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Trovare se stessi nella fotografia


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avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:09

La vera difficoltà di un fotografo (amatoriale e non) sta nell'avere una fotografia autentica. Al di là di ogni pippa mentale sulle attrezzature, dati di scatto e scimmie varie, quello che di più conta è il riflettere il mondo che si vede con una propria chiave di lettura. Allora non ci saranno fotografie belle o fotografie brutte, ma ci saranno fotografie capite e non capite. Addirittura capite dal fotografo stesso, o meglio, non comprese. Sta proprio qui il discorsi. Quanti scatti abbiamo fatto nella nostra umilissima esperienza fotografica? Quanti soldi spesi? Quanti km fatti? E tra tutto questo, quante foto ci rappresentano davvero?

Parlo personalmente. Io ho fatto migliaia di scatti, tanto ore a pc per rendere al meglio il Raw, ma anche se qualcuna mi è davvero piaciuta (meno male) il più delle volte rimangono belle, ma mute. Non traspirano nulla di me, non esternano chi sono io. Sono foto bella, ma che poteva farle benissimo Alemagno, bastava scattare al tramonto col treppiede e una lunga esposizione. (esempio) Non ci vuole niente.

Questi spunti di riflessione li ho avuti leggendo un libro di Franco Fontana, il quale diceva che i suoi panorami erano sempre stati lì, lui non aveva alcun merito. Lui il mondo lo interpretava, diventava tramonto e "si faceva un autorizzato." Questo perché Fontana trovava nella fotografia il riflesso di quello che è. Insomma, qualcosina a che fare col Zen.

Lui ha scattato di tutto, ma nei suoi scatti c'era tutto se stesso. Quello che io non riesco a fare è proprio questa fotografia pulita, raccontata, semplice, interiore. Insomma, ritornando al discorso iniziale, nessun foto mi rappresentazione, forse perché non mi conosco ancora abbastanza.

E voi, avete trovato voi stessi, cercate che gli scatti vi rappresentino a pieno o vi accontentate di una bellissima fotografia, unica nel suo genere ma che non riflette il vostro spirito?

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:21

In alcuni si, in altri meno, ma in certi rivedo molto di me.
Non ho questa visione come Fontana, ho letto il libro a cui ti riferisci, il mondo non riesco a reinterpretarlo sempre legato a me, spesso l'idea resta nella mia testa, a volte scatto e basta, a volte faccio foto che qualcuno mi chiede e sono sue non mie, ma qualcuna la sento molto mia

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:25

E' un discorso complesso a mio parare, personalmente ho scattato principalmente per evadere dalla routine in questi 3 anni di reflex, questa estate sono salito spesso in sila, con la "scusa" della fotografia per scoprirla e provare a mostrare la bellezza del territorio ai miei stessi compaesani (ahimè territorio in fiamme).

Insomma penso che arriva il momento che cominci a capire e trovare lo scopo di quello che fai (anche nella fotografia), ovviamente con una lettura propria e personale.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:27

Ma secondo te come si può davvero interpretare la realtà secondo quello che la propria sensibilità ci propone? Voglio dire... Da dove si inizia questo percorso dentro di sé?

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:32

posso portarti la mia esperienza, ho fotografato per "terzi" il 95 % delle foto scattate negli ultimi 25 anni solo il 2/3% erano ricerca interiore, il resto famiglia/ricordi.
Anche nelle foto per terzi ci mettevo la creatività e il mio stile, ma sempre una gabbia era.
Ora che fotografo solo per divertirmi, dopo un percorso più psicologico che tecnico, ho in parte trovato un'equilibrio.
Ho dovuto lavorare e lavoro continuamente su me stesso perchè le mie foto siano il mio pensiero emotivo.;-)

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:41

beh RobBot, se nelle gallerie che tieni qui, ci sta quel 2-3% allora tanto di cappello.
trovo le tue foto veramente stupende, e non mi riferisco alla tecnica.


avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 15:41

E come lavori su te stesso però ritrovarti nei tuoi scatti? Perché è proprio quello il punto.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 16:00

per dirlo in due parole poi magari domani ne parleremo con calma ora devo abbandonare....ho riformatattto il più possibile il cervello ed ho ricaricato gli stessi programmi ma i "dati" fanno giri diversi....MrGreen
La metafora forse è incasinata, ma domani ne parliamo con calma....
Mi sono spiegato male una volta facevo il 2/3% per me.... ora il rapporto è invertito....
Grazie
Ciao
rob

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 16:14

E' un percorso importantissimo ma molto difficile da realizzare, credo. Una sorta di "illuminazione". Piacerebbe anche a me scoprire come fare...

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 16:26

Io credo che la fotografia sia ormai parte importante di me e del mio essere, a volte mi capita di pensare se non esistesse...io cosa farei per esprimermi, per raccontare ed esternare i miei sentimenti...la fotografia interiore di cui parli, trovo sia l unica vera fotografia capace di darmi emozione prima ancora che soddisfazione...perché appunto non è semplicemente "una bella foto" che può fare chiunque appunto, ma è una tua creazione che dice qualcosa di te stesso e per ciò diventa unica.

Sono pochi questi scatti, rispetto a tutti quelli che facciamo...ma quando accadono ci rentiamo conto di averlo realizzato, di essere andato oltre ad una semplice foto, io lo sento dentro di me.

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 16:39

Non ho letto il libro di Fontana ma più o meno concordo.
Qui si giudica la singola foto ma alla fine dei conti quello che conta è la visione del fotografo fatto di foto buone e altre un po' meno, ma comunque sempre "sue".

I miei problemi sono essenzialmente due.

1) Se penso troppo a come interpretare un determinato soggetto alla fine mi ingarbuglio e la foto mi risulta troppo "artificiale" e "finta" per considerarla veramente rappresentativa di un mio personale sguardo sul mondo. Senza considerare che a volte non si ha proprio il tempo per pensare. Se penso poco invece qualche volta ci azzecco ma nel percorso colleziono veramente troppa spazzatura.

2) Essendo "scarso" non me la sento di cestinare una foto che mi finalmente mi sembra buona anche se magari mi rappresenta meno e/o trae direttamente ispirazione da qualche scatto che ho visto. Per cui alla fine la pubblico comunque.

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 16:44

Opisso: sembra di leggermi, per come ti sei descritto Sorriso

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 18:36

Personalmente io mi ritrovo nelle foto che faccio, ma devo questo al fatto che fotografo ciò che amo e sento mio.
Il mio rapporto con la natura è molto intenso, sento sempre forti emozioni quando vedo un fenomeno naturale, sia solo il cielo tra i palazzi in città. Quindi ogni mio scatto mi ricorda un emozione, una situazione e uno stato d'animo che non dimentico proprio grazie alla fotografia. Ho cercato di spiegare questo mio sentimento in questo articolo:

www.juzaphoto.com/article.php?l=it&t=2389763&npost=&show=

Quindi credo che ritrovare se stessi nella fotografia sia possibile nella misura in cui fotografiamo ciò che amiamo e più ci attrae, almeno questo è quello che accada a me...

avatarsenior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 19:02

Trovare il proprio stile e il proprio "settore" penso sia una delle cose più difficili. Far "parlare una foto" non è cosa da tutti i giorni. Sono appena 3 anni che scatto... quindi sono anch'io nel pieno della mia crisi stilistica.
Ancora oggi, dopo aver provato un sacco di generi, non sono riuscito ancora a trovare la mia strada. La intravedo, ma il percorso è lungo e tortuoso. Purtroppo poi la vita e la frenesia ti tagliano subito le gambe... e trovare la forza x affrontare progetti fotografici che ti sfiorano la mente è davvero difficoltoso.
Ho assistito a discussioni su forum e a video di dibattiti, da Benedusi a Toscani, riguardo l'etica della fotografia, del perchè si fotografa, ecc... e l'unica cosa che ho capito, è che ci vuole pazienza, tempo e determinazione. Solo il tempo e la costanza ti portano a capire certe cose e a riuscire a "dare significato e far parlare le tue foto".
Io non ci sono ancora riuscito... ma non demordo. Continuo a studiare e a informarmi. Quindi spero che anche tu trovi la tua strada, affrontando questi momenti "strani e bui" col sorriso sulle labbra e col divertimento di cercare ancora il giusto click, perchè tutto parte da lì... dal divertimento e dallo stare in pace con sè stessi.
ciao. Nico

avatarjunior
inviato il 30 Agosto 2017 ore 21:49

Una volta fotografavo solo per documentare i viaggi che facevo, in questo caso la foto era solo un ricordo senza pretese di particolari qualità. Dopo tanti anni ho ripreso a fotografare e faccio di tutto. Devo dire che con questa passione mi si sono create occasioni che prima non avevo. Andare a fotografare i fiori o gli animali in montagna, o fotografare luoghi naturali particolari, fotografare manifestazioni sportive, in questi giorni mi sono dedicato a fotografare edifici abbandonati, cercando un buco nelle reti di recinzione per entrare, e poi sperando di non fare brutti incontri. Il risultato? Conta fino a un certo punto. Voglio dire che per me la fotografia è contatto con la natura, avventura, ricerca di nuove emozioni, immortalare momenti che comunque avrei vissuto. Studio mi informo leggo. Il risultato non sempre è quello che speravo ma il "contorno" mi soddisfa comunque.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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