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Aaron Siskind







user39791
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inviato il 16 Aprile 2017 ore 11:39

Aaron Siskind e l'espressionismo astratto, (N.Y. 1903 – 1991) – a cura di Orietta Bay
“Vediamo secondo l'educazione che abbiamo ricevuto. Nel mondo vediamo solo ciò che abbiamo imparato a credere il mondo contenga. Siamo stati condizionati ad “aspettarci” di vedere e, in effetti, tale consenso sulla funzione degli oggetti ha una validità sociale. Come fotografi però, dobbiamo imparare a vedere senza preconcetti”.
Questa una delle affermazioni di uno tra i fotografi inserito, a ragione, tra i Grandi Autori della Fotografia del XX Secolo: Aaron Siskind.
Nasce il 4 dicembre del 1903 a New York, quinto di sei figli di una famiglia russa immigrata, si diploma in Scienze Sociali alla DeWitt Clinton High School, presso il College della città di New York nel 1926. Per ben 21 anni si dedica all'insegnamento dell'inglese nel sistema scolastico pubblico di New York City e inizia a fotografare nel 1929 quando, per le nozze, gli viene regalata la sua prima macchina fotografica.
Immediatamente ne comprende il potenziale artistico e fa del fotografare la sua professione. Entra a far parte del New York Photo League, un'organizzazione di fotografi dilettanti e professionisti specializzata nella documentazione sociale su ispirazione di L. Hine. Siskind ne diventa il direttore. Il ruolo di spicco che ricopre nella fotografia statunitense è infatti dovuto non solo all'originalità del suo lavoro, capace di inserirsi a pieno titolo nella nuova scena artistica del dopoguerra, ma anche al fondamentale apporto che ha saputo dare all'insegnamento della fotografia. Va detto che proprio la Photo League, l'unica scuola di fotografia non commerciale negli Stati Uniti, ebbe il grande merito di formare una generazione di fotografi, tra i quali Margaret Bourke-White e Berenice Abbott.
Come fotografo trova nel gruppo un profondo stimolo creativo, e collabora a progetti collettivi di carattere sociale volti a documentare le vita quotidiana delle classi operaie, così come delle comunità più svantaggiate, durante “la Depressione”. A differenza, però, di altre serie documentali del periodo, il suo lavoro si differenzia e in “Siskind's Dead End: The Bowery e Harlem Document”, l'artista americano mostra di dar priorità più all'esigenza armonica delle sue immagini, con grande studio e attenzione alla forma e al taglio, che alla documentazione in se stessa.
Dopo la fine del 1930 le opere di Siskind si concentrano principalmente sui dettagli offerti dalla natura, la vegetazione e dall'architettura. Relizza immagini che vengono presentate come delle superfici piatte al fine di creare una nuova immagine indipendente dal soggetto originale.
Il suo lavoro prosegue in questa direzione fino all'inizio del 1940, quando lasciata la Lega Fhoto inizia una relazione di intenti con i membri della Scuola di New York dell'espressionismo astratto. Movimento che prende il suo nome dalla combinazione dell'intensità emotiva e autoespressiva degli espressionisti tedeschi con l'estetica anti-figurativa delle scuole di astrazione europee come il Futurismo, il Bauhaus e il Cubismo sintetico. In pratica, il termine viene applicato a tutti quegli artisti operanti a New York nell'immediato dopoguerra con differenti stili, e perfino quelli il cui lavoro non è né particolarmente astratto né espressionista.
Abbandonato il realismo documentario Siskind si concentra quindi sul valore estetico della fotografia seguendo un'esigenza espressiva che privilegia un approccio creativo e spontaneo a scapito dell'intento narrativo. Una poetica che nasce dal tentativo di esprimere gli stati d'animo della fotografia attraverso concetti che risultano più semplici della registrazione della materia. Le sue inquadrature, che hanno spesso per soggetto particolari e frammenti, diventano composizioni autonome in grado di esaltare la natura bidimensionale del mezzo fotografico.
I soggetti sono apparentemente di poco valore: elementi naturali, muri e superfici urbane, oggetti di uso quotidiano, parti isolate di realtà. Immagini che composte servendosi di un insieme di segni e forme semplici creano geometrie dalla forte valenza metaforica.
Nell'evoluzione del suo percorso artistico ha di certo avuto grande influenza il suo incontro con Harry Callahan con il quale insegna anche alla facoltà IIT dell'Istitute of Design di Chicago (fondata da Lazlo Moholo- Nagi) e che seguirà poi nel 1971 alla Rhode Island Scool of Design.
Le opere di quella che possiamo definire la sua maturità, pur conservando lo stile diretto che ha contraddistinto i suoi inizi, evidenziano una profondità di significato generata da un'autonoma forza espressiva dell'immagine stessa.
Il suo nome resta perciò più fortemente legato proprio a quel movimento artistico culturale che viene definito “L'espressionismo astratto”.
www.fiaf.net/agoradicult/2015/06/14/aaron-siskind-e-lespressionismo-as


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user39791
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inviato il 16 Aprile 2017 ore 11:41


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