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Pellicola, qual è la vostra preferita?


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avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 2:47

Quale pellicola preferite per i vostri scatti in analogico?
Quale a colori e quale in bw?

Vorrei iniziare e sono alla ricerca di preziosi consigli!!

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 8:20

Fuji Neopan 100 Acros per il bianco e nero e Fujichrome Velvia 50 per il colore.

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 9:07

Per il colore Fujichorme Provia 100F per quasi tutte le situazioni; Velvia 50 per le situazioni a basso contrasto o dove c'è necessità di pompare i colori, da evitare con i ritratti se non vuoi ritrovarti con facce rosse come se fossero ubriachi o ustionati al sole.
Per il B&N Kodak TMax 100.
Bella anche la Rollei RPX 25, ma molto contrastata, da usare con attenzione e nelle situazioni appropriate (ad esempio se vuoi aumentare il contrasto in una scena che ne è priva), sicuramente non è facile e versatile come la TMax.
Ora sto provando anche io la Fujichrome Neopan 100 Acros ma non so ancora darti un'opinione in merito.
Per l'Infrarosso Rollei Infrared.

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 10:02

Trix bw
Trix colore MrGreen

avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 10:56

Io vado controcorrente, e per il colore ti dico Fuji superia 200... non costa niente, ha una resa estremamente particolare

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 15:23

Colore ne faccio davvero davvero poco e lo scansiono solamente, quindi non mi esprimo.

In b/n a me piacciono tanto trix e hp5 sviluppate in HC110.
P.S. Lo sviluppo usato e la modalità di esposizione fanno TANTISSIMO la differenza. Valutare solo la pellicola è una cosa estremamente difficile e che richiede tanta, tanta esperienza, studio ed esperimenti.

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 15:36

prima del digitale usavo Fuji Superia Reala 100 perchè ne apprezzavo colori reali ma vivi, non un poco spenti come nella Superia "normale".
Certo, il massimo contrasto si trovava nella Velvia 50 ma quella era per diapositive e comunque chi la usava la tirava a 64, se ben ricordo.
Per il b/n a me piaceva la Ilford.
Oggi non so se esistano ancora Sorriso

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 15:39

Il colore non lo tratto
Nel bianco nero si deve valutare le stampe , che e' il fine ultimo , la pellicola come fai a valutarla..... non ditemi con una scansione MrGreen

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 15:56

La diapositiva la si può proiettare.
E non vedo che c'è di male a fare una scansione. Il problema è farla bene utilizzando degli scanner specifici.


@Marmor
Certo, il massimo contrasto si trovava nella Velvia 50 ma quella era per diapositive e comunque chi la usava la tirava a 64, se ben ricordo.


Sinceramente ho fatto sempre l'opposto, sovraesponendola un po' (1/3 di diaframma).


avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 15:57

Le Ilford esistono ancora.

La vecchia Velvia molti me compreso la utilizzavano esponendola come fosse 40 ISO ma senza nessuna variazione nello sviluppo (in questo caso sarebbe stato un trattamento "pull"). Tirarla ("push" in inglese, anche se in italiano le terminologia pull/push è invertita rispetto alla traduzione letterale) a 64 ISO non avrebbe fatto che aumentare il già notevole contrasto. A me, e la uso da più di 15 anni, non risulta che sia pratica comune tirare la Velvia a 64 ISO.
La nuova Velvia 50 (che ha sostituito la Velvia classica) è una riformulazione dovuta a mancanza di determinati componenti che avevano fatto si che la Velvia (senza numero) uscisse di produzione; è stata quindi reimmessa grazie alle forti richieste e la nuova denominazione è stata "Velvia 50" ma a differenza della precedente versione aveva effettivamente una sensibilità di 50 ISO quindi nessuna necessità di utilizzarla come fosse 40 ISO.
Tutto quanto sopra per fare un po' di storia, ma direi che è abbastanza Off-Topic rispetto alla domanda posta.

La pellicola si può valutare eccome, si possono prendere in considerazione tanti parametri: granza, curva caratteristica (quindi anche il contrasto), ecc. ecc. Nella stampa c'è un ulteriore passaggio e tutti gli interventi manuali che ne conseguono (mascherature, bruciature, carte a contrasto variabile, variazioni localizzate del contrasto....) per cui giudicare una pellicola sulla base di una stampa direi che non ha molto senso.
Che giudicare la differenza tra due (o più) pellicole B&N sia più difficile che giudicare due o più pellicole positive è vero (almeno per me) ma di sicuro giudicarle dalla stampa non è il modo corretto.

avatarjunior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 16:01

Ciao. Chiedere un opinione che si basa più su preferenze personali, per iniziare a scattare a pellicola, non ti porterà mai a nulla; non capisco il senso della domanda, emulazione forse?

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 16:11

Ciao. Chiedere un opinione che si basa più su preferenze personali, per iniziare a scattare a pellicola, non ti porterà mai a nulla; non capisco il senso della domanda, emulazione forse?


Io invece trovo che se le risposte sono motivate e circostanziate possano essere utili; vista la gran quantità di pellicole esistenti un neofita non sa come orientarsi e allora qualche indicazione di massima, come alcune di quelle date sopra (almeno ho tentato di darle con questo scopo), possono aiutare a orientarsi. Poi con il tempo e con l'utilizzo ognuno arriva a trovare ciò che preferisce, o, meglio ancora, ciò che preferisce in determinate situazioni/applicazioni. Non credo che c'entri niente l'emulazione.

avatarsupporter
inviato il 27 Marzo 2017 ore 16:23

Colore: Kodachrome 25... ma non c'è più.... :-( e quindi colore solo digitale.
BW: Ilford Panf 50 Plus.

avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 16:56

Secondo me la resa del negativo BN si vede solo in stampa (magari con una stampa base)

La sua valutazione e una cosa diversa, ed e' piu' un fatto tecnico.

Prendiamo 2 100 iso una kodak tmax e la fp4 le sviluppiamo con 2 prodotti diversi e otteniamo dei negativi con lo stesso contrasto (misurato con densitometro)
Come fai a capirne le differenze se non le stampi ?



avatarsenior
inviato il 27 Marzo 2017 ore 17:07

Come giustamente ha detto Roby le modalità di sviluppo (e quindi non solo i chimici utilizzati ma anche diluizioni, tempi, agitazione, ecc.) influiscono moltissimo, ma certe caratteristiche intrinseche della pellicola resteranno; ad esempio una con grana molto evidente avrà comunque la grana più evidente di una a grana ultrafine. Certo che se quella grana evidente la sviluppo con tecniche per rendere la grana più fine e viceversa quella a grana ultrafine la sviluppo in maniera da non far apprezzare tale caratteristica, le differenze si assottiglieranno. Ma se mettiamo in ballo tutte le variabili possibili allora non se ne esce e allora non avrebbe ragion d'essere l'esistenza di diverse pellicole anche nell'ambito della stessa marca. Facendola estremamente semplice (e direi che a un neofita bisogna farla semplice all'inizio) diciamo che a parità di sviluppo, o utilizzando sviluppi "standard", non cose particolari, certe caratteristiche "di base" di una pellicola si conservano.
Poi ci sono anche altre caratteristiche che le differenziano: sensibilità (ISO), estensione della frequenza spettrale (alcune hanno sensibilità anche nella zona del "vicino infrarosso") e non ultimo esistenza o meno (o esistenza in misura maggiore o minore) del difetto di reciprocità. Quest'ultima ad esempio è una delle cose che più mi interessa di scoprire della Fuji Neopan 100 Acros che pare non abbia difetto di reciprocità fino a 120 secondi (mentre la Tmax 100 ne ha eccome e mi costringe a calcoli ed esperimenti per le lunghe esposizioni).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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