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Un po' di Monaco di Baviera


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Un po' di Monaco di Baviera, testo e foto by Anarres. Pubblicato il 04 Luglio 2017; 3 risposte, 2524 visite.


Avevo pochi giorni per godermi una vacanza andando a trovare mio fratello, da tanti anni ormai bavarese di Monaco.
L'idea era di coniugare la prima visita fraterna (in tutti questi anni è sempre tornato lui da noi a trovare i nipotini), finalmente, e prendermi del tempo che manca sempre per fare un bel reportage fotografico.
Avvertito, rassegnato ma contento, abbiamo progettato assieme 3 giorni intensi di visite alle bellezze locali.
Aereo da Venezia e in 45 minuti esatti approdo all'aeroporto di Monaco, come bagaglio a mano praticamente lo zaino fotografico e un altro in stiva con il vestiario e poco più.
All'andata debbo dire che il check point è stato piuttosto veloce.
Guardo in ultimo le previsioni e ahimè brutte storie...
Fine settimana inclemente, è prevista pioggia sempre....Fantozzi è con me.
All'aeroporto mio fratello e il suo amico mi vengo a prendere, il tempo di una colazione fugace nel piccolo ma accogliente appartamento


a pochi minuti di metro da Marienplatz e ci s'incammina proprio verso la famosa piazza di Monaco.

IL PRIMO GIORNO
Appena esci dalla metro lo scenario è certamente suggestivo e il Rathaus la fa da padrone.
Tutta la piazza è un piccolo fortino, fatto di porte con torri a punte e vicoli tardo-romanici. Siamo in piena pasqua e questo non è bene dal punto di vista turistico, perché i bavaresi sono piuttosto praticanti e quindi le chiese all'interno sono frequentate per le orazioni e non permettono di essere fotografate. Così se per caso s'intende fare certi acquisti va considerato che molti negozi sono chiusi.
Ho uno zaino piuttosto pieno, lo tengo a tracolla, m'è comodo nell'estrarre la fotocamera ed eventualmente armeggiare con un secondo obiettivo.
Ma dopo già un'oretta s'inizia a sentire il peso, la spalla e il collo lamentano un certo affaticamento, resisto e poi mio fratello mi da il cambio.
Comunque sia mi apposto con cavalletto sulla piazza.


La giornata lascia intravedere il sole tra le nuvole e così si parte contenti, almeno una giornata, forse, ce la si fa senza pioggia.
Attorno alla piazza principale ci sono molte architetture interessanti, dalla Peterskirche
a diverse strade con edifici moderni inseriti all'interno di architetture gotiche che permettono spunti originali.
Sulla bellissima facciata gotica del Neues Rathaus si trova il Glockenspiel, l'orologio-carillon,le statue animate s'intravedono, bisognerebbe avere una visuale più dall'alto per prenderle come si deve.


Ahinoi, il periodo, a detta di mio fratello già da tempo, fa si che la città sia una sorta di cantiere aperto. E ciò non aiuta certo chi ama scattare foto o fare riprese.
Ci s'incammina poco lontano dalla piazza principale e si arriva a Frauenkirche, la Chiesa delle donne, che, come molti altri edifici sono appunto in manutenzione o restauro.
Costruita tra il 1468 e il 1488 in puro stile gotico, la Cattedrale fu realizzata sui resti di una antica basilica romanica.
Nella galleria ho fatto alcune foto della facciata che da su un piccolo piccolo anfiteatro in stile romano.


Dopo la pausa pranzo a casa di Christian, a base di Käsespätzle (gnocchetti fatti in casa con salsa di formaggio e cipolla), si riparte con una passeggiata verso i giardini inglesi.
Il tempo s'incupisce un po' ma non ci sono presagi di acquazzoni in arrivo, così si passa dall'entrata all'Hofgarten per Odeonsplatzper (dove s'intravede Theatinerkirche ovviamente con i suoi "lavori in corso") ammirando splendidi leoni a guardia delle prince Wrede alla Loggia dei Marescialli.


Prima di entrare effettivamente nei Giardini Inglesi si passa per Bayerische Staatskanzlei (la cancelleria di Stato) con giardini e alberi bellissimi.
Si possono trovare studenti, ragazzi distesi sull'erba a leggere o parlare.


Si possono ammirare resti romani tenuti in piedi da una struttura architettonica moderna e che alla sua entrata omaggia la Rosa Bianca, il collettivo studentesco antinazista, che subì una repressione fortissima.
Scendendo un grande tunnel collega la zona del Bayerische Staatskanzlei ai giardini, è facile trovarvi suonatori di strada o mendicanti, spicca la tranquillità con cui convivono con turisti e autoctoni, bellissima la musica che ha accompagnato questa discesa verso l'uscita, una sorta di melodia tzigana che preludeva il fiorire della natura.


Avevo intenzione di investire diverse ore per immortalare questi giardini, il tempo però non era il massimo e, a dire il vero, anche la pervicacia con cui mio fratello m'ha accompagnato fino a quel momento (chi ha questa passione sa che non è facile pazientare 'sta scimmia) m'ha fatto desistere. Era giusto dedicare più tempo per noi e così ho fatto.
Alcuni scorci bellissimi, dove la natura giocava in tutto il suo splendore fatto di colori e verdi lussureggianti e ancora torrenti che tagliano il tragitto regalando frescura e riposo m'han momentaneamente rapito.
E poi sempre più dentro, verso il Monopteros, da cui è possibile ammirare l'estensione dei Giardini e di una parte di Monaco di Baviera.
Il parco è del 1789 ed al tempo era un giardino destinato ai militari, ma ai primi dell'ottocento l'ingresso fu consentito anche ai civili, trasformando l'”Englischer Garten” nel primo vero parco pubblico della Germania.
Al suo interno, vicino all'ingresso, ospita un'area riservata ai nudisti :-)





IL SECONDO GIORNO
La mattina si decide di uscire, verso le colline e poi la montagna ma il tempo non promette bene, comincia a piovere già in auto.
Alla ricerca di un posto conveniente per il pranzo si gironzola un po'.
Si decide di approdare su uno dei tanti laghi della baviera, si tratta del Tegernsee, nel sud, nella zona prealpina.
Nei fine-settimana il Tegernsee è molto frequentato dagli abitanti di Monaco (dista solo 50 km ed è facilmente raggiungibile sia in macchina che in treno), un lago ideale per qualsiasi tipo di sport acquatico, soprattutto per la vela.
Debbo dire che per gli scatti che ho rubato il fatto che non fosse una classica giornata di sole a mezzogiorno ha aiutato.


Esco infatti che ancora sta piovendo dopo aver mangiato uno di quei potenti piatti unici bavaresi, questa volta a base di bisteccona di maiale (di tre dita) e verdura impanata e fritta.
Qualcuno mi guarda male ma, armato di cavalletto e cappello, mi accingo a godermi una mezza bufera in arrivo e immortalarla a riva del lago. Un ponticello di legno aiuta a scegliere il punto di vista.
La frescura post pranzo ci lascia un po' passeggiare in riva con una leggera pioggerella che non disturba.
Torniamo verso Monaco e il pomeriggio mi portano alla famosa Olympiaturm, alta circa 300 metri, la torre olimpica si trova nel parco olimpico a sud del Georg-Brauchle-Ringe.
Una particolarità per quelli che soffrono un po' di vertigini e non solo, la torre è dotata di un velocissimo ascensore (7 m/s) che trasporta i visitatori a più di 200 metri di quota e posso assicurare che l'esperienza di "ascesa"non lascia indifferenti.
Decido di collaudare come si deve il mio bel grandangolo Tokina laddove dovrebbe restituirmi panorami e dettagli al top e debbo dire che anche i colori restituiscono proprio il clima di quella giornata, tanto vento, nuvoloni e freddo.
Dall'Olympiaturm è possibile vedere una buona parte della città, a breve distanza c'è la sede e il museo della BMW e il campo di calcio avveniristico.


All'interno della struttura, sotto la Torre, è stato possibile vedere una bellissima mostra dedicata all'arte Underground, un connubio tra graffiti, installazioni e hip hop.
Ci abbiamo passato praticamente il pomeriggio, consiglio di andare a spulciarsi la mia galleria dedicata a queste splendide opere.


La sera si va a cena in un locale vicino al quartiere dove abita mia fratello, una sorta di osteria/pub come ce ne sono molte in Baviera.
Ottimi canederli, più propriamente Schweinebraten mit Knoedel, dove l'arrosto di maiale con una deliziosa salsa non manca.
Piccola digressione sulla cucina bavarese, da buon italico un po' sbruffone ho sempre sfottuto l'arte culinaria tedesca limitandomi a immaginare kartofen e würstel (con pronuncia alla Bonvi) pur sapendo che c'era un'evidente forzatura sarcastica.
In realtà posso rassicurare che la cucina è ben più ricca e ha delle ricette gradevoli anche se non ci si può aspettare una varietà come le cucine regionali che abbiamo noi. Tante zuppe e piatti unici, dove certamente la carne di maiale, cotta davvero bene, è declinata in diversi modi e poi appunto canederli e gnocchetti e infine dessert abbastanza abbondanti ma non eccelsi (almeno per il mio palato).

IL TERZO GIORNO
Sarà sostanzialmente dedicato alla vista al campo di concentramento di Dachau.
Piove ma non troppo.
Si parte a metà mattinata, con la metro scoperta a poche centinaia di metri da casa.
SI arriva in 20 minuti, poi si attende un autobus strapieno che ci mette circa altri 20 minuti ma decidiamo di prendere un taxi, il costo alla fine non è molto.
Forse ci farò un altro articolo a parte o forse caro solo una galleria, ancora non lo so.
Cosa mi ha lasciato? Brutte sensazioni, la prima fastidiosa e di cui non mi tiro fuori è racchiusa proprio nei primi versi della canzone citata: troppa ritualità, troppi automatismi, sembravamo tanti fantasmi che si aggiravano in un non-luogo pieni di tante informazioni, qualcuno più preparato, di una storia che conosciamo e a cui si "deve" l'omaggio, il tributo di una visita. Brutta, bruttissima sensazione.
Poi a fatica, cercando di non vedere nessuno, di estraniarmi attraverso un piccolo mirino, sono riuscito almeno per alcuni momenti a sentire quello per cui può valere la pena tutta quella parte un po' squallida di chi si reca verso un dramma di cui già sa, di cui conosce le parti.
Dettagli pochi e scarni che si ripetono, stanze che si ripetono, dormitori e armadietti moltiplicati, fila di prefabbricati immaginari moltiplicati come filari di sassi, tutto ripetuto, tutto schifosamente organizzato, tutto così perfettamente sotto controllo. Ecco questa efferata pianificazione te la senti addosso.
L'unica parte, che contiene anch'essa una riproduttività ma che riesce a far percepire il caotico disfarsi di atrocità inenarrabili, sono le docce finte e i forni crematori.
Li finisce quella prima sensazione fastidiosa, disturbante di patetico errare turistico. Esci dalle mura della "baracca X" con la voglia di uscire veloce da tutto, dai cancelli del campo, dall'atrio adibito alle informazioni multilingue, via via verso l'uscita della metro, via via.
Le foto che ho fatto o meglio quelle che ho scelto, non lo so se riescono a far sentire quello che ho provato io, in alcune ci sono gli spettri, siamo noi, voi che ci siete già stati o se ci andrete. Spettri, come nella canzone di Guccini, spettri in "recinti e stalli di animali strani,
gambe che per anni fan gli stessi passi,
esseri diversi, scarsamente umani,
cosa fra le cose, l' erba, i mitra, i sassi,
ironia per quella che chiamiam ragione,
sbagli ammessi solo sempre troppo dopo,
prima sventolanti giustificazioni, una causa santa,
un luminoso scopo,
sono la furiosa prassi del terrore sempre per qualcosa,
sempre per la pace,
sono un posto in cui spesso la gente muore,
sono un posto in cui, peggio, la gente nasce."

Si torna in appartamento il pomeriggio e ci si riposa.
La sera andremo a fare un giro nel cosiddetto quartiere "gaio", un quartiere molto frequentato e vissuto da gay e lesbiche, sicuramente ricco di suggestioni e dimostrazione di grande tolleranza da parte di una città, e direi regione, storicamente destrorsa ma liberale fino in fondo. Lì vicino mangeremo in una pizzeria "italiana" ma solo di nome, anche se le pizze sono effettivamente molto buone e soprattutto abbondanti, per cui lo consiglio vivamente.

ULTIMO GIORNO
Sempre tempo bruttarello ma con diverse schiarite ci permette di goderci la panoramica che costeggia l'Isar, il fiume che attraversa Monaco, dal Museo della scienza (assolutamente meritevole di una visita) fino alla Chiesa di St Lukas.


Ecco sul museo della scienza: ho fatto abbastanza foto (non troppe) ma debbo dire che mi hanno lasciato perplesso e on credo che in realtà si possa ricavarne fuori qualcosa. Almeno non nei termini ordinari, come descrittive ma neppure interpretative.
Si tratta di meccanismi, macchinari, oggetti, strumenti, dell'ingegno umano.
Luci da museo, la parte sotterranea ricreata come una miniera è davvero impressionante, chi soffre di claustrofobia è meglio che lasci stare.
L'esperienza è forte, ci sono i minatori riprodotti al lavoro e fa impressione immaginarli e immaginarne la vita.
le luci permettono di scattare qualcosa di buono ma ancora la vedo dura.
Credo che si debba fare prima, davvero, un buon lavoro d'immaginazioni e di progetto per pensare di portarsi a casa qualcosa di decente da una visita come questa.
Il mio consiglio è di lasciare a casa la fotocamera e gustassi l'enorme museo.

Per pranzo s'è deciso di andare in una delle catene snack bavarese, è sostanzialmente l'anti-McDonalds e non c'è partita: si mangia molto meglio e l'ambiente è originale (tutto il locale, molto grande, è arredato con centinaia di canne di bambù).
Non manca una visita alla bellissima dimora di Schloss Nymphenburg, del leggendario Ludwig II che ha seminato castelli da favola un po' dappertutto e che, pare, proprio questa sua passione gli sia costata cara, morì infatti giovane e in circostanze poco chiare.
Ora è bene premettere che, a questo punto, non ero più in possesso della mia attrezzatura. Le foto sono infatti realizzate con l'phone 6s perché nonostante giorni e giorni di preparazione, la sera che sono partito per Venezia sono riuscito a dimenticarmi le ben 4 (dicasi quattro) batterie di scorta caricate ad hoc in studio.
E così mi sono reso conto dopo pranzo che la mia batteria in macchina aveva esaurito la carica...per altro permettendomi ben più di due giorni di scatti ininterrotti.
In realtà con un certo gaudio per mio fratello me la sono messa via.


Peccato però perché gli interni dell'enorme castello, a ferro di cavallo, meritavano molto più che degli scatti da smartphone, in particolare la sala d'entrata è davvero stupefacente. un barocco degno di questo nome tenuto con una cura maniacale come se ne vedono pochi.
Ecco i castelli erano, nella stesura del programma, uno dei punti a me cari, in particolare quelli fuori e a ridosso delle montagne, tra cui quello famosissimo detto di "Walt Disney". A remare contro è stato un fine settimana di pioggia che non ci avrebbe permesso di girare con la calma dovuta, così abbiamo concentrato in città tutto il giro.
D'altra parte il tempo era effettivamente poco.
La sera si va a mangiare in un ristorante turco, scordatevi il genere che abbiamo noi, molto da battaglia per così dire. Si tratta di un ristorante vero e proprio, arredo con cura, moderno e con un menù diversificato, con pietanze squisite e a prezzi al di sotto della media bavarese. Una serata piacevolissima, Monaco è una metropoli, ci trovi di tutto e lo capisci anche dal mangiare.

CONCLUSIONI
Monaco di Baviera è indubbiamente una città che merita di essere vista, il mio è stato solo un picco saluto, un assaggio seppur intenso.
Ciò che spicca su tutto è in fondo quello per cui la Germania è conosciuta e cioè l'estrema pulizia, l'ordine e l'efficienza di un po' tutto: dalle strade, la metro, i palazzi, i servizi ecc.
Nonostante io viva nel cosiddetto nord-est quasi asburgico siamo su un altro pianeta, se poi paragonata a Barcellona, meta della scorsa estate, potremmo dire un'altra galassia.
Ovviamente con tutti i pro e contro che questo comporta.
Per chi c'è già stato, ben più di me e la conoscete bene, non ho nulla da consigliare e probabilmente questo piccolo e breve diario di bordo è ininfluente.
Per chi invece non c'è ancora stato spero che possa servire da stimolo a considerare una visita in questa bella città bavarese, una metropoli che conserva con molta cura le proprie bellezze architettoniche e artistiche, valorizzandole al massimo, e al tempo stesso offre molti servizi e la possibilità di degustarne i sapori, tendenzialmente forti, che la caratterizzano.
I prezzi non sono favorevoli, costa ben di più mangiare fuori e anche i vari servizi non sono economici, credo anche pernottare sia piuttosto esoso anche se io, ovviamente, ho potuto approfittare dell'appoggio fraterno.
Quando andate a mangiare fuori non aspettatevi la tovaglia né il pane, non si usa.
per me, le prime volte, non è stato immediato abituarmi a mettere le posate sempre sul piatto o sul tovagliolo.
L'inglese aiuta molto (ma io avevo l'interprete tedesco :-)
E'stata in definitiva una bella, seppur breve, avventura.
la prima volta dell'areo, la prima volta a Monaco e il primo reportage solo soletto con la mia amata attrezzatura fuori dall'Italia.
Dell'attrezzatura ora posso dire di avere un corredo praticamente completo, ho utilizzato molto il classico 24-105mm e il biancone 70-200mm ma quando è servito ho potuto godermi il bel grandangolare della Tokina 16-28mm. L'ottimo cinquantino 1.8 questa volta è stato in panchina ma forse solo per pigrizia, la sera se invece di fare i bravi si fosse usciti credo che avrebbe fatto il suo anche questo veloce stm.
Un altra nota positiva è che sono riuscito finalmente a collaudare il filtro ND (da -5 stop) con tempi lunghi. Ora si stratta di prendermi il tempo per approfondirlo per bene.

In definitiva quello che più m'importava e cioè abbracciare mio fratello, stare soli dopo tanto tempo e goderci questi momenti assieme che sono preziosi.

Buoni propositi per la prossima tappa: castelli e castelli!

ATTREZZATURA
Ho portato con me:
Canon 5D Mark III
Canon EF 50mm f/1.8 II
Canon EF 24-105mm f/4 L IS USM
Canon EF 70-200mm f/2.8 L USM
Tokina AT-X 16-28mm f/2.8 Pro FX
Una batteria (Sigh!)
Filtro ND (5 stop)
cavalletto DÖRR
6 schede (2 CF+4SD)
Paraluci (tutti)
iPad pro
iPhone 6s
cavetteria e riduttori vari

SPESE VIAGGIO
Biglietto A/R con Air Dolomite (comprato circa 3 settimane prima) sui 240,00 € compreso di bagaglio in stiva

Spese per mangiare fuori
Mettete in conto circa 15/20 € a pasto

Spese trasporti interni
Un abbonamento settimanale costa circa 15 € e vai dappertutto, ovviamente per i tragitti extraurbani paghi a parte



Risposte e commenti


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avatarsupporter
inviato il 05 Luglio 2017 ore 23:19

Le gallerie della mostra Underground hip hop
www.juzaphoto.com/me.php?pg=211467&l=it
e quella sul campo di concentramento di Dachau
www.juzaphoto.com/me.php?pg=211575&l=it

avatarsenior
inviato il 10 Luglio 2017 ore 23:09

Ciao Anarres,
ho letto con grande interesse il tuo articolo e devo complimentarmi anche per come l'hai scritto, lasciando il meritato spazio alle sensazioni che hai provato durante il viaggio, cosa che in generale le foto non riescono sempre a fare appieno.
La parte che più mi ha lasciato un segno è stata quella della visita al campo di concentramento, dove hai saputo abilmente comunicare il senso d'inquietudine e quasi di disagio che si vive durante la visita (visita che io non ho fatto e che a maggior ragione hai trasmesso al meglio).
Monaco è una splendida città, tutta da vivere. Il tempo spesso non aiuta e questo mette a dura prova la possibilità di fare belle fotografie. Nonostante ciò, trovo le fotografie di corredo all'articolo (ma ancor più quelle nelle gallerie che hai indicato) davvero belle e comunicative.
Altra nota di merito sono le dritte sul lato culinario. Questo sarà di stimolo per continuare a provare la cucina tedesca nei miei prossimi viaggi, che sino ad ora mi ha un po' deluso (del resto non mi sono "studiato" i piatti e non sapendo il tedesco ho ordinato sempre un po' alla cieca, affidandomi alle talvolta confuse descrizioni in inglese).
Ottime anche le note tecniche di viaggio.
Segnalo che, per chi ha un budget ridotto, con Flixbus da Bologna (ma ci sono anche altre partenze) si va a Monaco a soli 22,90 a tratta, con viaggio notturno (quindi 45,80 Euro a/r). Forse non è il massimo del confort ma si può fare (io ho viaggiato così). Gli alberghi purtroppo rimangono costosi.
Altra cosa che tengo a precisare a chi abbia intenzione d'andare è che la torre panoramica del villaggio olimpico è al momento (luglio 2017) chiusa per restauri. Il parco olimpico rimane comunque molto bello e merita la visita, anche perché è un grande parco con una vista spettacolare sul centro di Monaco (basta salire sulla collina dietro al lago).
In conclusione, sinceri complimenti. Sono appena tornato da una toccata e fuga a Monaco e questo articolo ha ancor più rinvigorito la mia voglia di tornare a breve.

Alessio

avatarsupporter
inviato il 11 Luglio 2017 ore 8:37

Caro Alessio,
grazie davvero per questo tuo passaggio.
E' sempre difficile riuscire a condensare una viaggio, anche se breve, e le sensazioni che si sono vissute attraverso la passione per la fotografia che ci accomuna. Mi sento null'altro che un apprendista e poter scambiare questo modus di partecipare e raccontare è per me una risorsa preziosa per migliorarmi.
Grazie anche per le dritte, non sapevo di flexibus, il risparmio è notevole.
Mi sono comunque già segnato Colonia e Düsseldorf, oltre che Amburgo e Berlino come prossime mete da raggiungere. Il tuo foto-racconto è nei segnalinbri.
Buona giornata.





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