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Canon 6d mark II, file raw disponibili su imaging resource


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avatarsenior
inviato il 20 Luglio 2017 ore 13:16

Come da oggetto,

sul sito citato sono stati aggiunti i file raw. Si possono visualizzare con l'ultima versione di dpp, la 4.6.30.

6d mark II

www.imaging-resource.com/PRODS/canon-6d-mark-ii/canon-6d-mark-iiTHMB.H

6d

www.imaging-resource.com/PRODS/canon-6d/canon-6dTHMB.HTM

Dopo una visione preliminare, sembra che il rumore visibile sia simile fino a iso 12800: devo verificare a sensibilità superiori, ma non mi aspetto enormi differenze.

A iso 100 il file della 6d mark II offre più dettagli, data la risoluzione maggiore (anche la nitidezza percepita mi sembra quasi identica).

Considerato che il numero di pixel del sensore è aumentato, non mi sembra poi male. Poi, chiaramente si tratta di uno scenario con poche zone in ombra, quindi andrà verificata la resa sul campo in situazioni più critiche.

avatarjunior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 12:33

Ho una 200D e vorrei fare il salto a Full Frame e pur provando a restare a canon passando alla 6D mkII mi sembra di buttare soldi in tecnologia e sensori obsoleti. Ho provato ad aprire le ombre in questi file raw e sono molto meno lavorabili di quelli della 200D, viene fuori un rumore assurdo gia a +50 di fattore, cosa che sulla 200D è meno pronunciata avendo una gamma dinamica di 13.4 Ev rispetto ai ridicoli 11.9 della 6D...ho scaricato dei raw della sony a7 III, sembra che le foto raw singole sono già HDR...direi che parlando di FF entrylevel non c'è scelta purtroppo guardando solo il risultato fotografico finale...

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 13:29

La cosa può essere vera, al limite, a iso 100, e solo nelle zone in ombra, dato che nelle rimanenti aree delle immagine la 6d mark II offre maggior dettaglio e meno rumore.

Quando poi si sale con la sensibilità iso la 6d mark II recupera rapidamente, e ha un vantaggio che può arrivare, per ciò che ho visto, fino a due stop, in termini di dettaglio/rumore visibile.

Purtroppo lightroom offre una pessima resa con i file raw della 6d mark II, dato che i livelli di rumore visibile (soprattutto di crominanza) sono assolutamente anomali: ogni volta che provo una nuova versione di acr rimango inorridito, dato che mi sembra di elaborare i file di una 20d. Sotto tale aspetto dpp è nettamente superiore. Pertanto o si cambia flusso di lavoro (convertendo il raw in tiff con dpp, per poi proseguire gli interventi con altri programmi), oppure è meglio orientarsi su altro, come una eos r (con la quale lightroom offre comunque una resa dei file peggiore, rispetto a dpp, ma non così marcata).

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 21:37

Convertendo i cr2/cr3 con Digital photo Professional 4.10 tutte le fotocamere canon anche le più vecchie non hanno rumore apprezzabile fino a 800 iso e leggermente visibile a 1600 iso, a 3200 iso il rumore digitale su quelle più moderne si nota ma è comunque gestibile e ben controllato.
Per assurdo con dpp 4.10 anche la mia vecchissima 1Dsmk2 apre le ombre e produce dei tiff di tutto rispetto entro la sua sensibilità iso 100/1600 figuriamoci se la 6Dmk2 ha + rumore digitale della 200D.
Moltissimi utenti non prendono in considerazione il convertitore originale canon, ma con quelli di terze parti potrebbero esserci problemi di aggiornamento e compatibilità su certi modelli di reflex.

avatarsenior
inviato il 22 Ottobre 2019 ore 23:23

Il punto è che aggiungere un ulteriore programma da usare nel workflow non aiuta certo a velocizzare il processo di PP. DPP lo ho usato per anni anch'io, ma avere tutto in LR e passare solo gli scatti più meritevoli di fino in PS è oggettivamente una comodità. Ad ogni modo confermo che a bassi iso le nuove APS-C di Canon se la giocano e superano le FF con sensori di vecchia concezione a GD. Lo vedo nel mio piccolo con la M50 Vs la 5Diii che ho. Ovvio che se si alzano gli ISO il discorso cambia, ma concordo con Thorp3. Dai non dobbiamo essere noi utenti ad ingeniarci per far rendere al meglio sensori nati vecchi, così facciamo il loro gioco. Scaffale e si acquista solo macchine con sensore meritevole. 5DIV costa sempre tanto anche import, ma la R con 1500€, compreso adattatore, ce la si porta a casa se import e sinceramente avrei pochi dubbi se dovessi prendere una nuova FF Canon oggi ;-)

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 0:11

.... Scusa ma uso sia M6 che 1d4, che non e' neppure FF ed e' fuori produzione dal 2012 ... ma la differenza in termini di qualità complessiva e recupero ombre e' nettamente a suo favore - certo 24 mpx contro 16 mpx garantiscono maggior dettaglio, che non corrisponde necessariamente a miglior qualità complessiva

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:50

Ad ogni modo confermo che a bassi iso le nuove APS-C di Canon se la giocano e superano le FF con sensori di vecchia concezione a GD. Lo vedo nel mio piccolo con la M50 Vs la 5Diii che ho
infatti è così, la 80D tra 100 e 200 iso supera la 6D2 e la 5D3 in gamma e micro contrasto locale, fornendo foto molto piacevoli anche tradotte in B&N dove una buona GD è d'obbligo. Per i possessori di corpi canon comunque Dpp 4 offre il massimo come controllo cromie, rumore digitale e DLO, su corpi non troppo prestanti è d'obbligo.

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 12:59

Scusa ma uso sia M6 che 1d4, che non e' neppure FF ed e' fuori produzione dal 2012 ... ma la differenza in termini di qualità complessiva e recupero ombre e' nettamente a suo favore
. . . veramente negli ultimi post si parlava delle carenze della 6D2, la 1Dmk4 non è una fotocamera sfigata, tutt'altro, è la migliore tra le APSH e non sfigura affatto anche in moderno corredo, figurati io uso ancora la 1D3 insieme e spesso con la 80D e in termini di resa cromatica e GD sono molto simili ma solo se utilizzo Dpp4.

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 13:21

Una 80d e derivate (lato sensore) hanno meno rumore se si sovraespongono molto le zone in ombra, a iso 100, rispetto ad una 6d mark II o 5d mark III, tuttavia nel resto del file queste ultime due fotocamre forniscono livelli di dettaglio maggiore e snr migliore. Infatti con la m50 noto rumore di crominanza già a iso 200, in certe scene, cosa che non accade con la 6d mark II.

Il microcontrasto è proprio il punto debole dei sensori aps-c, se si utilizzano le medesime ottiche adottate su una 6d mark II (ovvero ef): infatti, a parità di inquadratura l'ottica deve lavorare a frequenza spaziali molto più alte, dato che con una 80d ci si deve porre ad una distanza maggiore dalla scena.
Inoltre il pixel pitch del sensore della 80d è notevolmente inferiore a quello della 6d mark II, nonostante il numero di pixel inferiore. Conseguentemente, di nuovo, l'ottica deve lavorare a frequenze spaziali maggiori, e in genere le prestazioni mtf, ovvero il microcontrasto, tendono a decadere all'aumentare delle frequenze spaziali.

La cosa si nota molto bene sul set fotografico che imaging resource utilizza per i test (quello con stoffe, pennelli matite ecc.), dato che negli ultimi 10 anni hanno sempre utilizzato un ef 50 f2.5 macro con lifesize converter per provare le reflex Canon.

Se si comparano le foto scattate a iso 100 con una 80d e una 6d mark II, si noterà che il file della prima offre minor dettaglio e nitidezza, soprattutto per i ricami delle stoffe e la trama dei tessuti. Questo è proprio dovuto a quanto scrivevo sopra: con la 80d le frequenze spaziali in gioco sono molto più alte, e il pur valido 50 f2.5 macro mostra i propri limiti.

www.imaging-resource.com/PRODS/canon-6d-mark-ii/FULLRES/E6D2hSLI000100

www.imaging-resource.com/PRODS/canon-80d/FULLRES/80DhSLI00100NR0.CR2

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 14:28

Hbd . . . io parlavo del microntrasto locale che è determinato in parte dall'acutanza dell'ottica e in parte dalla Gd del sensore che riesce a fornire dettaglio e informazioni nelle zone d'ombra e recuperare nelle luci. Un'80D ha si! bisogno di ottiche che risolvono frequenze spaziali più alte ma nello stesso tempo il suo sensore a 100 iso se la cava meglio di altri contemporanei di casa Canon. Tra l'altro avevo preso un EF-S 18-135mm f/3.5-5.6 IS STM per l'80D illudendomi di avere un tutto fare almeno decente invece dopo 2 soli giorni l'ho restituito e al suo posto è arrivato un ef 28 f2.8 is, con il primo la fotocamera forniva toni piatti e dettaglio spappolato a tutti i diaframmi con scatti inguardabili (mi sembrava di essere tornato all'era della 20D) mentre con i fissi le foto possono essere chiamate tali, colori brillanti e buon contrasto.

Se si comparano le foto scattate a iso 100 con una 80d e una 6d mark II, si noterà che il file della prima offre minor dettaglio e nitidezza, soprattutto per i ricami delle stoffe e la trama dei tessuti. Questo è proprio dovuto a quanto scrivevo sopra: con la 80d le frequenze spaziali in gioco sono molto più alte, e il pur valido 50 f2.5 macro mostra i propri limiti.
. . . difatti quelli di imaging-resource sono test che non rendono giustizia delle fotocamere aps 24 Mpx perchè è come paragonare una FF da 26 Mpx a una FF da 61 milioni di pixels filtrati da un'ottica datata nata in era pellicola, è chiaro che la 6D2 se la cava meglio, ma è l'ottica che castra la 80D non di certo il suo sensore. Sorriso

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 15:25

Il problema si presenta con qualsiasi ottica: è un fatto fisico. Il microcontrasto che un obiettivo è in grado di fornire, ad esempio, a 40lp/mm è in genere minore (e non di poco) di quello che fornisce a 60lp/mm e oltre.

Infatti, anche con il più recente 100-400 II la m50 (sensore di derivazione 80d) non fornisce il medesimo livello di dettaglio della 6d mark II, sempre a parità di inquadratura, lunghezza focale e impostazioni.

Nel recupero delle luci il sensore della 80d è inferiore a quello della 6d mark II, comunque. Il limite del sensore della 6d mark II è l'architettura, con un convertitore a/d esterno che deve gestire rapidamente una mole di dati elevata, e ha un snr non eccelso (probabilmente sulla 80d vi sono più convertitori a/d interni, che lavorano in parallelo, e offrono un snr migliore: tuttavia, ufficialmente non vi è alcuna dichiarazione, quindi sono solo ipotesi). Ciò crea problemi quando si lavora a iso 100 e vi è poca luce: in tal caso il segnale viene deteriorato dal noise floor, e se si sovraespongono molto le zone in ombra si nota rumore (più che sulla 80d).

Tuttavia, se si espone degnamente la foto, la 6d mark II fornisce una qualità d'immagine superiore quella di una 80d.

Inoltre, al crescere della sensibilità iso il rumore generato dal convertitore a/d diviene sempre meno rilevante (in relazione al snr complessivo), e infatti il vantaggio di gamma dinamica della 80d si assottiglia rapidamente fino a scomparire, e la situazione si va poi a ribaltare.

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 15:35

Comunque, senza andare nei tecnicismi, una FF per la natura del sensore più grande nel complesso restituira immagini migliori di una APS-C, ma se una volta questo era vero praticamente sempre, oggi con i sensori APS-C di nuova generazione non è così e ad ISO bassi, dice bene Cirillo, 100-200 ISO se la giocano alla pari con i sensori FF di vecchia generazione e partendo sempre dal mio esempio personale M50 Vs 5Diii vincono non tanto nel recupero delle ombre, dove si paleserà comunque un certo rumore, ma per il recupero delle alte luci. Ecco in questo caso si vede tutta la differenza sensore vecchio Vs sensore nuovo. Questo almeno vale con la 5Diii, dove trovo sempre il recupero delle alte luci limato all'osso, nella M50 invece sono stato più volte piacevolmente sorpreso di un recupero, che sebbene non miracoloso, ho trovato davvero molto buono. Sempre restando a parità di dimensioni del sensore, giusto per non confrontare mele con pere, la mia precedente 70D un recupero delle alte luci così se lo sognava.
Detto questo non è che chi si è preso una 6Dii o una RP con questi mezzi non riuscirà a fare buone foto, anzi... le farà anche di grandiose! Ma allo stato attuale io andrei a premiare altre fotocamere con un sensore più moderno, tutto qua ;-)

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 16:06

Per il recupero luci non concordo, almeno in comparazione tra una m50 (sensore di derivazione 80d) e 6d mark II.

Vi è da considerare che le ottiche ef-m offrono livelli di vignettatura abbastanza elevati (il 15-45 in modo particolare), e quindi l'ottica diviene una sorta di un filtro nd graduato, che di fatto aiuta a comprimere la gamma dinamica della scena (e a ridurre il rischio di bruciare le luci, in particolare se le tonalità chiare sono ai margini del fotogramma). Tuttavia, ciò non dipende dal sensore.

E' nel recupero ombre, a iso 100, che si notano le differenze rispetto ad una 6d mark II. A mio avviso hanno agito in tal senso per un fattore costi, dato che un sensore full-frame è molto più oneroso da progettare e realizzare, rispetto ad uno aps-c: pertanto, pur avendo a disposizione una tecnologia che consentiva loro di ottenere risultati migliori (utilizzata su 5d mark IV e 1dx mark II), per l'unità cmos della 6d mark II hanno fatto altre scelte (pur se il progetto era nuovo). Anche perché se qualcuno decidesse, per tale ragione, di scartare una 6d mark II e preferire una 5d mark IV, il marketing Canon non sarebbe di certo affranto dalla cosa (anzi)...

D'altro canto, se le 6d mark II e 5d mark IV avessero avuto una qualità d'immagine del tutto sovrapponibile, la prima avrebbe in parte tolto mercato alla seconda: lato cliente, ovviamente non è di certo disprezzabile poter spendere la metà per avere una fotocamera adeguata alle proprie esigenze (al lancio la 6d mark II costava 2100 euro, mentre la 5d mark IV 4100), mentre un costruttore ha una prospettiva ben differente...

avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 16:45

Per il recupero alte luci ripeto, io una 6Dii in mano se non per un veloce test non l'ho avuta e pertanto non parlo, ma rispetto ad una 5DIII posso dire che non solo se la giocano, ma la trovo, sempre a ISO bassi, 100-200 ISO, migliore.

Porto un mio esempio di uno scatto assolutamente niente di che e a scopo illustrativo fatto nel mio scorso giro in Uzbekistan.
A mio avviso il recupero sulle alte luci della M50 è assolutamente interessante e non sono molto convinto che con una 5DIII sarei riuscito a riportare leggibili tutte quelle alte luci a prima vista bruciate. Guardare ad esempio cielo e cupola di sinistra o stesse mattonelle a livello terreno.
Anche se ci può stare il tuo discorso sulla vignettatura delle ottiche EF-M, potenzialmente un vantaggio.

Qua il mio esempio FULL RES:

Dati di scatto: M50 + EF-M 11-22 @14mm ISO 160 f/9


www.dropbox.com/s/4jrva9itik14kkc/M50%20recupero%20alte%20luci.jpg?dl=

Circa le strategie commerciali di Canon ci sta quanto dici, difatti la delusione di molti sulla 6Dii è che si aspettavano lo stessa tecnologia di sensore della 5DIV come in precedenza era stato tra 6D old e 5DIII, ma io resto convinto che ad oggi come pretendo una APS-C di nuova generazione, sebbene ormai tanto nuova non lo è più MrGreen , uguale voglio da una FF e visto l'ormai "abbordabile" prezzo di una R io prenderei questa non considerando proposte tecnologicamente sotto a livello sensore. IMHO ovvio ;-)



avatarsenior
inviato il 23 Ottobre 2019 ore 20:38

Il recupero luci in postproduzione dipende anche dal software: i programmi odierni possono offrire risultati migliori, rispetto a quelli di qualche anno fa, per via dei differenti algoritmi di demosaicizzazione. A volte il file raw contiene tutte le informazioni utili, ma è il programma a non riuscire a visualizzarle, per diverse ragioni.

Ciò che conta realmente è se il file raw contenga certe informazioni, o se il sensore sia giunto alla saturazione, nel qual caso le zone incriminate verranno visualizzate come bianco senza dettagli a prescindere dal programma. Per verificare la cosa si dovrebbero visionare i file con rawdigger, ad esempio, che fornisce anche un istogramma relativo al raw non demosaicizzato.

All'epoca delle 6d e 5d mark III i sensori adottavano una differente architettura, e infatti anche la 1dx offriva una gamma dinamica simile alla 6d, a iso 100. Peraltro, se la 6d per certi aspetti superava la 5d mark III, lato qualità d'immagine, vi era una differenza abissale lato autofocus, quindi avevano comunque differenziato le due fotocamere in tal senso. Sotto quest'ultimo aspetto il divario tra 6d mark II e 5d mark IV è minore, rispetto a quanto accadeva con i vecchi modelli, e infatti la 6d mark II è molto più versatile della 6d, nel complesso.

Tuttavia, se si lavora in un certo modo, indubbiamente il sensore della 6d mark II mostra maggiori limiti, rispetto alle 5d mark IV/eos r. Nel mio caso la cosa non è problematica, in quanto se scatto una foto sottoesposta di uno stop, questa viene direttamente eliminata...

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