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Kazakhstan, questo sconosciuto


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Kazakhstan, questo sconosciuto, testo e foto by Maxphotoparker. Pubblicato il 04 Giugno 2017; 17 risposte, 4086 visite.


Come forse molti di voi sanno io vivo in Kazakhstan da un bel po' di anni. Per un motivo o per l'altro, in tutti questi anni, ho visto poco di questo immenso paese che mi ospita da cosi tanto tempo. Dopo essermi documentato su internet, dopo aver chiesto informazioni a gente del posto e dopo aver ricevuto molte domande da parte di molti di voi, mi sono finalmente deciso a farmi un bel giro in questo estesissimo ed interessante paese.
Con la mia compagna Elvira abbiamo delineato un itinerarario che ci potesse portare a visitare i posti piu' interessanti con il minor dispendio di tempo. E si, il tempo qui influisce un bel po'! Essendo cosi esteso il Kazakhstan ed avendo strade e ferrovie tutt'altro che efficenti, se si vuole viaggiare via terra, bisogna mettere in conto tante ore che se ne vanno per gli spostamenti.
Come detto il paese e' sconfinato (il nono paese al mondo per territorio) ma ci vivono solo 17 milioni di abitanti!!! Cio' significa che le citta ed i paesi sono sparpagliati e a grandi distanze l'uno dall'altro.
Decidiamo dunque di iniziare il nostro giro dalla citta che, pur non essendo la capitale, e' il vero cuore pulsante del business, della cultura e dello show business del paese. Almaty. Una citta piacevolissima, molto verde, molto ordinata e pulita. Una citta che ti fa respirare il sapore di Europa pur essendo lontanissima da essa. Vivendo ad Uralsk (ovest del paese) per arrivare ad Almaty (sud est del paese) ci siamo fatti un volo interno di quasi 3 ore. Questo per far capire le dimensioni del paese. Tra Uralsk e Almaty, oltre a 2500km di distanza c'e' anche un ora di fuso orario di differenza.
Decidiamo di esplorare tutto quello che e' nel raggio di 3/4 ore di macchina da Almaty.
Il territorio che circonda la citta' e' stupendo. Verde dovunque, montagne con cime perennemente innevate, tanti laghetti e tanti fiumi. Qui, nei dintorni di Almaty, il paesaggio ricorda moltissimo il Canada con i suoi torrenti, con i suoi alberi a fusto alto e con la sua fauna. Le montagne intorno ad Almaty sono infatti popolate di orsi, lupi, peopardi delle nevi, cinghiali, cervidi e aquile!
Il nostro autista ci ha proposto di visitare un posto particolare. Due laghetti che si trovano a 20 km di distanza l'uno dall'altro e che si raggiungono da Almaty in un paio di ore. La strada per arrivarci e' gia' di per se stessa un piccolo viaggio.
Si inizia a salire e tutto quello che si vede ti fa ricredere a quello che ci si puo' immaginare su di un paese il cui nome finisce in "stan"!! Le steppe e i deserti che il suffisso "stan" portano alla mente sono invece praterie, montagne verdissime e vegetazione rigogliosa. Come dicevo sembra di essere in Canada.
Gli immensi spazi sconfinati che si attraversano sono pressoche' privi di popolazione.
Chi la fa veramente da padrone sono le mandrie e i greggi di animali quali mucche, cavalli, pecore.


Avvicinandoci verso la zona dove si trovano i due laghetti che abbiamo voglia di visitare, il paesaggio inizia a cambiare. Il Canada lascia il posto alla Svizzera!
Dolci colline e verdissime montagne con cieli azzurri e poche nuvole di un bianco latteo che fanno sognare!
Mentre saliamo per arrivare al primo dei due laghi, sul colmo di una collina senza assolutamente nulla intorno se non le valli, troviamo una casa isolata di gente che vive li stabilmente. Appena ci fermiamo con la macchina riceviamo una gradita sorpresa...

dalla casa corre fuori un bambino molto piccolo con il suo biberon in mano e ci saluta in modo dolcissimo! Evidentemente non vedono gente molto spesso. La mamma del bimbo ci e' venuta a salutare, ci ha spegato la strada per il lago e ci ha chiesto di non fotografarla. Ci ha concesso invece di fotografare il bambino al quale avevamo nel frattempo dato un leccalecca.
Pochi km ancora e arriviamo ad un piccolo villaggio surreale! Veramente sembra di poter incontrare tra quelle case Haidi e Peter!

Finalmente siamo al lago! Un piccolissimo laghetto, pescosissimo di trote e di persici con un acqua cristallina e freddissima incastonato tra le montagne. Li si puo' fare canoa, si puo' fare pic-nic, si puo' prendere il sole, si puo' mangiare e rilassarsi godendo della vista e respirando aria purissima!


Dopo aver goduto di quel paradiso ci avviamo a valle verso un piccolo villaggio dove una famiglia del posto arrotonda il proprio salario ospitando turisti in casa loro. La sistemazione e' molto spartana e la famiglia e' cordialissima e di semplici maniere. Per una cifra modesta si puo' cenare da loro, passare la notte da loro, fare colazione e, dopo la visita al secondo laghetto, si puo' pranzare e poi congedarsi.

la casa
Dopo aver mangiato e giocato un po' con il loro ultimo nato ci dirigiamo verso il secondo lago. Ci spiegano che per arrivarci dobbiamo lasciare la nostra auto e farci portare con l'unica auto in grado di arrivare fin lassu arrampicandosi su pietraie scoscesissime e attraversando un paio di torrenti. La "Tabletka"!!! Tabletka in russo significa "pastiglia" e questo e' il nome affettuoso che la gente comune ha dato a quest'auto in virtu' della forma che ricorda quella di una pastiglia. Una macchina, che a dispetto delle apparenze, e' in grado di arrampicarsi ovunque! Ricorda molto nella forma il piccolo pulmino FIAT 850 che avevano in dotazione i Carabinieri.
Dunque, dopo un ora di Tabletka arriviamo finalmente sul lago Kaiyndy che e' famoso per il colore particolare delle sua acque, per il fatto di essere totalmente privo di pesci e di vita in genere e per il fatto di avere al suo interno una piccola foresta di alberi senza fronde che escono fuori dalle sue acque! Un paesaggio surreale!


dopo aver riposato sulle sponde del lago e dopo averlo fotografato ci siamo diretti di nuovo al villaggio che ci ospitava. Li abbiamo fatto due passi nell'unica via (non asfaltata) che lo compone. La gente e' semplice e il loro atteggiamento nei confronti dei turisti e' un misto di timidezza e sorpresa. La gente qui (ma in Kazakhstan in genere) non ama farsi fotografare. E' un qualcosa che gli e' rimasto dentro dal retaggio sovietico. Prima infatti chi ti fotografava era inevitabilmente portatore di guai. Oggi sanno che non e' piu' cosi ma le abitudini sono dure a morire. Ecco dunque che i giovani ed i bambini riesci a fotografarli ma gli adulti difficilmente.

Questo bambino invece mi ha colpito per due motivi.Per il fatto di volersi far fotografare e per quello che aveva in mano. Un cavallo finto di legno che mi ricorda i racconti di mia madre e dei loro giochi semplici degli anni immediatamente dopo la seconda guerra mondiale quando non avevano assolutamente nulla! Solo che quelli erano racconti degli anni 40/50 e questa invece e' una foto del 2017!

Dopo aver pranzato, salutiamo e ci rimettiamo in viaggio e arriviamo in un posto dove ci sono delle fonti termali di acqua calda. Li c'e' una marea di piccoli hotel con piscina all'aperto dove e' possibile fare il bagno anche d'inverno in virtu' dell'acqua che e' sempre ad una temperatura di 40/45 gradi. Li passiamo la notte e il mattino ci mettiamo in viaggio verso il paese di Zharkent che si trova a 30km dal confine con la Cina.
Lungo la strada il nostro autista ci mostra delle strane costruzioni in cemento

sono degli avamposti con all'interno il supporto per la mitragliatrice di grosso calibro. Quelle colline scure nell'angolo a destra in alto della foto sono il confine tra Kazakhstan e Cina e dopo il distaccamento dall'unione sovietica, il Kazakhstan non sapeva piu' di chi aver paura e di chi fidarsi. Quelli che fino a ieri erano amici e alleati, oggi erano potenziali nemici-invasori. Ecco dunque che la prudenza non e' mai troppa!
Qualche altro centinaio di km in mezzo al nulla e arriviamo finalmente a Zharkent dove ci immergiamo immediatamente nel suo colorato e interessante bazar.Quasi tutti i bazar in Kazakhstan sono popolati da etnie non Kazake. Sono, i bazar, di solito gestiti e animati e popolati da Azeri, da Uzbeki, da Tirgizi, da Kirgiki e da etnie senza patria e senza territorio come i Dungani e gli Uigury. gente simpatica, tranquilla, che lavora e non da fastidio a nessuno. Sanno di essere ospiti e da tali si comportano. Il Kazakhstan e' il paese di questa immensa area (dal Caucaso alla Cina) che ha avuto il piu' veloce e repentino sviluppo in virtu' degli immensi giacimenti di petrolio. Ecco dunque che e' diventato meta di immigrazione. Tutte le etnie che ho sopra citato sono di solito impegnate in lavori di bassa amnovalanza, in piccola ristorazione e in commercio da bazar.
Il bazar di Zharkent e' rinomato per la vasta disponibilita' di carne e per la scelta. Scelta, in Kazakhstan, significa carne di cavallo e di pecora


Lasciamo il mercato (bazar) di Zharkent e dopo aver visitato una bellissima e particolarissima Moschea cinese fatta di legno ci siamo diretti vero un posto che ha dell'esoterico. Un piccolo boschetto in cui c'e' un albero particolare. La staria o leggenda dice che in quel punto un uomo saggio e devoto che si stava dirigendo verso la Mecca decise di accamparsi per la notte. Aveva con se un bastone che lo aiutava nel cammino. Prima di coricarsi pianto' il bastone nel terreno. Al mattino, svegliandosi, si accorse che da quel bastone secco e vacchio erano spuntati dei germogli.

l'albero grande che vedete al centro della foto e' cio' che e' diventato quel bastone. Tutti gli alberi intorno sono nati dai germogli di quel bastone (all'epoca li non cera nemmeno un albero!)sono suoi figli e la cosa piu' "magica" e' che tutti gli alberi che circondano l'albero principale sono curvi verso di lui come ad omaggiarlo, come se si inchinassero a lui. L'albero in questione ha 700 anni. Quel posto, quell'albero, emana un enrgia positiva ed impressionantemente forte. Io sono stato in uno stato semi cosciente e sognante per tutto il tempo che ho passato li senza sapere nulla di tutta questa storia/leggenda. Al di la di cosa si crede e di cosa si sa, quel posto emana energia positiva e vale veramente la pena di andarlo a visitare. Parola di ateo scettico e miscredente.

Sulla via del ritorno verso Almaty ci siamo fermati in un sito particolare dove si esce dal tempo. Una radura molto grande con delle roccie particolari a ridosso di un piccolo fiume.Per arrivarci si percorrono di nuovo ore di "nulla" assoluto

fatto di pace e serenita'.
Arrivati fino al fiume ci accorgiamo che c'e' un cartello con la spiegazione di alcuni petroglifici che sono su di una roccia rossastra

Si tratta di una riproduzione del Buddha risalente al periodo in cui il Kazakhstan era sottomesso al regno Mongolo di Genghis e gli altri Kan (XIII secolo).
In quel sito c'e' anche un castello asiatico molto bello che e' stato costruito qualche anno fa come set di un film. Tutto, sia l'esterno che gli ambienti interni, e' stato costruito fedelmente allo stile dell'epoca (XV secolo) perche il film intero, anche le scene di interni, e' stato girato li. Se si e' fortunati e si riesce a corrompere il custode, si puo' anche entrare e fotografare tutto. Quando siamo arrivati noi il custode era gia stato corrotto da qualcun altro a suon di vodka e non era piu' in grado ne' di capirci e ne' tantomeno di stare in piedi ed aprire le varie porte! Pazienza.
Pernottamento in citta (Almaty) nel nostro amato alberguccio e al mattino di nuovo in missione per raggiungere un sito archeologico dove ci sono dei petroglifici risalenti al diciottesimo secolo aavanti Cristo. Roba di quasi 4000 anni fa

di questi petroglifici raffiguranti animali, soli e esseri umani ce ne sono quasi 400. La strada vale veramente la pena di essere percorsa per arrivarci!

Il giorno dopo ci dirigiamo in un posto che e' uno degli orgogli dell'intero paese. Lo Charyn Canyon. I Kazaki dicono che al mondo ci sono solo due canyon. Il gran Canyon negli USA e lo Charyn Canyon qui in Kazakhstan. Ovviamente non e' assolutamente vero! Di canyon nel mondo ce ne sono una trentina ma a loro piace credere che siano solo due!
Lo Charyn Canyon e' veramente un posto spettacolare! Dalla citta di Almaty ci si arriva in due ore e mezza. Si arriva da sopra, dal punto piu' alto e si puo' scegliere se entrare a piedi (sconsigliatissimo in virtu della strada e del caldo) oppure in macchina. Solo le auto 4WD sono ammesse perche per entrare e per uscire c'e' un pezzo di strada (una pietraia) ripidissima e sconnessa. Una volta dentro ci si sente di essere veramente osservati dagli Apache! Si rivivono tutte le atmosfere viste e riviste in tanti film western. Lo Charyn Canyon e' veramente sullo stile del Grand canyon americano! Non e' un imitazione creata dall'uomo ma una cosa fatta dalla natura! Un posto che va assolutamente visto. Arrivati in fondo al Canyon, sulle rive del fiume che ci scorre in mezzo, ci si puo' riposare, si puo mangiare in un paio di piccoli ristorantini oppure ci si puo' portare il proprio barbeque e farsi il proprio pic-nic in tranquillita. Cappello e acqua in abbondanza sono obbligatori perche in tutto il canyon non c'e' nemmeno un albero e niente che possa offrire ombra e di solito il caldo e' veramente forte. Dunque meglio organizzarsi altrimenti si soffre.


Il Canyon e' stato l'ultimo posto che abbiamo visitato nella zona di Almaty. Da li, in aereo, siamo volati a Shymkent (un ora e 20 minuti di volo) che pero' abbiamo deciso di non visitare questa volta. Ci torneremo appena possiamo. Subito fuori dall'areoporto di Shymkent abbiamo trovato il nostro fido autista e siamo partiti alla volta di Turkestan. Il nome fa pensare ad una nazione (quella e' il Turkmenistan) ma invece e' una citta Kazaka. Turkestan e' conosciuta e famosa in virtu' del mausoleo dedicato a Kozha Akhmed Yasaui, una delle figure piu importanti della religione e cultura e storia Islamica. Dopo Mohamad (Maometto) Kozha Akhmed Yasaui e' considerato essere il profeta piu' importante della religione Islamica.
Per strada ci siamo fermati in un altro sito dove c'e' il mausoleo di Aristan Bab. Aristan Bab e' stato colui che ha ricevuto l'onetre di diffondere l'Islam da Maometto stesso. Quando il Profeta Maometto ha dato ad Aristan Bab questo incarico, egli era gia molto vecchio e dunque scelse tra i suoi discepoli il piu' puro ed il piu' intellettualmente dotato affinche proseguisse la sua opera dopo la sua morte. Quel discepolo era proprio Kozha Akhmed Yasaui! Costui ha educato, istruito e indottrinato centinaia di giovani che affluivano a lui da tutta l'area di linga Turka. Tutta la zona che va dalla Turchia fino alla Cina. Ecco perche il musoleo di Kozha Akhmed Yasaui e' cosi importante. Perche lui,Kozha Akhmed Yasaui e' stata una figura importante nella religione Islamica. Si dice che visitare tre volte il mausoleo di Kozha Akhmed Yasaui abbia lo stesso valore spirituale di un pellegrinaggio alla Mecca.

Il mausoleo era protetto da una cinta muraria che formava una vera e propria cittadella. Mura che di recente sono state ricostruite e all'interno della cittadella sono ancora oggi visibili e visitabili altre strutture oltre al mausoleo. Una e' il bagno turco. Una struttura costruita per dare la possibilita ai pellegrini che arrivavano al mausoleo di lavarsi e di rifocillarsi dopo il lungo cammino. Tale bagno turco e' rimasto in funzione dal XVI secolo fino a meta degli anni 70! Un sistema di cunicoli sotterranei portavano il calore dai fuochi accesi in ambienti esterni alla struttura fino ad ognuna delle varie stanze che compongono il bagno. Il calore arrivava sotterraneamente e scaldava le grosse pietre interne sulle quali veniva versata l'acqua che creava il vapore necessario per il bagno turco. Un capolavoro di ingegneria.
Un altra struttura che si trova all'interno della cittadella e' la Moschea interrata dove Kozha Akhmed Yasaui insegnava gratuitamente matematica, arabo, turco, astronomia e l'Islam alle centinaia di ragazzi che giungevano a lui da ogni parte del mondo.
Lasciamo Turkestan e ci dirigiamo, in treno, verso Aralsk. Dopo piu' di mezza giornata di treno arriviamo ad Aralsk sul mare di Aral. Ovvero, su quello che rimane del mare di Aral!
Il mare di Aral e' uno dei piu grossi disastri ecologici imputabili alla sconsideratezza e alla approssimazione (nonche' incapacita') dei sovietici.
Il mare di Aral e' stato letteralmente ucciso da alcune grosse opere che hanno deviato parte del corso dei suoi due affluenti principali per portare acqua in una regione del sud della Russia dove si era deciso di impiantare culture intensive di cereali, di riso e di ortaggi. Culture che non hanno mai veramente decollato e opere che non hanno mai veramente funzionato. L'unico risultato che hanno, haime', portato e' stato il progressivo e rapido prosciugamento del mare di Aral.
Il Mare di Aral, che tecnicamente e' un lago salato, era il fulcro dell'economia di questa regione. Era ricchissimo di pesce e la gente viveva di pesca, di trasformazione e lavorazione del pesce, di scambi commerciali e di cantieri navali.
I lavori di modifica del corso degli immisari sono stati effettuati negli anni 50. Alla fine degli anni 70 il mare di Aral era gia' in profonda crisi. A meta degli anni 80 tutti i cantieri navali e gli impianti di trasformazione e lavorazione del pesce sono stati chiusi. Oggi Aralsk e' il fantasma della citta che era! In questa foto potete vedere i capannoni dei cantieri navali e le gru del porto. Si, dove vedete sabbia, fino a qualche decennio fa c'era il mare!


Quello che mi ha spinto fino ad Aralsk e' il fatto che nell'area del lago che e' sparito, negli anni erano rimaste decine di relitti di navi. Navi a cui e' venuta a mancare l'acqua e dunque ora si trovano nel deserto! uno spettacolo lunare che pero' e' stato distrutto dalle necessita' dell'uomo. Infatti, vista la depressione e la mancanza di risorse di quest'area, quei relitti sono stati tagliati e venduti a ferro vecchio!! Ne sono rimaste un paio di quelle navi ma in un posto molto distante in cui non ho avuto il tempo di arrivare. Il posto in cui sono andato io, dopo tre ore di macchina su quello che una volta era un mare, era un posto dove fino a due anni fa c'erano tre navi. Oggi c'e' rimasta solo una chiatta mezza in acqua e mezza coperta di sabbia


Dopo essermi ripreso dalla delusione, e essermi messo d'accordo con il nostro autista sul fatto che la prossima volta che torno lui va di persona a vedere se ci sono ancora i relitti in quel posto che mi ha detto, siamo tornati verso Aralsk e lungo la strada, praticamente in mezzo al nulla, ti vedo un aereo parcheggiato!!! Naturalmente ci fermiamo e io mi avvicino all'areo per controllare. Il portellone era aperto e ho visto che dentro c'era un ragazzo che stava preparandosi il tea! Mi sono avvicinato e gli ho chiesto se era tutto a posto e cosa stessero facendo li. Il ragazzo e il suo compagno di viaggio mi hanno detto di essere un aereo ambulanza (effettivamente dentro era attrezzato come un ambulanza) e che dovevano trasferire una persona malata fino in Russia. Mi hanno dato il permesso di fotografare l'aereo ma non si sono voluti far fotografare loro stessi. La storia che mi hanno raccontato fa acqua da tutte le parti. Se devi recuperare un malato e da quelle aree lo devi portare in Russia non ti fermi nel mezzo del nulla per farti un tea! Mi hanno anche chiesto di evitare di fotografare i numeri dell'aereo......
Ho fatto finta di credere alla loro storia, ho salutato e me ne sono andato.

Il giorno dopo si parte alla volta di Aktau. Aralsk-Aktau significano 27 ore di treno in mezzo al nulla!
Questa parte del paese e' molto diversa da dove abbiamo iniziato il nostro giro. Qui di verde non ce n'e'. Qui e' steppa e le mandrie di mucche hanno lasciato il posto a quelle di cammelli. Il treno che ci porta ad Aktau viaggia ad una velocita' bassa e ferma ad ogni piccolo agglomerato urbano. Citta e paesi veri e propri non ce ne sono lungo la ferrovia. Ci sono solo sperduti gruppetti di 5/8 case con sporadiche forme di vita. Questa gente che vive qui vive in mezzo al nulla, spesso senza nemmeno il gas ( e dire che il paese ne e' ricchissimo) e sembra veramente di essere tornati indietro nel tempo. Qui quasi nessuno ha l'acqua corrente in casa e il bagno e' sempre all'esterno della casa. Insomma, un altro mondo definitivamente.
Ad ogni piccola stazione in cui il treno si ferma si possono vedere decine di donne anziane che offrono prodotti di tutti i tipi. Verdura, carne arrostita, pesce affumicato, derivati del latte, yogurt fatto in casa con latte di cavallo o di cammello. indumenti come calze e maglioni fatti di lana di cammello. Insomma, tante cose e tante situazioni inusuali e diverse. I vagoni sono divisi in cuccette da 4 posti dunque durante tali lunghi viaggi si fa amicizia con chi e' in cuccetta con te e ci si scambia il cibo e ci si aiuta. Facendo viaggi cosi lunghi ci si deve obbligatoriamente portare di tutto. Acqua, pane, formaggio, pomodori, cetrioli e sopratutto il tea. I kazaki bevono tea continuamente dunque e' comune vedere negli scompartimenti del treno gente con la teiera di ceramica che usano a casa.I treni sono infatti dotati di un'apposita caldaia che fa bollire l'acqua che chiunque puo' prendere per farsi il suo tea. Tale caldaia viene alimentata con pezzi di catrame in forma di blocchi solidi. Combustibile di recupero, si trova uvunque qui e non costa nulla ma puzza un po! Insomma, un mondo surreale all'interno di un altro mondo surreale.
Avendo cosi tante ore di teno da fare, l'unica cosa che si puo' fare e' guardare fuori dal finestrino ma anche questo non aiuta molto perche tutto e' piatto. Tutto e' uniforme.


Finalmente siamo arrivati ad Aktau sul mar Caspio. Dopo aver passato una notte nella ritrovata civilta in un bell'albergo ci concediamo il piacere di un bel ristorante e di un po' di shopping. Aktau e' una citta che fino a 25 anni fa viveva solo di pesca e non c'era assolutamente nulla. Oggi, grazie al petrolio, vive di business e conta molti edifici super moderni che sono le sedi e gli uffici di multinazionali. Ad 80km da Aktau e' stato costruito un sito dove vengono costruite tante delle strutture che servono all'estrazione del petrolio sia sulla terra ferma che off-shore nel mar Caspio. Una citta' che a me non piace molto. Qui tutto e' troppo dispersivo. Gli edifici sono distanti l'uno dall'altro. Sembra quasi che ci sia troppo spazio libero! In virtu' della posizione geografica (sul mare) e degli edifici cosi distanti l'uno dall'altro c'e' sempre vento e polvere. Sembra la brutta copia di una delle citta della costa Californiana!
Da qui si puo' partire per diversi tour che vanno dalla mattina alla sera. One day tours per visitare varie cose particolari ed interessanti. Si puo' visitare La moshea di Beket Ata che e' scavata, scolpita nella roccia. Si puo andare a visitare il plateau di Ustyurt che e' una vasta area desertica con in mezzo un altopiano roccioso dove, ai suoi lati, sono visibili tutti gli strati delle varie eree geologiche. Si puo' raggiungere da qui una zona desolata dove ci sono conformazioni rocciose a forma di sfere perfette di un metro di diametro! Lunare! Si puo' raggiungere il punto terrestre piu basso di tutto l'emisfero est e uno dei punti piu bassi di tutto il pianeta. Ben 116 metri sotto il livello del mare!


Insomma, quelli da me fotografati ed elencati in questo articolo sono una parte dei posti particolari e inusuali che si possono visitare in questo paese immenso. Per viaggiare in Kazakhstan non ci vuole un grossissimo spirito di adattamento poiche' le condizioni generali non sono affatto estreme. Estreme sono le distanze e dunque se non si vuole effettuare voli interni bisogna mettere in preventivo di passare molte ore o in macchia o in treno. Sia l'una che l'altro sono comunque delle esperienze che a mio avviso vanno valorizzate. In macchina si ha la possibilita' di fermarsi ogni qualvolta si vede qualcosa di strano e interessante per ammirare e fotografare. In treno si viene catapultati in un mondo di persone e situazioni che poi si ricordano con piacere. Insomma, ogni cosa ha il suo perche'.
L'esperienza che ho fatto mi e' piaciuta e appena posso andro' di sicuro ad esplorare altri posti da poter proporre.
Da luglio inizio ad accompagnare chi vuole visitare il paese organizzando io stesso dei tours.
Chi volesse maggiori vedere piu' foto riferite a questo mio viaggio le puo' trovare nel mio profilo nelle gallerie "Kazakh Experiences 1-2-3". Chi volesse informazioni su tali tours mi puo contattare via mail a questo indirizzo maxphotoparker@yahoo.com o via whatsap a questo numero +77022995231



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avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 15:29

Bel racconto Max, come sempre ben scritto. Peccato per i relitti, ma in compenso credo che le esperienze vissute, possano far parte del bagaglio di emozioni e sensazioni che chi viaggerà con te, porterà a casa!

user26730
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 15:51

Comunque i relitti ci sono ma non sono io potuto arrivarci per questioni di tempo. Chi volesse vederli e fotografarli (come altre cose che non ho inserito nell'articolo) potrà farlo in un viaggio mirato e preventivamente organizzato.
Max

avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 17:36

Gran bel racconto Max, complimenti
Ciao

user105183
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 18:43

Splendido articolo e splendide foto, viene voglia di partire. Grazie!

user26730
avatar
inviato il 04 Giugno 2017 ore 18:56

Vi aspetto ragazzi!!!
Max

avatarjunior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 20:55

Complimenti davvero un ottimo racconto di una terra a me sconosciuta!

avatarsupporter
inviato il 05 Giugno 2017 ore 18:39

interessante racconto , molto bello , viene voglia di partire ....foto molto belle

user26730
avatar
inviato il 05 Giugno 2017 ore 20:01

Giuf65:
cosa stai aspettando!?Sorriso
Ti aspetto
Max

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2017 ore 0:04

Finalmente ho avuto un po' di tempo e mi sono letto il tuo bellissimo racconto! Complimenti Max per il documento che hai messo a disposizione e per come l'hai scritto.
Un caro saluto
Luca

avatarsupporter
inviato il 09 Giugno 2017 ore 0:33

Grazie per questo spaccato di un paese di cui si sa davvero poco, il tuo è stato un contributo e uno stimolo ad un viaggio, per ora mentale e visivo, chissà che un giorno non diventi reale.
Grazie e belle foto;-)

avatarjunior
inviato il 09 Giugno 2017 ore 1:06

Ottimo articolo Max... non avrei mai immaginato questo paese come ce l'hai raccontato.

avatarjunior
inviato il 09 Giugno 2017 ore 10:09

E' sempre bello viaggiare in zone poco battute dal turismo. Sono appena rientrato dal Guangxi e ne so qualcosa. Incontri gente spontanea e l'esperienza è sempre entusiasmante.
La triste vicenda del lago Aral purtroppo non è unica. Un simile disastro i sovietici l'hanno fatto in Armenia al lago Sevan, il cui livello è sceso di alcuni metri grazie alle loro mirabili deviazioni.
Senza parlare poi della vicenda del mar Morto tra Israele e Giordania, che a questo ritmo sparirà del tutto.

Sono disastri immani cui credo si dovrebbe porre rimedio.

avatarjunior
inviato il 09 Giugno 2017 ore 10:36

Beh .... che dire ;-) un altro italiano(toscano) scappato via da questa Italia, che di Italia ormai rimane sempre meno, se pensiamo alla giustizia , alla politica e all invasione di tanti stranieri.
Se un giorno decidessi di fare un viaggio in Kazakistan allora si , ti terrò in considerazione con molto piacere
A presto e continua a farci ammirare i tuoi scatti
Sergio

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2017 ore 12:02

condivido i pensieri che hai espresso e mi complimento per le ottime foto dei posti interessanti toccati.
Anch'io ho visitato il paese, ma molto di sfuggita solo ad Almaty, viste anche le dimensioni dello stato.
Se volevi completare il reportage, penso servirebbe testimoniare a chi non ci creda, quanta bellezza abbiano le ragazze del posto, facendo semplicemente qualche scatto di street, vista la frequenza con cui a me successe di vederne passare ovunque.
Penso non sia un caso che le miss URSS di tempi passati venissero in grandissima maggioranza da quei luoghi asiatici Cool

user26730
avatar
inviato il 09 Giugno 2017 ore 12:24

Effettivamente caro Marmor posso affermare che le belle ragazze e il petrolio sono le maggiori risorse di questo immenso paese!MrGreen;-)
Max





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