user39791 | inviato il 26 Gennaio 2017 ore 19:12
Josef Koudelka (Boskovice, 10 gennaio 1938) è un fotografo ceco. Inizialmente diede sfogo al suo interesse servendosi di un apparecchio 6 x 6 in bakelite che utilizzava per fotografare la famiglia e i dintorni dell'abitazione. Nel 1961 conseguì un titolo accademico presso l'Università tecnica di Praga, tenendo in quello stesso anno la prima mostra di fotografie. In seguito lavorò come ingegnere aeronautico a Praga e Bratislava. Iniziò a ottenere commissioni da riviste di teatro, e in questo modo, con una vecchia Rolleiflex, iniziò a fotografare con regolarità il dietro le quinte delle produzioni sceniche del Teatro di Praga. Nel 1967 Koudelka decise di rinunciare alla carriera di ingegnere per dedicarsi completamente alla fotografia. La Primavera di Praga È molto nota la testimonianza fotografica che ha offerto sulla fine della Primavera di Praga: Koudelka era rientrato da un viaggio per un servizio fotografico sugli zingari della Romania, appena due giorni prima dell'invasione sovietica, nell'agosto 1968. Svegliato da una telefonata si precipitò in strada mentre le forze militari del Patto di Varsavia entravano a Praga per soffocare il riformismo ceco. I negativi di Koudelka lasciarono Praga seguendo canali clandestini, nelle mani dell'agenzia Magnum Photos, e finirono per essere pubblicate sul periodico The Sunday Times, in maniera anonima, contrassegnate unicamente dalle iniziali P.P., sigla di Prague Photographer ("fotografo di Praga"), nel timore di rappresaglie contro di lui e la sua famiglia. Le sue immagini di quegli eventi divennero drammatici simboli internazionali. Nel 1969 l'"anonimo fotografo ceco" fu premiato con la Robert Capa Gold Medal dell'Overseas Press Club, per la realizzazione di fotografie che richiedevano un eccezionale coraggio. Asilo politico in Europa Grazie all'interessamento della Magnum presso le autorità britanniche, poté ottenere un visto per lavoro di tre mesi con cui volò nel 1970 in Inghilterra, dove fece richiesta di asilo politico. Nel 1971 entrò nell'agenzia fotografica Magnum Photos e vi rimase per più di una decade. Nomade nel cuore, continuò a vagare per l'Europa armato della sua fotocamera e con poco altro. Negli anni settanta e ottanta, Koudelka proseguì il suo lavoro grazie al sostegno di numerosi riconoscimenti e premi, continuando ad esporre e pubblicare importanti progetti come Gypsies (1975, il suo primo libro) e Exiles (1988, il secondo). Dal 1986 ha lavorato con una fotocamera panoramica e una selezione delle foto ottenute è stata pubblicata nel libro Chaos, del 1999. Koudelka ha pubblicato oltre una dozzina di libri di sue fotografie, inclusa la più recente opera, il volume retrospettivo Koudelka, del 2006. Nel 1987 divenne cittadino francese, mentre poté tornare per la prima volta in Cecoslovacchia solo nel 1991. Il risultato del suo rientro in patria fu Black Triangle, un'opera in cui documentava il paesaggio devastato del suo paese. Nel 1994 fu invitato al seguito del regista Theo Angelopoulos, impegnato nelle riprese del film Lo sguardo di Ulisse, compiendo con lui, fino alla morte di Gian Maria Volonté, un itinerario attraverso Grecia, Albania, Jugoslavia e Romania. Koudelka risiede in Francia e a Praga e continua il suo lavoro nel documentare il paesaggio europeo. Ha due figlie e un figlio, ciascuno nato in un paese diverso: Francia, Inghilterra e Italia. Opera fotografica Le prime esperienze hanno influenzato in maniera significativa la sua successiva opera fotografica, e l'enfasi da lui posta sui rituali sociali e culturali e sulla morte. Ben presto, nella sua carriera, giunse a un profondo e più personale studio fotografico sugli Gitani della Slovacchia e, in seguito, della Romania. I risultati di questi lavori furono esposti a Praga nel 1967. Lungo tutta la sua carriera, Koudelka è stato lodato per la capacità nel catturare la presenza dello spirito umano sullo sfondo di paesaggi malinconici. Desolazione, abbandono, partenza, disperazione e alienazione, sono temi costanti nel suo lavoro. I suoi soggetti sembrano talvolta uscire da un mondo fiabesco. Tuttavia, qualcuno legge nel suo lavoro una speranza: la persistenza dell'attività dell'uomo, a dispetto della sua fragilità. I suoi lavori più recenti focalizzano l'interesse sul paesaggio vuoto della presenza dell'uomo. Riconoscimenti Ha vinto premi significativi come un Prix Nadar (1978), un Grand Prix National de la Photographie (1989), un Grand Prix Cartier-Bresson (1991), e l'Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). Importanti mostre dei suoi lavori sono state ospitate al Museum of Modern Art e all'International Center of Photography di New York; alla Hayward Gallery di Londra; allo Stedelijk Museum of Modern Art di Amsterdam; al Palais de Tokyo di Parigi. Lui e il suo lavoro hanno ricevuto grande supporto e considerazione dal famoso fotografo francese Henri Cartier-Bresson, suo amico. Fu anche sostenuto, tra gli altri, dalla storica dell'arte ceca Anna Fárová. it.wikipedia.org/wiki/Josef_Koudelka i.ytimg.com/vi/CVNZNi8gXp8/maxresdefault.jpg www.getty.edu/art/exhibitions/koudelka/images/3_gm_348101EX1-1024.jpg< images.huffingtonpost.com/2015-03-18-1426718296-2416146-Koudelkaangelb www.francoolivetti.com/wp-content/uploads/2014/10/4.-Josef-Koudelka-Mo www.americansuburbx.com/wp-content/uploads/2010/03/josef-koudelka-gyps www.francoolivetti.com/wp-content/uploads/2014/10/josef_koudelka_3.jpg artblart.files.wordpress.com/2014/09/josef-koudelka-gypsies-c-web.jpg< images-na.ssl-images-amazon.com/images/I/718HNtWsZML.jpg news.getty.edu/images/9036/gm_347807EX1.jpg s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/9a/ca/31/9aca31eb8d8d7515760f36 assets.paddle8.com/504/104/11445/p1798jvdsd1vio3ns7931hfa18513.png s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/46/21/00/462100a72ce4a4e87bff89 s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/5e/ac/0c/5eac0c523cc70e31240913 d2wsxwt4dr9n8v.cloudfront.net/cf/www.ericfranck.com/12459_h2048w2048gt aspasiascircle.files.wordpress.com/2013/07/romania-1968.jpg www.francoolivetti.com/wp-content/uploads/2014/10/josef-koldelka-exils s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/98/3c/85/983c855dba9dab9a535af8 www.vincentborrelli.com/pictures/107403_5.jpg?v=1416436217 www.vincentborrelli.com/pictures/105195_5.jpg?v=1447975087 2.bp.blogspot.com/-6rkGILo2klY/Uh4SX2W1hoI/AAAAAAAAESs/gO_63ZDMPn8/s16 |
| inviato il 26 Gennaio 2017 ore 22:16
Un grandissimo... penso che i lavori di questi mostri sacri come Koudelka, Newton, Salgado, McCurry, Robert Frank e via dicendo siano unici ed inimitabili... Queste persone sono prima di tutto degli antropologi, e poi dei fotografi. Per fotografare così bisogna appunto conoscere gli esseri umani e capirli a fondo. Dei capolavori come Gypsies di Koudelka o Exodus di Salgado necessitano uno studio approfondito ed una sensibilità fuori dal comune...oltre ad una discreta dose di cojones, fortuna e determinazione. Credo anche che la società sia molto cambiata dal momento in cui son state scattate le foto...non so se è una mia impressione, ma a me sembra che oggi sia tutto più "brutto", finto, effimero...my 2 cents... |
| inviato il 19 Febbraio 2017 ore 14:40
Grazie Filiberto, onestamente stavo allontanandomi molto da Juza ultimamente, ma ora, per qualche giorno leggerò le tue cartelle su vari autori, per cui grazie . Detto ciò da qualche giorno volevo prendere un libro proprio suo, ma non riesco a decidermi su quale, perché non riesco mai a trovare opinioni o confronti su internet (sarò scarso io) qualcuno mi potrebbe aiutare? |
| inviato il 19 Febbraio 2017 ore 18:04
Uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi. Trovo più vicino alla mia sensibilità i lavori più recenti realizzati con la fotocamera panoramica. Molto ben realizzati anche i suoi libri, soprattutto quelli che pubblicano i lavori più recenti (quasi tutti di grande formato). |
| inviato il 19 Febbraio 2017 ore 21:15
Segnalazioni davvero interessanti, Filiberto. Non conoscevo assolutamente di questa Leica «personalizzata». Sapevo di una Fuji medio formato a pellicola. |
user39791 | inviato il 19 Febbraio 2017 ore 21:20
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| inviato il 19 Febbraio 2017 ore 21:21
P.S. Questa cosa dovrebbe farci capire quanto siano sterili le ricorrenti discussioni analogico vs digitale... |
user39791 | inviato il 19 Febbraio 2017 ore 22:11
Giusta considerazione! |
| inviato il 20 Febbraio 2017 ore 9:23
Grazie filiberto, oggi ho di che riflettere allora . Niko È proprio quello il motivo per cui mi sono allontanato dal forum, perché si parla troppo di macchine fotografiche e troppo poco di fotografia. Però con grande soddisfazione ho visto che, anche grazie a Filiberto, c'è un po' più di fotografia. |
user39791 | inviato il 20 Febbraio 2017 ore 11:05
Grazie a te! |
| inviato il 21 Febbraio 2017 ore 20:19
Grazie Filiberto per aver aperto questo thread su Koudelka: lo conoscevo poco ma da alcuni giorni non smetto di guardare le sue foto, che trovo di un'intensità veramente emozionante. Ciao Giovanni |
user39791 | inviato il 21 Febbraio 2017 ore 20:44
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