| inviato il 24 Maggio 2017 ore 17:44
Ciao a tutti...con questo bei temporali pomeridiani sto cercando di catturare qualche bella saetta di giorno...mi studio il tempo..studio la zona per trovare la migliore zona è mi studio una composizione piacevole..sistemo la reflex con un telo antipioggia..monto il filtro nd e aspetto i primi fulmini..ed eccoli..1..2...3 tutti esattamente dove scatto io..attendo la fine dello scatto e per magia i fulmini non ci sono...Come mai?Mi sono perso qualcosa?riprovo altri scatti e qualche altro piccolo fulmine cade dove sto inquadrando...e il risultato è sempre lo stesso.....insomma tutto il pomeriggio a scattare e i fulmini nello scatto nemmeno lontanamente si vedono..chi mi spiega il perché ?
Ho provato a cambiare le impostazioni..passando da pochi secondi fino a quasi 1 minuto..il risultato è sempre lo stesso....
Chi mi aiuta a capire dove sta il problema? |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 17:48
Probabilmente il filtro ND è troppo scuro per permettere al fulmine di essere visibile. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 17:55
Ma l'esposizione è giusta....cioe si vede bene tutto il fotogramma..anzi ho sottoesposto apposta per renderlo più visibile con uno sfondo scuro come il cielo nuvoloso |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 17:56
Non ho mai provato a scattare ai fulmini, ma di giorno è probabile che la luce prodotta da loro sia abbastanza irrilevante su una lunga esposizione.
Le soluzioni dovrebbero essere 2:
- scatti di notte
- scatti di giorno ma con tempi più brevi (credo max 1 secondo, meglio se meno)
Guardando i dati exif di molte foto qui su juza i tempi di scatto sono veloci
www.juzaphoto.com/galleria.php?l=it&bk=l-4-a&t=2038481 |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 17:59
L'esposizione è giusta xché il paesaggio ha avuto tutto il tempo di impressionare il sensore. Se usi un ND 1000 il sensore riceve un millesimo della luce che riceverebbe senza filtro, ma grazie all'esposizione di alcuni minuti (invece di frazioni di secondo) la foto sarà correttamente esposta, ma il fulmine dura frazioni di secondo quindi non riuscirà a firmare la sua immagine. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 18:06
Quindi scattando a tempi lunghi di giorno il fulmine non rimane impresso.. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 18:09
Eh direi di no  come hai potuto constatare. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 18:11
Provo a fare un esempio...
Supponiamo che vuoi fare uno scatto da 30 secondi, quindi imposti la diaframma iso e filtro nd per ottenere la giusta esposizioni in funzione della luce ambiente che hai. La luce ambientale è continua ed arriva sul sensore per tutti i 30 secondi dell'esposizione.
Il fulmine, invece, dura una frazione di secondo, supponiamo ad esempio 0.1 secondi.
Quindi affinché il fulmine sia più luminoso di 1 stop (che è comunque poco) rispetto al resto dello scatto deve avere un'intensita pari a 30/0,1 ossia 300 volte la luce ambientale.
Se fai uno scatto di 60 secondi il fulmine deve essere 600 volte più luminoso e via dicendo.
Di giorno questo non è possibile perché la luce ambiente è troppo forte rispetto al fulmine.
Puoi provare ad accorciare i tempi il più possibile per ridurre la luce ambiente che raggiunge il sensore, ma così è più difficile beccare il fulmine.
Di notte il discorso è differente perché la luce ambiente e estremamente inferiore rispetto al giorno. Quindi si possono fare scatti anche di diversi minuti e catturare più fulmini nello stesso scatto.
Spero di essermi spiegato ;)
|
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 18:13
A me veniva facile fotografarli con la vecchia Olympus OM2n nelle ore serali e/o notturne.
Il suo fenomenale automatismo in "real time", allo scoccare del lampo "reagiva" con velocità pazzesca, chiudendo l'otturatore senza sovraesporre.
Con il digitale non ho mai provato. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 18:28
Ok..ora ho capito..grazie mille.. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 18:34
Ti ci vorrebbe la funzione live composite delle olympus.
Io per i fulmini uso anche quella.
Con la reflex faccio molti scatti con tempi veloci al limite della bruciatura delle luci e qualcosa salta fuori (con un po' di fattore fortuna) |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 19:09
Peró @Mattz quella foto credo si sia rivelata una "composizione"  |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 19:13
“ A me veniva facile fotografarli con la vecchia Olympus OM2n nelle ore serali e/o notturne.
Il suo fenomenale automatismo in "real time", allo scoccare del lampo "reagiva" con velocità pazzesca, chiudendo l'otturatore senza sovraesporre.
Con il digitale non ho mai provato. „
G.forciniti, qundo l'ho letto sono rimasto così
quindi mi hai messo curiosità e sono andato a leggere qui it.wikipedia.org/wiki/Fulmine
questo:
Generalmente si descrive il fulmine come una singola scarica, ma sono molto frequenti i casi in cui si verificano una serie di scariche in rapida successione. Tipicamente l'intervallo di tempo tra una scarica e l'altra può oscillare tra i 5 e i 500 millisecondi, e la serie nel complesso può durare anche 1,5 secondi
così l'automatismo real time, probabilmente non serve a cogliere il primo ma il seguito. |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 21:00
@Ooo
Mi dispiace non poter postare le foto perché risalenti agli anni '80, e si tratta di diapositive Ektachrome Kodak. Devo decidermi, prima o poi, a digitalizzarle.
Il mio metodo consisteva in questo:
1. Macchina su treppiede
2. Diaframma chiuso tra f.8 e 11 (la OM2 ha la priorità ai diaframmi)
3. Scatto flessibile.
Il fulmine (o i fulmini) li beccavi sempre perché, in effetti, costituivano la luce necessaria a far reagire l'automatismo Real Time.
Ho scatti dove sono visibili più fulmini, proprio perché, come dici tu, a far chiudere l'otturatore, non era il primo fulmine ma il/i successivo/i |
| inviato il 24 Maggio 2017 ore 21:35
Scusate se vado fuori tema .... mi spiegate meglio come funzionava questo Real Time delle vecchie Olympus? Mi avere incuriosito non poco... grazie |
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