| inviato il 12 Marzo 2017 ore 18:11
Anche io sono uscito con la pentax sp, un 30mm pentacon, il supertakumar ed il 135 jupiter... alla fine ho messo su il 30mm. In giro per bologna c'era un sacco di gente con macchinoni ultimo grido, nessuno si è accorto che la mia era del 1966, mentre giravo ho visto sono un altro che aveva una splendita contax F con il suo tessar. Ragazzi non c'è storia, mi sono divertito uguale e la macchine in se hanno un piacere d'uso ed uno stile unico |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:12
Durden, anch'io trovo che il piacere nell'uso sia altrettanto importante del risultato finale. Per un semplice motivo: se non provi piacere non usi, quindi nessun risultato... 
Ciao, Roberto |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:18
Avevo portato dietro il 50 f1.4 e 85 f2, alla fine ho usato il 50!! infatti Durden, io non mi ricordavo più di cosa si provasse a scattare pensando un po' di più, ho provato a fare un controluce dovendo aggiustare i tempi in manuale, perché quello offre la F...........e poi una cosa che mi incuriosisce, è vedere quello che sarà scappato fuori!!! Rullino scaduto permettendo..........
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| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:41
E bravi Durden e Sauro! Mi state facendo venire la voglia di riprendere la pellicola. Io però uscirei con la Rolleiflex del 1929 
Ciao, Roberto |
| inviato il 12 Marzo 2017 ore 20:50
“ Io però uscirei con la Rolleiflex del 1929 „
così Roberto ci butti giù di morale!!! 1929 ?!?!?! Cosa aspetti?????
In questi giorni mi doverebbe arrivare la F del 1968, questa sarebbe la più "anziana" del mio gruppo,
e penso che tale resterebbe, almeno ché non mi prenda la voglia (che già ho) di prendere in un prossimo
futuro una bella S
Ciao, Sauro |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 12:52
E perchè mai ti butterei giù il morale Sauro? Guarda che trovare una fotocamera del 1929 è facilissimo. Ne vuoi una? Te la cerco...
Cosa aspetto? la pensione... allora avrò il tempo necessario per fare le cose con calma e tranquillità.
Tre anni fa ho usato la OM1 e fatto sviluppare la pellicola e stampare le foto... che pena! Deludente.
Se faccio qualcosa, sarà BN, sviluppato in casa. Ho tutto, mi manca solo la voglia e il tempo. Ho anche un bel Durst M800 in cantina!
Ciao, Roberto |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 14:49
“ Tre anni fa ho usato la OM1 e fatto sviluppare la pellicola e stampare le foto... che pena! Deludente. „
con il deludente ti riferisci al risultato, o ad altro??
Io penso che ormai siamo talmente abituati al digitale ed ai suoi risultati, che un risultato leggermente inferiore,
si possa accettare con difficoltà! Forse sarà anche perché la visualizzazione delle foto in digitale viene fata su uno schermo più grande, e quella della stampa è molto più piccola?
Sarà una sensazione, ma quando mi capita di riguardare le vecchie stampe, delle volte questo pensiero mi "assale"
Caso a parte sono le stampe più grandi in bianco e nero, e li sono d'accordo con te, che quando deciderai di "ripartire", lo farai in camera oscura
Macchine degli anni 20?? No no Reoberto grazie!!!! di scimmie ne ho già fin troppe, non mi manca che quella....... |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 15:19
Leone: hai perfettamente ragione, a parte le grandissime qualità delle Olympus di Maitani, divennero un po' di moda all'epoca: ricordo sempre che negli anni '70 i giapponesi in visita in Italia avevano tantissime OM al collo, se ne vedevano più di Nikon e Canon. Devi assolutamente provvedere a trovare una OM1, per me (e non so perchè esattamente) la più ricca di fascino del gruppo. Io ho solo la OM3 che comprai in sostituzione della FM che mi era stata rubata: una gran bella reflex tutta sostanza e con soluzioni (l'esposimetro con letture multiple) interessanti. L'ho utilizzata tantissimo e per tanti anni e il risultato è che è graffiata, un po' ammaccata anche se perfettamente funzionante e non la darei mai via: a corredo ha un 24, il 28, il 50, il 100 e un 75-150 tutti Zuiko. Anche gli obiettivi, bellissimi nella loro compattezza, un po' la nota distintiva del marchio. Hai ragione anche sull'attenzione da porre alla polvere: non sempre facile da rimuovere senza danni.
A proposito di pulizia, ripropongo (senza troppe speranze perchè in tanti forum l'argomento è stato a lungo dibattuto) il tema di cosa fare per certe plastiche di reflex un po' più recenti che diventano appiccicose col passare degli anni: ho una Nikon F100 del '99 e una F80 dl 2000 (che usavo io) che hanno questo fastidioso problema: qualcuno ha novità sull'argomento?
Sempre per Leone: bellissima la Mamiya 6. In verità io ho posseduto e usata a lungo una Mamiya 7, sempre a telemetro e a obettivi intercambiabili, una 6x7 che utilizzavo per fare diapositive di cui operavo la scansione (su Juza c'è qualche mia foto fatta con quella). Era compatta ed ergonomica come una reflex FF di oggi. Ottenevo files enormi ma con i quali si poteva stampare su un...lenzuolo! E poi una grandissima qualità. L'ho venduta sinceramente perchè anche usata costava tantissimo e l'ho data a un giovane qui su Juza prima che si svalutasse molto (parliamo di cifre con 3 zeri). Mi è molto dispiaciuto darla via. |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 15:40
Sauro: sinceramente, penso che non abbia molto senso l'operazione di recuperare reflex vintage e scattare rullini in bianconero senza completare la catena sviluppando e stampando in proprio. Allora davvero c'è tutta un'altra soddisfazione e un senso nell'usare l'analogico (tranne, forse, nei casi in cui si sia proprio in simbiosi con uno stampatore). Ovviamente è una mia opinione, soprattutto perchè era quello che facevo tanti anni fa (ho ancora in garage tank Paterson di sviluppo e il classico ingranditore Durst, più bacinelle nei vari formati).Capisco il gusto di studiarsi le caratteristiche delle varie macchine fotografiche dell'epoca, comprenderne le potenzialità, le novità che introducevano, imparare a comprenderne l'anima, sentirne i "rumori" caratteristici degli otturatori...ma poi fermarsi a caricarle e scattare per non continuare sviluppando e stampando, mi sembra un'operazione monca: in fondo tutti noi, col digitale, se stampiamo o meno, comunque arriviamo ad una immagine "finita" con i vari programmi di ritocco e ottimizzazione disponibili. Un'immagine godibile e in qualche modo fruibile anche se solo a monitor. Io le reflex le colleziono e basta, per capirle, per ricordare, per il fascino che un oggetto tecnologico emana, anche se superato. Poi le foto le faccio con il digitale. Ovviamente non c'è vena di polemica (oltretutto anche non nuova) e quello che dico è solo quanto io sento.
Un saluto a tutti |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 15:47
Ciao Sauro, la qualità deludente delle foto scattate 3 anni fa con la OM1 e il 18mm era riferita alla qualità dello sviluppo e della stampa: un vero schifo. Probabilmente avevano i liquidi di sviluppo di 5 anni prima, rimasti inutilizzati nella loro macchina. Mi ero fatto fare il CD con le scansioni, per poterle inserire nelle mie pagine web. Mamma mia... Ho rifatto le scansioni, e proprio io, allergico alla PP, ci ho passato le serate a cercare di tirarne fuori qualcosa di passabile. Sul web, formato piccolo, non si nota nulla, per fortuna. Poi subito dopo ho preso la A7R... e da lì è iniziata una nuova era geologica Ora faccio le foto con il 18mm a mano libera nelle cantine buie senza il flash!
Quindi, a mio avviso, o perlomeno, dove non sanno più sviluppare, macchine analogiche solo per il BN sviluppato in casa. Sennò sono solo soldi buttati e rabbia mangiata. 
Ciao, Roberto |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 17:31
Diapositive in piccolo formato è un bel po' che non ne faccio perché tendo a farle in 6x6. Ma ho fatto qualche bn alla famiglia con la G2 e il risultato mi è piaciuto per il fascino della pellicola. Purtroppo per avere la garanzia di uno sviluppo decente occorre spendere, oppure decidersi a fare da sé |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 17:49
Ciao Roberto, condivido in pieno il tuo pensiero, riferito al problema "stampa dal negativo" in laboratorio!!
Certo poter sviluppare ed in più stampare in casa, mi sembra che sia la cosa che possa rendere ancora più soddisfazione nel vedere il risultato "raccolto" con le macchine ed ottiche di un tempo!!
Infatti la scelta di affiancare un moderno corpo digitale per utilizzare le ottiche di un tempo, mi sembra che sia una scelta più che ottima, infatti anche a me era venuta l'idea di prendere un corpo o Sony a7 oppure una Nikon Df
@Claudio Santoro: capisco perfettamente quello che vuoi esprimere e stai tranquillo che non la prendo come polemica, ci mancherebbe!!! Il forum è fatto per esprimere le proprie opinioni! Però non è che io "recupero" macchine vintage, come tu mi hai detto per scattare rotolini in bianco e nero e poi affidarli al laboratorio!!
Io sto recuperando macchine vintage per il gusto, come del resto mi sembra che anche tu abbia, di "collezionarle", e poi eventualmente scattare qualche rullino di prova per vedere anche se sono funzionanti!!
Pensa, con quella che mi deve arrivare ho diversi corpi a pellicola, ed ancora non ho scattato nemmeno un rotolino!!
Anch'io per scattare foto uso il digitale, queste le recupero solo per il gusto di averle, come si può fare con qualsiasi oggetto adatto ad una raccolta.
Saluti Sauro |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 19:31
Roberto, Giuliano e Sauro: avete ragione,sempre meglio far da sè le stampe bianconero se uno ha un minimo di esperienza (non è poi così difficile raggiungere risultati decenti sicuramente migliori del laboratorio sotto casa). Altrimenti, occorre servirsi di servizi professionali e costosi.
Sauro: la stessa cosa faccio io. Io addirittura non scatto praticamente più a pellicola...confesso, troppa fatica mettere su la camera oscura, mentre posso essere tranquillo alla mia scrivania seduto al computer e stampare con la mia Canon fino al formato A3+. L'ultima macchina fotografica analogica che ho utilizzato è stata la Mamiya 7, una 6x7 a obiettivi intercambiabili con al quale, come ho già scritto, facevo diapositive (in genere Velvia, Provia) di cui facevo io stesso la scansione per trasformarle in file. Il problema era che anche lo sviluppo delle dia era mal fatto dai laboratori con un sacco di residui chimici che si trasformavano in innumerevoli chiazzette da clonare con pazienza. A volte, invece, irregolarità di sviluppo visibili specie nel cielo. E, allora, l'ho venduta. Anche io come te, appunto, preferisco collezionare le reflex anni '60 e '70. Forse dovrei utilizzare di più gli obiettivi vintage come fa Roberto |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 19:34
Ciao Claudio, non so se li usi già, ma gli obiettivi vintage sono divertenti da usare e danno grandi soddisfazioni.
Ciao, Roberto |
| inviato il 13 Marzo 2017 ore 19:46
Roberto: questo dicevo, dovrei utilizzare un po' di obiettivi del passato. Al momento, come ML, ho una m4/3, una Olympus EM10 mark II. Non ho tantissima varietà di focali di obiettivi vintage: sono prevalentemente 50 mm (ne ho una ventina di varie marche) in genere in dotazione ai vari corpi. E poi 2-3 grandangolari, un paio di tele e un 300 mm a preselezione Asahi Pentax a vite.
Avevo anche chiesto se qualcuno di voi ha esperienza delle gomme di rivestimento di reflex (nel mio caso Nikon F100 e F80) che diventano fastidiosamente appiccicose; qualcuno sa cosa fare? |
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