata al suo ex. Avevo già prenotato prima di conoscerla e lei insisteva perchè partissi. Partii sapendo di perderla, ma non mi aspettavo di certo di ricevere un sms dopo un paio di giorni che mi dava il benservito. Essere dall'altra parte del mondo fu un bene e un male allo stesso tempo. Non ho mai capito se per gli altri le foto che ho fatto in questo viaggio sono simili alle altre degli altri viaggi, ma per me inevitabilmente non possono esserlo. Fui probabilmente meno di compagnia, mi chiudevo, ero spesso soprappensiero, sovente prendevo appunti. Quando ritornai in Italia scrissi diverse cose. Era un modo per cacciare il veleno, e per trovare una spiegazione a ciò che in fondo non può e forse neanche deve essere spiegato.
Questa necessaria premessa per spiegare un articolo un pò anomalo, in cui metterò un paio di piccoli racconti scritti per la visita dei villaggi di Flores, situati nella provincia di Nusa Tenggara. I villaggi di Flores sono belli, autentici e meno conosciuti di quanto meriterebbero. Come spesso succede in Asia anche la strada per arrivare in una determinata meta è bella, qualche volta scomoda, e piena di spunti fotografici, con scene di una vita vissuta lontane dai nostri canoni: autobus con persone e animali sedute sul tettino, fiumi dove vengono lavati vestiti, motociclette e se stessi e tante tante altre ancora. Adesso lascio spazio ai racconti scritti, e aggiungo qualche considerazione per raccontare meglio i luoghi visitati.


È il venticinque Luglio ed è trascorsa una tormentata settimana di viaggio, che da Jakarta ci ha portato a Yogyakarta, e da Yogyakarta a Komodo, dove abbiamo potuto fare trekking, snorkelling e vedere i famosi draghi. Cominciano quattro giorni in cui Feri (il nostro autista) ci porterà da Labuan bajo fino ad Ende, passando per diversi villaggi tradizionali. Credo di aver fatto in questi giorni le foto migliori, però ammetto che potrei crederlo per il solo fatto che la visita di questi villaggi ha rappresentato per me la parte più significativa della nostra Indonesia. Il primo giorno è quasi tutto di viaggio: arriviamo di sera in dei bungalow su una spiaggia. Poco turismo e poco cibo. La notte faccio per alzarmi e andare in bagno ma a metà scalinata mi fermo perché un topo di una quindicina di centimetri mi guarda dal primo scalino. Penso al “Grigio” di Gaber-Luporini. Probabilmente abbiamo paura entrambi, anche se nessuno dovrebbe averne. Non riesco però a scendere. Torno indietro e faccio la pipì fuori dalla finestra. Il mattino si riparte. “L'everybody happy” di Feri aiuta a pensare positivo, la musica di Mbah Surip e i suoi “I love you full” anche.


E dopo la vista del topo, enorme, con conseguente spavento e pipì dalla finestra, la stessa mattina mi appare un uomo che con il suo cane si avvicina con le braccia alzate e dietro di lui tanta luce che con prepotenza attraversa le fronde degli alberi. Di questi due eventi (solo uno documentato con foto) ho sempre visto il lato simbolico della situazione che stavo vivendo. Un simbolismo che ritornerà più volte in questo viaggio e in altre foto. Tra momenti di paura, altri di positività e altri ancora in cui ho pensato solo a tenere botta e a leccarmi le ferite. (Tra l'altro "l'uomo della luce" mi offrirà in seguito alla foto un pò di alcol e forse c'è del simbolismo anche in questo!)


Raggiungiamo Belaragi dopo un'ora e mezza di cammino con pendenze che fanno impallidire il Mortirolo. Maria ci accoglie con un caffè e tanti sorrisi. Dopo la visita e un po' di foto ci riuniamo con il nostro Feri che ci porta prima a Bena, il villaggio più turistico di Flores (incontreremo infatti ben due persone) e poi in un altro villaggio dove passeremo la notte. Rischiamo un piccolo incidente diplomatico quando un signore mi invita a mangiare in una casa perchè si sta festeggiando qualcosa (una cena prematrimoniale pare). Io ovviamente accetto e chiamo il resto della compagnia ma allo stesso tempo il kepala kampung (capo del villaggio) che ci ospiterà per la notte ha fatto già preparare la nostra cena. Feri, unica persona tra cento che mastica un po' di inglese, sbroglia tutto: basta solo cenare due volte. E contando che salteremo qualche pasto nel proseguio del viaggio ci può stare. Riso, carne e arak. Tutto da prendere con le mani e un po' di coraggio. Poi ritorniamo nella nostra sistemazione, una verandina che offre una splendida vista sul villaggio. C'è una televisione sintonizzata sui risultati post elettorali e dei noodles che mi ricordano una splendida carbonara nostrana. Dopo esserci sdebitati con l'uomo che ci aveva invitato alla prima cena con cinque pacchetti di sigarette ci mettiamo a dormire. I cani abbaiano e litigano tra loro. O forse giocano soltanto. Mi guardano e mi rispettano invece quando alla solita ora vado in bagno. Feri non avrà la stessa fortuna e sarà attaccato. Tornerà sulla verandina e sconsolato farà la pipì nella bottiglia di Nise. Quando si sveglierà però non avrà perso il suo “Everybody happy” e la sua voglia di viaggiare.


Nel raccontino manca il nome del terzo villaggio, Gurusina, unico villaggio in cui passammo la notte. Belaragi forse è il meno caratteristico dei tre villaggi visitati, ma la strada per arrivarci è bella e offriva bei panorami. La gente vive di allevamento (maiali soprattutto), agricoltura e artigianato. Le abitazioni in legno hanno un caratteristico tetto in paglia con dei feticci che hanno il compito di tenere lontano gli spiriti maligni. Bena probabilmente è quello che a "livello architettonico" è il più particolare invece, il più grande e il più turistico tra i Villaggi di Flores. L'unico (almeno ai tempi) in cui si vendeva addirittura qualche souvenir.
Gurusina sorge in una bella posizione. Le abitazioni si raccolgono su un ampio spazio, quasi fosse una piazza, in discesa. E' stato sicuramente il villaggio che ricordo maggiormente. Questo perchè ho avuto il privilegio di passarci la notte; Movimentata come da racconto.


Ricordo questi giorni in generale con molto piacere, a prescindere (o forse proprio per questo) dal momento che stavo vivendo. Ho trovato tanta cordialità e tanta semplicità a cui non ero abituato e che mi ha fatto davvero bene. La prima parola imparata in Indonesia è stata Terima Kasih, che vuol dire grazie. E Flores in questo non è stata un'eccezione. La impari per forza perchè tutti ti ringraziano, per i motivi più impensabili e la impari per forza perchè devi ringraziare tutti o quasi per come si comportano. Da un punto di vista fotografico inoltre mi sono trovato benissimo. Prediligo scene di vita quotidiana, tra l'altro immerse in contesti stupendi. La maggior parte delle persone è disposta a farsi fotografare, nessuno chiede soldi (si fa solo una donazione libera al capo villaggio e si scrive l'importo su un registro). Noi, comunque, usavamo sempre la regola d'oro: "prima parla e poi scatta". Perchè quando entri un pò in intimità con una persona a mio parere le foto che ne risultano sono più naturali e perchè comunque non mi piace l'idea di una foto come trofeo, ma preferisco l'idea di una foto come risultante di un incontro con un'altra cultura e con un'altra anima. E comunque in generale chiedevamo il permesso e facevamo vedere il risultato del nostro "lavoro".


E vorrei concludere riportando un'altro piccolo scritto. Questa volta è un'estratto dal racconto del viaggio che solitamente faccio ogni volta che parto con i miei amici zaino in spalla. Ritornano gli stessi protagonisti di cui sopra e le stesse situazioni, ma forse ritornano in una chiave un pò diversa, rivista, frutto di un'elaborazione e di una metabolizzazione che si stava compiendo. Il nostro Caronte è quindi Feri, l'autista che ci ha accompagnato per una settimana e che ci ha raccontato tanto di se e di un paese intero. La mia nottata, invece, fortunatamente è passata...
(....) A differenza delle favole, qui, sono le principesse a fare del male e questo il nostro Caronte lo sa. È come se il suo “Everybody happy” non fosse una domanda ma un misto tra un invito e un imperativo, quasi come volesse dirci che la felicità in Indonesia è un dovere e non una possibilità.
Di certo a volte è una conquista che non ammette scorciatoie. È una salita a Belaragi controvento e contro odore, ma anche un arrivo nella terra in cui i sorrisi sono chiari, ma neri come il caffè e i bambini costruiscono aerei di carta con i compiti di matematica. Non parliamo la loro lingua ma ci capiamo. Capiamo che dobbiamo sederci e partecipare alla festa. Non abbiamo posate ma mangiamo: con mani, coraggio e un po' di curiosità. Penso poi alla notte che scende, le poche luci e l'unica televisione che racconta i risultati elettorali. Forse ci sarà una nuova vita per questo paese ma si scoprirà solo dopo che la notte sarà trascorsa. (....)







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avatarsenior
inviato il 02 Ottobre 2017 ore 20:25

Bellissime foto per un intenso, intimo racconto. Sorriso

avatarsenior
inviato il 03 Ottobre 2017 ore 2:32

"Terima Kasih", David...
;-)
Un racconto che arriva in fondo al cuore, con schiettezza e profondità!
Molto belle le foto che hai scelto... Complimenti!

Una curiosità, la donna avvolta nella coperta è cieca?

preferisco l'idea di una foto come risultante di un incontro con un'altra cultura e con un'altra anima.

Condivido in pieno!
Ho osservato anche le altre gallerie dei viaggi che hai fatto e credo tu abbia un bel talento da coltivare riguardo al reportage e al racconto di "anime che s'incontrano" lungo la strada che si percorre...
Intensa la foto del ritratto finale!

Bravo!
:-P

Un saluto, Flo

avatarjunior
inviato il 03 Ottobre 2017 ore 15:11

Grazie Fabrizio e grazie flory! Siete molto gentili. Sicuramente scriverò qualche altre articolo. Di sicuro ho altro materiale già pronto per l'indonesia! Credo avesse una malattia agli occhi ma vedeva la donna...

avatarjunior
inviato il 05 Ottobre 2017 ore 16:18

molto bella l'ultima, complimenti

avatarsupporter
inviato il 15 Ottobre 2017 ore 14:58

Bellissime foto e bellissima l'introduzione al tuo stato d'animo, uno stato che capisco bene e conosco. Difficile intraprendere un viaggio quando si sta così, per quanto lontano si vada ci si porta sempre dietro se stessi. Comunque il risultato fotografico è molto buono, spero anche quello personale.Un saluto Sorriso

avatarsenior
inviato il 16 Ottobre 2017 ore 10:47

Bella narrazione, e foto che coinvolgono nei sentimenti. ComplimentiSorriso

avatarsenior
inviato il 17 Ottobre 2017 ore 8:46

Complimenti ...bellissimo racconto accompagnato da altrettante bellissime foto
Ciao Carla

avatarjunior
inviato il 17 Ottobre 2017 ore 12:20

Grazie ragazzi!Rico...per fortuna il risultato personale pure è andato bene :)

avatarsupporter
inviato il 17 Ottobre 2017 ore 14:52

;-)

avatarsenior
inviato il 18 Ottobre 2017 ore 0:08

Molto bravo! ;-)

avatarsupporter
inviato il 21 Ottobre 2017 ore 12:05

E' un piacere viaggiare con te, leggere i tuoi racconti e condividere le tue emozioni. Le foto sono bellissime. Complimenti!

avatarjunior
inviato il 27 Ottobre 2017 ore 13:43

Foto stupende, complimenti per l'occhio.





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