user39791 | inviato il 23 Gennaio 2017 ore 15:32
Ugo Mulas è una delle figure più importanti della fotografia internazionale del secondo dopoguerra. Ugo Mulas nasce a Pozzolengo, nel Bresciano, il 28 agosto del 1928; suo padre, contadino, si era trasferito dalla Sardegna in cerca di miglior fortuna. Dopo il Liceo Classico frequentato a Desenzano del Garda, Ugo si trasferisce a Milano. Qui si iscrive a giurisprudenza, ma prima di terminare la laurea lascia gli studi per seguire i corsi serali di Belle Arti dell'Accademia di Brera. L'ambiente artistico milanese è particolarmente vivo, diviso tra Realismo e Astrattismo, aperto alle nuove tendenze internazionali. L'incontro con la fotografia avviene in un bar di via Brera, il bar Jamaica. Dal 1954, insieme all'amico fotoreporter Mario Dondero, inizia a frequentare la Biennale di Venezia della quale diviene fotografo ufficiale. Partecipa, così, a tutte le edizioni fino al 1972, documentando la storia e lo spirito della manifestazione. L'attività professionale lo conduce a collaborare con Giorgio Strehler come fotografo di scena al Piccolo Teatro di Milano. Qui realizza le fotocronache di molti spettacoli teatrali, ritraendo alcuni dei principali attori italiani dell'epoca. A partire dal 1962 viene invitato a ritrarre gli artisti presenti a Spoleto per l'annuale ricorrenza del Festival dei Due Mondi. Durante la Biennale del 1964 conosce il critico Alan Salomon e il gallerista Leo Castelli, viaggia negli Stati Uniti tra il 1964 e il 1967 ed entra in contatto con i principali esponenti della pop art newyorkese: Marcel Duchamp, Jasper Johns, Frank Stella, George Segal, Roy Lichtenstein e Andy Warhol. Nel 1970 scopre di essere ammalato di tumore. Nell'arco di tempo che lo separa dalla morte, Mulas si dedica a far ordine nella propria opera, sviluppando una riflessione critica sul significato e sulle modalità del medium fotografico, che prende sostanza e forma nelle cosiddette “Verifiche”, una serie di quattordici fotografie dal grande potere evocativo che influenzeranno profondamente il lavoro di molti fotografi successivi. Per Mulas fotografare l'arte non si riassumeva nella riproduzione dell'oggetto artistico in sé stesso, quanto nella convinzione di poter ritrarre il contesto ampio del processo. Il fotografo non è un semplice spettatore, un registratore degli eventi. Il fotografo è parte della scena, interagisce con essa, facendosi coinvolgere. Precursore dell'arte concettuale italiana, Mulas nell'accostarsi ai vari discorsi artistici contemporanei, rivela un'attitudine da critico d'arte. Le "Verifiche" , testamento morale del fotografo italiano, lasciano traccia della riflessione matura della poetica di Mulas, rappresentando l'esito conclusivo di una lunga ricerca dove la fotografia non si riduce all'immagine: « Nel 1970 ho cominciato a fare delle foto che hanno per tema la fotografia stessa, una specie di analisi dell'operazione fotografica per individuarne gli elementi costitutivi e il loro valore in sé. Per esempio, che cosa è la superficie sensibile? Che cosa significa usare il teleobiettivo o un grandangolo? Perché un certo formato? Perché ingrandire? Che legame corre tra una foto e la sua didascalia? ecc. Sono i temi, in fondo, di ogni manuale di fotografia, ma visti dalla parte opposta, cioè da vent'anni di pratica, mentre i manuali sono fatti, e letti, di solito, per il debutto. Può darsi che alla base di queste mie divagazioni ci sia quel bisogno di chiarire il proprio gioco, così tipico degli autodidatti, che essendo partiti al buio, vogliono mettere tutto in chiaro, e conservano rispetto al mestiere conquistato giorno dopo giorno, un certo candore e molto entusiasmo. Ho chiamato questa serie di foto Verifiche, perché il loro scopo era quello di farmi toccare con mano il senso delle operazioni che per anni ho ripetuto cento volte al giorno, senza mai fermarmi una volta a considerarle in se stesse, sganciate dal loro aspetto utilitaristico » . fotogartistica.blogspot.it/2013/06/ugo-mulas-maestri-della-fotografia. www.artribune.com/wp-content/uploads/2014/09/Ugo-Mulas-Tot%C3%B2-1957. www.artribune.com/wp-content/uploads/2014/12/Ugo-Mulas-Trisha-Brown-ne www.doppiozero.com/sites/default/files/styles/nodo767x/public/Mulas_ve s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/81/b6/17/81b61722b12ba98786673c www.senzacornice.org/rivista/articoli/66/3.jpg www.pagina.to.it/download/PAGINA_ARTE/OPERE/Mulas_gallery3.jpg www.artribune.com/wp-content/uploads/2014/09/Tazio-Secchiaroli-Federic images2.roma.corriereobjects.it/methode_image/2015/05/19/Roma/Foto%20G theredlist.com/media/database/photography/history/celebrite-portrait/u www.improvisedlife.com/cms/wp-content/uploads/2015/03/Lucio-Fontana-pu s-media-cache-ak0.pinimg.com/originals/7b/8c/07/7b8c0716556c4b1e283f7e www.artearti.net/assets/images/uploads/Mulas05_b.jpg atpdiary.com/wp-content/uploads/2014/02/Ugo-Mulas-Alexander-Calder-Rox |
| inviato il 23 Gennaio 2017 ore 15:40
Grandissimo talento, Ugo Mulas. Da parte mia ti ringrazio di cuore per averlo citato (ho la fortuna di conoscere il fratello Mario, persona meravigliosa, nonché fotografo). Aggiungo (se posso) anche questo link diretto, per chi ne fosse interessato www.ugomulas.org |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2017 ore 15:47
Grazie per il link! |
| inviato il 23 Gennaio 2017 ore 15:59
Altra significativa segnalazione. Oltre ad «imparare» dalle immagini di Mulas, credo sia un'esperienza importante leggere il suo libro La fotografia . |
| inviato il 23 Gennaio 2017 ore 16:08
Già vado in confusione ehehe, belle segnalazioni cmq, credo di aver visto di quest fotografo qualche scatto prima (o confondo?) |
| inviato il 23 Gennaio 2017 ore 16:14
Attività altamente meritoria portare luce su questo Autore che merita considerazione e molte riflessioni. Un grazie esteso alla fotografia come percezione individuale. Un solo sguardo Buona serata Patrizio |
user39791 | inviato il 23 Gennaio 2017 ore 22:07
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| inviato il 24 Gennaio 2017 ore 14:46
@Niko_s “ Altra significativa segnalazione. Oltre ad «imparare» dalle immagini di Mulas, credo sia un'esperienza importante leggere il suo libro La fotografia . „ Concordo assolutamente. Non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca personale alla voce "testi sacri". (inseguito per mesi, l'ho poi comprato) |
user39791 | inviato il 24 Gennaio 2017 ore 18:55
Grazie per la vostra segnalazione. |
| inviato il 25 Gennaio 2017 ore 10:08
“ @Niko_s " Altra significativa segnalazione. Oltre ad «imparare» dalle immagini di Mulas, credo sia un'esperienza importante leggere il suo libro La fotografia . " Concordo assolutamente. Non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca personale alla voce "testi sacri". (inseguito per mesi, l'ho poi comprato) „ Vero, peccato che spesso si trovi a prezzi proibitivi. |
| inviato il 25 Gennaio 2017 ore 10:17
Purtroppo ogni ristampa del libro di Mulas viene esaurita. E anche per le (rare) copie usate vengono chieste cifre fuori luogo. Ovviamente non ha senso pagarlo più del dovuto e conviene aspettare la prossima edizione. |
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