user1036 | inviato il 02 Luglio 2017 ore 11:04
Scusa Regulus, ma in AV imposta il diaframma con certezza, non la velocità di scatto. Non capisco. Usa volevi intendere |
| inviato il 02 Luglio 2017 ore 14:18
“ Ecco io vorrei av e la macchina che pensa solo al primo piano illuminato dal flash „
La modalità AV ti aiuta ad esporre correttamente lo sfondo senza gli sbattimenti di impostare tutto manualmente, è infatti una modalità semiautomatica molto utile, che ti garantisce soggetto ben illuminato dal flash e sfondo correttamente esposto.
Se tu vuoi impostare anche i tempi perché ti ostini a voler utilizzare la modalità AV, gira la ghiera ed imposta M. |
| inviato il 02 Luglio 2017 ore 22:15
È quello che facevo fino a quando non ho preso un 200 non is per cui vorrei usare un tempo di almeno 1/250
Userò la modalità M |
| inviato il 02 Luglio 2017 ore 22:38
@Edyday. Quando usi il flash come fonte principale di illuminazione (cioè se non c'è luce sufficiente senza) se imposti un tempo più breve di quello indicato come syncro che per la 6d è 1/180, rischi che la foto ti venga a metà.
Il tempo syncro, è un limite fisico della fotocamera.
Se vuoi usare tempi più brevi, in sicurezza, devi usare un faretto perché l'hhs non sempre te la da.
In pratica NON PUOI impostare 1/250 se vuoi la certezza di avere la foto intera. |
| inviato il 03 Luglio 2017 ore 21:01
Grazie della info.
Per ora dalle prove fatte su soggetti statici non ho notato il problema, vedrò di stare attenti con i soggetti dinamici |
| inviato il 03 Luglio 2017 ore 21:34
Figurati Edyday. Comunque il limite dei tempi non dipende dal fatto che il soggetto sia statico o in movimento, ma dall'otturatore della fotocamera. Lo avevo già scritto ma mi rendo conto che la spiegazione non era chiarissima. L'otturatore di una fotocamera è costituito da 2 tendine ( in realtà sono in lamelle metalliche o fibra ma una volta erano in stoffa e da qui il nome) poste una davanti all'altra davanti al sensore e che scorrono verticalmente (in passato a volte orizzontalmente) lasciandolo scoperto ed esposto alla luce. Quando scatti parte la prima tendina scoprendo il sensore e, trascorso il tempo impostato, parte la seconda tendina ricoprendo nuovamente il sensore. Non è così semplice naturalmente. Per ottenere tempi di esposizione molto brevi, la seconda tendina deve partire quando ancora la prima non è arrivata a fine corsa esponendo il sensore in pratica una striscia alla volta a scorrimento. Il tempo più rapido utilizzabile in maniera che il sensore rimanga esposto per intero costituisce il cosiddetto syncro flash. Per questo, se con il flash usi un tempo più rapido di quello syncro, quando scatterà il lampo la seconda tendina è già partita ed è esposta solo una striscia più o meno grande di sensore in base a quanto è rapido il tempo impostato, per questo rischi che ti venga una parte di fotogramma più scuro o addirittura nero. Più grande è il sensore, più difficile è ottenere un tempo syncro flash rapido. Per.questo generalmente le apsc hanno tempi syncro flash più rapidi delle ff.
Per ovviare al problema di cui sopra, è stata inventata la funzione hss. In questa modalità il flash non emette un singolo lampo ma una serie di lampi consecutivi meno intensi di quello unico che dovrebbero accompagnare il movimento delle tendine illuminando via via la striscia di sensore esposta. Dico dovrebbero perché non sempre accade che le cose vadano nel modo giusto.
Spero di essere stato chiaro e di non aver commesso errori. |
| inviato il 03 Luglio 2017 ore 21:46
Arkheope, complimenti per la chiarezza della spiegazione.
E' una cosa rara. |
| inviato il 03 Luglio 2017 ore 21:56
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| inviato il 03 Luglio 2017 ore 22:59
Chiarissimo. Grazie |
| inviato il 29 Aprile 2019 ore 8:13
Vedo solo ora questa discussione e devo dire che l'ultima spiegazione di Arkheope è da 10!!! aggiungerei solo che con la mia Canon AE1 (e stiamo parlando di preistoria) il tempo di sincronismo era di 1/60eppure andavo a fotografare eventi sportivi come il Judo dove sei vicino e devi fotografare movimenti ampi e veloci...ma il problema lo risolveva proprio il flash in quanto il lampo congela già di fatto l'immagine per effetto stroboscopio, quindi se bastava 1/60 figuriamoci 1/180 di secondo se poi consideriamo che in digitale ci vengono in aiuto anche gli ISO il problema del movimento con il flash è un non problema, ricordo anche che si usavano appositamente i tempi prima o dopo quello di sincrono proprio per ottenere l'effetto fluo che oggi si ottiene con il Glamur della NIK collection
Tenete presente che per ottenere più potenza i flash hanno bisogno di un lampo più lungo per cui paradossalmente credo che il tempo più basso si ottenga con il flash usato con meno potenza.
Saluti
Andrea |
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