| inviato il 12 Agosto 2017 ore 1:03
13 Dicembre 2015: il vulcano messicano di Colima, uno dei più attivi del mondo, ricomincia a eruttare. Dal cratere esce un fumo denso alto più di due chilometri che rende sempre più buia la notte. All'improvviso, a seicento metri d'altezza, un fulmine nasce proprio al centro della nube ed esplode contro la montagna, illuminando il cielo nero. Non un comune fulmine atmosferico, ma un fulmine vulcanico, che si genera con la frizione tra le polveri dell'eruzione e si sfoga in prossimità del cratere.
Un fenomeno che la scienza fatica ancora a spiegare con esattezza. L'immagine è incredibile: la fotografia perfetta di un istante rapido più di un battito di ciglia. Tanto che, quasi due anni dopo quella notte, fa guadagnare a Sergio Tapiro Velasco il premio di Fotografo di viaggio dell'anno del National Geographic, che l'ha selezionato tra 15.000 fotografi provenienti da 30 Paesi.
«L'istante dello scatto è stato il momento più eccitante della mia vita» dice a La Stampa Tapiro. Fotografo messicano nato e cresciuto a Colima, la città ai piedi del Volcán de Fuego de Colima, ha iniziato a fotografare le sue eruzioni nel 2002. «Ho realizzato 350.000 foto di questo prodigio». Ogni foto richiede ore e ore di attesa e tentativi. «Prima di questa foto ho passato un mese intero a osservare e fotografare le eruzioni. Mi portavo un piccolo ombrellone, una sedia da campeggio e l'attrezzatura». Se per la maggior parte delle sessioni stava a distanza di sicurezza, quel 13 dicembre si è avvicinato molto di più. «Mi ero posizionato a 12 chilometri dal monte. Il cielo era limpido, si vedevano solo le stelle e qualche lingua di lava incandescente. Stavo già scattando quando il fulmine mi ha accecato». Solo il giorno dopo Tapiro ha potuto rivedere gli scatti della notte e realizzare di aver scattato la fotografia della vita.
«Riguardando questa foto capisco di aver ricevuto il regalo più prezioso: dopo anni ai suoi piedi il Vulcano mi ha concesso la sua amicizia».
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| inviato il 14 Agosto 2017 ore 9:37
Foto stupenda!! In realtà in giro per il mondo ne hanno scattate di altrettanto belle...intendo con la presenza di fulmini vulcanici durante una eruzione.
Che dire, è il mio sogno :-)
Come ha descritto bene il fotografo messicano, ci vuole molta molta fortuna e non basta. Foto simili sono anche il frutto di tanto impegno e dedizione. Bisogna scovare i vulcani più irrequieti in giro per il mondo, bisogna poterci andare e fare appostamenti di giornate.
Ci sono vulcani dove questi fenomeni statisticamente avvengono con maggiore frequenza, altri dove si verificano molto di rado.
Un grande mio rammarico è stato quello di perdermi l'eruzione dell'Etna che ha generato questi fulmini, ma a quote molto più alte. Un evento eruttivo di eccezionale violenza che purtroppo si è verificato alle 4:00 del mattino. Era da tempo che monitoravo l'attività e già da mesi facevo su e giù per il vulcano. Quella notte prima di andare a letto vidi che c'era qualche accenno di attività, ma nessuno poteva immaginare cosa si sarebbero scatenato di lì a poche ore. Dovendo lavorare ed essendo stanco andai a letto...l'indomani appresi quanto accaduto e ancora oggi quando vedo alcune foto dell'evento mi viene da piangere ;-D
È così. Sarà per un'altra volta, spero. Resta il fatto che questi fulmini vulcanici sono uno degli eventi più spettacolari che un paesaggista potrà fotografare nella sua vita.
Ciao
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| inviato il 15 Agosto 2017 ore 22:45
Ciao Nico! Immagino che brutta cosa essersi perso quell'evento! Diciamo che io non sono esageratamente amante dei paesaggi ma nemmeno li cestino.. nel senso che fotografo un luogo solo se davvero riesce a colpirmi. (In questo caso lo ha fatto la magnifica scena riportata in alto).
Comunque concordo con te sull'ultima parte, anche perché è un evento davvero complesso da immortalare! |
| inviato il 15 Agosto 2017 ore 23:40
Ciao Kevin, bel docunento, grazie per avermi fatto scoprire questo spettacolare fenomeno. |
| inviato il 18 Agosto 2017 ore 22:19
Sì Kevin, soprattutto quando per mesi stai in 'allerta', pronto a sfruttare il momento giusto e poi il vulcano ti frega lo stesso  E parliamo di occasioni che si verificano una/due volte nella vita di un fotografo. Escludo chiaramente i professionisti che si girano i vulcani più belli e attivi del mondo. Loro fanno storia a sé. |
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