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408 Giorni In Asia: Parte 2


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408 Giorni In Asia: Parte 2, testo e foto by Donagh. Pubblicato il 03 Giugno 2017; 7 risposte, 4891 visite.


(Riparte dalla parte 1 visibile nella sezione articoli del sito)


Riassunto della puntata precedente: Ramon dopo essere partito per l'Italia visita nell'ordine: Giappone, India, Sri Lanka, Thailandia, Myanmar, per poi, alla fine del paese prendere un aereo, sono passati 280 giorni finora e tutte le foto che vedete sono jpg usciti dalla macchina con una semplice azione di photoshop per la firma, contrasto automatico e ridimensionamento.


408 Giorni In Asia: Parte 2


Dopo la mia permanenza in Myanmar arrivo a Bangkok (ancora) solito ostello (1989 Hostel & Cafe), solite venditrici di frutta, solite massaggiatrici con l'aggiunta questa volta dell'opzione cinema, mi gusto così Rogue One.
Qualche giorno dopo riparto lasciando oggetti alla reception (ci ritornerò più avanti).

Un volo (Superman?) mi porta a Luang Prabang (Laos), “mi piace confondermi tra questi placidi contadini” direbbe Jim Carrey nel film “Scemo & più scemo”.
Noto subito ai lati delle strade venditori di baguette Francesi con tanto di patè e incontro una signora con il suo adorabile gallo domestico.
La conoscenza della proprietaria della Muenna 1989 Guest House (e del ragazzo) mi convincono a cambiare itinerario di viaggio, andrò in China! Giorni dopo ottengo in poche ore il burocratico visto!

La sera sono intrattenuto da quello che definisco “un Giapponese pazzo”, lui cerca di spiegarmi le correlazioni tra varie società del mondo e la geometria... ore dopo frastornato mi addormento.
Prima di cambiare destinazione visito, un Venerdì sera la famosa “Secret Pizza” (aperto solo il Martedì e Venerdì), di Andrea Cassinis, un Italiano talentoso diventato il re della pizza in Laos, in questi due giorni apre casa sua dando l'occasione ai fortunati di assaggiare le sue prelibatezza (si c'è anche il tiramisù).






Andrea maestro pizzaiolo nella Secret Pizza

Un viaggio lunghissimo su strade più o meno sterrate porta me e altri (tra cui un Francese che viaggia con una piccola pianta, fa molto “Leon” di Luc Besson) direttamente a Nong Khiaw, e dentro al mitico Delilah's Cafè.
Perchè lo definisco mitico? Troppe sono le ragioni: ci sono i letti tipo ostello, solo 7 (economicissimi) e due stanze private, le torte e le colazioni fatte in casa dalle ragazze che lavorano li, due gatti che nei giorni di pioggia si accoccolano su di tè mentre ti scaldi vicino alla stufa, ci sono le serate con cinema in proiezione, la musica, una colonna sonora anni 70', i viaggiatori di tutti i paesi che arrivano con le loro storie... anche solo per mangiare una di quelle torte (provate la lime pie!), Pan il ragazzo scimmia ovvero uno dello staff e sopratutto c'è Harps il proprietario Neozelandese, un'uomo abbastanza folle che ha creato tutto questo (una volta quando volevo appendere la mia biancheria per asciugarla mi ha preso un paio di Sloggi e le ha mostrate a tutti dicendo “e dove mettiamo queste graziose mutande?”).




In una notte buia e tempestosa arriva Mary, motociclista Irlandese totalmente fradicia con tanto di denti che battono fragorosamente, viene accompagnata dal sottoscritto alla stufa mentre i gatti osservano increduli.
La mattina seguente con un gran trambusto (che disturba il mio sonno) qualcuno dello staff accompagna nel dormitorio una nuova arrivata: è Sara Marla Franchini, simpatica Toscana e viaggiatrice epica, la sua criniera mi ricorda un leone.
Sara porta grandi gesta e storie, notti fa era al nord (la barriera?) e per poco non congelava, viaggia in autostop per l'Asia e sogna prima o poi di trovare un caffè fatto bene.



Sara

I giorni successivi passano con tanto di esplorazioni di grotte, Sara che aiuta il ragazzo scimmia a raccogliere papaye da un'albero, ristoranti Indiani (basta andare dall'altro lato del ponte), fotografie, cuccioli lecca dita, cani territoriali e una finestra con tanto di gente che offre birra se ci si pone davanti, segue poi la partenza di Sara e Mary per due direzioni diverse.
Piove tantissimo e fanno capolino anche due Israeliane Lior Noy (patita per Batman) con annessa sorella e Karina Rodak (made in Poland) con tanto di trecce, pantaloni bracaloni, borsa di riso e scatola di ganja, una sorta di danzatrice hippie.



Sorella & Lior Noy

La pioggia è finita (andate in pace), parto su una barca strapiena alla volta di Muang Ngoi, ex autentico posto sperduto e ora diventato “un pò più turistico ma comunque bello”, praticamente una strada con case e tanta gente simpatica, in fondo alla stessa c'è il locale di Nana Sakouna, una piccola Laotiana che gestisce l'happy hour e parla ben 5 lingue (presto 6).
In un ristorante... tipico, vengo invitato a mangiare da Susanne Stricker, Isabelle Dolivo (Svizzere) e la Lituana Zane Enina, più tardi arriva Thomas, viaggiatore che sorseggiando tanto Loi Loi (sorta di whisky) racconta le cose che ha rub.. trovato “gratis” (parola grossa) In Australia.



Muth

Un giorno con il ranger Muth (lo trovate nella casetta del Lao Youth Travel) prendiamo “la poderosa” e cosi, con questa motocicletta, attraversando fanghiglie varie e guadando fiumi inerpicandoci sù per sentieri di montagna arriviamo al villaggio Huay Xen.
Tutto molto bello, solo che la gente è super restia a farsi fotografare, tranne una bimba, bimba che rincorro per qualche metro facendo il verso del “demone Kandariano” (vedi i film “La casa” o “L'Armata Delle Tenebre), mi viene così in mente di farlo “in grande” ovvero rincorrere tutti i bambini (per mezzora) risultato? Si divertono un mondo, e io quasi stramazzo per la fatica, gli abitanti come per magia diventano di colpo socievoli.



Tipici Zombie Locali






L'Ora Della Doccia


Tornato a Muang Ngoi ricevo una lettera di Muth da dare a un suo amico alla frontiera, e dopo aver dipinto “galline orrende” (oserei dire Picassiane) sui diari di bambini che volevano un bel disegno torno via barca al Delilah's.



Galline Picassiane Disegnate a Bambini Felici

Qualche giorno di buon cibo per poi prendere autobus per Udomxai e quindi Muang La zona “dove pochi turisti vanno”.
A Muang La basicamente mi godo le terme accanto al fiume, sfidando le fredde acque del fiume stesso, li a una certa ora tutto il villaggio arriva per bagnarsi nelle calde acque.



Muang La asciugamani vergognosi e monaci accaldati



Pescatori Tessono Reti



Donne Laotiane Potentissime

Quattro giorni dopo faccio autostop salendo su un mega camion, notte a Udomxai con hotel vicino alla stazione degli autobus (livello pigrizia 100), l'indomani partirò direzione frontiera!

La mattina aspetto due ore prima l'autobus (per non rischiare di non trovare posto), intanto curiosa c'è una Giapponese di Okinawa (che sembra Hello Kitty) e il suo ragazzo, mi fanno domande varie, loro stanno girando per il Laos.
Salgo sull'autobus che è pieno di... Cinesi dal temperamento che varia dal nervoso all'antipatico.
4 ore dopo scendo... per andare al bagno, un vecchietto mi ruba il posto e ride.

Eccomi a Boten, posto di frontiera pieno di casinò vuoti, scopro che il capo polizia amico di Muth è stato trasferito (quindi niente consegna lettera), caldo, all'inizio volevo fermarmi ma poi cambio idea, un'autobus ha pietà di me e mi raccoglie...
Una dogana veloce, un controllo poco approfondito ed eccomi in China!




Fermata pranzo in quel di Mohan, tanti colori e odori vari (noto dei bambini che con un bastone muovono il contenuto della zuppa del giorno: carcasse puzzolenti di animali).
L'autobus dopo una lunga autostrada mi lascia in mezzo alla cittadina di Mengla, disorientato chiedo informazioni ma nessuno mi capisce (il mio vocabolario Cinese include solo la parola Ni Hao).
In una banca una ragazza che miracolosamente parla Inglese cerca informazioni su dove devo andare (non hanno Google qui e questo rallenta le ricerche), “sei coraggioso a viaggiare da solo qui” dice.
Vengo portato in auto allo Xin Yun Hotel, dove avevo letto, su internet che cerano due sorelle tra cui una che parlava inglese, ne trovo solo una e non è quella che lo parla, in compenso ora ho una bella stanza a ottimo prezzo, c'è perfino l'acqua calda e un piccolo fascicolo con foto e posti dello Yunnan (lo conservo).



Du Fei con me

Nel giorno seguente faccio la conoscenza della simpatica polizia Cinese (stazione sotto all'hotel), in particolare Du Fei, che con il suo stentato Inglese mi aiuta fornendomi traduzioni (del mio fascicolo), una mappa (nella loro lingua), foto assieme (ricordate in China è vietato fare foto alla polizia! Ma non il contrario) e passaggi in auto-furgone.



Ilaigia e famiglia giocano a Mahjong



Ragazza del villaggio Dai Zu

Girovagando sono attratto da una zona e da alcuni giocatori di Mahjong, conosco cosi Ilaigia, studente cui sogno è fare l'insegnante di Inglese, dice sempre “Ok”, mi offre di accompagnarmi in villaggi Dai Zu (esplorando piantagioni di banane tossiche) e di passare il capodanno assieme con la famiglia e buon cibo “é tradizione” dice... offrendomi palate di cibo.
Qualche giorno dopo mi viene detto dalla proprietaria dell'hotel che è arrivata una Irlandese, la sera la conosco, è Ruth, gira la China da ormai 4 anni, e odia in modo viscerale le scimmie (finalmente un altro esponente per il club).



Ruth mostra sicura dove andare

Tutti tre assieme compriamo un mega petardo per il capodanno, Ruth mi regala una sim card locale, io le regalo la mia del Laos e una mattina alla stazione degli autobus la fotografo mentre fà la disperata nella macchina della polizia di Du Fei, metterà la cosa su Facebook dicendo che è stata pizzicata a incendiare banane e molti le crederanno.
Partiamo così in diverse direzioni, io verso Yiwu, lei verso appunto il Laos.

Yiwu, si rivela un fantastico paesello locale, famoso per il tè con tanto di cerimonie (Miss Lav le fà).
Mentre cammino per le stradine vengo invitato continuamente a cena da persone del luogo, anche 2, 3 volte a sera,
compresa da Miss Lav e figlio, a cui si aggiungono Bella (parla Inglese!) e fidanzato militare Frank.
La gente dell'hotel e Doppia J un videomaker amico loro, mi fanno visitare le antiche piantagioni di tè dove incontro un'altra scimmia e siamo invitati a un matrimonio... quanto si mangia in China!
Ultima sera, una cena in stile Sichuan dove ognuno a piacere mette dei cibi al centro del tavolo, in una sorta di doppia pentola a forma di tao, parto poi per Ganlanba.



Ancora... Scimmie!



Tiratori di Yiwu

Il viaggio è pieno di curve (dei datteri, i miei, cadono in testa a una signora che è seduta accanto a me).
Ore in autostrada e vengo lasciato nel nulla, pochi minuti dopo una macchina piena di studentesse mi raccatta e mi porta, attraversando grandi piantagioni di banane fino al centro della cittadina.
Un'altro uomo mi dà un passaggio presso il “Ganlanba Hotel” (suona carissimo!), contrattando un ottimo prezzo per me ovvero... un quarto del prezzo ufficiale! L'uomo poi, sgomma via con la sua jeep.
Visito un'altro villaggio Dai Zu facendo ottime foto e sorseggiando buon succo di canna da zucchero (fresco, la mia passione), entro anche nel mio primo supermercato con tanto di zampe di gallina secche da sgranocchiare e altre ehm delizie, mi dirigo verso il barbecue in cerca di cose migliori, direttamente davanti all'hotel, lì ce una bimbetta che sembra “Mathilda” del film “Leon”, ogni giorno mi chiederà di farmi fotografare (è la madre che cucina).



Ragazza di Ji Nuo Shan con vestiti tradizionali



Imitando la mucca, sullo sfondo il fumatore Geng Jia Jun




Salto temporale, la stanza sembra uscita dagli sfavillanti anni 70 di “Austin Power” (lui direbbe: “Fallico!”), il rosa del voluminoso impianto stereo e la nebbia sovrastano la mia percezione come in un trip, tale nebbia proviene da Geng Jia Jun, (il ciclista pazzo arrivato con la figlia) che sta fumando e tossisce.
Sono capitato qui, a Ji Nuo Shan seguendo la ragazza “fritto misto” ovvero una ragazza Cinese vestita Gucci che odorava di fritto, lei in teoria doveva aiutarmi a tradurre e contrattare il prezzo dell'hotel, in teoria visto che in pratica l'hotel era costosissimo in ogni caso.
Camminando verso alla stazione di polizia a chiedere ospitalità/aiuto conosco Wang Bin, dopo essersi fatto un selfie con me mi dà il permesso di lasciare le mie cose in uno stanzino e usare il bagno.
Partecipo quindi al bellissimo festival (è solo oggi!) con tanto di gente in costume tradizionale, conosco due ciclisti (il pazzo di cui sopra con la figlia Gen Jing Jai), che mi offrono una cena (la capa del ristorante imita il verso della mucca “moooooo” copiandomi, visto che le chiedevo, imitando i versi di animali che carni cucinava).
Siamo tutti ospitati da Mò Lat, il robusto collega di Wang Bin, colazione, snack e latrina con i maiali inclusi.

Il giorno seguente dopo aver visto una carcassa di cane su un'altare cerimoniale scendo dai monti arrivando a Jinghong, dove un'altra ragazza mi aveva raccomandato un ostello (mi piace questa app Cinese che dice tutto, peccato che non capisco nulla e sopratutto non ho uno smartphone).
Vengo accolto da Kasen Xu “il ragazzo più rotto della China”, che lavora li, Kaesen ha fatto un'incidente in bici ed è stato in Tibet, lavorerà qui per un po mentre si rigenera per poi ripartire.
Troviamo un accordo per una stanza bella a poco (mi piace l'unione di queste parole), e passo due giorni invitato a cena da lui, con tanto di melanzane da festa in bocca e “Big Beard” un altro ragazzo dello staff dalla barba lunga ci intrattiene raccontandoci del suo villaggio Laolun dove ancora oggi mangiano i topi, immagino, in un ristorante “Signore oggi il topo è eccellente”.



Ozio a Jianshui



Ponte Double Dragon

Un passaggio in moto, un lungo, lungo viaggio in autobus di lusso (belli questi mezzi con 3 file di letti!), arrivo a Jianshui la “storica cittadina”, la mia stanzetta lilla mi sta aspettando al “Ja Youth Hostel”.
Lin, lei “il boss” ride dei miei viaggi e mi aiuta a pianificare la continuazione del mio viaggio, a pochi metri c'è, di notte un simpatico mini barbecue con tanto di zuppa a prezzi modici: sarà la mia cena per tutta la mia permanenza.
Jianshui comprende il famoso tempio di Confucio, il ponte “Double Dragon” (dall'omonimo videogioco anni 80), il Yan Wo Su: Tipico dolce che in definitiva è lo stesso che c'è in Trentino, ovvero i Grostoli! (chissà chi ha copiato chi molti anni fa...).

Armato di coraggio parto in direzione monti, ore dopo arrivo a Xinje (Yuanyang) il famoso posto con le terrazze di riso, oggi (ma non solo oggi!) avvolto nella nebbia e dal freddo pinguino (al posto dei pinguini ci sono solo zebù che riempiono di sterco i sentieri dei villaggi).
Qualcuno della Belinda Guest House mi porta in auto fino a una scalinata, scendo faticosamente fino a raggiungere la mia di Guest House che non risulta tanto buona (siamo fuori stagione, sono l'unico che ci alloggia, il riscaldamento è carente e non c'è nessuno che mi comprende).
Il giorno successivo risalgo i milioni di scalini con il mio pesante zaino e trovo un'alloggio alla Belinda Guest House, mai scelta fu più che azzeccata, conosco un attore (ovviamente pazzo) che la sera mi offre da bere (poco, pochissimo solo 2 cm), io collasso di colpo mentre il mondo si fa nero...





Cè anche una famiglia di Canadesi (mi perdo con la figlia camminando sui bordi delle terrazze di riso) e Oriel Afonso un Indiana che ci segue all'avventura.
Loro tutti poi dicendo “ordina quello che vuoi” (ricordo che è una frase molto pericolosa con me) mi offrono la cena.

Si riscende, tappa da Lin (il riposo del guerriero) e viaggio a Mile, luogo in cui mi faccio fare la pulizia dei denti, la seconda di questo viaggio, visto, che la prima è stata in India, precisamente a Dharamsala, (un esperienza orribile quella).
Compro un piccolo spolverino tecnico da ben 40 euro, il proprietario mi regala un paio di calzini e la cena (mi piace questa cosa che in China c'è sempre qualcuno che mi offre da mangiare!)

Ultima destinazione, Kunming, direttamente al ”Upland Hostel”, posto consigliato da Ruth.
A Kunming c'è il ristorante Italiano “La Cantina”, qui Diego (ora papà della piccola Viola), Italiano che vive in China da 15 anni ha elaborato anche lui la sua pizza, in stile Napoletano e stupisce con il suo tiramisù.
Il giorno successivo in ostello proiettano “Home Alone” (Mamma Ho Perso L'Aereo) e dopo aver sorseggiato il mio frullato di avocado più burro di noccioline scopro una coppia di Francesi che festeggia un compleanno, mi viene offerta tanta torta che ricambio con suggerimenti di viaggio per il Laos, Giappone e Myanmar.
Prenoto il taxi per l'aeroporto, arriverà a ore impossibili, ho così tempo di creare la mia solita “mummia” (che consiste nell'imballo del mio grande zaino Nothface e protezione cinghie usando giornali o quello che mi capita sotto mano) usando un sacco dell'immondizia trovato in Laos conservato fino ad ora e del nastro adesivo da pacchi.

La ragazza del front office mi guarda sospettosa mentre il mio bagaglio viene imbarcato.







Dopo un viaggio rapido eccomi a Taiwan!
Scarto la mummia, vengo a conoscenza (felice) che il nuovo treno dall'aeroporto al centro è gratis!
Trovo questi Taiwanesi gentili, mi fermo alcune ore in uno Starbucks utilizzando internet.
Verso sera mi incammino verso un'indirizzo dove mi attende Jasmine Liu (di Couchsurfing), donna in carriera e viaggiatrice.
In questi giorni vengo portato in simpatici ristoranti a buffet dai gusti mitici, esploro un mercato e scappo dalla pioggia che ogni tot di tempo tende ad arrivare (ho il presentimento che il clima di Taipei non sia molto clemente).
Una mattina sotto un pò di mal tempo (e il mio ombrello fissato nello zaino), viaggio verso Nord della città mettendoci ore.
La pioggia torrenziale mi accoglie assieme un ragazzo (che sembra un pò Ilaigia il Cinese di Muengla), mi accompagna in un Dart-Bar (che non centra nulla con Darth Vader) dove... giocano a freccette.
Conosco così il gestore che sfrutta una mia domanda per presentarsi ovvero: “I need a place to stay” “My name is Stay”, si, si chiama Stay! (risate di tutti).



Stay

Arriva anche la pizza per chi la vuole (alzo la mano) e altri cibi, mi offrono di tutto (ma va?).
Arriva la notte e arriva Ya-Chang con giacca Steampunk, mi ospiterà 3 giorni facendomi conoscere i ristoranti hot pot, lei basicamente sogna una casa in Toscana con tanto di gatto nero.

Prendo il mio primo bus a lunga distanza (Greenbus), davvero fantastico, arrivati a Taichung una signora mi offre una corsa in taxi fino a un 7-11 (Seven Eleven, la catena di negozi aperta 24 ore), poco dopo ecco Shean-Ren, artista e insegnante di... arte, mi lascia il suo appartamento bellissimo per 3 giorni.
In questa cittadina conosco Ugo Ortolano, il “Rè della pizza di Taiwan”, Canadese che solo pochi anni fa ha avviato il suo primo ristorante apprendendo direttamente in Italia come creare una buona pizza, ora ne ha 14, presto 15, di ristoranti, mi racconta la sua storia e offre anche lui cose...
Completa il tutto una gita a Lukang (mi piace lo sciroppo di canna da zucchero!) ammirando templi, la città antica e pomeriggio a People Square, zona di mercatini e spettacoli.
Shean oltre che offrirmi i pranzi mi accompagna in auto nella zona dell'università, e di li a poco conosco Una Chen.



Mangiatore di alghe secche in quel di Lukang



Gente ospitale di Lukang



Mathilda (Una)

Una, che io chiamo “Mathilda” come la coprotagonista del film “Leon”, artista telantuosa studia e lavora presso un ristorante vegano (ci andiamo in moto), mi mostra i suoi diari “grafici” del suo viaggio in Italia, e la piazza del Vaticano sembra tanto Woodstock.
Due giorni dopo vengo ospitato da Marko Hsu, assomiglia tanto a Jakie Chan, insegno a lui e alla moglie della autoterapia e facciamo visita a un posto pieno di artigiani che lavorano il legno, li nei negozi con campioni omaggio mangiamo tanto a scrocco (come facevo in Giappone).




Tainan è la mia prossima meta, per una serie di strani fatti che si susseguono (lascio alla vostra immaginazione) alloggio al “Quiet Backpacker”, fantastico ostello, il più economico e quello che offre di più.
Mi incontro con Yena Yoon, un Koreano che vive qui, mi porta con il suo scooter a zonzo tra spiagge piene di piante velenose, drink tipici ovvero il tè con le bolle (tapioca), ravioli epici, esplorazioni di centri commerciali, mercati e strade antiche.

Weidong mi ospita a Kaohsiung, vive un pò fuori mano con la moglie Shuhua, la figlia appassionata di cartoni animati Giapponesi Yunche e il piccolo Hsiehive internettiano convinto.
Dormo nella stanza dei giochi del figlio, per la precisione in una tenda sopraelevata con tanto di peluche guardiano a forma di gatto gigante.
Contemporaneamente é pure il mio compleanno, JiaXin ragazza di CS mi mostra un'aerea della città e offre salsiccia vegana e altro tè con bolle (super!).
Completa il quadretto un'attività di Fantozziana memoria, la Domenica aziendale al parco con Weidong e famiglia, conosco il mega direttore generale (inchino) e ci vengono dati simpatici cestini per la colazione (sempre tanto cibo gratis! Sembra quasi un viaggio culinario!).
Resto due giorni anche al Pathways Hostel, due Moai spadroneggiano in reception e ci sono anche due Italiani: Andrea Franzoni, che lavora qui, e anche in un bar, lui è l'addetto alla tapioca (terapia tapioco come se fosse Antani?) e Luca, viaggiatore a tempo indeterminato con la passione per la fotografia quadrata.



Andrea Franzoni



Esplorando Kaohsiung




Buio, freddo, tanto freddo, qualcuno tossisce in lontananza l'Inverno è arrivato? Esco congelando, oltrepasso un corridoio, sul divano c'è una mummia, no è un ragazzo che assomiglia a Donnie Darko, è qui a scaldarsi per il troppo freddo, i condizionatori sono con il sensore di temperatura rotto...
Penso alla frase di Leo, un'Olandese vegano conosciuto poco prima ““La Primavera sta arrivando” e avvicinato alla reception, spengo gli interruttori generali dai pannelli delle varie stanze.
Siamo tutti alloggiati al “Bunk Hostel” con tanto di colazione del campione (burro di arachidi, cioccolata, riso, roba strana, e succo di mango), Wayne, il rasta proprietario è sempre pronto ad risolvere problemi “Sono Wayne risolvo problemi”.
é stata un pò scioccante la mia prima notte, poi migliora decisamente il tutto convincendo lo staff a non accendere i condizionatori (ci sono due cose che odio nei viaggi, uno sono i condizionatori che fanno tanto freddo, diciamo i condizionatori in generale e chi li mette regola a 12 gradi... di solito uno Statunitense, e l'altra, è la gente che si spruzza bombolette di deodoranti dall'odore allucinante, ovvero qualsiasi deodorante in bomboletta).
Mi godo le spiagge con tanto di amache di un resort di lusso vicino, facendo la conoscenza di un simpatico tatuatore e di Tian Xiagy una Cinese persa a guardare il mare.
(spacco anche un piatto mettendo nel mircoonde del silica gel per resuscitare la macchina fotografica di una Inglese ma questa è un altra storia).







Con un autobus e un treno, dove c'è anche Donnie Darko che si chiama in realtà Markus Mlr, viaggiamo fino a Taitung, qui sul vagone del treno stesso, c'è una allenatrice di Pokemon che cerca bestie rare, è Mary dalla Thailandia.
Arrivato pigramente (e con un passaggio in auto) in ostello, al piano superiore un ragazzo molto robusto dichiara di essere Iron Man “I am Iron Man” dice, e nel piano di sotto una donna ha una maglietta di Superman (ma quanti super eroi ci sono qui?), mi chiede se sono qui per Iron Man, sono confuso poi ci arrivo, è in atto, in questi giorni una competizione che consiste in un percorso pesantissimo da fare come corsa in salita, arrampicata su corde etc...
Giorni dopo visito il parco termale, un pò fuori mano con terme talmente calde che ci si possono cuocere le uova e conosco Jenny Tsai(Forest Gump: “Tenente Daan! Questa è Jenny!”), una ragazza che cerca di vivere a chilometro zero e gestisce la “Lost & Found Guest House” (deliziosi i suoi biscotti!).

Prima di partire per altri luoghi mi viene detto di non toccare assolutamente la buste rosse che potrebbero esserci per strada a Taiwan: Sono gli inviti di nozze di ragazze dell'aldilà che cercano marito, uhm mi ricorda tanto la trama di “La Sposa Cadavere”.

Dopo un'altro viaggio in treno, cammino e cammino perdendomi e finendo in un bar gay, li vengo istruito (fortunatamente solo quello) su dove andare e, in breve eccomi al “Lovely Bean Hostel”, con tanto di scudo di Capitan America (niente martello di Thor però), letti comodi e costo basso.
Mi osserva da una sedia un potentissimo Tedesco che oltre ad assomigliare a John Travolta sorseggia una caraffa di un litro di tè di bolle, lui è da almeno 3 anni nel paese e lo gira in moto, c'è anche un Taiwanese silenzioso che nessuno sa cosa faccia o chi sia, si muove solo per raggiungere dal letto il computer (o viceversa), una notte l'ho visto fare ricerche sulle cavallette giganti verdi.



Personaggi interessanti sulla strada vecchia

A Ludong, propio fuori dalla stazione, sono avvicinato da un giagazzino (pronuncia Siciliana), “Sei Ramon vero?” mi chiede, io penso che potrei essere Ramon falso effettivamente, un clone ad esempio.
é Michael Huang, ragazzo di Couchsurfing, lui e la madre gestiscono la guest house “Happy Snail” (una lumaca felice? Forse simboleggia la lentezza della vita dei paesini rispetto alla città).
Vengo portato nel loro stabile e mi viene data una stanza stile hotel (wow!), a questo si aggiunge la cena al mega ristorante che hanno appena aperto (oggi!) con tanto di mega cucchiaio di burro di arachidi che trangugio e dove tutti ridono vedendomi.
Michael mi aiuta a trovare un barbiere economico (il mio regolabarba si era rotto in Laos) e finiamo per fiondarci in negozi vari a scroccare cibarie dalle apposite scatole “Sample”, noi come le amiche cavallette finiamo tutto.
Mentre esploriamo i dintorni vedo un ospedale e ne pronuncio il nome, stupito Michael mi guarda “Sai leggere gli ideogrammi wow!”, io rispondo “No, c'è la traduzione più in alto vedi?” risate.
Mi accompagna in auto a Yilan dove scopro che la Freeway non è free e si paga, li passo una giornata in un'ostello.



Esplorando Ludong




Si parte alla volta di Taipei, ultima tappa in Taiwan, tutto abbastanza conosciuto tranne la zona dove vive Jojo, sempre di CS, un'artista eclettico che progetta splendidi orologi di polso e possiede un fantastico gatto di nome Chunjuanlong (lunghetto è?), vive in una bellissima casa antica restaurata da lui stesso.
La mattina mi reco alla stazione centrale uscita M1 ecco un leon... Sara! Arrivata niente poco di meno dalla sua “giungla di città” (che non è come diceva Celentano, Milano ma è il Vietnam) utilizzando con una compagnia aerea culinaria la Vanilla Air portando con lei altre storie e gesta.
Visitiamo le alte colline (basse montagne) delle coltivazioni di tè, templi multi religiosi “cameriere mi ci metta un pizzico di sale, dei semi di chia e una manciata di religioni a caso”.
Si mangia al ristorante Indiano Mayur, con tanto di chef 5 stelle, dove una cena è un esperienza di vita e dove ogni piatto ha infinite e definite sfumature di sapore, anche Gordon Ramsey si sarebbe commosso.
La notte ritrovo Jojo, mi racconta del suo progetto di visitare l'Italia nella zona dei vigneti dove, un suo amico ha una casa.

Mattina, un nuovo giorno, tanti saluti a tutti: Jojo, Gatto, Sara.
Direzione aeroporto, preparo la mia “mummia” (stavolta nero luccicante con nastro adesivo trasparente), mi metto in fila alla Tiger Airline (noto tristemente la gente Vip passare prima degli altri) e poi via, in ritardo, sfamati con cibo medio/mediocre.
Si atterra non puntuali e benvenuti, ancora in Thailandia!

Vado di nuovo (è la terza volta in totale) vicino a un bancone della reception, mi prestano le solite forbici, scarto la mummia, salgo sull'autobus, prendo lo skytrain, un chilo di mangostani dalla venditrice di frutta (ora fuori stagione costano 20 Baht in più).
Entro nel “1989 Hostel & Cafè”, il gigante Remy mi saluta e consegna il pacchetto arrivato dall'Italia con dentro mutande Sloggi, pastiglie di Baobab e Manugola.
Due giorni questi, tra massaggi (dalla signora dei gatti), organizzazione foto, stampe mappe, scrittura diario (la fidata penna comprata in Myanmar, qui senza inchiostro smette di funzionare), conosco un grande Chef che a sua volta conosce Gordon Ramsey, mi svela alcuni segreti culinari “per pochi”.



Io & Remy

Mi offrono un passaggio in motoretta (abbracciato come un koala), prendo il treno e arrivo di nuovo all'aeroporto, incarto il mio zaino (una bellissima mummia di nastro adesivo, giornali e sacco per l'immondizia grigio scuro), e allegramente mi imbarco con Air Asia!
Il viaggio non è lungo ma sono affamato, ricevo il mio pasto prenotato ovvero una piccola porzione (grande per un'orientale probabilmente) di pollo in salsa Teriyaki, finito in un'attimo sono di nuovo affamato, mi viene quindi l'idea, andare in giro per i corridoi dell'aereo e, stile ragazzetto delle medie chiedere ai passeggeri “me ne dai un pezzettino”?
Risultato? Ricevo tonnellate di cibo tra cui, da un ragazzo Vietnamita che mi svuota sulle gambe uno zaino pieno di pacchetti di snack, posso prendere tutto quello che voglio! Sono oltremodo strapieno di cibo, mezzora dopo vengo cacciato via dalle poltrone di lusso.



Io e Yasuhiro

Arriviamo a tarda notte, è freddo, mi aggiro in pantaloncini corti e maglietta, la gente mi guarda sbalordita (un pazzo!), prelevo il prelevabile, cambio dei soldi, corro (con in braccio la mummia!), salgo su un treno al volo (di Fantozziana memoria “Pina, prenderò l'autobus al volo!”), era l'ultimo disponibile, di treno.
Qui chiedo un coltello in giro ma ottengo solo occhiate torve, uso una penna e scarto la mummia, una ragazza mi fa collegare al suo hot spot wifi, il treno si ferma, corro di nuovo e prendo, ancora al volo l'ultimo treno.
Esco dalla stazione passando la mia carta Icoca sull'apposito lettore, fuori è buio e l'ambiente familiare.
Cammino, cammino, giro a sinistra, statua della tartaruga, siepi, il cancello che doveva essere aperto è chiuso.
Fermo due ragazzi, citofonano alla guardia del palazzo, i cancelli si aprono, secondo piano, arrivo alla porta, suoniamo, suoniamo ed ecco Yasuhiro! (nei mesi che ci hanno separato ha avuto un'altra bimba: Anna).
Entrambi mezzi addormentati ci salutiamo e crollo di sonno nella “mia stanza”, che dire, bentornati in Giappone!



Diego Delatorre con un amico e Fumiya Arima

Prima mattina in Giappone, ci dirigiamo velocemente in un grande parco dove oggi, propio oggi, il mio primo giorno, ci sarà un Ohanami party ovvero... un tipico pic nic sotto i ciliegi in fiore (tonnellate di cibo!).
Vengo lasciato a “tenere il posto”, qualche mezzora dopo ritorna Yasuhiro con vari amici sia del Baseball che non.
Tsugi, ai, Aya Saeki (che diventa mia modella), un grafico Koreano, e ancora, camminando per il parco incontro, in mezzo a skaters vari Diego Delatorre, Messicano dalla madre di Sonora, assieme a suoi amici gestori di Night Clubs, come Fumiya Arima e Sanda Yasuhiro.
Il giorno seguente visito un centro commerciale in cerca di souvenir dello studio Ghibli (chi non conosce Totoro o Nausicaa o La Principessa Mononoke?) e la sera ci incontriamo con Silvia Boffelli e Masa a cui si aggiunge Simone Florio (Italiano a spasso) e Ayaka (la prima Giapponese della mia vita con una pronuncia Italiana perfetta).
Dopo innumerevoli ristoranti e bar e incappando in uno Yakuza un po incacchiato ci salutiamo.
Completo la mia permanenza ad Osaka esplorando la zona del castello in cerca di bizzarri personaggi (li trovo) e si và a trovare l'amico cuoco Masafumi Harada che ci delizia con la sua alta cucina ricercata (da festa in bocca) e le cameriere posano per alcuni scatti fotografici.
Yasuhiro il mio ultimo giorno mi offre un entrata al Sento di lusso (bagno pubblico) esperienza che era stata da me dimenticata e molto apprezzata.



Fantastiche tipiche cameriere



Masafuni Harada

Jiro il cane (bianco, razza Shiba) mi lecca e mordicchia la mano, qui alla Ga-Jyun è ormai il simbolo del luogo (ho detto padrone?!).
Eccomi a Kyoto la cittadina antica, con i suoi templi... antichi (ma va?), giri (o Jiro?) l'angolo e puoi trovare una geisha, un samurai (che ti fa a fette, o che vuole venderti un souvenir), un turista perso o meravigliato, un tanuki, un distributore di bibite super tecnologico o qualcos'altro...
Conosco Rob Weerdenburg "io sono nato pronto", l'Olandese con più alcool nelle vene che sangue, anche lui partecipa al party (gratis) del venerdì sera, e ovviamente la birra (ribadisco, gratis) diventa la sua migliore amica.
Cè anche Ar Matt un Guatemalteco (strano trovarlo qua), vive ora con la moglie Giapponese a Fukuoka, su di lui, aggrappata come un koala la piccola figlia dormiente, e a lato il padre artista (pittore) qua in vacanza, "asi es" mi dice.
Ar mi racconta la storia del Cadejo, un animale spirito che in teoria protegge gli ubriachi ma non del tutto... (alone di mistero).



Jiro lavor.. dorme

La guest house ha come proprietario il folle Ichiro, uomo sempre felice, parla anche Portoghese e impara rapido lo Spagnolo da me, super premuroso con gli ospiti li porta pure ai suoi bagni pubblici (sento), offrendo regali (mi regala un karepan!) e molto altro.
Di molto altro si parla della colazione a buffet, la migliore dei miei viaggi, la mattina ci si stupisce dalle decine di cibi sui tavoli (buffet, parola pericolosa con il sottoscritto), tra cui la tipica frutta buona Giapponese (e carissima) e succhi marca Tropicana (ancora più cari), Miso fatto da lui (epico) e altre leccornie: insomma un paradiso gastronomico.

Visito un canale facendo foto a gente varia, il mercato dove trovo, oltre che a negozi vari, una sciarpa a terra per strada e anche tanto cibo gratis (mochi).
Il giorno che voglio andare alla vecchia ferrovia (Kaege Incline) piove, l'Olandese accanto a me esclama: "A casa mia piove sempre" aggiungendo: "il nostro allenatore ci dice: non siete fatti di zucchero, non vi scioglierete sotto la pioggia", io penso, vallo a dire alla strega dell'est del mago di Oz!



Kaege Incline



Proprio dietro alla guest house

La seconda parte del mio soggiorno a Kyoto comincia con l'incontro mistico di una vera Geisha (Jack Burton: "era come una maschera, prima l'ho vista poi non l'ho vista più!”), il trovare altro cibo gratis come il sempre presente mochi, con aggiunta di gallette di riso (non galli però), pranzi e cene offerti dalla formidabile cuoca Jannko Kimigahora della guest house.







Cammino nella passeggiata del filosofo (ma senza filosofi) piena di scolarette, gente vestita tradizionale, venditori di esce di pesce (“volevo aprire un negozio di esche, lo chiamerò: ho i vermi") e gente simpatica con cani.
Sempre parlando di cani, Jiro viene lavato e non fila tutto liscio: scappa e riempie di acqua e pelo l'ostello, per poi essere riacchiappato e rimesso in vasca.
Arrivano anche nuovi personaggi, una coppia di Israeliani estasiati dal sapore della cucina Giapponese, due ragazzi Portoghesi (che in primo luogo hanno paura di andare ai bagni pubblici ma poi ci vanno), un modello Francese che lavora a Tokyo e una ragazza di New York che mi regala biscotti salati del Sri Lanka (ottimo direi!).
Jiro mi saluta (mordendo ovviamente), Ichiro mi offre l'ultima cena, e, di notte la cuoca chiamandomi "Karepan man" mi da un pacchetto con cibarie per il mio viaggio in autobus.
Cammino e cammino prendendo metro varie fino ad arrivare alla Kyoto Vip Lounge, sala di attesa della compagnia degli autobus Vip, lì uso il mio coupon gratis e ottengo il biglietto, mi rilasso (arraffando 6 matite omaggio) e poi si parte! Direzione Tokyo!

L'autobus si ferma a una stazione di servizio, scendo in cerca di cibo gratis e di un bagno, niente cibo e trovo, al posto, degli autostoppisti che, al freddo mostrano un grande cartello con scritto qualcosa (Marte coordinate 2.446646?).
Ore dopo eccomi a Tokyo (niente Godzilla oggi), sono nella Vip lounge nella zona dei fumetti, propio sul pavimento, scardino un poggia schiena e lo trasformo in un materasso, sfrutto la tenda chiudendola, il mio cuscino memory foam e cosi dormo 3 ore.
Svegliandomi (si perchè se supero di un solo minuto le 3 ore gratis tocca pagare), conosco l'Argentino Nicolas Monzon, seguendo lui ottengo l'upgrade al terzo piano (molto Fantozziana la cosa, con tanto di poltrone di pelle umana e piante di ficus).
Bevendo succo di mela che c'è solo caldissimo o freddissimo (risolvo miscelandolo tra un bicchiere caldo e uno freddo), Nicolas mi racconta altri frammenti della "vita reale" in Giappone.
Lui è qui da anni, lavora con artigiani nel mercato della produzione di katane (è si!), andiamo in un bar dove mi offre un epico panino vegetariano, succo a iosa e una mistica torta di zucca, la più buona mai mangiata.
Più tardi arriva la sua ragazze e colgo l'occasione di fare loro un pò di foto, tanti saluti e sono di nuovo in viaggio!
Prendo la metro, cambio a Nippori ed eccomi alla Guest House Wasabi! (mio primo posto di arrivo in Giappone, l'altra volta), entrando le ragazze mi riconoscono e mi viene dato un posto vicino a quello che avevo usato propio l'anno scorso.
Mi gusto il bagno pubblico nel semi interrato e vado alla ricerca di cibarie perdendomi più volte nella notte (in compenso trovo un pacchetto di caramelle pieno per strada).



Al Nakano Broodway

Il giorno successivo vado finalmente al museo Ghibli (lode al maestro Miyazaki e a Yasuhiro per averi regalato un biglietto!), riuscendo a fare delle foto, lì un ragazzo che è guardiano di una stanza sul volo mi dice che il suo sogno è visitare i posti di Heidi (la Svizzera praticamente), gli dico che è ancora tutto come il cartone animato e sgrana gli occhi.
Vado al Nakano Broodway (niente musical solo negozi di gadget), incontrandomi con Naoya Fujimoto che mi aspetta, bazzichiamo per negozietti tra un'Et, One Piece, Dragonball e molto altro ancora.
Mangiamo di gusto prelibatezze poco locali (caprese? sembra uscita dal fumetto Jojo episodio su Tonio Trussardi), lui ride ride del mio viaggio e torno a notte fonda (trovando degli orecchini in una busta, appena comprati, sempre in strada).
Naoya mi mostra poi il posto dove vive: Yokohama, pieno di edifici antichi, musicisti come Clifford Archer (lavora in un ristorante Italiano oggi), Chinatown (pieno di altro cibo gratis), parchi giochi con ruote panoramiche, il molo e giardini vari.
Trovo ancora un pacchetto di caramelle in strada, la stessa marca dell'altra volta! Le mangio mentre Naoya è incredulo.









Harajuku



Rock'n Roll




Visito anche Harajuku una Domenica, dove tutto si trasforma in una manifestazione diciamo anni 50/80, gente vestita da John Travolta balla sulle note di Grease e donne vestite da demoni Giapponesi si aggirano tra gli alberi.
Trovo anche dei simpatici musicisti e, vicino a dei graffiti (grande ambientazione!) degli Italiani che ora vivono qui.
Ad Harajuku ce la famosa strada "dove nascono tutte le mode", piena di crepes (fatte in mille mila modi), altra gente bizzarra tra cui prima di tutto un fattone che fuma fuori dal negozio dove lavora Dai (ricordate? il cartomante dell'anno scorso dai capelli arancio).
Riesco a tornare per l'ora cruciale: le 20.45 segnano il momento in cui ci sono gli sconti al supermercato, mi vesto rapido e cosi riesco ad arrivare prima:

Sono vicino al reparto bento (cestini pranzo-cena),
l'orologio del campanile ticchetta...
una vecchina mi osserva guardinga...
mi avvicino... lei pure...
L'addetta arriva e incomincia ad attaccare etichette dal 50% di sconto...
Un cespuglio secco spinto dal vento attraversa l'inquadratura...
Musica di Ennio Morricone...
Deglutisco e osservo la vecchina...
La sua mano è pronta...
L'addetta ha finito di attaccare le etichette...
Il campanile suona...
La vecchina è di ghiaccio...
Dodicesimo rintocco di campana...
La vecchina scatta e afferra il bento scontato...
Se ne va...
Ho perso...

Trovo comunque altre cose scontate e la sfida con la vecchina è riconfermata per domani.
Interessante che nella settimana di sfida con le veloci pistolere mi segue Andrea Van Osch, che così impara come avere gli sconti.




Una bella scarpinata ed eccomi all' Anne Hostel, zona nuova per me, ostello nuovo, supermercati nuovi (con 50% sconto? forse!).
All'interno, il ragazzo della reception mi riconosce: era lo stesso che, l'anno scorso mi aveva accolto in un altro posto, felice mi mostra le varie cose, case, casi e cosi via.
Oggi tra le altre cose ho appuntamento con Kay Azumaya, mi aspetta nella libreria "libro" (eeeh!), ed eccoci in un bar dove arriva un suo amico che (Terapia tapioco come se fosse Antani?) sta andando in Laos.
Mi offrono varie bizzarrie come un fortissimo (nel senso che da pugni molto forti) succo di lime, e mi fa assaggiare della gelatina di tè, detto questo mi immagino le reazioni di Gordon Ramsay se ricevesse questa cosa.

Gordon: "Gelatina di tè? Siamo nel paese del tè con più di 2000 anni di tradizione e tu mi servi del fottuto tè destrutturato sotto forma di gelatina?! E con panna?!! La prossima volta perchè non un frullato di sushi con sakè? Questo tè mio nipote lo preparerebbe meglio... e deve ancora nascere!“






Comunque la gelatina di tè si rivela buonissima, insieme poi andiamo nella strada chiamata da Kay "l'Harajuku per anziani", pieno di botteghe di indumenti rossi, si perchè il rosso ricarica (i Giapponesi sono svegli) e gli anziani lo ricercano.
L'amico di Kay mi offre uno spiedino delizioso e dopo aver visitato una bottega che vende Moai (in Giappone piacciono!) se ne va.
Kay mi porta alla stazione di un piccolo treno (dei bambini ci stavano giocando) con esso dopo qualche minuto arriviamo in un famoso ristorante di onigiri.
Ne provo uno con arachidi e burro di arachidi fatto in casa, ed è delizioso (Gordon Ramsay: "io avrei che ridere sulla tradizione degli onigiri"), quando antico e sapori esotici si mescolano...
La notte nell'ostello arrivano 3 neri, uno gigante che chiameremo "Casa", "lo smilzo" (sembra una volpe secca guardinga) e "il bello", somigliante al cantante degli E-Ya.
Mangio cibo Giapponese addentando un onigiri mentre Casa divora uno (o più, molti di più) hamburger (senza grande mulo nei paraggi), loro sono di New York e lontano dal Mc Donald's deperirebbero in poco tempo, come una pianta senza acqua.

Conosco anche Pavel Breen, ex soldato ora in Giappone a spasso, mi mostra delle fotografie che ha scattato molto "istintive" e belle, è alle prese con la copia di qualcosa come un milione di foto attraverso i lenti computer dell'ostello, ci metterà tantissimo ma resiste stoicamente.
Il giorno successivo mi incontro con Lea Melton di Couchsurfing, mezza Americana e mezza Giapponese, studentessa a tempo pieno e conoscitrice di JJ Abrams.
Andiamo per negozi e finiamo (dopo essere stati scioccati da una testa di gatto gigante) a mangiare un ramen delizioso (Gordon: "era destrutturato?", Ramon: "no", Gordon: "...")
Visito di nuovo la Nakano Broodway (ancora niente musical) trovando tanta gente interessante, torno all'ostello e ritrovo un ragazzo che 1 anno fa mi ha conosciuto (e riconosciuto ora) in un altro posto, lui ride, ride e viaggia a bomba.
Ci sono anche due nuove entrate: un tedesco e un olandese, sonnacchiosi per il jet lag non mancano di dipingere in modo inusuale i rispettivi paesi ridendo e mangiando di tutto...



Fattone di Harajuku




Nuovo ostello, nuove esperienze, mi ritrovo poi alle 17.30 alla stazione di Koeji, arriva semi puntuale Coral Tarbuk (si ha i capelli blu! e parla una manciata di lingue diverse) dei Blue Straight.
Mi porta nella zona interessante piena di club e pub e gente bizzarra, in uno dei club (il "Club Roots") conosco Kaede Koni, un'uomo volpe del gruppo "Kanadetete Sauron" (Sauron? mi ricorda "il mio tesssoorrroooo").
Ci sono anche Diover Jason Duario un giornalista di New York, lui mi fa conoscere ancora di più il Giappone e mi racconta cose nuove del suo paese, il suo sogno, dice è vivere a New Orleans e svegliarsi ogni mattina con quel sound, quel jazz che lo accompagna tutto il giorno.
Intanto Len (che non è una Video Girl ma bensì una ragazza un po ubriaca e Cinese) mi offre del prezioso succo di pompelmo, raddoppiato da Coral (mi da un coupon) insomma tanto da bere e tanta musica.
Da citare particolarmente i ragazzi simil anni 80' folli (sono tornato indietro nel tempo?) e il gruppo di pseudo vampiri.



Coral



Len

Dopo qualche giorno, e dopo l'esplorazione del quartiere di Shibuya (ricordate il fedele cane Hachiko?) e la proiezione del film "National Treasure" di Nicholas Cage, arriva il Francese Julien Houll.
Con Julien andiamo a piedi ad Akihabara scoprendo negozi stranissimi, dove ogni piano che saliamo diventa tutto sempre più bizzarro, un'avventura nell'avventura, dove lui è estasiatom quì nel suo primo giorno in Giappone e insieme finiamo per arraffare carte di magic gratis da un rivenditore.
Prima della pioggia visito anche Asakusa, quartiere famoso per i templi, i "super uomini" che con vestiti ridicoli portano la gente a spasso trainando pesanti rickshaw, ma la cosa più famosa forse è Kameju, una vera e propria istituzione nei Dorayaki (simil waffles ma con pasta di azuki all'interno), qui prelibatissimi, a detta di molti (e di me) i migliori di Tokyo!



In giro per Shibuya



Shibuya il gay più famoso di Tokyo



Harajuku Cosplay

Torno alcuni giorni al Wasabi, preparo le mie cose, ci sono anche Toshi & Ekko, coppia Giapponese che però vive a Manali (India) ora esiliata del paese, cercano di tornare nella loro cara India e vivono qui temporaneamente.
é arrivato il momento di partire, tanti saluti a tutti caricando i miei armi e ritagli sul treno (Vecchio Biff: "Si dice armi e bagagli!”).
Due ore dopo, stanco per aver trascinato un grande scatolone pieno di regali arrivo all'aeroporto, creo "la mummia", ora in versione luccicante per merito del nastro adesivo trasparente di alta qualità Giapponese.
Dopo il check in, visito interessanti negozi duty free, qui (o li?) una ragazza di Fukuoka mi omaggia di un fantastico biscotto al gorgonzola di mucche felici (Gordon Ramsey: era delizioso!), spendo cosi gli ultimi “50 euro” in scatole di cibi.
Si sale tutti in fila disordinata sul mega aereo e poco dopo si decolla!
Dal mio sedile ecco arrivare un fantastico pasto vegetariano (Staff: "è Lei che ha ordinato il pasto vegetariano?" Ramon "è si, è si...“), vago quindi per i corridoi in cerca di dessert (o meglio in cerca di chi non ha mangiato il dessert per chiederglielo), ne trovo ben 7! Che degusto (Gordon: "erano destrutturati"? Ramon: "Gordon, erano gratis!" Gordon: "gratis? perfetto il gusto migliore!).

Kung Fu Panda 3 mi intrattiene e anche un altro film che non ricordo (dormivo?) più un simpatico Mantovano alla mia sx.
Molte ore sono passate ed eccomi a incamminarmi di nuovo per i corridoi in cerca di cibarie e trovando lo staff in pausa che mi offre un pò tutto quello che voglio e sono un po tutti curiosi sui miei viaggi...

Ecco si atterra! Fine del volo!

Wellcome to Italy! Ramon dopo 408 giorni di viaggio è tornato così in Italia.






Grazie tutti in particolare a:

Giappone: Naoya Fujimoto, Mio Nakamura, Wan Iskandar, Ryan Stephen Alldridge, Fiona Ing, Caitlin Luedke, "Aria Stark", Kazumasa Abe, Assad Jawaid, Naoto & Tsubasa & Kaio, Juliana Cappi, Aman Alkhlid, Ivan Parenti, Günes Bayram, Yasuhiro Sasayama, Israa, Hana, Sergio, Nils Nilson, Kieron, Yuki Okamoto, Mario Bardi, Misato Matsuoka, Ryoji Hirose, Dipti Timilsina, Tom Hokada, Josh & Mitsue & Ayumi & Kazumi, Misato Takehara, Kayoko, Yuji, Jean Francoise Sevoz, Daisuke Watanabe, Jan Hedemann, Toron, Kumi Monden, Silvia Boffelli, David Behringer, Jazz Palfreeman, Serena Capilli, Sol, Isami, Miki Ikeda, Maya & Chaoyi.

India: Rigzin Tsewang, Florent Marechal, Pavel Sawyer, Nio, Nissar, Asif & Mehoaji, "Aria Stark 2", Joy (Eaint Kabyar Latt), Sergio Fernàndez, Anmo, Giovanni Alberton, Takanori Onishi, Sajan Kedia, Rohit Agrawal, Khrisna.

Sri Lanka: Fernanda Prats, Sheeren Ester & Bryan Gunarathne, Ayako Igarashi, Pinthu, Piayr, Wijeratne, Ha (super!), Antonio Napo John, Lyn, Anna, Obama, Davide & Daniele, "Aria Stark 3", Puspa, Chris, Stefano, Roberto, I.G.S Bandara, J.K.G Priyanka Kambari, D.B. Sanath Dhammika, Asitha (wifi tuk tuk), Hood,

Thailandia: Remy "The Giant", Methika Nithimatechakorn, Puang, Kung Nang (ragazza camberetto), Aum Kannaree & Lu, Mr Santi Samut (Taxi), Hiro (jojo bar), Saby, "Ultraman Lady", Patsuda Lokluang, Noom & Pitty, Jeimy, Sakuna Kotchanin, Nuki Panitnan, "Big Boops Lady".

Myanmar: Meisè, Soe Thu & Delivèn, David Herrick, Mr Win Phyu, Mika, Soe Brothers, Hadas Gameliel, "Caronte", Sakurako Moteki, Thu Zar, Mr Yee "the Boss", Ryuji Sato, Tiago Azevedo, "Koreane Scaldino", "Aria Stark 4", Aung Paing, Richard, Saw, Khang Tun, Nathalie, Marius Jesse Ragucci "Ray Liotta",
Elena, Nathalie "Kelly", Marco Cocchi, Zaw Oo Lwin "Big Boss", Akane, Ashim Vi Ma La "Hunger Monk".

Laos: Uho Kaji, Michela Degani, Andrea Cassini "Secret Pizza", Harps, Brandon Read, Mary, Yoshi "Smart Guy", Sara Marla Franchini "Lion Girl", Karina Rodack "Hippi Happy Girl", Lior Noy "Batgirl", Muth "Super Biker", Nana Sakouna, Lawrence, Susanne Stricker & Isabelle Dolivo, Zane Enina, Chiara & Alessandro, "La Poderosa", Tsiam Pui, Rita.

China: He Meikan, Du-Fei "Police", Ilaigia "Ok Man" Ruth, Miss Lav, Bella & Frank, Double J, Geng Jin Jai, Geng Jia Jun "Smoking Man", Mò Lat, Wang Bin, Kasen Xu "Unbreackable", Laolun, Jack, Belinda, Oriel Afonso, Athena, Diego (Pizzeria La Cantina).

Taiwan: Jas Liu, Stay, Ya-Chen, Shean-Ren, Ugo Ortolano (Pizza Rock), Una-Chan (Mathilda), Marko Hsu (Jakie Chan), Yena Noon, Weidong, Andrea Franzoni, Luca De Luchis, JiaXin, Wayne (Rasta Man), Tian Xiaogi, Markus Mlr "Donnie Darko, Mary "Pokemon Trainer", Jenny "Zero Km Girl", "Jhon Travolta", Michael Huang, JoJo.

Giappone II: Diego Alatorre, Ai, Tsugi, Masamafumi Harada "Great chef", Aya Saeki "Great model", Ayaka, Masa, Simone Florio, Goh Ai Lian, Jiro "Amazing Dog", Ichiro "Amazing Owner", Rob Weerdenburg "Sono Nato Pronto", Ar Matt, Jiina Fujiwara, Gabriel Angela, Ayaka, Yukiko Fujisawa, Moe Yanagi, Kaori, Ayako "Kimono Model", Marvelous Rovan, Jannko Kimigahora "Super Chef", Nicolas Monzon, Gordon Ramsay, Toshi & Ekko, Andrea Van Osch, Kay Azumaya, Pavel Breen, Lea Melton, Coral Tarbuk "Blue Straight", Diover Jason Duario, Len, Kaede Koni "Fox Man", Julien Houll "Great Student”.




Rock al Club Roots!


Le 3 esperienze più belle di questo viaggio:

1. Ohanami party ovvero stare sotto i ciliegi in fiore con amici Giapponesi a fare un picnic
2. In Myanmar vagare tra i templi sulla moto elettrica a Bagan e a Pyay con motocicletta a motore (il Myanmar è stato il mio paese preferito)
3. Camminare nel tempio d'oro a Amritsar (India)



Lo zaino mummia attende di essere imbarcato assieme allo scatolone con regali e la valigetta del computer


STATISTICHE:

Soldi totali spesi: 16,400 Euro (e qualche spicciolo)
Giorni totali di viaggio: 408


Paia di mutande utilizzati: 10 (Sloggi)
Giorni ospitato in Couchsurfing: 68 (e sono così arrivato a 100 referenze totali)
Giorni in cui ho avuto malesseri vari: 10 (incluso mal di testa sull'Himalaya per altitudine)

Cose che mi hanno rubato: 200 dollari dal mio portafoglio (probabilmente in Sri Lanka presso il Lotus Inn Tourist Resort a Dambulla io eviterei quel posto...)

Cose Dimenticate: 1 Cuscino memory foam alla dogana Giapponese appena arrivato, 1 paio di mutante Sloggi a Sakata, della frutta secca sull'aereo per il Sri Lanka (quasi 5 dollari di frutta secca!)

Vaccinazioni/profilassi/assicurazioni fatte: Nessuna
Pulizie dentali fatte: 2 (in India, solo per coraggiosi e in China)

Computer usato: Acer Travelmate B116 con ssd Sandisk Extreme 480 Gb, 8 Gb di Ram e Windows 10
Chiavette Usb portate: 4 Ma usate pochissimo
Virus informatici presi: Nessuno
Schede di memoria: 8 schede da 32 gb Sandisk Extreme 120 MB/s (7 riempite in totale)
Sistema di backup foto: Dentro partizione del computer + ssd esterno Crucial da 500 Gb + Schede di memoria mai cancellate
Numero di foto ottenute: 7682


Cose che ho portato avanti per tutto il viaggio dal principio utilizzandole:

-Canon 5d mark III, Canon 24mm II f1.4, Canon 40mm f2.8 stm, Canon 50 mm f1.8 stm, Canon 135mm f2.0
-Occhiali da sole della Cebe per ghiacciaio
-Braghe corte da avventura (Regalo di Irene)
-Braghe corte blu a scacchi
-Braghe lunghe da avventura Oneill
-Pantaloni leggeri neri lunghi
-Giacca blu leggera e abbastanza tecnica della Marmot
-Felpa con cappuccio grigia
-Maglia tecnica Polartec Millet rossa
-Intimo tecnico per busto Omni-Heat della Columbia maniche lunghe termoriflettente
-Maglia di Che Guevara (per dormire)
-Maglia rossa scollata della Scorpion Bay (mi ha dato un enorme scottatura sul collo a Jaffna, Sri Lanka)
-Maglia tecnica Millet maniche corte
-Calzamaglia in lana
-Calzini tecnici Oxeego, 5 paia (3 corti e 2 lunghi)
-Calzini del mercato grigi, 3 paia
-Costume pantaloncini preso in Messico
-Scarpe Puma modello Celyon taglia 45 e plantari propriocettivi fatti fare a Brescia ortopedia Rimondi
-Scarpe Meindl stile puma ma Goretex (usate 3 volte)
-Bite in numero di 3 fatti fare dal dentista
-Torcia a led della Phoenix
-Rocchetto di filo
-Ombrello da trekking della Euroschirm modello Tele Scope Hands Free (usato 5 volte)
-Asciugamano della Salewa in micro fibra
-2 mini agendine diario
-1 piccola matita e qualche penna
-Kit pronto soccorso + ago e filo
-3 bottigliette con: Fermenti lattici, antibiotico naturale, baobab
-2 Bottigliette di Manugola
-Pacchetto di ferro vegetale (aiuto per le altitudini)
-Coltello (Colombiano)

+Zaino Lowepro Primus per macchina fotografica-backup-cose di valore (“Sè è di valore è roba mia!” Mama Fratelli del film “I Goonies”)
+Zaino da 60 litri North Face “Terra 60” per il resto, compresa all'interno valigetta Samsonite con computer


Cose che ho abbandonato/Venduto perchè rotte/inutili:

-Materassino NeoAir e piumino Ferrino (Venduti in India)
-Calzini della Wool in lana fino ginocchio (Regalati a Sergio)


Cose che ho dovuto acquistare/procurarmi perchè non ci avevo pensato/esaurite:

-Spolverino leggerissimo tecnico (in China)
-Mutante Sloggi (ricevute dentro pacchetti)
-Maglia maniche corte tecnica Millet nuova
-Maglia maniche corte della Millet bianca
-Integratori di Baobab e Manugola - Propoli


Spedizioni fatte in Italia: 1 (una maglia dell'asino che non usavo)
Spedizioni e pacchetti ricevuti: 3 (1 in Sri Lanka e 2 in Thailandia)


Consiglio finale: Fatelo, L'Asia è misteriosa e grande che aspettate?

Ramon Sist

Sito Internet: www.ramonsist.com

Gallerie Flickr dei vari paesi (e altro): www.flickr.com/photos/autolycus/albums


Naturalmente se c'è qualcuno interessato a sponsorizzarmi/avermi come guida (magari per qualche paese che non conosco) o semplicemente vuole dei consigli di viaggio personalizzati per paesi che conosco mi contatti pure.

Questo vale anche per la terapia, non è scritto ma, ho fatto terapia di svariati generi (mentale, emozionale, energetica, craniosacrale) a monaci Giapponesi, famiglie dell'Himalaya e viaggiatori stanchi.















Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 03 Giugno 2017 ore 18:06



Rincorrendo bimbi in Laos



Capodanno in China con Ilaigia e Ruth



Lavaggio di Jiro



La leggenda del Cadejo



L'uomo nato pronto



Coral e la sua banda a Tokyo





avatarsenior
inviato il 04 Giugno 2017 ore 12:40

Come fu per il viaggio USA/Patagonia non so che altro dire se non: grazie.

avatarsupporter
inviato il 04 Giugno 2017 ore 18:53

Un racconto che merita davvero essere pubblicato sei un grande

avatarsenior
inviato il 05 Giugno 2017 ore 17:19

bello bello, complimentiMrGreen

avatarjunior
inviato il 08 Giugno 2017 ore 18:58

è sempre molto bello leggerti

avatarjunior
inviato il 04 Novembre 2017 ore 18:19

Veramente bello, grande esperienza, l'esperienza al tempio d'oro di Amritsar è stata anche per me un'esperienza
bellissima

avatarjunior
inviato il 29 Aprile 2023 ore 22:44

Dalle foto si evince chiaramente che hai il dono di tirare fuori il lato giocoso e divertente dalle persone, o più probabilmente sei tu che le contagi con la tua felicità e leggerezza d'animo. Bravo!





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