| inviato il 30 Agosto 2017 ore 10:25
Perché non avevo la fotocamera, perché non ho fatto in tempo ad estrarla, perché ho titubato. Lungomare d'agosto, mercatino, incrocio tra le bancarelle una paciosissima famiglia orgogliosa della propria stravaganza. Il sorridente capofamiglia, una specie di gigantesco parallelepipedo tra pettorali e pancione, porta al guinzaglio un microscopico Pincher baldanzoso della protezione del suo padrone. Foto non scattata perché la fotocamera era a riposo nel marsupio e io ho titubato preferendo ammirare la scena. Ho pensato di tornare indietro per inseguirlo, ma ci avevo la famiglia anche io. Poi temevo anche un po' per la mia incolumità : il cane avrebbe potuto mordermi un ginocchio - chi trova la cosa interessante o divertente, può accodare le proprie. |
| inviato il 31 Agosto 2017 ore 15:37
Duomo di Milano, sabato 19 Agosto, alla disperata ricerca di un rullino per l'analogica (avevo ovviamente dimenticato un pacchetto con i miei rullini a casa), tutti i negozi di fotografia chiusi a parte un Leica Store dove nemmeno vi dico come mi hanno trattato, incorcio ben tre bande di suonatori, di cui una di ottoni tutta in costume e una processione di Hare Krishna che gira per tutte le viuzze del centro... E IO SENZA UN MALEDETTO RULLINO IN MACCHINA!!! Alla terza volta che incrociavo la processione ho comunque alzato la Yashica, composto la foto e scattato a vuoto... sono una persona triste. |
| inviato il 01 Settembre 2017 ore 7:41
Beh lì ti sei perso una serie di potenziali foto, ma imprecisate, puoi sempre consolarti con internet l'idea che, magari, non te ne sarebbe venuta bene neppure una. Nel mio caso invece c'era una precisa foto li, davanti ai miei occhi, unica e così irripetibile che ieri sera ho incontrato nuovamente il soggetto - ad un altro mercatino, sempre in zona, ci sono andato apposta per vedere se tornava - ma non sono riuscito a coglierlo nella stessa situazione: non aveva la stessa espressione paciosa, il cane non tirava il guinzaglio e, soprattutto, non mi si è presentato davanti in campo libero come qualche giorno addietro. Ho provato tre volte a precederlo e tornare indietro con nonchalance ma non si è ricreata la stessa situazione, anzi continuava a spostarsi. Per non insospettirlo troppo (era grossino...), quindi, ho dovuto mollare. L'ho colto in una situazione differente, foto discreta ma non la stessa che avevo in mente. -- Altra fotografia mai scattata: signore attempato, vestito un po' demodé, cappello con pelo e giubbotto bordeaux, ma con una grande dignità ed una barba ben curata. Seduto sull'autobus con il suo cane sulle ginocchia, anche lui con lo stesso tipo di barba, guardavano entrambi fuori dal finestrino con aria malinconica. Avevo la fotocamera, ma sono rimasto incantato da questa immagine, quasi da opera del neorealismo, giusto il tempo perché l'autobus si riempisse di gente ostruendo completamente la visuale. Peccato, era una gran bella persona. |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 20:39
Lo scatto migliore é sempre quello non fatto,ma rimane nella memoria,non quella della fotocamera.ma dentro di noi stessi.:-) |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 21:02
L'idea era quella di esternare quella memoria. Comunque ieri ho avuto l'ennesima prova dell'istantaneità assoluta ed ineluttabile della Fotografia: svolto un sentiero che mi porta ad una salina (beh, io andavo in piadineria ). Casualmente l'ora di cena era in Golden Hour: mi compare davanti uno stagno, cielo con nuvole rosse che si riflettono nello specchio d'acqua, sulla sinistra una paperella che si muove i diagonale, sulla destra un'altra che fa centri concentrici pucciando il becco in cerca di qualcosa. Ho il 22mm innestato sulla APS-C, sono troppo lontano : faccio una corsa, quando arrivo alla distanza giusta il rosso se n'è andato, la paperella di sinistra è arrivata sulla riva, quella sulla destra rimane. Scatto appena in tempo per cogliere il movimento dell'acqua, poi si dissolve anche questo. Irripetibile, la foto a colori è andata, ne ho salvata una in bianco e nero. |
| inviato il 03 Settembre 2017 ore 21:37
trenta anni fa non sono riuscito a fotografare un semplice bacio tra una suora di monteluro con un frate ........qualche anno dopo ci è riuscito qualcuno altro.... qualcuno potrebbe obbiettare che ci facevi a monteluro un posto isolato.......assistenza trasmettitore\antenne mia radio libera..così si chiamavano nel 1975 |
| inviato il 05 Settembre 2017 ore 13:03
interessante... tutti ne abbiamo, penso. Ne cito solo una, che non so per quale ragione mi occupa da anni un neurone. L'ho compresa vari anni dopo; sarebbe stato un segno dei tempi. Correva l'anno 1976 (circa). In italia era appena arrivata la TV a colori. Ero bambino, ma ricordo nitidamente un capannello di persone davanti alla vetrina di un negozio di elettrodomestici con la sua bella televisione a colori accesa. Una ripresa che avrebbe fissato un momento significativo. |
user107253 | inviato il 05 Settembre 2017 ore 17:59
discussione molto interessante! Gli scatti mancati non li conto neanche più...di certo ho molte più fotografie impresse nella mia testa che nell'hard disk del pc...e quindi non posso che essere d'accordo con Andrea “ Lo scatto migliore é sempre quello non fatto,ma rimane nella memoria,non quella della fotocamera.ma dentro di noi stessi „ ...e poi si potrebbe sempre impiegare il potenziale di questi scatti mancati in altre forme artistiche...un racconto...un dipinto |
| inviato il 05 Settembre 2017 ore 20:19
Romy raccontane uno, di questi scatti perduti. Per il dipingere : è noto che i fotografi sono pittori falliti per pigrizia figurati se si mettono a recuperare l'idea dalla memoria per metterla su una tela, tsk tsk |
| inviato il 06 Settembre 2017 ore 10:54
Io ne ho mancate tantissime, avendo dei riflessi da bradipo, ma una in particolare mi brucia. Agosto 2011, tardo pomeriggio in un quartiere nel sud di Londra. Era la settimana in cui erano scoppiate rivolte di strada un po' ovunque; per quella sera se ne prevedeva una proprio in quella zona per cui l'intero quartiere era blindato, polizia e reparti antisommossa ovunque. Mentre mi affrettavo a casa girandomi vedo sull'altro lato della strada un gruppo dì celerini bardati come tanti Robocop - dietro di loro, perfettamente incorniciato fra due edifici, uno scorcio di cielo nero come la pece (c'era appena stato un temporale) attraversato esattamente a metà da un perfetto arcobaleno. Non avevo nemmeno dietro uno Smartphone e mi mangio ancora le mani. Poco dopo invece girato un angolo di strada mi ritrovai praticamente in mezzo a un gruppo di una ventina di ragazzi infaccialati e armati di mazze da baseball e piedi di porco, ovviamente pronti a far scoppiare un po' di guerriglia urbana (come infatti successe più tardi quella sera stessa). Anche lì ne sarebbe venuta una foto "interessante" ma c'era davvero il rischio di essere sotterrati di mazzate per cui anche potendo avrei sicuramente lasciato perdere... |
user107253 | inviato il 06 Settembre 2017 ore 11:03
Peccato!!!! Sarebbe stata una foto spettacolare quella con l'arcobaleno...un contrasto magnifico! |
| inviato il 06 Settembre 2017 ore 11:05
Romy & ManInTheMaze, entrambe le immagini erano materiale degno da settimanale d'informazione, ottimi (non) scatti, bravi |
user107253 | inviato il 06 Settembre 2017 ore 11:07
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| inviato il 06 Settembre 2017 ore 17:22
Grazie, in effetti mi sono sentito un fenomeno quando il Times NON me l'ha pubblicata |
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