| inviato il 12 Giugno 2017 ore 22:26
non sono un nostalgico della pellicola, però mi manca tanto quella vecchia funzione che le megagalattiche fotocamere di oggi non hanno. è quelle funzione fantastica che avevano le vecchie fotocamere di una volta, cui cambiavi le pile ogni 4 anni. Le lasciavi lì, praticamente morte, poi le prendevi e funzionavano subito, poi la riposavi e ti dimenticavi. Le prendevi di nuovo, facevi click e fotografavano. non so se sono l'unico a rimpiangere questa vecchia funzione, e non so nemmeno se qualcun altro mi capisce su questa cosa. |
| inviato il 12 Giugno 2017 ore 22:40
Ho ancora la mia Canon A1 e so di cosa stai parlando. Di pile ne ho cambiate veramente poche. E anche alla sua sorellina AE1. Mino |
| inviato il 12 Giugno 2017 ore 23:43
No ecco, senza prendere in considerazione fotocamere completamente meccaniche la cosa davvero fenomenale di molte vecchie fotocamere era la possibilità di avere un tempo completamente meccanico che ti permetteva di scattare sempre, batteria o meno. |
| inviato il 12 Giugno 2017 ore 23:47
si, era un altro approccio, un po' come usare un coltellino a serramanico, mentre con le fotocamere l'approccio è un po' quello di accendere un computer. è un'altra manualità, un'altra idea d'uso. da oggetto immediato è diventato oggetto mediato dai vincoli della modernità, mi riesce difficile spiegarlo altrimenti. ma credo che in diversi ci capiamo. |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 7:27
Le mie FE hanno una batteria per l'esposimetro e i tempi elettronici... Ma quelle che sono dentro penso abbiano più di due anni. È quasi come se non ci fossero (e parliamo di normali batterie a bottone, eh). Con le ml, in questo senso, ci sono stati notevoli passi indietro. Hanno più un'autonomia da telefonino che da fotocamera. |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 8:08
Di tanto in tanto riprendo la mia prima reflex: Ricoh kr-5 super II, completamente meccanica. Le batterie, che servono solo per l'esposimetro, le ho tolte ma lei funziona sempre e comunque. Altri tempi !!!! |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 8:55
"non sono un nostalgico della pellicola, però mi manca tanto quella vecchia funzione che le megagalattiche fotocamere di oggi non hanno. è quelle funzione fantastica che avevano le vecchie fotocamere di una volta, cui cambiavi le pile ogni 4 anni. " E, soprattutto, NON AVEVANO IL MENÙ!!! |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 9:36
Erano MACCHINE fotografiche, oggi sono COMPUTER fotografici |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 10:55
Mancava il nostalgico del si stava meglio quando si stava peggio... |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 11:18
Mi pare che ha detto che non è un nostalgico |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 11:20
Io ho tuttora una Nikkormat FTn,completamente meccanica.La minuscola pila è solo per l'esposimetro,il piu preciso ed affidasbile di tutte e 6 i corpi Nikon che ho avuto.Ora avrebbe bisogno di una revisione o quantimeno di sostituire le guarnizioni. |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 13:28
Io uso spesso analogiche che vanno dagli anni 30 (la LEICA di cui sopra appunto) fino agli anni 90' (LEICA M6), passando attraverso gli anni 50, 60, 70 e 80. La più commovente da usare è certamente la LEICA III° b (assieme alla ROLLEIFLEX T, che però non uso da tempo), quella cui sono più affezionato è la mia prima reflex: MINOLTA SRT101, la più avanzata tecnologicamente (per l'epoca) CANONET QL1,7, la più arretrata e quasi fastidiosa da usare la ZORKI 4, una vera tragedia, non si riesce neppure a premere dolcemente il pulsante di scatto, per non dire della regolazione dei tempi... roba da carristi ceceni ... Poi ce ne sono molte, molte altre ancora ... Tra cui anche dei veri e propri prodigi dell'elettronica analogica, come la MINOLTA DYNAX 7 e la CONTAX G2, ma queste vanno spesso in affanno con le pile, visto che devono anche trascinare la pellicola essendo motorizzate. Alla fin fine - IMHO - la palma della vittoria nel gusto dell'uso è propio per la vecchia LEICA degli anni 30': ogni scatto è un'emozione, un'emozione che solo un vecchio, perfetto "orologio" di 80 anni fa sa dare ... |
| inviato il 13 Giugno 2017 ore 15:48
“ Le lasciavi lì, praticamente morte, poi le prendevi e funzionavano subito, poi la riposavi e ti dimenticavi „ Mi hai fatto tornare in mente quando mio padre, oltre 40 anni fa, dopo una lunga ricerca nella soffitta di mia nonna, mi regalò la sua prima macchina fotografica, una Bencini: erano più di dieci anni che riposava nella sua borsa pronto in cuoio, ma funzionava ancora perfettamente |
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