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Il "mio" Pollino d'inverno.


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Il "mio" Pollino d'inverno., testo e foto by Ugo Ferrero. Pubblicato il 26 Giugno 2017; 14 risposte, 3844 visite.


Sono le 2:30 di una notte di luna piena quando mi fermo per bere un po' d'acqua. Una rapida occhiata al termometro: -5° ma non li sento...per forza sto salendo veloce come un pazzo per recuperare un'ora di ritardo. La neve sotto i miei piedi è bella dura e per il momento decido di non usare le ciaspole, il problema è la visibilità, una fitta nebbia mi accompagna fin dall'inizio e mi costringe a puntare la torcia frontale giusto sui miei piedi, oltre non serve. Una nebbia però che fa filtrare sempre più, man mano che salgo, la luce della luna e così riesco anche a capire più o meno dove sono. Passo il “viale degli abeti”, la “pozza del lago” e sono già ai piedi dei “due fratelli” …tutti nomi di fantasia scelti da me durante le mie uscite solitarie su questo sentiero nel corso di oltre venticinque anni di escursioni. Mi servono a farmi ricordare bene il tracciato e mi faccio così compagnia da solo! Devo fare presto perché proprio questa nebbia mi ha fatto fare tardi rispetto al programma che mi ero fatto: le previsioni meteo davano sereno e senza nuvole e quindi pensavo che salendo verso mezzanotte sarei stato su ancora in tempo per fare qualche fotografia notturna con la luce della luna piena e poi avrei aspettato l'alba. Ma quando avevo messo la testa fuori dalla finestra del B&B di Terranova del Pollino, verso le 23 ho visto che le nuvole e la nebbia coprivano tutto. Ho deciso quindi di prendermi un'ora per vedere cosa succedeva, ma il meteo non dava segni di miglioramento. “Che faccio…mi rimetto a letto o la faccio sta pazzia…?” Sono salito in macchina e come un automa senza tanti pensieri ho percorso la strada fino all'inizio del sentiero ignorando la nebbia e le nuvole, così ho deciso di salire lo stesso.




Arrivo verso quota 1800 metri, all'uscita del bosco fitto e mi prende lo sconforto: “ma chi me l'ha fatta fare…!” mi ripeto costantemente. Tutta la cima di Serra di Crispo è avvolta dalle nuvole molto fitte e chiaramente è davvero da matti, oltre che pericoloso cercare di salire su. Sono le 4 e mezza e mi giro come per riprendere il sentiero e scendere ma poi ritorno indietro, faccio questo almeno un paio di volte perché sono fortemente indeciso. In realtà non posso neanche stare fermo ad aspettare visto le temperature, mi ghiaccerei come un gelato! La voglia di non vanificare tanto sforzo però si fa sentire e resisto ancora, ma all'improvviso una folata di vento fa aprire uno squarcio tra le nuvole. Vedo i loricati completamente imbiancati, non resisto al richiamo e parto a razzo per salire su approfittando del momento. Arrivo così ai piedi del primo loricato e le nuvole tornano a circondarmi, la luce della luna riesce a filtrare e si crea una situazione irreale. Rimango incantato e quasi dimentico che ho con me tanto di reflex e treppiedi. Metto su l'attrezzatura e comincio a scattare ma sono frastornato da tanta bellezza e mi concentro poco sulle impostazioni, inquadro e scatto a quello che i miei occhi stentano a credere. I pini loricati sono completamente ricoperti dalla neve e la luce della luna crea qualcosa di magico insieme alle nuvole che mi circondano. Mi sento quasi un fantasma in compagnia di tanti amici, questi alberi così imbiancati hanno un fascino incredibile e vederli con questa luce surreale non fa che aumentare al massimo le mie emozioni.




Continuo a scattare a diversi alberi guardando sempre verso la luna quando mi rendo conto che alle mie spalle stava albeggiando, mi dirigo verso la cresta che dà proprio verso est e quasi mi viene un colpo. Si avvera un sogno che inseguivo da tempo: il mare di nuvole! Le mie emozioni sono tra l'estasiato e il meravigliato, tanta fatica e un po' d'azzardo mi sono stati ripagati con così tanta bellezza che ancora oggi la sento viva in me, e la sentirò per sempre. Sono solo, a oltre 2100 metri d'altezza su Serra di Crispo, tra loricati ghiacciati e vedo sorgere il sole da un mare di nuvole che per il momento hanno smesso di limitare la mia vista e si sono fatte belle per me! Scatto tante foto e in lontananza per un momento riesco a vedere le luci di Terranova, una di quelle luci è del B&B dove forse sarei rimasto a dormire se stavo ancora ad aspettare il bel tempo! Ma per fortuna ho vinto il timore ed ora mi godo il momento!




I primi raggi di sole cominciano a scaldarmi e pian piano tutto il panorama viene illuminato. Ma verso ovest sembra che la notte ancora non voglia andare via e colgo delle sfumature di colori davvero molto belle. Non so dove guardare e a cosa scattare visto che tutto attorno è semplicemente meraviglioso e man mano che la luce aumenta apprezzo anche la vastità del panorama. Adesso con la luce del sole bella forte non penso più al fatto che sono solo e mi muovo in tranquillità in un ambiente che oramai conosco bene. Solo due settimane prima ho vissuto un'altra bella esperienza ma su Serra delle Ciavole. Avevo la fissa di passare una notte in tenda sulla neve da tanto tempo e a fine gennaio riesco a ritagliarmi il tempo per farlo. Il meteo fu più clemente in quella occasione e i loricati non furono certo da meno regalandomi un tramonto bellissimo pieno di emozioni fantastiche. Anche quella escursione la feci in solitaria, come la maggior parte delle volte. Facendo il pasticciere il mio giorno libero è il lunedì e tranne nel periodo estivo è cosa rara trovare compagni d'escursioni.




Ma questo con il tempo non l'ho certo vissuto come un handicap, anzi mi sono reso conto che la solitudine in queste occasioni è davvero propedeutica ad esperienze sempre più forti e forse anche a scatti migliori! Di certo avevo un limite che mi ponevo ma che volevo superare da tempo: le escursioni invernali. Così mi sono fatto coraggio e, iniziando con l'aiuto di una valida guida ( Pasquale Larocca), ho cominciato ad accumulare l'esperienza necessaria a farmi sentire tranquillo da solo sulla neve ed a certe temperature. Ho man mano adattato la mia attrezzatura e l'abbigliamento all'inverno e così sono arrivato anche a dormire da solo sulla neve a -15! Non sono certo uno spavaldo però, infatti quando sono solo tengo sempre aggiornato sulla mia posizione la guida che nel frattempo è diventato anche un amico.




Come dicevo prima sono oltre venticinque anni che faccio escursioni sul Pollino e sinceramente sento sempre le stesse forte emozioni di quando venni la prima volta. Certo di tempo ne è passato, all'epoca non c'erano i cellulari con Facebook, anzi neanche Internet sapevo cos'era. Partivo da Taranto con due gettoni della SIP in tasca, uno lo usavo per avvisare che ero arrivato all'ultima cabina telefonica e l'altro per avvisare che stavo tornando, in mezzo oltre 24 ore dove a casa non sapevano nulla. Oggi metto il video in diretta e decine di amici lo vedono subito! Questi pini loricati mi hanno visto letteralmente crescere, da ragazzo scapestrato a pacato padre di famiglia ma loro sono sempre lì, sempre gli stessi che con la loro immobilità trasmettono sicurezza e tranquillità. Penso spesso a loro durante la routine quotidiana, penso a che meteo stanno vivendo, quali suoni e profumi ci sono ai loro piedi, rivivo le ore passate alla loro ombra e questo mi tranquillizza parecchio. Porto con me questi forti ricordi come qualcosa di molto prezioso e la fotografia mi serve proprio a questo, a darmi una giustificazione per tornare sempre e non dimenticare mai! Come potrei dimenticare le notti avvolto nel sacco a pelo nel silenzio irreale dell'inverno o nelle notti estive piene di suoni “misteriosi” dove non si ha proprio voglia di dormire. E poi ci sono le stelle, le incredibili stellate che già da sole valgono il viaggio e la fatica di salire fin qua su. C'è sempre qualcosa da vedere o da provare, una scusa che mi serve per dirmi “devo andare” e a cui non riesco a dire di no…




Così ormai mi sono arreso alla realtà: qui c'è qualcosa di mio, qualcosa che mi appartiene, qualcosa che porto dentro e mi spinge a tornare sempre. Ci ho messo anni a capirlo ma forse adesso ho le idee più chiare, comincio a capire che qui io sono veramente “io”. Non devo indossare nessuna “maschera” quando sono in mezzo alla natura del Pollino, non devo rendere conto dei miei passi, non devo…non devo...non devo fare nulla che non voglia fare veramente. Nella vita di tutti i giorni i continui impegni, doveri e sacrosante necessità degli altri che in qualche modo da me dipendono richiedono tanta energia, ma qui l'energia la trovo e la ricevo direttamente da Chi ha creato tutto questo per me e che continuamente ringrazio per simili meraviglie. La fotografia diventa quindi una vera e propria attività terapeutica per il mio spirito più interiore. Con la scusa della ricerca dello scatto “perfetto” sono più portato a vivere con intensità ogni secondo che mi è concesso di stare sul Pollino, a cercare i momenti più particolari, quelle albe incredibili, i tramonti infiniti, i cieli notturni e il suono dell'otturatore sembra segnare i momenti più belli ed emozionanti. Scatto spesso agli stessi alberi che rivedo qui da anni, con le loro forti radici e la loro incredibile resistenza infondono coraggio e voglia di andare avanti nonostante tutto e tutti.




Molti ascoltando i miei racconti delle mie escursioni solitarie mi chiedono se io non abbia paura e la mia risposta li sorprende sempre: “certo che ho paura e anche tanta!”. Sento forte questa emozione ogni volta che inizio a camminare lungo il sentiero, mi accompagna fin su la cima e si fa sempre più forte soprattutto la notte quando sono in tenda. È in quei momenti che però mi sento più vivo, più consapevole della fragilità della vita e di conseguenza aumenta il mio apprezzamento per essa. Sto molto attento ad ogni mio passo e non faccio mai cose che considero davvero pericolose ma mi rendo conto che anche il più banale inconveniente qui si può trasformare in una situazione al limite. Ma non ce la faccio a rinunciare a tutto questo e fin tanto che la salute me lo permetterà non esiterò a salire su da solo. Ma non lo faccio con uno spirito di sfida o di “competizione”…è una mia necessità, un'esigenza per me vitale…




Per me venire qui non è semplicemente “un posto bello dove fare belle foto” ma ovviamente mi capita spesso di rispondere a molte domande di amici e appassionati di fotografia che vogliono informazioni sul Pollino. Tantissime volte mi chiedono di venire con me ma altrettante volte trovo la scusa del lunedì, che poi una scusa non è visto che io ci vado solo e sempre di lunedì! A tutti comunque consiglio vivamente di venire qui in quella che io ormai chiamo “la mia seconda casa”, e chi l'ha fatto non è rimasto mai deluso.
Anche voi che mi leggete potete tranquillamente chiedere qualsiasi info e sarò felice di rispondervi




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avatarsenior
inviato il 27 Giugno 2017 ore 11:05

grazie per questo reportage...meraviglioso! Ottiche utilizzate?
Grazie!

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2017 ore 23:03

Ho usato diverse ottiche. Se clikki sulla foto puoi leggerne i dati.
Felice che ti sia piaciuto!

avatarjunior
inviato il 27 Giugno 2017 ore 23:14

Essendo del "profondo nord", non conosco il Pollino ... solo dalle descrizioni e dalle foto di un collega di parecchi anni fa, originario di S.Lorenzo Bellizzi.
Il tuo report mi spiega davanti agli occhi un mondo che, dalle bellissime immagini, sembrerebbe appartenere a qualche parco nord americano. Davvero una zona che meriterebbe d'essere conosciuta di più! Complimenti per il tuo impegno di tutti questi anni e tanti ringraziamenti per avercene fatti partecipi.

avatarjunior
inviato il 28 Giugno 2017 ore 7:54

Grazie Armando!
Si in effetti in inverno il Pollino sa trasformarsi in un "grande montagna" regalando paesaggi incredibili!

avatarjunior
inviato il 28 Giugno 2017 ore 18:27

top. amo il pollino ci salgo da quando ho 15 anni, grazie delle foto e dell esperienza condivisa con noi

avatarsenior
inviato il 28 Giugno 2017 ore 20:11

Mi associo ai complimenti e invidio la il tuo coraggio a salire in vetta con neve e nebbia.
Le foto sono molto belle. Solo la firma la farei meno invadente.
Ciao

avatarjunior
inviato il 28 Giugno 2017 ore 22:17

Foto incantevoli, complimenti.
Bello anche il racconto, in parte nel mio piccolo condivido anch'io queste esperienze ....gelate e mi ci ritrovo nelle senzazioni raccontate.
Un saluto
Stefano

avatarjunior
inviato il 28 Giugno 2017 ore 22:35

Grazie a voi tutti per gli apprezzamenti... sapevo che qui avrei trovato chi capisse bene le mie emozioni ;-)

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2017 ore 12:22

Conosco molto bene il pollino e non posso che invidiare e ammirare questo racconto e questa esperienza, corredata da scatti splendidi.

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2017 ore 22:46

Grazie...MrGreen

avatarsenior
inviato il 16 Settembre 2017 ore 21:03

Complimenti per il bel reportage...anch'io ci vado spesso ma non ho il coraggio di salire di notte con la neve

avatarjunior
inviato il 17 Settembre 2017 ore 7:03

Complimenti per il bel reportage...anch'io ci vado spesso ma non ho il coraggio di salire di notte con la neve


Grazie per i complimenti.. Sorriso

avatarsenior
inviato il 17 Settembre 2017 ore 8:53

meravigliose...complimenti !!!

avatarjunior
inviato il 16 Dicembre 2017 ore 19:06

Gran belle foto
Cool





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