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La volpe rossa


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La volpe rossa, testo e foto by Giuseppe Taverna. Pubblicato il 01 Maggio 2017; 29 risposte, 4830 visite.


Quando si frequenta assiduamente la natura, a volte, si fanno incontri eccezionali.

Naturalmente per giorni e giorni si può anche girovagare senza vedere una coda o un'ala.

Sembra che gli esseri selvatici siano spariti o estinti.

Poi, se uno osserva il terreno, si accorge delle tracce lasciate.

La volpe rossa o comune, Vulpes vulpes, è passata.

Ha lasciato i suoi escrementi, ben visibili deposti, di solito, in punti elevati, su tronchi d'albero caduto a terra, sui sassi, tra i ciuffi d'erba.

E' il suo modo per delimitare il proprio territorio.

Si nutre prevalentemente di piccoli roditori, ma anche di uccelli, di uova, di insetti e di lombrichi.

Il consumo di cibo vegetale, come la frutta, le bacche, le pigne e i semi, varia con il cambiare della stagione.

Gli escrementi hanno la forma di una salciccia, arrotondata a una estremità, appuntita dalla parte opposta.

Ma solo l'ultimo frammento espulso dall'intestino presenta l'estremità appuntita ed è indicatore della direzione in cui l'animale ha proseguito il proprio percorso.

Il colore e la composizione dello sterco dipende dalla qualità del cibo, normalmente se contiene peli è di colore bruno scuro, ma col tempo diviene grigio.

Se la volpe ha divorato una certa quantità di ossa, il contenuto di calcio produce un rivestimento grigio.

Un consistente consumo di pigne conferisce agli escrementi un colore biancastro.

Anche il consumo di bacche, di cui si ciba in autunno, danno una colorazione diversa.

I mirtilli neri conferiscono una colorazione blu scuro.

I lamponi una tonalità rossiccia.

L'ingestione di mirtilli rossi e di sorbe è riconoscibile dai residui semidigeriti, le bucce.

Se il terreno è bagnato o fangoso, sono evidenti le sue impronte ovali, in cui si notano accanto al cuscinetto plantare, i quattro cuscinetti digitali e gli evidenti segni delle unghie.

A volte si possono incontrare le “spiumate”, un insieme di penne di uccello predato strappate dalla volpe una alla volta o a ciuffi, creando l'impressione che siano state recise con delle forbici.

E la tana? Che soddisfazione essere riusciti a trovarne una.

Si trovano nei boschi dal terreno non troppo indurito privilegiando i pendii assolati.

La costruzione è ampia, presenta accanto al corridoio centrale, parecchie uscite di sicurezza in cui la volpe può dileguarsi velocemente in caso di pericolo.

Nello scavo, la terra è trasportata all'esterno e distribuita in modo tale che attorno all'apertura si formi una sorta di vallo a ventaglio.

Le tane abitate si riconoscono per il particolare odore da predatore e per i resti delle prede lasciati sparpagliati all'esterno dove i cuccioli sono ancora presenti.

Voglio raccontarvi alcuni dei miei incontri con questo magnifico mammifero.

Nei boschi del Parco Lombardo del Ticino, nelle immediate vicinanze del fiume, in un capanno autocostruito con materiale rimasto a terra, dopo un taglio boschivo, sono solito fotografare alla mangiatoia, posizionata solo nel periodo invernale, la cincia bigia, cinciallegra, il picchio muratore, il picchio verde, la ghiandaia, il pettirosso.

Un pomeriggio del mese di marzo, dopo un paio d'ore nel capanno, di più non resisto, stavo decidendo di smontare tutto e di andarmene.

Ad un tratto un frullare di ali ha attirato la mia attenzione, alcuni esemplari di Colino della Virginia, Colinus virginianus, specie introdotta dall'America settentrionale per uso venatorio, si erano involati, indice della presenza di qualche predatore.

Poiché tutto era successo nel silenzio più assoluto, non poteva trattarsi altro che di una volpe.

Infatti, quasi immediatamente è apparsa, bellissima, col viso illminato dal sole.

La luce era magnifica, calda, erano le 16,00.

Ricordo che ero emozionatissimo, la fedele Pentax era ancora sul treppiede con montato il 300/f4, ho fatto subito uno scatto, lei si è immediatamente fermata, ho guardato verso di me, attirata dal rumore dell'otturatore, non poteva comunque vedermi, ho fatto altri due scatti, a questo punto si è mossa, e tranquillamente, per niente impaurita o allarmata, si è inoltrata silenziosamente nel sottobosco.




Sempre nel Parco Lombardo del Ticino, in un freddo mese assolato di febbraio, in un canale scolmatore del fiume, ho assistito ad un episodio semitragico di vita selvatica avente per attore una giovane volpe.

Non si sa come ci fosse arrivata in acqua, ambiente a lei poco consono, non mi era mai successo di vederne una a mollo, fatto sta che era sotto lo sbarramento del canale scolmatore, stava nuotando cercando un punto dove poter uscire all'asciutto.

Utile gli sono stati i cubi di cemento che servono come frangi acque per le piene.

E' salita su uno di questi, ha scosso tutto il pelo, togliendosi di dosso l'acqua, come fanno di solito i canidi, poi, ha cominciato a guardarsi attorno cercando una via di fuga.

E' saltata da un cubo all'altro, all'ultimo si è accorta che c'era solo acqua.

Ho fatto qualche scatto mentre saltava, poi mi ha visto, è ritornata saltando da dove era venuta, trovando ancora acqua.

Penso fosse terrorizzata, la via di fuga non c'era, doveva per forza scendere in acqua e nuotare.

Invece, dal cubo più vicino alla sponda in cemento del canale, molto alta, si era raggomitolata e, con una spinta formidabile ha spiccato un salto che pensavo solo i felini sapessero fare.

Ci è andata vicina alla salvezza, ma non ce l'ha fatta.

Con una capovolta è ricaduta, fortunatamente in acqua, anche se a filo del prisma di cemento, che diversamente gli avrebbe potuto causare serie ferite.

Ero sconvolto, ma non ero rimasto impassibile, avevo previsto che avrebbe tentato di saltare, quindi mi ero preparato e avevo fatto in tempo a fotografare la scena.

Naturalmente, trovandomi a circa 30 metri e avendo in quel momento la Pentax con montato il 300/f4, ho potuto sperare solo in foto-documento, non certo in grandi scatti.

Caduta in acqua, nuotando in favore di corrente, ha raggiunto la seconda fila di cubi, per riposare.

Ancora non capivo come ci era finita nel canale.

Apparentemente sembrava un giovane maschio, ti taglia era infatti più piccolo degli adulti che ero abituato vedere in zona, però poteva anche essere una giovane femmina.

In questo periodo i sessi si incontrano, è tempo di accoppiamento.

Forse nel canale ci era caduta inseguendo qualche coniglio, o cercando di prendere al volo qualche uccello.

Visto che si dirigeva verso un altro cubo, ho attraversato il ponte e costeggiando la sponda opposta sono riuscito ad avvicinarmi e a scattare alcune foto da una distanza inferiore ai 10 metri, belle, era sdraiata al sole per asciugarsi.

Ero preoccupato, perché mi rendevo conto che se non fosse entrata in acqua e avesse nuotato più a valle, non avrebbe potuto rimontare la sponda del canale e, salvarsi.

Me ne sono andato promettendomi di tornare il giorno dopo.

Pensavo che era bagnata, che il sole
sarebbe tramontato e che le ore notturne in febbraio sono ancora molto fredde.

Chissà se ce l'avrebbe fatta, la sua via di fuga era una sola, una ventina di metri di acqua da superare nuotando verso valle.

Sono tornato il pomeriggio successivo, lei non c'era più. Ho percorso per un po' la sponda, nessuna traccia di cadaveri.

Ho proseguito per appostarmi in attesa del passo dei cinghiali.

Una femmina con 5-6 piccoli nati quest'anno accompagnata da una femmina indipendente, forse una figlia dell'anno precedente sono venuti verso di me.

Ho scattato belle foto.

Pochi minuti dopo, ho avuto la sensazione di essere osservato, mi sono girato e, meraviglia, la volpe del giorno prima mi stava osservando.

Era in perfetta forma, la pelliccia lucida e ben lisciata, rosso vivo.

Qualche secondo, poi si è girata e se né andata.












Anche in Trentino, mi è capitato di incontrare la volpe.

A circa 800 m.l.m., nel bosco misto, prevalentemente di Faggio e Abete rosso, vi è una zona chiamata “i maroconi”.

In dialetto trentino sono così chiamati alcuni grossi massi granitici, schierati lungo il lato inclinato del monte, residui di un tempo in cui i ghiacciai erano ancora presenti in zona.

Uno di questi, è enorme, sotto, la volpe ha scavato una tana.

Sono anni che una o più coppie partoriscono uno o due volpacchiotti.

Spesso frequento la zona a funghi o fotografando la natura.

Un anno ho scoperto due volpacchiotti.

Stavano giocando come fanno tutti i cuccioli.

Mi hanno visto ma, non conoscendo ancora l'uomo, non si sono allarmati.

Mi sono avvicinato lentamente, non sono scappati, erano curiosi.

Dopo un po' hanno ripreso a giocare.

Non ero un pericolo per loro, così sono stato ad osservarli.

Con me avevo la Pentax con lo zoom Tamron 70-300 mm.

Ho fatto qualche scatto, poi mentre continuavo ad osservare i cuccioli, è arrivato un adulto.

Aveva in bocca qualche cosa, probabilmente un piccolo roditore o, un rospo, è stato un attimo, ho fatto un paio di scatti, poi è fuggito.

Non so se fosse il maschio o la femmina.

Per un breve tratto i piccoli avevano seguito l'adulto, ma poi visto che questo non si fermava, sono ritornati verso di me.

Mi sentivo in colpa.

Forse per colpa mia questi volpacchiotti avevano perso un pasto.

Cercai nella cacciatora che indossavo, estrassi un piccolo involucro, conteneva le frattaglie di pollame che ogni tanto mi porto dietro.

Le lascio in posti prestabiliti, per mia comodità, dove mi posso “postare” e fotografare gli animali che se ne cibano.

Li misi sopra un grosso sasso.

Subito i piccoli gli furono addosso, ognuno ne prese un boccone e si rintanò.

Mi sentivo meglio, l'adulto sarebbe tornato con il cibo dopo qualche ora, quando fosse stato sicuro che io me ne fossi andato.

Per il momento i piccoli avrebbero comunque mangiato.









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avatarjunior
inviato il 02 Maggio 2017 ore 13:32

Complimenti, quanta passione!

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2017 ore 6:51

Entusiasmante il tuo racconto

avatarsupporter
inviato il 18 Maggio 2017 ore 14:43

Grazie Redtag, ben trovato, ciao

avatarjunior
inviato il 18 Maggio 2017 ore 17:40

Fantastico!

avatarsupporter
inviato il 18 Maggio 2017 ore 21:01

Grazie Elda, ben trovata, ciao

avatarsupporter
inviato il 30 Maggio 2017 ore 22:31

Meravigliosi incontri Sorriso

avatarjunior
inviato il 07 Giugno 2017 ore 13:40

bellissime cronache , anche molto istruttive. Mi parlano del nostro modo di vivere così lontano dalla natura e così sbagliato.

avatarsupporter
inviato il 07 Giugno 2017 ore 17:08

Grazie Indianajones2, ciao

avatarsenior
inviato il 08 Novembre 2017 ore 13:37

Complimenti Giuseppe. Belle esperienze, uniche direi!!!

avatarsupporter
inviato il 08 Novembre 2017 ore 20:41

Grazie Matteo, ciao

avatarjunior
inviato il 16 Novembre 2017 ore 20:34

Un bel racconto. Tra la narrazione molto coinvolgente hai messo piccoli dettagli che possono aiutare chi, appassionato come me, è meno esperto per seguire le tracce e interpretare i segni lasciati dalla volpe!
Sorriso

avatarsupporter
inviato il 16 Novembre 2017 ore 20:44

Grazie Cristina, trasmettere agli altri la propria esperienza è uno dei miei obiettivi, spero che anche tu riesca a raggiungere i tuoi, auguri e ben trovata, ciao

avatarjunior
inviato il 17 Novembre 2017 ore 5:01

Complimenti

avatarsupporter
inviato il 17 Novembre 2017 ore 15:15

Grazie Rony, ben trovato, ciao

avatarsupporter
inviato il 08 Dicembre 2017 ore 18:52

complimenti......SorrisoSorriso





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