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Praga: la città d'oro


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Praga: la città d'oro, testo e foto by Francesca Marra. Pubblicato il 22 Marzo 2017; 3 risposte, 2980 visite.


Nel 2015 sono stata tre giorni in vacanza a Praga, e da subito, ho ritenuto che rientra tra le città più belle d'Europa. Ho deciso di pubblicare qualcosa su questa vacanza molto tempo dopo, e forse è stato un errore, ma non ho avuto un minimo di difficoltà nel ricordare ciò che avevo visto e le emozioni che avevo provato. Ho scelto di utilizzare foto con toni caldi, che ricordino appunto l'oro, materiale grazie al quale i gioielli diventano opere d'arte; allo stesso modo, spero di rendere chiara l'idea che nel mio caso, il gioiello di cui si parla, è Praga.

Non sono foto perfette, non sono di certo una professionista, non avevo ancora frequentato un corso serio di fotografia, però nonostante questo sono riuscita ad ottenere buoni scatti. Per tutti i giorni della mia permanenza, abbiamo avuto il sole per una sola giornata, quindi i colori erano molto attenuati e tendenti al grigio in originale, come si può vedere da un paio di foto.

Purtroppo, come ho detto, non ho avuto l'opportunità di avere una buona luce naturale. E per concludere, il mio limite era anche rappresentato dall'attrezzatura, una Nikon D5100 con un 18-55, che non mi hanno permesso in molte situazioni di realizzare ciò che avrei voluto.

Appena si arriva a Praga, ci si trova nella Città Vecchia (Stare Mesto) che nel XII secolo fu popolata da italiani, ebrei tedeschi e borgognoni, più nello specifico, ci si trova nella Piazza della Città Vecchia (Staroměstské náměstí), dove nel 1621 furono giustiziati 27 capi della rivolta protestante per ordine di Ferdinando II. Si notano subito i fiumi di turisti, in cerchio attorno ad artisti di strada, di qualsiasi tipo, che mostrano le più svariate abilità.

Si viene subito inondati dal profumo del prosciutto di Praga, una delle prelibatezze del luogo, che si ottiene dalla coscia del suino, aromatizzata, affumicata e poi cotta al vapore. Dal prezzo leggermente discutibile (un piatto più tre birre l'ho pagato 50 euro), ma dal sapore che davvero ti resta impresso nella mente (e nello stomaco!)

Se si alza lo sguardo, si può vedere la Chiesa di Santa Maria di Tyn, centro del riformismo boemo, la cui costruzione iniziò nel 1365 e terminò nel 1511. Spicca allo sguardo lo stile gotico, stile che caratterizza pressoché tutta la città di Praga.

Sul lato opposto troviamo il Municipio, con la famosissima Torre dell'orologio (Staroměstský Orloj), uno dei primi orologi astronomici del mondo, costruito tra il XIV e il XV secolo. Nella Seconda Guerra Mondiale, fu danneggiato dai Tedeschi, che lo incendiarono. Al di sotto, una massa di turisti si riunisce ogni ora per vedere lo scattare dell'orologio, grazie alla figura di uno scheletro che tira una cordicella, e la "processione" nella parte alta, degli apostoli che si vedono da una finestrella.

Sempre nella Città Vecchia, troviamo la Torre delle Polveri, una delle 13 porte che circondavano il centro di Praga, costruita nell'XI secolo.

Un'altra tra le più importanti aree turistiche è senza dubbio, Piazza Venceslao; prima, luogo di manifestazioni pubbliche, oggi, luogo di memoria in seguito al suicidio di un giovane che nel 1969 si ribellava all'oppressione dell'Unione Sovietica, dandosi fuoco. Questa fu la causa della nascita del movimento Primavera di Praga.

Un altro quartiere di Praga è Malá Strana in italiano Piccolo Quartiere. Ci troviamo sulla sinistra della Moldava, che lo separa dalla Città Vecchia, alla quale si può giungere attraverso il Ponte Carlo.

Il Ponte Carlo, con i suoi 515 metri di lunghezza e 10 di larghezza, è forse uno dei luoghi più visitati di Praga. Fu costruito per volontà del re Carlo IV. Appena ci si sale, non si può non notare la sua maestosità, resa evidente anche dalle statue lungo entrambi i lati. Fu fortificato con la costruzione di maestose torri da entrambi i lati



E' un importante centro di ritrovo per artisti di strada e venditori di souvenir. Appena vidi questi suonatori, mi sembrò d'obbligo fermarmi, fare una foto e comprare il loro cd. Era una musica del tutto diversa da quella a cui siamo abituati, qualcosa di particolare, che ricordava un po' le nostre melodie natalizie, ma dai toni totalmente diversi, in quanto, come si vede, ad accompagnare la zampogna è una sorta di chitarra elettrica. Forse è stato in quel momento che capii davvero di trovarmi nell'est.

Dalla foto si nota sullo sfondo come i colori delle strutture siano tutti così in linea con l'idea di città che Praga vuole comunicare; quella di una città calda, accogliente, che vuole comunicare emozioni, una città per niente distaccata dallo spettatore che guarda i suoi paesaggi.



Mentre si cammina sul ponte, è inevitabile voltare la testa e fermarsi a guardare la Moldava, da un punto di vista del tutto nuovo. E' qui che si ammira davvero la grandezza e la maestosità di questo fiume, lungo 430 km e che attraversa gran parte della Repubblica Ceca.

Si possono notare tutti i battelli per i turisti, che vanno e vengono, ma quello che colpisce è anche la vegetazione verde e fittissima, che ha quasi qualcosa di misterioso, accentuata anche dalle condizioni meteorologiche che rendevano tutto più grigio e tetro.



Continuando il tour è d'obbligo la visita al Castello di Praga. Noi decidemmo di salire a piedi, in modo tale da goderci il paesaggio che cambiava a mano a mano che si saliva. All'interno, potemmo vedere la finestra dalla quale veniva effettuata la famosa "defenestrazione di Praga". All'interno del complesso del castello, visitammo poi, la Cattedrale di San Vito.

Immediatamente ci si trova davanti a una struttura che lascerebbe a bocca aperta chiunque. Abbiamo proseguito il giro, facendo una breve visita all'interno, dove la prima cosa che salta all'occhio sono i pilastri che dividono le navate, ma anche la luce che viene filtrata dalle vetrate colorate, crea un'atmosfera particolare e affascinante.



Conclusa questa visita, non si può andare a Praga e non visitare il quartiere ebraico (Josefov), uno dei più antichi d'Europa. Deve il proprio nome all'imperatore Giuseppe II, che abolì tutte le discriminazioni contro gli ebrei. Nel corso della storia, è stato ripetutamente distrutto e ricostruito.

Il momento più toccante è stata la visita del vecchio cimitero ebraico, subito dopo l'ingresso in un edificio, all'interno del quale, le pareti erano tappezzate di nomi di persone ebree, uccise nella Seconda Guerra Mondiale. Per entrarvi, gli uomini hanno dovuto indossare la kippah, il copricapo ebraico, in simbolo di rispetto.

Subito dopo, all'interno del cimitero, e lapidi una sull'altra, in verticale, a simboleggiare la vicinanza a Dio, oltre 12.000. I defunti erano seppelliti per strati, e oggi se ne conterebbero circa 100.000.

L'elevatissimo numero di lapidi, l'una contro l'altra, il silenzio che conferiscono al luogo un pizzico di spettralità e di solennità che attrae ancor di più il visitatore.

Mentre camminavo ho abbassato lo sguardo e mi sono trovata di fronte a questa scena: un albero che aveva assorbito quasi la metà di una lapide. Questa immagine mi ha colpita tantissimo, era lì quasi a simboleggiare gli anni che passano, la potenza della natura e la sua superiorità a tutto, anche, in questo caso, alla morte.

Un ulteriore obbligo per il turista che visita Praga è il tour notturno in battello sulla Moldava, mentre si sorseggia una buona birra ceca, offerta dai proprietari dell'imbarcazione. Appena si scende all'imbarco per i battelli, è questa la scena che si presenta; il Castello di Praga, in tutta la sua grandezza che di notte assume un fascino del tutto diverso.

Durante il tour siamo stati accompagnati da un suonatore di fisarmonica, che ha reso il tutto ancora più emozionante e andava ad aggiungere un tocco di poesia e di serenità a quella situazione, già perfetta di per sè.



Praga di notte, in generale è del tutto diversa, più tetra e (se vogliamo usare un termine un po' forte) più spaventosa. Spaventosa in quanto, essendo alla base una città povera, di notte si possono vedere tutte quelle realtà nascoste dalla folla e dai rumori del giorno; i locali, quasi tutti, anche nel centro, verso le 23/24 chiudono tutti, anche in giorni come 14-15 agosto (i giorni in cui ci sono stata io). Anche le metropolitane sono un ambiente sempre un po' particolare, e anche queste chiudono abbastanza presto la sera.

Praga viene definita in tanti modi, tra cui anche "Praga magica". Con l'esperienza che ho avuto, posso assicurarvi che è davvero magica, con le sue atmosfere anche oserei dire mistiche in alcuni tratti, che in ogni momento, cercano di comunicarti qualcosa, che può essere un 'emozione, un fatto storico o semplicemente la bellezza della natura.

In ogni caso, con questo mio mini documentario, nel quale non è contenuta che solo una minima parte di tutto ciò che si potrebbe dire di questa meravigliosa città, spero di aver indotto un minimo di curiosità, di aver fatto nascere per quanto poca, la voglia di visitare Praga, e soprattutto spero che le foto vi siano piaciute, e che innanzitutto vi abbiano comunicato qualcosa.




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avatarjunior
inviato il 24 Marzo 2017 ore 14:19

Salvo la foto dei suonatori e quella dell'interno della cattedrale di S, Vito pendono a sinistra. quindi vanno raddrizzate. La foto più significativa è quella del cimitero ebraico (che per me rappresenta uno dei "punti mistici" di Praga). Non ti hanno aiutato nè il cielo nè il 18-55 che mostra i suoi limiti soprattutto nelle panoramiche. Penso inoltre che non ci sia post produzione, ovvero che tu abbia postato i files come usciti dalla macchina. A parte queste considerazioni, c'è l'intento di mostrare la "tua" Praga ed in questo ci sei riuscita.

avatarsenior
inviato il 25 Marzo 2017 ore 7:26

L'articolo, nella sostanza mi sembra buono, magari andrebbe ampliato di più con qualche riferimento storico più preciso e turistico tipo qualche nome di locale dove ti sei trovata bene o qualche gita-escursione da fare . le foto risentono di un impostazione "emotiva" , andrebbero studiate un poco le inquadrature, per esempio quella dei musicisti l'avrei fatta in orizzontale senza tagliare niente e con più "ambiente " intorno , magari con il ponte Carlo in prospettiva . Per quanto riguarda la post produzione secondo me devi agire con maggiore decisione sui colori , saturandoli magari o scegliendo il bn , avresti potuto recuperare anche un poco il cielo, è anche vero che hai avuto pochi giorni ed un tempo atmosferico non proprio amico . Ma nel complesso la base mi sembra promettente . Magari tra qualche tempo ritornerai a Praga e potrai fare altre foto e metterle a confronto rendendoti conto di come è cambiata la tua percezione del luogo . Continua a fare belle foto ed a scrivere . Brava .
By Claudio .

P.s.
uno dei modi migliori per imparare è guardare le foto degli altri, quì su Juza trovi persone veramente capaci inserisci quelli che ti piacciono per stile nei tuoi amici e seguili e magari chiedi consigli , ti aiuteranno a crescere , il confronto è sempre molto positivo e c'è da imparare da tuti a tutte le età . "il saggio non pensa mai di essere arrivato " . ciao e continua a fotografare buona luce . C.

avatarsenior
inviato il 28 Marzo 2017 ore 15:31

Ciao, l'articolo mi è piaciuto e ci ritrovo l'esperienza della mia visita nel 2014, che si ravviva con il tuo racconto. Nei miei tre giorni credo di averci camminato per una cinquantina di chilometri: la città è veramente grade, interessante anche nelle periferie. Anch'io portavo con me la Nikon 5100!
Le tue foto non hanno la forza della luce che c'è con il bel tempo, ma sono comunque valide. Avrei allungato un pò il racconto e messo qualche altro scatto.
Complimenti, Piergiovanni Sorriso





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