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Mimmo Jodice

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Tecnica, Composizione e altri temi
Fotografi famosi e/o importanti per la storia della fotografia

user39791

inviato il 05 Novembre 2016 ore 11:17

Nato a Napoli nel 1934, Jodice inizia a lavorare con la fotografia negli anni Sessanta. Viene subito notato da alcuni critici ed inserito come rappresentante dell'avanguardia artistica nel catalogo della mostra Italian metamorphosis 1943-'68 al museo Guggenheim di New York. In questo periodo lavora con grandi artisti attivi in quegli anni come Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Sol LeWitt e Jannis Kounellis.
Dal 1970 al 1994 insegna fotografia all'Accademia di belle arti di Napoli. Nel 1970 viene presentata da Cesare Zavattini la sua prima mostra nazionale, Nudi dentro cartelle ermetiche, alla galleria Il Diaframma di Milano. Dopo le prime sperimentazioni che indagano le numerose possibilità espressive della fotografia, la sua attenzione si rivolge alla realtà di Napoli nei suoi aspetti sociali, storici e paesaggistici. Con "Vedute di Napoli" del 1980 inizia un profondo rinnovamento del linguaggio espressivo del fotografo napoletano. La sua fotografia sociale non si colloca, tuttavia, nel quadro del reportage tradizionale. L'attenzione di Jodice si rivolge più allo scenario che all'azione.
Negli anni ottanta le figure e le storie degli uomini escono di scena, lasciando spazio alla città vuota come metafisico contenitore. Gli anni novanta si caratterizzano per un approccio orientato verso uno studio profondo delle impronte del passato sul presente. Il volume Mediterraneo, pubblicato nel 1995 dalla casa editrice Aperture di New York, rappresenta, infatti, frammenti di sculture e di edifici, che appartengono alle origini greche condivise dai paesi del Mediterraneo, esaltati attraverso un bianco e nero nettissimo.
Nel 2003 Jodice è il primo fotografo a ricevere il Premio "Antonio Feltrinelli" dell'Accademia Nazionale dei Lincei. Nel 2006 l'Università Federico II di Napoli gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Architettura. Jodice fotografa in pellicola con un Hasselblad medio formato. La sua opera è caratterizzata da un bianco e nero di gran contrasto.
Gran parte del suo lavoro viene svolto in camera oscura, dove ridipinge le immagini scattate rendendo i bianchi accecanti e neri tanto profondi da ingoiare quasi completamente le figure.

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Luce8273

inviato il 08 Novembre 2016 ore 11:31

Grazie, Filiberto ..
Silvy

user39791

inviato il 08 Novembre 2016 ore 14:09

Grazie a te. ;-)

Niko_s

inviato il 08 Novembre 2016 ore 14:52

Nel 2010 c'è stata una bellissima mostra antologica al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Ho «scoperto» Jodice ormai più di trent'anni fa grazie ad uno di quei volumetti pubblicati dal Gruppo Editoriale Fabbri agni inizi degli anni '80.
A parte le numerose monografie, consiglio la visione del DVD prodotto da Contrasto e che fa parte della serie Fotografia italiana .

user39791

inviato il 08 Novembre 2016 ore 17:20

Grazie per il consiglio. ;-)

Set3	inviato il 27 Gennaio 2017 ore 0:31 L'arte che ritrae l'arte. Un gigante.

Vince64

inviato il 27 Gennaio 2017 ore 5:27

Bravissimo Filiberto, grandissimo Mimmo

MicheleCT

inviato il 27 Gennaio 2017 ore 6:26

Grazie Filiberto. Un apporto notevole, quello di Jodice. Tanto di cappello.

user39791

inviato il 27 Gennaio 2017 ore 12:56

;-)

MatteoGroppi

inviato il 31 Gennaio 2017 ore 8:40

mi piacerebbe davvero tanto vedere una mostra di Jodice purtroppo non ho avuto occasione, ultimamente ere esposto a Napoli

Niko_s

inviato il 31 Gennaio 2017 ore 13:42

Una mostra è sicuramente un'occasione importante. L'opera di Jodice però è ben resa anche da diverse monografie ben stampate. Cosa invece praticamente impossibile con autori come, ad esempio, Gabriele Basilico o Luca Campigotto che stampano in formati molto grandi.

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