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Digitale Vs Analogico, troviamo il massimo comun divisore.


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user90373
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inviato il 18 Settembre 2017 ore 16:53

Più volte proposto e riproposto fino alla noia, ma questa volta senza analizzare le differenze ma bensì le similitudini e senza ricercare un vincitore.

Tecnicamente parlando quali sono i punti comuni fra fotografia digitale e analogica? Non parlo di arte, messaggio, composizione ecc. ma di strumenti, prodotti, procedure, risultati, conoscenze. Fin dove i due sistemi sono simili e dove iniziano a diversificarsi. Non vorrei avviare nemmeno una discussione su qualità, comodità, velocità e via dicendo ma sentir parlare solo e semplicemente di peculiarità di "sistema".

user28347
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inviato il 18 Settembre 2017 ore 17:33

mi ricordo che con rullino kodak i colori erano vivaci e che può corrispondere ad una macchinetta digitale tutto fare ,mentre col rullino etcatrom il colore era più freddo e più lavorabile dal bravo stampatore,usavo il rullino col telescopio con 20 minuti di posa alle galassie e con 200 iso andava sempre bene come compromesso,forse corrispondono ai 400 iso col digitale ,circa.ora se voglio fare tempi da 20 minuti si fonde la fotocamera;-)col digitale

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2017 ore 17:50

Sinceramente... non riesco a capire di cosa vuoi discutere Triste .

Gli strumenti... sono identici eccettuato il supporto sensibile e alcune particolarità dei corpi tipiche di ogni sistema, che sarebbero inutili sull'altro (tipo slot SD/CF, manettino di riavvolgimento, motore, display a colori, dorso apribile, potenziale assenza di batteria...). A parte questo, i due sistemi di ripresa sono/possono essere identici.
Autofocus, mirino, lenti, specchio, telemetro, ecc ecc ecc ecc sono presenti sia in un mondo che nell'altro.

Si diversificano senza più riunirsi (se non nel momento in cui si incornicia/guarda la stampa) nel momento in cui si preme il pulsante di scatto.

La procedura di scatto, in teoria dovrebbe essere sempre quella... in pratica è diversa a causa principalmente del costo per singolo scatto, diverso tra i due sistemi.

Stampa e sviluppo non potrebbero essere più diversi.

Le conoscenze necessarie... un bravissimo fotografo nato col digitale, probabilmente sarebbe bravissimo anche con la pellicola... a patto di dargli una macchina che esponga bene per lui. Se fosse costretto ad usare un esposimetro esterno o una macchina con un esposimetro non così evoluto... probabilmente avrebbe qualche problema ad esporre come si deve la pellicola ("come si deve" è molto diverso dal "esce qualcosa").

Tutto il resto, è completamente diverso e richiede conoscenze specifiche, in entrambi i campi, fino alla stampa finita.

Spero di aver capito la domanda e scritto qualcosa che c'entrasse con l'argomento.
In caso contrario, mi scuso Sorry

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2017 ore 18:16

Seguo... ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Settembre 2017 ore 18:30

Con la pellicola aggiorni l'hardware ogni volta che metti un rullo di tipo diverso, con la digitale aggiorni il software.

user15476
avatar
inviato il 18 Settembre 2017 ore 19:33

In effetti, si diversificano dopo aver premuto il pulsante di scatto.

La pellicola, dopo lo sviluppo, ha bisogno di essere ri-esposta , sulla carta fotografica (ingranditore) o sul sensore (scanner). Nel caso del colore, questa seconda esposizione permette di ottenere un negativo stampabile anche da uno scatto sovraesposto di molti stop. La pellicola negativa ha quella sua natura "logaritmica" che insieme a quel suo metamerismo e ai diversi "accenni" di colore (giallo/arancio nella Portra) la rendono ancora unica e emulata.

carmencitafilmlab.com/introduction-portra-family/

jacandheath.com/self-scanning-fuji-frontier-sp-3000/

Le similitudini con il digitale possono essere di tipo artistico..

user94858
avatar
inviato il 18 Settembre 2017 ore 20:12

Provo a rispondere e vedi se ho capito.

L'analogica consuma meno (in alcuni casi non possiede) batteria, il digitale richiede più energia per le sue molteplici componenti elettoniche.

Sia nel digitale che nell'analogica si fa l'uso dell'esposimetro per decidere quanto impressionare il materiale fotosensibile

Nel digitale la sensibilità può essere cambiata a seconda delle necessità, nell'analogico bisogna montare e smontare diversi rullini.

Nell'analogico il bilanciamento del bianco si efftua utilizzando dei filtri di diverso colore che vanno montati sopra l'obbiettivo, nel digitale basta settare le impostazioni a piacimento.

La raffica (se c'è), consuma pellicola molto più in fretta di quanto non lo faccia una digitale con una scheda SD.

Lo sviluppo del negativo è più facile e veloce in digitale rispetto all'analogico

La post produzione è più veloce in digitale rispetto all'analogico

E' più facile archiviare immagini digitali che analogiche

Si stampa di più in analogico che in digitale


user15476
avatar
inviato il 18 Settembre 2017 ore 20:33

La post produzione è più veloce in digitale rispetto all'analogico


Al riguardo ho trovato questa interessante intervista ad uno stampatore:

graffitiamilano.blogspot.it/2015/10/roberto-tomasi-la-fotografia-come_

**
TG
Ci sono anche molti clienti che chiedono già al fotografo i file già corretti e pronti per l'uso.

RT
Esatto, e si arrangia il fotografo. Questo accade da almeno 15 anni in Italia, da quando è arrivato il computer nel processo produttivo. Photoshop è a disposizione di tutti, così, per chi ha un minimo di buon gusto è un attimo riuscire a mettersi a posto le immagini, mentre una volta era proprio richiesto il laboratorio che era in grado di fare le mascherature, i ritocchini al pennellino, cosa che richiedeva anche un sacco di manualità e tantissimo materiale che incideva sui costi della lavorazione.
Adesso, grazie al computer non c'è più pellicola, non ci son più sviluppi, non c'è più il pennellino, non c'è più anilina, anche se il lavoro, a livello di qualità adesso è superiore.
**


Fin dove i due sistemi sono simili e dove iniziano a diversificarsi.


I due sistemi sono simili perché ad oggi la pellicola diventa digitale con lo scanner; a questo punto subentra la tecnica:

**
TG
E' importante che l'artista conosca la tecnica?

RT
Beh, è molto importante. Sicuramente è molto importante che l'artista conosca la tecnica per poter sviluppare quello che desidera dire. Altrimenti si ferma, come molti artisti che utilizzano una tecnica senza conoscerla. Però essendo già artisti, va bene anche così.
**




avatarjunior
inviato il 18 Settembre 2017 ore 21:38

Il digitale é 1000mila volte PIÙ DUTTILE e più personalizzabile/lavorabile della pellicola. In teoria non dovrebbe esserci storia, troppi i vantaggi a favore del digitale. Ecco: in teoria.
In pratica, la resa SU STAMPA di un file digitale é appena sufficiente, per i miei standard.

user94858
avatar
inviato il 18 Settembre 2017 ore 21:51

la resa SU STAMPA di un file digitale é appena sufficiente, per i miei standard.


Fino ad un paio di anni fa era sicuramente così ma ormai la gamma dinamica della pellicola è stata superata ed anche le stampe sono migliori con un file digitale se parliamo di pellicola 35mm e sensore FF equivalente.

user90373
avatar
inviato il 19 Settembre 2017 ore 0:06

Non ha importanza chi è più bello, più bravo, più veloce, più economico e nemmeno più "artista" ma quanta percentuale di sequenza del DNA hanno in comune i due metodi. Cool

user15476
avatar
inviato il 19 Settembre 2017 ore 0:29

La pellicola è chimica, quindi zero in comune. Sono simili perché entrambi i metodi restituiscono un immagine (all'inizio latente o grezza). Nelle mani esperte praticamente non ci sono differenze.

avatarjunior
inviato il 19 Settembre 2017 ore 1:05

Ad un occhio attento (come il mio) le differenze sono MACROSCOPICHE e tutte a favore della pellicola. Tridimensionalitá, profonditá e coerenza prospettica, sono cose TUTTORA SCONOSCIUTE alla fotografia digitale. Magari tra 5 anni, con un MF da 80mpxl le differenze saranno più sottili, chi può dirlo? Ad oggi, lato stampa, non ci siamo.

user90373
avatar
inviato il 19 Settembre 2017 ore 8:57

Le ottiche sono pressochè uguali.
I corpi hanno molte parti in comune, sia meccaniche che elettroniche, ma non tutte.
Il supporto sensibile è diverso.
Le possibilità di impostazioni pre-scatto un pò differiscono (vedi ISO variabili e WB)
La fase di scelta del soggetto, inquadratura e scatto è identica.
Lo sviluppo della pellicola e del RAW sono completamente diversi.
Il risultato finale in un processo tutto analogico prevede la stampa usando carta sensibile alla luce o, con le diapositive, la proiezione e/o stampa. In processo tutto digitale ci si può fermare ad una visualizzazione su schermo o continuare con una stampa su carta (in grado di trattenere lo strato di pigmenti colorati che le verrà applicato) o, ancora, proiezioni multimediali e altro.
Tutta la strumentazione, i prodotti e le procedure, usati dallo scatto in poi, sono completamente diversi nei due sistemi.
Fino a questo punto si potrebbe essere "quasi" tutti d'accordo. Se la cosa può esser interessante si potrebbe ora passare alle "ibridazioni" fra sistemi che portano alla nascita di nuovi soggetti?

user94858
avatar
inviato il 19 Settembre 2017 ore 9:50

d un occhio attento (come il mio) le differenze sono MACROSCOPICHE e tutte a favore della pellicola. Tridimensionalitá, profonditá e coerenza prospettica, sono cose TUTTORA SCONOSCIUTE alla fotografia digitale


Ormai è stato provato che il digitale è superiore al pellicola, anch'io sono un pò nostalgico ma questi sono i fatti; la tridimensionalità la profondità e la coerenza prospettica sono date dal sensore (ed in parte dalla lente) questo discorso poteva valere fino a qualche anno fa quando le macchine erano solo APS-C ma con il Full frame ormai il gap non solo è stato colmato ma anche superato; guarda le grandi ammiraglie come la D4 la D5 o semplicemente la appena uscita D810.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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