user25280 | inviato il 24 Febbraio 2017 ore 9:53
“ " " Amazon" per la cronaca amazon produce solo misera e povertà e chi gli dà i soldi si stà finanziando non solo il suo futuro da "barbone" ma anche quello altrui essendone responsabilemente e intenzionalmente complice,se se e senza ma."
in che modo lo farebbe? „
Il giochino é semplice, si chiama geopolitica.
Ovvero finanziare campagne elettorali per fare eleggere politici e capi di governo che sono dei veri dipendenti di grandi poteri speculativi ed economici, prendere il controllo dei media per lobotolizzare il cervello del popolino beota e fargli credere tutto tranne la realtà, creare associazioni umanitarie che operano come delle vere e proprie organizzazioni di intelligence e minano gli asset democratici dei paesi che si devono destabilizzare per creare flussi migratori e creare governi sotto controllo.
Amazon é una delle multinazionali che fanno parte di questa serie, lunga serie di aziende che non sono mai sazie.
Per chi non se ne fosse accorto (immagino la maggior parte del popolino che ragiona solo con un metro di paragone che non va più in la del proprio naso), stanno facendo il giro di tutti i paesi del mondo che per adesso non sono ancora controllati da questa immane barbarie che si chiama mondialismo.
Mi fa orrore leggere di gente che ritiene il mondialismo un grande vantaggio, perché ad oggi i vantaggi non esistono, mentre sono ben chiari la devastazione che ha creato.
Mi fa ancora più orrore leggere che una gran parte del popolino non ha ancora capito che il mondialismo ha un solo e preciso scopo, accumulare con la forza, la totalità delle ricchezze planetarie in una ristretta elite, per controllare il resto del mondo come meglio crede.
Non si tratta di fantapolitica ne di complottiamo, mi fanno pena quelli che se ne escono con le frasi del tipo "ci mancava il complottismo" perché i poveretti non si sono ancora svegliati.
Qualche mese addietro, ho conosciuto una persona, ero in una villa a fare il reportage, in una saletta adiacente vi erano due uomini, uno era il proprietario, l'altro un amico.
Terminato il mio lavoro, mi hanno offerto qualcosa da bere e abbiamo scambiato qualche parola.
Il dialogo si é fatto interessante da subito, perché come d'abitudine ascolto e osservo attentamente le persone, siamo andati rapidamente su certi argomenti e l'amico del padrone di casa é uno dei maggiori esperti mondiali di mondialismo globalizzazione e Isis (stato islamico).
Qualcuno obietterà, cosa centra l'Isis con la mondializzazione, risposta molto semplice, l'issi é stato il folle e demoniaco tentativo della lobby mondialista di avere un esercito manovrato dalle intelligence per destabilizzare tutti quei paesi che ancora non erano nella rete della attuale globalizzazione.
Lo hanno creato, armato, addestrato, finanziato e gli hanno spianato la strada (in Siria sono stati arrestati ufficiali di varie intelligence militari occidentali che aiutavano i tagliagole nelle loro strategia di combattimento)
Una volta terminato il lavoro sporco, lo avrebbero attaccato ed eliminato.
Ma le cose non sono andate e non stanno andando come previsto.
Guarda caso, ogni paese che é stato destabilizzato da questa follia omicida mondialista, subito si sono installate banca mondiale (Rockefeller, Rothschild qualcuno li conosce???) varie multinazionali che tutti conoscono nel quotidiano.
Pensi Matteo che amazon ne sia esclusa?
Amazon VIVE grazie a una manodopera a bassissimo costo e CHIEDE ai governi di lasciare aperti i flussi migratori incontrollati, entri quello che entri a ogni costo, tanto loro non sono minimamente in mezzo ad eventuali casini.
Qualche mese addietro, qui in Francia hanno fatto un reportage proprio su amazon, su dove paga le tasse e sui ritmi di lavoro dei dipendenti.
A-BO-MI-NE-VO-LE
Gli schiavi della serie Radici al confronto stavano meglio.
Le tasse sono pagate in pesi che sono dei paradisi fiscali (Costa Rica e Panama).
I costi dei migranti sono a carico dei contribuenti e in contropartita non versano nemmeno un euro di tasse.
Poi ci si indigna per chi non paga le tasse per il caffè al bar, ridicolo, aberrante, ipo-crita, irresponsabile.
Ma sicuramente ora qualcuno mi risponderà che vedo solo quello che voglio vedere e che voglio tornare ad accendere il fuoco con i legnetti.
Ora diro' una cosa che sicuramente farà link@zzare alcuni, ma non me ne vogliano (al tempo stesso me ne frego altamente), é per far capire.
Anni addietro terminato il dramma della perdita della mia azienda proprio grazie ad una di queste multinazionali, lavorai qualche mese in una azienda come tecnico, vi lavorava un vero defic-ente amico del capo che ogni volta che incontrava chi gli stava antipatico gli usciva dalla bocca "beato te che stai bene perché non capisci un c@zzo e non ti rendi conto di nulla"
Francamente era uno scemo, ma il suo motto era ed é veramente adatto alla stragrande maggioranza del popolino pecorone e beota ma con la morale pronta. |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 10:15
su Amazon sottoscrivo tutto. Ma non è l'unico esempio di questa economia globale basata su internet informatica e logistica, che sembra portare comodità ma mina le basi della convivenza sociale accentrando sempre più la ricchezza nelle mani di pochi (e su questo le analisi economiche sono tutte concordi, le curve di concentrazione e gli indici di Gini di ogni paese e quelli elaborati a livello mondiale parlano in modo univoco). Gli entusiasti acritici che esaltano le magnifiche sorti e progressive non sono però capaci di spiegare come si arriverà, in questo luminoso futuro, ad una equa distribuzione di redditi e ricchezze e ad una divisione del lavoro inclusiva. Un altro esempio di questo scempio economico è Bookings.com e poi chiaramente Google, Microsoft, Apple. Un tempo c'erano le normative e gli organi antitrust, che fine hanno fatto? |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 10:48
Ho appena fatto una ricerca molto a spanne su paginebianche.
Nel comune di Genova si hanno (probabilmente approssimati per difetto):
117 idraulici
40 falegnami
63 fotografi
33 sartorie
293 pizzerie
273 parrucchieri
Gli studi fotografici sono tanti sono pochi? A me sembrano un numero sensato.
A Genova nel 2015 i matrimoni sono stati 1335.
Facendo finta che tutti avessero il fotografo ufficiale e che non ce ne siano altri al difuori delle pagine bianche, risulta una media di 20 per studio,
Quindi moltissimi studi ne faranno meno di 15 all'anno...
Ma ripeto è un conto spannometrico... Si può dire tutto e il contrario di tutto...
Il prossimo anno ricordatemi di fare la ricerca per vedere le differenze... 
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| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 11:03
E' come la storia di Trilussa del mezzo pollo: di questi 63 fotografi 3 si spartiscono 600 matrimoni, e gli altri 60 si spartiscono i 735 matrimoni restanti. Quindi i primi 3 faranno 200 matrimoni ciascuno (quasi uno ogni giorno lavorativo), mentre gli altri circa 1 al mese ciascuno... 
Ah, dimenticavo: i primi si faranno pagare 1.000-2.000 Euro a matrimonio, mentre che gli altri 60, 100 Euro... |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 11:17
Probabile.
Ma era solo per dire: apro uno studio nuovo dove non mi conosce nessuno, su che entrate "fisse" posso contare/sperare?
Poi appunto, restando in topic, di quei 1335 molti avranno chiamato il cuggino a gratiss, altri l'amico del cugino un po' meno a gratiss... e la media scende da 20 a non so che numero.
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| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 11:26
Parlando seriamente, il fotografo che ti stampa le foto in un ora, con uno studiolo in cui fare foto tessere e poi qualche matrimonio nel week end è morto da un po'. Sono sempre stati bottegai, a volte con scarse capacità creative.
Oggi anche il matrimonialista lo si sceglie su Facebook o su instagram.
Il negozio non è più un vantaggio, ma una zavorra.
Secondo me fotografo = matrimonio durerà ben poco. I progetti fotografici sono il futuro. Richiedono l'impegno che un amatore non può seguire, e possono essere venduti bene, basta trovare il cliente giusto.
Ovvio che inventarsi un progetto, trovare l'idea, realizzarla e venderla non è semplice, ma è l'unico modo che si avrà in futuro per monetizzare bene. Crearsi un archivio e vendere foto e contenuti.
Il reportage continuerà a vivere, perché c'è bisogno di notizie, anche se le storie più semplici (e i clienti meno liquidi) tenderanno a sfruttare gratis scatti con i cellulari.
Ma è lo stesso con tutti i settori. Il commercio o inizia a dare veramente un valore aggiunto, o Amazon e gli e commerce in generale spazzeranno via tutto. L'unico modo, come in tutti i settori è riuscire a dare un vero valore. |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 11:31
... dare qualcosa in più che i grandi non possono dare. |
user90373 | inviato il 24 Febbraio 2017 ore 16:07
E' diffusa l'idea che oggigiorno con le moderne fotocamere chiunque sia in grado di produrre un'immagine quantomeno piacevole. Forse è anche implicito che quando si parla di immagine siano sottointesi digitale e a video. In effetti dopo aver per anni affermato che uno dei vantaggi del digitale è la "quasi" gratuità degli scatti sentirsi chiedere un compenso per qualche files nudo e crudo, che chiunque porebbe fornirmi per una birra, suona strano. Parlo ovviamente del mondo amatoriale e dei "favori" che vengono richiesti al "fotoamatore evoluto": la festa del paese, l'inaugurazione del monumento, la gara ciclistica del paese, la campestre del gruppo podisti, il discorso del sindaco il 1° Maggio, la presentazione del libro dell'amico scrittore, ecc. Tutti eventi nei quali altre centinaia di compaesani e apparecchiomuniti scattano migliaia di immagini fra le quali alcune di buon livello e, che sarebbero ben felici di veder pubblicate, nel sito del comune o dell'amico scrittore, gratis logicamente. In questo panorama cosa resta da fare? Una birra, con l'anice però, perchè sono evoluto  |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 16:25
Scattare gratuitamente per un'associazione dove tutti svolgono un lavoro di volontariato a titolo gratuito significa dare un proprio contributo. Importante è che nessuno ci faccia dei soldi su questi scatti, e che servano unicamente agli scopi della società.
Se invece con le proprie foto si promuove la vendita di un libro, o l'immagine di un personaggio pubblico, allora è già tutta un'altra cosa. |
| inviato il 24 Febbraio 2017 ore 20:31
“ Ma le cose non sono andate e non stanno andando come previsto „
 dai che piano piano ci arrivi.
“ I progetti fotografici sono il futuro. „
E' una previsione che condivido.
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| inviato il 25 Febbraio 2017 ore 1:51
“ " " Amazon" per la cronaca amazon produce solo misera e povertà e chi gli dà i soldi si stà finanziando non solo il suo futuro da "barbone" ma anche quello altrui essendone responsabilemente e intenzionalmente complice,se se e senza ma."
in che modo lo farebbe? „ se non sei in grado di capirlo è inutile spiegartelo,non capiresti comunque,il concetto comunque non è di difficile comprensione visto che in matematica 2+2 fà 4,non 5,ecco ora spero tu abbia capito in che modo amazon lo fà. |
| inviato il 25 Febbraio 2017 ore 2:02
“ Lo hanno creato, armato, addestrato, finanziato e gli hanno spianato la strada (in Siria sono stati arrestati ufficiali di varie intelligence militari occidentali che aiutavano i tagliagole nelle loro strategia di combattimento) „ non solo avevano anche i documenti validi ed ufficiali dei rispettivi paesi con loro,un ufficiale tedesco,qualche militare francese,molti americani,certo che ci hanno propio preso per xxxxxx.Su chi finanzia ISIS,guerre,terrorismo,penso che si sia capito on no?mi spiace solo che parte delle mie tasse che pago vadano per questo fine. |
| inviato il 28 Febbraio 2017 ore 19:05
@Fabiolpol ....L'unico modo, come in tutti i settori è riuscire a dare un vero valore.aggiunto....
Ora bisognerebbe chiedersi quale valore aggiunto e' possibile fornire al cliente in modo da distoglierlo da Amazon e compagnia...
Perché abbiamo gia' visto che il rapporto qualita'/prezzo si rivela un fallimento per i piccoli. Resta la qualita'?..
Pirsig nel suo libro tratta molto bene il significato di "qualita'" e quello di "qualita' percepita"... |
| inviato il 28 Febbraio 2017 ore 23:29
Resta il servizio.
Potrei dirti che c'è una clientela price sensitive e una time sensitive, purtroppo però ordinare su amazon, a meno che il prodotto mi serva immediatamente, è conveniente in termini di tempo.
Tra l'altro, i bancomat di nuova generazione sono di fatto delle carte di debito con cui si può pagare tranquillamente on line anche senza possedere una carta di credito, questo probabilmente non è stato notato, ma di fatto è l'eliminazione di un grosso limite all'ecommerce.
Come il microstock ha ammazzato un certo genere di fotografia, l'ecommerce ammazzerà un certo tipo di commercio.
L'unica e non marginale differenza è che i vari shutterstock, e le varie realtà di ecommerce non regalano i prodotti, hanno semplicemente un modello di business differente, e in assoluto profittevole.
Chi regala le foto invece non ha nessun modello di business, è nocivo a se stesso e agli altri. |
| inviato il 01 Marzo 2017 ore 7:55
un cret ino e' colui che pur non ricavandone nessun beneficio personale danneggia gli altri.
E' la definizione standard del cret ino in commercio.
Il servizio e' ancora un valore aggiunto. Ma il vero problema del servizio e' che richiede investimenti enormi in denaro, ma soprattutto di tempo. Oggi, dove ti arrivano a chiedere di allestire la grafica e la fotografia di uno stand in meno di 15 giorni, il servizio e' improponibile.
Tra l'altro tutta l'area prodotto consumer oggi non ha più neppure bisogno di still life. Viene tutto fatto in rendering prima ancora che l'oggetto sia realmente disponibile.
Insomma .. si viaggia veloci verso il non so dove..
P.S. il microstock ha ammazzato il commercio non solo per i prezzi.. soprattutto perché ti trovi l'immagine pronta senza dover perdere tempo. In 24 ore hai la fotografia per un sito commerciale imbastita.
La gente compra da Amazon, non solo per il prezzo ma soprattutto perché e' incapace di negoziare un acquisto reale.
E' più facile ed impersonale cliccare su un pulsante piuttosto che interagire con un commesso/consulente.
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