| inviato il 12 Luglio 2017 ore 12:27
Tutto e bene si dice ancora in questi casi?
La morale di questa storia è che quasi tutti sono felici.
Con 6 milioni netti a stagione Donnarumma deve dimostrare di essere il più forte portiere al mondo, anche contando l'età.
Speriamo |
user28347 | inviato il 12 Luglio 2017 ore 13:05
scusate ma se tutti fossero come me che non guardano il calcio sarebbe morto di fame |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 21:20
Tanto Bonucci è al Milan |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 0:59
Oggi....
A furia di spendere e spandere come stanno facendo, vediamo dov'è il Milan fra un paio di anni...
Non ci si facciano illusioni tipo un qualche Zio Paperone d'Oriente che arriva con un portafogli a fisarmonica e finanzia tutti i capricci della Curva Sud di S.Siro. Cinesi e sceicchi non hanno tanto in comune.
Le proprietà asiatiche, nel nostro piccolo, le abbiamo viste a Pavia: investimenti, programmi ambiziosi, poi la piazza non ha risposto per un paio d'anni e sono tornati a casina, mentre i libri contabil sono finiti in tribunale.
Detto per inciso, secondo me hanno fatto benissimo: che gliela fa fare di mantenere una masnada di primedonne capricciose che pretendono di farsi strapagare per produrre - complessivamente - deficit e debiti a miliardi?
Il Milan, che adesso profuma di "grandeur" da tutte le parti, ha i giorni contati: se il fatturato non balza - nel giro di mesi e non di quinquenni - a valori circa doppi dell'attuale, il misterioso investitore tira i remi in barca, il fondo d'investimento americano con cui è indebitato escute la società come garanzia e i problemi diventano ben altri che non trattenere "Gigio" con 6,5 Mln di appannaggio annuo...
Dovranno lavarsi con le chiappe al vento, perchè si venderanno anche le tende delle docce... |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 11:51
Una volta di più ammiro Totti che, sarà anche stato "riempito di soldi" come qualcuno ha scritto, ma che se avesse accettato di cambiare squadra, di soldi ne avrebbe avuti molti di più e forse anche di soddisfazioni personali (pensate al Real Madrid...per esempio...).
Oggi un Donnarumma di 18 anni pesta i piedi e ottiene se non ho capito bene 6,5 milioni di ingaggio? (scusate io non capisco assolutamente niene di tutto questo, proprio nulla, però... ,) La realtà è che nel calcio si sono persi la testa. Tutti, dai tifosi ai dirigenti, agli investitori, sopratutto gli ultimi due... ma anche i primi !??? 
E io che sino agli anni '90 andavo a vedere le partite, oggi, manco pagato, purtroppo...
P.S. E' sicuramente la prima e anche l'ultima volta che parlo e scrivo di calcio,  |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 16:18
E perchè mai? Scriverne o parlarne con convolgimento è una cosa, dibatterne come fenomeno di costume è altro e tutti ne abbiamo titolo.
Io sono stato allo stadio due volte in vita mia (e ce ne cresce...), comunque non disdegno lo spettacolo dello sport (quando c'è sport e c'è spettacolo) e non mi faccio remore a parlarne.
Penso che criticare, anche duramente, sia lecito e doveroso. Non tanto per moralismo, non mi interessa che un diciottenne percepisca 6 milioni l'anno. Comincio a innervosirmi quando chi gli paga 6 milioni l'anno evade le tasse, non paga i contributi, fallisce lasciando debiti e insolvenze, chiede a gran voce aiuti pubblici e si lamenta che per dargli 6 milioni ne debba tirare fuori 11 (maledette tasse!! Ne pagano già tante i lavoratori dipendenti e le imprese, perchè ci si incattivisce a volere anche quelle dei calciatori??). M indigno (eufemismo) quando centinaia di migliaia di persona si lamentano (giustamente) del degrado della condizione economica collettiva e della fatica che si fa ad arrivare a fine mese e poi fanno la fila per rimpimguare le casse delle varie PAY-TV per consentire loro di pagare il miliardino di diritti televisivi senza il quale Donnarumma non potrebbe incassare il meritato.
Tant'è, così va il mondo.
Resto convinto di due cose, che valgono a mio avviso tanto per il calcio quanto per gli altri sport miliardari gestiti da squali (F1...): prima o poi si devono fare i conti, tirare tardi non fa altro che aumentare i saldi. Molti di quelli che tirano tardi, riusciranno a lasciare l'incombenza dei conti ai posteri. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 19:48
Le valutazioni etiche sono sicuramente opinabili (N.B. non è che io sia del partito di Donnarumma...).
Sul fatto che il Milan fosse sotto ricatto, distinguo. Non c'è scritto da nessuna parte che un giocatore deve rendere milioni al club che l'ha ingaggiato. E' bene riocordare sempre che ciò che intercorre tra una società e un calciatore è essenzialmente un contratto di esclusiva per una prestazione professionale, che può essere integrato da accordi per prestazioni accessorie quali lo sfruttamento dell'immagine.
Nessuno è proprietà di nessuno, le parti sottoscrivono liberamente un contratto con degli obblighi, dei benefici e una scadenza, raggiunta la quale sono libere da obbligazioni reciproche.
Giova ricordare che ciò che scandalizzava i milanisti fino a tre giorni fa, è lo stesso caso che ha permesso al Milan di avere Montolivo, e ancora prima Van Basten, senza scucire un centesimo.
Il prolungamento del contratto è - e deve essere - una libera scelta con riconosciuto vantaggio per entrambe le parti.
Il Milan non doveva nulla a Donnarumma: l'ha pagato per quanto il contratto in essere prevedeva e ha sempre rispettato gli impegni.
Donnarumma non doveva nulla al Milan: la società ha fatto sbocciare il suo talento, ma il talento era suo e i 15-20 milioni che avrebbe potuto incassare vendendolo "sotto ricatto" erano frutto soprattutto di tale talento. Dall'affare Donnarumma il Milan avrebbe comunque tratto un beneficio (15-20 bei milionazzi di plusvalenza) e non un danno. Se poi si poteva ricavarne di più, non era certo attraverso ricatti morali o piagnistei: ci voleva un'equa trattativa che portasse a un rinnovo conveniente per tutti.
Per il Milan, che potesse iscrivere a cespite un contratto del valore di 50-100 milioni.
Anche per Donnarumma, che dopo aver fatto il fenomeno (con tutti i suoi limiti) per due anni, guadagnando la quinta parte dei suoi compagni che non andavano nemmeno in panchina e senza che la società si adoperasse per riconoscere le sue qualità, aveva tutto il diritto di guardarsi in giro e fare la scelta miglore per la sua carriera.
Certo, il Milan attraversava un momento di disordine societario e organizzativo e non poteva operare liberamente, ma in questo Donnarumma cosa c'entra? E' mica colpa sua se Berlusconi e famiglia hanno cominciato a dare i numeri... |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 20:27
Finanziariamente era un "ricatto" (tra virgolette ovviamente) semplicemente perché il Milan che deve anche pensare ai bilanci ha dovuto cedere sul contratto, ulteriore rialzo a lui e regalo di un milione annuo al fratello (cosa da vergona) per non perdere l'opportunità di vendere (se accadrà) il giocatore a cifre ben più alte tra uno o due anni rispetto a (quasi) regalarlo quest'anno o ad incassare zero l'anno prossimo
Questa cosa è "finanziariamente" evidente.
Come comportamenti personali... se fai la "sceneggiata" di baciare la maglia... e poi ti comporti in questo modo... come persona ci fai una figura davvero misera
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| inviato il 15 Luglio 2017 ore 21:27
Mi sembra un discorso che elude un principio fondamentale: la libertà delle parti nella stipula di un contratto. Una società ha tutti i diritti di non rinnovare il contratto a un giocatore o a un allenatore che non gli servono più, parimenti un giocatore ha tutti i diritti di non rinnovare con una società di cui non condivide più prospettive e progetti.
Un giocatore, per avere un ingaggio, deve convincere la società di valere lo stipendio: parimenti, una società per avere l'impegno della firma di un giocatore deve convincerlo della bontà e della serietà dei propri progetti.
“ Finanziariamente era un "ricatto" „
In base a questa interpretazione, qualsiasi negoziato è un ricatto. Se un discorso tipo "dammi dei vantaggi altrimenti scelgo un'altra opzione (lecita e legittima, sia ben chiaro)" è un ricatto, è finito il commercio. Diventa un ricatto entrare in un negozio a chedere uno sconto, negoziare il prezzo di un'auto dal concessionario, negoziare un mutuo. Diventa immorale fare il buyer in un'azienda.
Diventa un discorso scivoloso e spinoso da qualsiasi angolo lo si guardi.
Perchè diventano lecite alcune domande: la maglia - come simbolo ed elemento di identità sportiva e appartenenza - a chi appartiene? Se appartiene alla società (elemento di continuità storica e culturale dei valori di un sodalizio sportivo) diventa lecito dire ai tifosi di starne fuori.
Se appartiene al popolo milanista, bisogna considerare se l'offesa alla "maglia" l'abbia fatta Donnarumma prendendo le distanze dalla società o piuttosto la presidenza precedente, trascinandola in basso a causa dei suoi discutibili criteri di gestione e dei ben noti problemi di cassa e finanza conseguenti al lodo Mondadori. Quanto al contratto per il fratellone, è una questione di forma e non di sostanza: alla fine si contano i quattrini che vanno nel grande buco nero del rinnovo tardivo. E, ricordiamolo bene, il ritardo nel rinnovo non è da imputarsi a Donnarumma, ma al ridicolo balletto dei closing che andavano in agenda il primo lunedì del mese per poi essere cancellati il mercoledì successivo.
Siamo onesti!! Un diciottenne di grandi qualità e di immense prospettive sta giocando per 200.000 euro all'anno, si prende pure i fischi quando sbaglia (metà dei suoi compagni guadagnano milioni e guardano la partita in televisione...) e vede la società che ha nel cuore che balla come un fuscello nella tempesta, in balia di un presidente dalla credibilità ormai compromessa in tutti i risvolti della sua esistenza e della sua attività, trattata da personaggi sconosciuti, privi di reputazione e referenze e che si defilano ogni volta, dopo 5 minuti dall'aver proclamato il desiderio di comprare (Ricordiamo la lunga odissea di Bee Taechaubol...).
Deve proprio sembrare strano e immorale, che un diciottenne di belle speranze decida di cambiare aria al più presto perchè ha...diciamo...qualche dubbio sul futuro? |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 10:40
Ok,
si è comportato da "galantuomo"
Chiudo.
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| inviato il 16 Luglio 2017 ore 11:55
Non capisco proprio....
Non dico Donnarumma, ma un qualsiasi calciatore dovrebbe avere preferenza - oggi, sia ben chiaro - per i Real Madrid o il Manchester United, o per il Milan?
Siamo tra professionisti, il discorso è chiaro e trasparente: a parità di condizioni scelgo Madrid, se vuoi tenermi devi colmare sul piano economico il divario di qualità professionale che c'è tra le due soluzioni.
Per fare dei paragoni terra terra, chi si comprerebbe a parità di prezzo un Casio invece di un Rolex? Chi comprerebbe a pari prezzo una Oper Insigna al posto di una Audi A6? Chi comprerebbe a pario prezzo 100 m di casa a Sesto S.Giovanni invece che a Milano Corso Magenta? |
| inviato il 14 Maggio 2018 ore 17:59
Che sfiga!!! il Milan non va in Champions League, Donnarumma non si rivaluta, si fa goal da solo in finale di Coppa Italia, partecipa alla stagione altalenante del Milan e, tra i giovani, Perin fa meglio di lui: vuoi dire, che a Madrid, Barcellona, Manchester Monaco e Londra magari guardano da un'altra parte e il Milan si trova in casa un buon portiere e sul gobbo uno stipendio da "galactico"??? |
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) è che ha in un certo senso "ricattato" il Milan obbligandolo anche a dare un milione l'anno pure al "fratellino"