| inviato il 11 Novembre 2016 ore 14:12
Samsung? Ma chi è Samsung in fotografia? È un illustre sconosciuto che dopo aver speso dei gran soldi ha capito che i fotografi non se lo filavano proprio preferendo giustamente i marchi storici.
Meno male che a Samsung non sia venuto in mente di costruire motociclette. Siamo seri: più di 1000 euro per una fotocamera dal marchio storico io ce li spendo, viceversa per una reflex Samsung anche 40 euro sarebbero soldi buttati.  |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 14:27
“ a guardare questo grafico mi viene da pensare che Samsung ci ha visto giusto a mollare prima di bruciarsi... „
In che senso?
Secondo me è proprio l'opposto: Samsung è uno dei leader del mercato mobile e ha tutto l'interesse a rimanere nel settore ed espandere il predominio.
La bruciatura l'ha presa con l'ultimo prodotto che prendeva fuoco, ma questo è un altro discorso.
Quello che l'articolo evidenzia è che gli smartphone stanno cambiando il modo di fare foto per la maggior parte delle persone: se prima in famiglia si possedeva almeno una compatta per immortalare i vari eventi, adesso basta un telefono perché in un solo oggetto c'è tutto quello che la gente vuole.
Chi continuerà ad acquistare le fotocamere sarà l'utente che cerca qualcosa di diverso, ma inevitabilmente parliamo di poche, in percentuale, persone rispetto alle vendite degli smartphone.
Sono invece Nikon e Canon che stanno a guardare circospette per non bruciarsi.
@Phsystem
ho capito il senso del tuo commento, ma credo tu non abbia letto l'articolo linkato dato che si parla di altro  |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 14:37
Come si è già commentato sopra a sparire di fatto è il segmento delle compatte.
Anche il settore delle entry level a mio avviso non tira più come un lustro fa.
A sopravvivere per uno-due Decenni saranno due categorie:
1: i professionisti del settore (che rappresentano una fetta risicata del pubblico odierno)
2: coloro che pretendono più di quanto possa offrire un telefonino.
E parliamo prettamente di superzoom o super qualità. Magari in formato ridottissimo.
Per avere ricavi tuttavia i prezzi al pubblico si metteranno per forza altini... |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 14:44
tenete conto che negli anni d'oro dell'analogico (fine millennio) si è raggiunta quota 32 milioni di pezzi, il 2016 promette una quota inferiore ma non dice che sarà definitiva..... |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 14:49
Mastro, le compatte mi sa che le salutiamo nel '18 ma le intercambiabili sono anche in calo, non c'è proprio da invidiare le industrie del settore...che poi i produttori sono sempre gli stessi, compatte e intercambiabili......lo smart sarà come l'asteroide del giurassico? |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 15:12
"a guardare questo grafico mi viene da pensare che Samsung ci ha visto giusto a mollare prima di bruciarsi..."
dal loro punto di vista sicuramente sì. Sono un gigante dell'elettronica di consumo, buttano sul mercato valanghe di apparecchi elettronici facendo spesso grossolani errori di progettazione. Il loro interesse è per le grandi produzioni. Probabilmente il mercato per le loro fotocamere era un mercato di nicchia, come lo era stato quello dei notebook. Visto gli scarsi risultati hanno preferito chiudere la divisione e concentrarsi su altri prodotti.
Per Nikon, Fujifilm, Olympus, Pentax ecc. è diverso, non possono mettersi a costruire smartphone e così penso che cercheranno di tenere vivo il loro core business con funzionalità che gli smartphone non potranno mai avere, a meno di diventare delle fotocamere che fanno anche telefonate. Insomma, uno smartphone con un sensore almeno aps-c e obiettivi intercambiabili non riesco proprio ad immaginarlo, ma se lo facessero, non sarebbe proprio di facile gestione.
Canon e Sony hanno produzioni diversificate, ma penso che anche per loro il settore fotografico sia strategico.
Sony comunque è uscita dal mercato dei computer (i famosi Vaio) non appena i numeri di vendita non sono stati più significativi.
|
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 15:25
Lo smartphone non è paragonabile ad una vera macchina fotografica, ma non perché abbia dei limiti come fotocamera, ha dei limiti in rapporto al prezzo.
Una reflex che nel 2012 costava 900 euro se continuo a usarla anche per 10 anni, ammesso che non si rompa, mi consentirà di fare sempre delle belle foto e non mi passerà neanche nell'anticamera del cervello che non sia più attuale.
Viceversa in uno smartphone da 800 euro il 99% del costo è conseguente ai fronzoli che nulla hanno a che fare con la fotografia. Quindi l'utente dello smartphone spende una barca di soldi, non per mera necessità fotografica quanto per seguire la moda della telefonia.
Alla fine sarà pure figo il ragazzo che esibisce l'ultima novità di smartphone, ma per il resto cosa cambia? Resterà sempre un telefono che all'occorrenza scatterà le solite foto deformate se si avvicina troppo al viso della sua ragazza. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 15:35
se continua così chiuderanno le case che producono fotocamere, ecco cosa cambia... |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 15:35
Semplicemente prima, CHIUNQUE volesse fare una foto, aveva bisogno di una fotocamera.
Poi sono nati i telefoni (e poi smartphone) con fotocamera.
Oggi, con gli smartphone attuali, ma anche di qualche anno fa, ci troviamo tutti con una fotocamera di qualità decente (non si può negare, questo) nel taschino, e a molti basta e avanza. Non sentono il bisogno di qualcosa di più e quindi non acquistano più una fotocamera (o videocamera). Primo calo di vendite, specie a carico delle compattine e, imho, anche un po' delle DSLR/ML ultraentrylevel.
Oggi le fotocamere digitali hanno raggiunto livelli tali da rendere le novità sempre meno "clamorose". Agli inizi (quasi) ogni nuova fotocamera era una rivoluzione in tutto e per tutto, il passo avanti era netto ed innegabile e visibile senza ombra di dubbio.
Oggi, invece? I miglioramenti ci sono (quasi) sempre... ma sono marginali o comunque non così rivoluzionari.
Idem con le ottiche... a parte qualche eccezione. |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 15:46
@Phsystem
non dimenticare che stiamo parlando di vendite e mercato.
La realtà è che il 90% (percentuale a caso per indicare il grosso del mercato) delle persone fotografa con un cellulare. Solo 10 anni fa questo fenomeno non esisteva, ma non per questo il 90% delle persone non fotografava: lo facevano con macchine fotografiche.
Adesso questa esigenza di un prodotto dedicato solo alle foto non esiste più, sempre per quel 90% di persone.
Il calo delle vendite delle fotocamere, di qualsiasi genere, è quindi costantemente al ribasso.
(ho scritto in contemporanea con Roby02091987, abbiamo lo stesso punto di vista) |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 15:52
certo che lasciare per strada 100m di fotocamere in 6 anni è un dato preoccupante.
se è vero che le fotocamere saranno sempre più di nicchia è anche vero che se il trend continua così gli investimenti saranno minimi e dilatati nel tempo e questo è male, poca innovazione e probabilmente anche meno diversificazione dei prodotti; staremo a vedere |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 16:25
Secondo me "l'anomalia" non è ora....ma è stata dal 2004 al 2010. Il boom avuto nella vendita di macchine fotografiche di quegli anni, specie per le reflex è dovuto all'avvento del digitale, che ha portato un vento di grandi novità, tutti, anche chi non aveva mai preso una fotocamera in mano sono stati attratti da questo mercato, pensando che con la reflex grossa nera e super tecnologica sarebbero diventati i nuovi helmut newton, il mercato si è così saturato in pochi anni, molti dei nuovi Helmut si son resi conto che le foto erano uguali a quelle che facevano prima con la compattina ed il cellulare ed hanno abbandonato, i professionisti e gli amatori hanno raggiunto la stabilità e molti, specie tra i Pro, hanno calmato le loro scimmie......così oggi si sta vivendo, dopo un calo vistoso, un assestamento del mercato di fotocamere che durerà anni. Per questo oggi come oggi tutti i marchi sono in pericolo, nessuno escluso, anzi quelli più in pericolo sono proprio quelli che pensavano di far diventare il mercato della fotografia come quello dell'elettronica di consumo, ed hanno lavorato in questo senso, vedi nikon e canon.
Chiaramente in tutto questo, in parallelo, e specialmente per le compatte ha contribuito come detto da molti il fiorente mercato "emozionale" dei smartphon.
ciao |
| inviato il 11 Novembre 2016 ore 16:34
i Pro qui non c'entrano, da quando esistono i social si scatta e si condivide un numero abnorme di fotografie(tanto è gratis) solo che l'attrezzo ad hoc per fare questo è lo smart, non la fotocamera...il fenomeno colpisce tutti i produttori, senza guardare in faccia a nessuno, forse solo Leica è ancora immune ma in realtà non saprei.... |
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