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e' sempre fotografia?


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avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2017 ore 17:30

Ah ma allora messo giù così è chiaro.Non potevate dirlo subito?
Quindi?

user90373
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inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:01

@ Nicola Defronzo
L'unico comune denominatore fra fotografare, fotografo e fotografia è alterazione della realtà.
Il fotografo perché rende la sua interpretazione di un determinato soggetto, del fotografare perché ogni atto tecnico, dallo scatto allo sviluppo comporta modifiche e scelte che possono solo dare all'osservatore un effetto visivo plausibile (ma non reale) o astratto in base a ciò che l'autore vuole comunicare.
Infine la fotografia , perché è il frutto raccolto dal fotografo (idea) tramite il fotografare (la tecnica), l'unica cosa certa è l'alterazione della realtà.


Le opinioni di cui sopra sono già oltre al discutere attuale che intendevo racchiudere in qualche semplice concetto, forse non condivisibile ma non per questo del tutto alieno. Fotografo è colui che tenta di dipengere/scrivere sfruttando la luce, fotografare è l'azione di dipengere/scrivere con la luce, la fotografia è l'insieme di regole e nozioni che regolano l'azione di dipengere/scrivere con la luce, una fotografia è ciò che si ottiene da tutto questo dipengere/scrivere con la luce. Riallacciandomi al 3D sulla post-produzione ritengo che se ci spostiamo in ambito "argentico" la stampa è ancora dipendente dalla luce e dal suo controllo reale, c'è una fonte luminosa che illumina un soggetto (il negativo), un corpo macchina (ingranditore), un obiettivo e un supporto sensibile da impressionare (la carta sensibile). Tutto questo mi avvicina, anche dopo lo scatto, alla fotografia, come insieme di regole e nozioni, e il risultato "materico" sarà , al tatto, una fotografia nel senso "etimologico" del termine. Considerazioni fini a se stesse, che viaggiano su binari paralleli e a scartamento ridotto, ma che portano in posti al di fuori della rete delle ferrovie statali. Sorriso

user90373
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inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:24

@ Niko-s
Se il problema è quello dell'«autenticità» o dell'«unicità» (che poi è dai tempi di Fox Talbot che la fotografia è riproducibile a piacimento) anche per la stampa digitale già da tempo si utilizzano sistemi di autenticazione (ad esempio il Digigraphie della Epson).
Se così non fosse non esisterebbe un mercato d'arte per la fotografia anche in ambito «digitale».
Credo che tuttora la fotografia «più cara» della storia sia una «stampa digitale»: Rhein II di Andreas Gursky.


RheinII è scattata su pellicola poi ritoccata digitalmente, è una stampa cromogenica (vedi cromogenia) su supporto di vetro acrilico. Se si rompe, altro che i canonici sette anni di guai. Sorriso

user30556
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inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:30

Quindi?


Quindi il Perazzetta ha riscoperto l'acqua calda....

user90373
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inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:32

Quindi il Perazzetta ha riscoperto l'acqua calda....


Che non è mai quella della volta precedente. ;-)

user30556
avatar
inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:35

Si certo... Come il fiume che scorre....

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:41

RheinII è scattata su pellicola poi ritoccata digitalmente, è una stampa cromogenica (vedi cromogenia) su supporto di vetro acrilico. Se si rompe, altro che i canonici sette anni di guai. Sorriso


Lo so che la foto fu scattata su pellicola (ormai da anni però anche Gursky usa fotocamere digitali) ma appunto è stata digitalizzata per essere elaborata.

Ormai da qualche anno i «sandwich» sono diventati una delle modalità più utilizzate per esporre stampe.
Per quanto costoso possa essere questo sistema, non è certo quello che dà valore alla foto.

Comunque il fortunato possessore di sicuro l'avrà assicurata... MrGreen

avatarsenior
inviato il 12 Febbraio 2017 ore 19:50

Forse avendo menzionato in un suggerimento la camera oscura si riferiva alla unicita' del risultato che solo quella
puo' dare.
Perche se prendiamo il BN per quanto ti segni tutto bruciature e mascherature comprese difficilmente 2 foto escono uguali specialmente se stampate a distanza di tempo (magari hai solo cambiato la lampadina) MrGreen

Poi boh e' un xfile Eeeek!!!

user90373
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inviato il 12 Febbraio 2017 ore 20:56

Forse avendo menzionato in un suggerimento la camera oscura si riferiva alla unicita' del risultato che solo quella puo' dare. Perche se prendiamo il BN per quanto ti segni tutto bruciature e mascherature comprese difficilmente 2 foto escono uguali specialmente se stampate a distanza di tempo (magari hai solo cambiato la lampadina)


Anche questo aspetto, se vogliamo "artigianale", è da non sottovalutare. ;-)

avatarsenior
inviato il 13 Febbraio 2017 ore 10:48

non ho capito che intendi...

user90373
avatar
inviato il 13 Febbraio 2017 ore 10:58

@ Matteo Fiorelli
non ho capito che intendi...


Nemmeno io ciò che intende lei. Siamo già in due!

avatarsenior
inviato il 13 Febbraio 2017 ore 11:22

Non ho capito il senso del post. Cosa vuoi dire, in parole semplici?

P.S.: RehinII ha un senso nell'opera omnia dell'artista, che sia stata scattata a pellicola o in digitale, è influente

user90373
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inviato il 13 Febbraio 2017 ore 11:36

Che una "fotografia" è un manufatto, a livello di struttura materica, ben definito non assimilabile ad altri similari. Prodotti ottenuti da strumenti, materiali, procedimenti e sostanze diverse potranno esser simili ma non uguali.

avatarsenior
inviato il 13 Febbraio 2017 ore 11:38

Ok. Puoi portare degli esempi per favore?

user90373
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inviato il 13 Febbraio 2017 ore 11:51

La stampa di un'immagine fotografica fuoriuscita da una stampante a getto d'inchiostro, pur avendo caratteristiche simili ad una fotografia ottenuta in camera oscura, non lo è a pieno titolo perchè basata sul principio della pittura e non sulla luce che impressiona un materiale fotosensibile. No luce, no foto.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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